Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

Messaggi di Gennaio 2016

L'assistente

Post n°1726 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da artemisia_gent

Con tanti colleghi vado d'accordo, con altri sto facendo molta amicizia e sto scoprendo che è bellissimo lavorare insieme, sto imparando tantissime cose, anche se un po' mi dispiace non avere una classe mia.

Aiuto diversi colleghi e con chi accetta il mio aiuto riusciamo a costruire cose bellissime. Offro consulenza a chiunque, infondo potenzio... potenzio alunni e colleghi.

Poi c'è chi non ne vuole sapere, come Miss Capelliverdipunkabbestiapanzadaalcolista. Dovete sapere che Miss Capelliverdipunkabbestiapanzadaalcolista è una collega alle primissime armi anche se non giovanissima di età balzata in cattedra grazie alle immissioni in ruolo su potenziamento. Proviene dalla terza fascia d'istituto e non ha nessun tipo di abilitazione né di esperienza. Sono stata affiancata a lei per supportarla, soprattutto perchè ha una classe difficile, con ragazze complicate, difficili da gestire anche da chi ha anni di esperienza alle spalle. Sono ragazze con molti problemi, che usano la violenza verbale e la maleducazione come difesa dal male che la vita gli fa, ma sono deboli e bisognose di aiuto. Quindi il vice ha scelto me per aiutarla in questo gravoso compito. Avessi avuto io un supporto tale alla mia prima esperienza! Ero carica di domande e necessitavo di risposte ma ero sola.

Invece Miss Capelliverdipunkabbestiapanzadaalcolista mi ha preso come una minaccia, definendomi "assistente". Senza nulla togliere agli assistenti di laboratorio mi da fastidio essere considerata tale, perchè sono una docente!
Oggi avrei avuto modo di spiegarglielo nei corridoi, invece da cretina ho fatto finta di niente e le ho dato le informazioni anche se mi ha chiamata "assistente". Tutti mi dicono che devo chiarirle la mia posizione... lo farò prima o poi... intanto tutti la prendono in giro chiamandomi "assistente", con gli altri ci rido sù, ma lo so che verrà il giorno che mi chiederà di andarle a prendere il caffè.

Eppure oggi mi faceva pena, povera Miss Capelliverdipunkabbestiapanzadaalcolista, oggi vagava sola e sconsolata in preda a tutti i suoi dilemmi... ha una fantastica "assistente" (io) e non la usa!

 
 
 

Il Sarto del Mali

Post n°1725 pubblicato il 26 Gennaio 2016 da artemisia_gent

L'italiano non è una lingua facile. Io non so il francese, eppure se fossi francofona il mio lavoro sarebbe veramente più facile. Sarebbe facile con il mio miglior alunno, Il Sarto del Mali.

Il Sarto del Mali è giunto qui da solo e vive nel centro accoglienza. Non ha nessuno in Italia e non ha neanche 16 anni, ma tutti i giorni viene a scuola. E' scappato da un paese in guerra, da un paese bellissimo ma anche poverissimo. E' il più abile sarto che io abbia mai visto in azione. Ho visto tagliare e cucire moltissime persone, ma mai nessuno con tanta maestria e sicurezza. Vede nella stoffa quello che vuol realizzare e fa correre le forbici sul tessuto con sicurezza. Misura con le mani e con gli occhi, non ha bisogno di cartamodello, segni o qualsiasi altra cosa. La forbice corre sul tessuto con armonia e dalle sue mani sapienti escono cose incredibili. Le mani di un ragazzo di sedici anni. Eppure così sapienti, in contrasto con i suoi coetani italiani svogliati come pochi.

Non parla, ma quando lavora non gli occorrono parole. Sicuramente è il mio miglior alunno di sempre.

Quando lavora mi sembra di vedere Michelangelo che sapientemente tira fuori dal marmo la figura ivi imprigionata, mentre lui sa tirar fuori da una pezza un grande abito. infondo non è la stessa cosa?

Se devo lavorare con ragazzi simili, questo potenziamento mi piace davvero. Incarna la mia idea di insegnate, ovvero colei che insegna, colei che migliora, non colei che giudica e basta.

 
 
 

LA necessitą di essere conformisti

Post n°1724 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da artemisia_gent

In questo periodo esser "normali" è pericoloso. Non puoi esprimere la tua opinione, devi essere politically correct a tutti i costi, difendere la tua normalità non è possibile.

Sono una persona tollerante e aperta a ogni discussione, rispetto tutto e tutti, però sinceramente vorrei poter esprimere la mia opinione in santa pace e vorrei che tutti intorno mi portassero lo stesso rispetto quando esprimo il "mio" tradizionalismo.

Credo nel sangue. La famiglia per me è quella di sangue e non in quella che ti scegli. Troppo facile scegliersi i familiari come se fossero amici. Prima il sangue e poi il resto. Lo so che il sangue mente, il sangue tradisce, che il sangue fa male, ma una vita in discesa non è sempre possibile. Per me è importante quello e vorrei essere rispettata per quello che penso anche in un mondo di famiglie allargate. Grazie al cielo ho una famiglia tradizionale, con serpenti, non lo nascondo, ma credo che sia meglio così.

Credo nelle tradizioni, nella storia orale tramandata da madre in figlia, nella primigenitura, in cose antiche a cui nessuno crede più.

Credo che la parità dei sessi sia una fregatura, perchè non siamo pari, io lavoro in casa e fuori casa, faccio il doppio, pago la mia libertà personale sobbarcandomi il doppio della fatica. Per mantenere la mia identità devo faticare il doppio, ma va bene, preferisco così piuttosto che vivere all'ombra, ma pensiamoci non saremo mai al pari degli uomini.

Credo che la famiglia sia composta da un uomo e una donna. Credo che ogni bambino abbia bisogno di una madre e di un padre per quanto meschini e inadatti siano, salvorestando che ognuno può vivere come vuole.

Inizio a pensare anche che lo stato sociale sia una fregatura.

Vorrei che la gente smettesse di pensare che il matrimonio è solo un momento in cui si spendono tanti soldi e una gabbia. Il matrimonio è un pachetto di diritti e tutele che dovrebbe essere svincolato dal resto, dalla festa dai soldi e dalle imposizioni. Quanti problemi in meno se tutti la pensassero come me. 

Vorrei vivere anch'io libera, ma la libertà dei tradizionalisti in questo mondo non è tutelata.

 
 
 

coloro che vengono da lontano

Post n°1723 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da artemisia_gent

Da otto settimane ho cambiato scuola, ho cambiato lavoro. Prima ero un'isegnante di storia dell'arte, due ore alla settimana, lezioni frontali, pochissimo tempo per conoscere i mei alunni. Oggi sono una potenziatrice, insegno italiano e qualsiasi cosa serva, insegno punto e basta. Ho un sacco di tempo per conoscere i miei alunni, per sapere chi sono, da dove vengono e le loro tristissime storie.

Prediligo gli Africani, il mio cuore nero prevale. Oggi ho asoltato per un ora un ragazzo della Costa D'Avorio che mi ha raccontato la sua storia. Non so come sia arrivato fino a qui, se sia solo oppure con la famiglia. Abbiamo parlato d'Africa. Lui mi parlva della costa atlantica io della costa indiana. Siamo entrati subito in sintonia, ci raccontavamo le stesse cose, serbiamo nel cuore la stessa Africa. Nei suoi occhi la nostalgia per la sua terra, per i suoi colori e per le persone ma anche la paura della guerra. La nostalgia per i luoghi della sua infanzia finiva dove iniziavano i ricordi di violenza e di guerra. Entrambi avevamo un ricordo edenico infranto dal sangue, dalle armi, dalla violenza. Però nei suoi occhi e nelle sue parole una felicità estrema, la felicità di aver trovato una persona con cui parlare. Quello che manca di più a questo ragazzo è il calore della gente, in Africa tutti ti salutano, non come qui che si tira dritto, che si cerca di non vedere.

Ci sono tanti alunni che prima di un po' di cultura hanno bisogno di qualcuno che li ascolti perchè sono soli, e io faccio anche questo. E non so se tornerei indietro, alla fine preferisco questa scuola, che per me ha la S maiuscola rispetto alle altre.

 

 
 
 

Cercare un titolo mi mette in imbarazzo

Post n°1722 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da artemisia_gent

 Cercare un titolo per il mio flusso di coscienza mi pare poco opportuno, non so inscatolare le mie emozioni.

Comunque...

Oggi ho iniziato il corso di formazione... il relatore era anche bravo, ma era solo un venditore di utopie, lui vorrebbe veramente cambiare la scuola, peccato che.... rimangono solo parole vuote.

Mi scontro ogni giorno con la dura realtà della scuola. Molti colleghi non vogliono lavorare in gruppo, non vogliono nessuno in classe perchè prevale la paura di essere giudicati sulle potenzialità di un lavoro di gruppo. Molti docenti non aprono un libro dal momento che sono passati di ruolo. Di per contro ci sono tante persone fantastiche che si ammazzano ogni giorno e sono pronte a mettersi in discussione. Peccato che poi l'idea generale che ne esce è la prima. Ci hanno spiegato che la legge 107 vorrebbe far emergere le alte competenze dei secondi in modo che i primi vengano messi in ombra, ma sarà possibile? Basta ascoltare le esperienze dei miei colleghi potenziatori. Veramente variegate, troppe distanti anni luce da quello che dovrebbero fare.

Ho incontrato i miei colleghi rimasti all'ITC e mi hanno raccontato che i potenziatori sono stati reclusi in biblioteca, che non possono neanche stare in sala professori e sono ovviamente al nulla. Ogni volta che sento questi "racconti dell'oltretomba" capisco perchè sono stata invitata caldamente ad andarmene. Dopo tutti quegli anni come avrebbero potuto convincermi che il mio posto era in biblioteca? Li avrei mandati a quel paese. Avrei fatto un casino. E più mi raccontano questo e più voglio rimanere dove sono, lì sono una risorsa, sono apprezzata, sono parte di una famiglia. A nessuno verrebbe in mente di rinchiudermi in biblioteca. Mi dispiace per i fantastici colleghi che ho lasciato, ma io valgo, io sono una risorsa e sto bene in quella scuola. Non mi importa cosa insegno, posso insegnare tutto, quello che mi importa è insegnare, non stare chiusa a far passare il tempo, nascosta, in modo che nessuno mi veda. Posso insegnare Storia dell'arte come Italiano, non  mi importa. Invece ci sono persone che si rinchiudono nella loro disciplina e non ne vogliono sapere. Non so cosa ne sarà di me il prossimo anno e nemmeno negli anni a venire, ma spero di diventare come la mia tutor, per me è sempre stata un modello, un mito, una persona da cui imparare. Alla SSIS avevo avuto un tutor che non mi aveva fatto fare niente, incapace di rapportarsi a me, eppure quell'esperienza gli è valsa un posto all'università, io sono servita a lei e non viceversa. In questa esperienza invece mi hanno affiancato ad una persona eccellente e valida da cui posso imparare e non lo nascondo, non vedo l'ora di essere io la tutor... un giorno, di qualcuno.

 

 
 
 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 58
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Palomar.72cassetta2odio_via_col_ventonuovi.orizzonti96leonardopisciotta1giki1EremoDelCuoreZURUGURUCharliedella.cozzaje_est_un_autrealf.cosmossurfinia60Cherryslfilippo.furstatapo
 
 
 
Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene. (Virginia Wolf)


nevver:  [not an asshole]
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963