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BURN AFTER READING

Post n°364 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da DolceA0
 
Tag: Cinema

E' un popolo a Prova di spie quello che descrivono i fratelli Coen nel film Burn After Reading. Dopo l'analisi dedicata anche agli ampi spazi territoriali di Non è un mondo per vecchi il duo registico si cimenta in un ampio spazio sociale prendendo in prestito figure di varie classi e provenienze e osservando le loro intimità.

In realtà la spy-story è davvero un pre-testo. Non è importante nè fondamentale seguirne l'intreccio. Apparentemente il genere è "lavorato"come potrebbe fare l'altro duo dissacrante (David e Jarry Zucker), in realtà i sentieri dell'intreccio  narrativo si ricompongono in una strada principale dove emerge in ogni sfaccettatura l'Uomo moderno con le frustrazioni dei suoi tempi. Ed in questo bellissimo film è evidente l'autorialità di Joel ed Ethan Coen. Con un tono  così diverso dal penultimo e in fondo così simile ai periodi di Crocevia per l'inferno o Lewboski.

In effetti, se l'accento non fosse stato sull'Uomo perchè chiamare tutti questi grandi attori (tra cui anche Frances McDormand, storica consorte di  Joel) a interpretare ruoli, anche un po' bozzettistici? Il film è una prova d'attori, (Tilda Swinton, in primis)

che à la manière di Robert Altman approfondiscono, con grandissima abilità e ironia, i disagi dell'uomo moderno. Solitudine, insoddisfazioni coniugali, carriere troncate, aspirazioni mancate. Ecco di cosa parla il film. Con lievità e leggerezza, anche se il sorriso non riesce mai a diventare una risata. Si ferma prima.

 

Vorrei ancora aggiungere due paroline sull'inconfondibile stile dei Coen, riconoscibilissimo nei loro chiaroscuri, nelle loro inquadrature dall'alto, nei piani sequenza e nei primissimi piani che irrompono nello schermo, negli spazi improbabili e claustrofobici degli interni.

Anche la colonna sonora  è da sottolineare.

Voto 7 e mezzo

 
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