Creato da: Led_61 il 23/01/2011
Internet: mie riflessioni

Netiquette

Nei limiti del possibile cerco una sana convivenza con chi intrattengo rapporti in questa area virtuale, non sempre è possibile ...

Non sono in cerca dell'anima gemella o di avventure ma mi fa piacere scambiare opinioni sui più svariati argomenti con persone aperte di qualsiasi razza, sesso, religione o credo politico che non nutrano pregiudizi di sorta.
La perodicità dei post e la risposta ai commenti è influenzata dai miei impegni.
Non cancello mai i miei post al limite effettuo qualche restyling riguardo a parole ed immagini senza stravolgerlo troppo e sono disposto a farlo solo se violo il copyright di qualche utente.
I commenti sono liberi senza alcun filtro.
Bannare è un termine che non fa parte di questo codice, perchè la vedo come una misura di ritorsione che non ha senso in un mondo così etereo e impalpabile ed in cui è facile occultarsi dietro improbabili profili.
Sono diretto rispondo con post, che talvolta hanno un linguaggio ermetico ma fanno comprendere il mio disagio di fronte a situazioni e persone che non hanno desiderio di un sano confonto, ma preferiscono celarsi e giocare sugli equivoci giocando troppo con le parole mentre lo scrivente pur amando l'ironia rimane una persona con saldi principi maturati nel suo mezzo secolo di vita.
Come non sono stato protagonista attivo nell'attività di bannaggio, allo stesso modo non ne sono stato oggetto (fino ad oggi), indice che i miei post o racconti sono moderati e non urtano troppo la sensibilità dei lettori, anche perchè questo è un luogo di riflessioni personali anche abbastanza intime aperto ai commenti di chiunque.

 

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I testi qui pubblicati sono opera mia e solitamente se cito qualcosa di non mio, riporto l'autore della suddetta frase o perifrasi.

Gran parte delle immagini qui visualizzate sono realizzate con il mio cellulare (non é di ultima generazione).
Vi sono anche immagini reperite in rete, di dominio pubblico e comunque se ne conosco l'autore lo cito.
Se qualcuno ritenesse che abbia leso un suo diritto d'autore me lo faccia sapere e l'immagine o testo verranno rimossi.

L'argomento e il tenore di certi post sono adatti ad un pubblico adulto e la lettura ai minorenni è sconsigliata.

 

Marteria Lila Wolken

 

Messaggi di Ottobre 2014

 

Abraxas

Post n°204 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da Led_61
 

 

 

 

La parola Abraxás (o Abrasáx o Abracax), d'incerta etimologia, è stata ritrovata su pietre e gemme usate come talismani magici. D'origine gnostico-mitraica, rappresenta principalmente la mediazione fra l'umanità e il dio Sole. Presso la tradizione persiana arriva a simboleggiare l'unione/totalità fra Ahura Mazda ed Arimane, ossia Bene e Male.

Secondo alcuni studiosi, la parola abracadabra deriverebbe da Abraxas, sebbene esistano altre spiegazioni.

Il nome si trova anche in testi gnostici. Il suo principale o più antico significato simbolico è altamente discusso, e spesso le opinioni divergono a seconda delle diverse implicazioni religiose che vengono di volta in volta considerate. Di Abraxas abbiamo fonti sia dirette che indirette. Indirettamente furono alcuni Padri della Chiesa a conservare e a documentare le teorie di alcune scuole gnostiche, criticandole e tacciandole di eresia. In generale, i padri della Chiesa che combatterono tali presunte eresie consideravano Abraxas una forma del culto di Satana/Shaitan. Le principali fonti dirette son invece alcuni testi del primo e più antico gnosticismo facenti parte dei codici di Nag Hammadi (il Vangelo degli Egiziani e l'Apocalisse d'Adamo). Quest'ultimo rotolo ci rivela che Abraxas è un grandissimo Eone. Secondo alcuni si tratterebbe di un altro nome del Cristo; altri (George Mead autore di uno studio e un'attenta interpretazione dei testi gnostici -"Gnosticismo e Cristianesimo delle Origini"-) mostrano riserve sulla natura di Abraxas quale Dio Supremo. Il nome si trova anche in successivi manoscritti greci di carattere magico (alchemico-esoterico); lo si può inoltre trovar impresso su talismani come auspicio di potenza ed invincibilità. Nella cosmologia gnosticaAbraxás è il nome del Dio altissimo, ovvero il Padre Ingenerato.

(per gentile concessione di Wikipedia)

 
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Lo spirito teutonico

Post n°203 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da Led_61
 

                                            

 

Vorrei descrivere un ambiente in cui da parecchi anni vivo, costretto dalle circostanze ma anche ricercato come posto ideale in cui vivere la seconda parte della mia vita, scelta di vita visti gli scarsi risultati ottenuti in terra natia e che ormai costituisce una mia seconda pelle avendo qui riportato ordine in me stesso in quanto a questa età è il momento in cui si fanno anche dei bilanci.
Clima, abitudini, mangiare, modo di vestire, burocrazia, nuove regole a cui adattarsi oltre naturalmente alla lingua che giornalmente bisogna migliorare, tutti problemi che qualsiasi persona che scegli di vivere in un paese diverso da quello in cui è nato deve saper adattarsi mantenendo comunque la prorpria identità e le sue tradizioni.


Si è trattato di una omologazione forzata, ma comunque visto il mio carattere è un percorso che faccio con coscienza e consapevolezza anche perchè non è previsto alcun cambiamento di rotta, si tratta di migliorarsi giornalmente limando alcune peculiarità non compatibili con il paese dove vivo.
Dovrei descrivere sensazioni ambivalenti, di estraniazione all'ambiente, di clima che per un  metereopatico come me condiziona il mio umore e tante abitudini che mi trovano resistente e non recettivo ma il tutto corrisponde ad una età in cui non si è più troppo flessibili e si fa molta fatica a cambiare le proprie abitudini.


Tedesco è simbolo di ordine, pulizia, regole a cui sottostare con minimi margini di scarto, ma dietro questa fredda impalcatura c'è comunque un grande spirito civico e un grande interesse verso il sociale e la convivenza di etnie, culture e religioni diverse quindi la ricerca di una integrazioni con le numerose minoranze qui presenti di cui quella turca è forse la più preponderante ma la crisi attuale muta anche i contorni e i colori di chi qui cerca lavoro e maggiore sicurezza per il suo futuro.


Questo mio scritto non è un manifesto pro-Germania, ma sempici constatazioni di quanto avviene nei miei comportamenti nel corso degli anni, da parte di un italiano che non sente uno stretto legame col suo territorio, escludendo qualsiasi considerazione riguardo alla politica attuata da questo paese in ambito mondiale o comunitario in quanto guardo alla realtà spicciola e preferisco fare chiacchiere terra-terra piuttosto che inoltrarmi in analisi di politica interna ed estera che lascio ad esperti o link come questo.


Non sto facendo programmi a lunga scadenza e non potrei mettere la mano sul fuoco sulla durata della mia permanenza qui, fa parte del mio spirito nomade e con difficoltà a legarsi ad un determinato contesto in quanto dò priorità alle persone con cui interagisco rispetto al luogo in cui mi trovo a vivere.
Una inquietudine di fondo rimane ma fa parte del mio carattere e quindi rimane una costante che mi crea spesso difficoltà nelle relazioni sociali in quanto una persona che non si radica nel suo territorio o che dal punto di vista lavorativo non è interessata a farsi una posizione è sempre guardata con una certa diffidenza ed è più attinente ad un artista o ad un uomo di spettacolo, non un comune lavoratore quale il sottoscritto.

 
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Chiacchiere da bar

Post n°202 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da Led_61
 

                                    

In occasione del terremoto di  Haiti del 2010 sono stati inviati aiuti dalla protezione civile italiana e l'allora capo Guido Bertolaso intervenuto sul luogo aveva manifestato delle critiche sull'operato dei colleghi americani causa soprattutto mancanza di coordinamento e Hillary Clinton aveva reagito definendo le dichiarazioni del nostro rappresentante  quali  chiacchiere da bar o commenti da bar dello sport.
Talvolta effettivamente i discorsi che ti capita di sentire sono abbastanza da basso livello ma non sempre è così e da un po' di anni le sto rivalutando, in quanto raccolgono l'umore del popolo, il suo dannarsi tra mille piccoli problemi quotidiani snobbati da qualche politico/a di turno con la puzza sotto al naso quali appunto chiacchiere di poco conto.


Qui ieri si festeggiava l'unificazione della Germania dell'Est con quella dell'ovest, la caduta del muro e quindi il riabbracciarsi di persone divise da assurdi reticolati o muri il cui attraversamento richiedeva permessi o lasciapassare che dovevano essere richiesti con grande preavviso alle autorità competenti e che spesso erano preclusi alla maggior parte dei cittadini.
Mi posso immaginare quanto importanti fossero per i comuni mortali questi incontri e questi dialoghi spesso a bassa voce in anonime caffetterie, dove il contatto doveva per forza di cose essere breve e furtivo visto i mille occhi di cui la Stasi, il potente servizio segreto della DDR di allora, disponeva.

Anche nella mia serie di post intitolati "Al Breegans" c'era la volontà di creare situazioni di incontri e dialoghi di questo tipo, anche se per il momento la mia vena creativa si è arenata e per disincagliarla ci vorrà del tempo.

 
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