PIERLUIGI LUPO

FALCHI ALL'ATTACCO!

Per Anna non deve essere facile, ogni volta, difendere il marito dai continui attacchi televisivi. Ai primi di settembre s’era scagliata contro la Ventura, a causa dell’irriverente imitazione di Max Giusti. Ora è toccata a Marina Ripa di Meana. 

Il 18 aprile Stefano Ricucci viene arrestato. Appena in tempo per festeggiare la Pasqua in famiglia e finire dentro. Lo portano a Regina Coeli. La leggenda vuole che a Roma ci siano 3 scalini (proprio a Regina Coeli), chi non li sale non è romano. E oggi possiamo affermare che l'ex odontotecnico di Zagarolo è sicuramente romano. Nei primi giorni dopo l’arresto Anna s’aggirava sola per il villone tra colombe e uova giganti ancora da scartare. Nella sua testa un pensiero fisso: “perché i miei uomini sono sfigati?”.

Max Biagi nel periodo che stava con lei non vinceva più una gara. Fiorello falliva in tutti i programmi tv. E Ricucci nel giro di nove mesi si è fatto arrestare.

Il 13 luglio, quasi ad un anno di distanza dal matrimonio (avvenuto il 9 luglio 2005), la povera Anna poteva riabbracciare il proprio consorte. Ha voluto aspettarlo a casa. E in gran segreto deve avergli detto: “Vedi, resto con te, anche se non hai più una lira!”

Domenica 8 ottobre, al bar del Teatro Quirino. I coniugi Ripa di Meana stanno sorbendo tranquillamente un caffè prima dello spettacolo pomeridiano. Quando ecco arrivare Ricucci con la moglie. Nello scorgerli la contessa si lascia scappare un imprudente: “Ah, ecco er galeotto!”.

È la fine. Anna gli piomba addosso come un falco e urla frasi ingiuriose, le più gentili sembrano essere: “Vecchia tro…, ciucciac…, io t’ammazzo!”

I due mariti, imbarazzatissimi dalla situazioni, tentano di calmare le rispettive “signore”. La contessa risponde alle minacce della Falchi rovesciandole la bottiglia dell’acqua sui capelli. Partono le borsettate e gli schiaffi. Parapiglia generale. La compassata platea che frequenta il teatro reagisce abbandonando rapidamente il piccolo bar. Il direttore del teatro, accorso alle grida, è bianco come un cadavere e con un fil di voce raccomanda: “Signori, lo spettacolo sta per iniziare!”. E in sala, effettivamente, si spengono le luci e parte lo spettacolo, quello a pagamento.