Post n°363 pubblicato il 22 Aprile 2009 da mjkacat
L'ottusangolo devoto «non coglie la necessità dell'uscita dal sacrificio. |
Post n°362 pubblicato il 21 Aprile 2009 da mjkacat
La filosofia analitica ha tracciato una linea di demarcazione tra le |
Post n°361 pubblicato il 20 Aprile 2009 da mjkacat
Curioso come la cultura postmoderna usi le incomprensioni tra gli ebrei e Ma se, in fondo in fondo, tutta la partita culturale si gioca tra "figli" |
Post n°360 pubblicato il 20 Aprile 2009 da mjkacat
Derrida decostruisce ad infinitum, “la farmacia non ha fondo”, mentre Girard decostruisce per mostrare la Verità del messaggio evangelico, per rimuovere gli ostacoli che ricoprono il “fenomeno della rivelazione”. |
Post n°359 pubblicato il 19 Aprile 2009 da mjkacat
Quando si acquista un'auto nuovo, è buona norma, prima di usarla |
Post n°358 pubblicato il 17 Aprile 2009 da mjkacat
L'antropologia dell'intelligencija |
Post n°357 pubblicato il 17 Aprile 2009 da mjkacat
Quando la Realtà è "soft", allora ci si spreca nelle "interpretazioni" più |
Post n°356 pubblicato il 17 Aprile 2009 da mjkacat
Ma dalla "Liberté"....."individuale", cioè intesa come la intendevano quei fautori "Illuministi", come potrà mai nascere la "Fraternité" e l'"Egalité" che sono l'esatto contrario ? Infatti.......... "Chenickname" ha scritto nel messaggio Oh chissa' quanto ti fara' ridere il cristianesimo, allora! ...no, vedi, stà proprio qui la differenza Ma forse è giusto che mi spieghi un po' meglio Avrai già capito che tutto verte sul concetto di LIBERTA'. Benissimo Ma subito dopo dobbiamo chiederci A CHI questa libertà è rivolta La risposta della Rivoluzione Francese è gli INDIVIDUI La risposta della Chiesa sono le PERSONE Quindi avrai già capito che tutto verte sulla differenza tra "individuo" e "persona" Ed è proprio tra queste due diverse concezioni dell'uomo che c'è una GRANDE differenza...e da cui ne consegue la mia ..."ironia", diciamo, su come si possa mai coniugare una concezione di "Libertà" intesa in senso "individuale" con istanze: "Fraternità" ed "Uguaglianza" che, viceversa, sono istanze "sociali". Lo si può solo, infatti, con un'istanza collettiva SOPRAINDIVIDUALE, ma in quel preciso momento quest'uomo perderebbe appunto la sua LIBERTA' Come ha dimostrato infatti il COMUNISMO Ecco quindi che stante questa concezione dell'Uomo come Individuo può solo oscillare tra Capitalismo e Comunismo. Tertium non datur Credo che il ragionamento sia molto semplice. Sono due diverse concezioni antropologiche dell'uomo e non possono che dare due risultati diversi Al fine di spiegarmi ancora meglio ti faccio l'esempio dell'aborto: Per noi cattolici il bambino non ancora nato è una PERSONA, cioè un detentore di Diritti fin dal suo concepimento....(...lo stesso, in altri termini per Eluana ecc...ma soprassediamo....) Per gl'altri, che ne siano poi consapevoli o meno è un'altro discorso, è un'INDIVIDUO, cioè NON un detentori di Diritti in sè, non sò se mi spiego, ma solo dal momento che nasce e la SOCIETA' lo riconosce come soggetto giuridico. Non pretendo che tu sia d'accordo con me qual'è la concezione antropologica migliore, ma solo sottolineare una differenza le cui conseguenze son quelle poi già dette sopra : l'oscillazione inevitabile tra INDIVIDUO e SOPRAINDIVIDUO, Capitalismo e Comunismo. Impossibile uscirne stante quella concezione. E' per questo che dico che "Liberté, Fraternité, Egualité" è una pia illusione perche non si possono MAI realizzare contemporaneamente tutte e tre. |
Post n°355 pubblicato il 16 Aprile 2009 da mjkacat
...schiacciata dalle preoccupazioni per restare al passo con il desiderio di |
Post n°354 pubblicato il 14 Aprile 2009 da mjkacat
"Contrariamente a quel che dicono i nostri nichilisti e relativisti, una |
Post n°353 pubblicato il 10 Aprile 2009 da mjkacat
Quello che Voltaire si dimenticava di dire era che anche il "Progressismo" era una metafisica dell'uomo e , come tutte le altre, altrettanto opinabile. |
Post n°352 pubblicato il 09 Aprile 2009 da mjkacat
Il terremoto distrugge la città di Lisbona, e in questo contesto il |
Post n°351 pubblicato il 06 Aprile 2009 da mjkacat
Dopo la lettura dei post precedenti sull'importanza del "sociale" come parte inscindibile del Desiderio, risulta particolarmente interessante questa conclusiva intervista a Girard sull'argomento che era stata l'ispirazione dalla quale eravamo partiti nell'analisi del Desiderio ad iniziare dalla sua patologia Intervista a Réne Girard sull'Enciclica di Benedetto XVI, "Spe salvi" |
Post n°350 pubblicato il 05 Aprile 2009 da mjkacat
An-arché; non c'è un inizio per noi uomini decifrabile |
Post n°349 pubblicato il 02 Aprile 2009 da mjkacat
Facendo seguito al precedente post, a questo punto sarebbe legittimo chiedersi Ma se l'istanza psichica profonda del Desiderio umano non è solo individuale ma anche sociale, che fine fà questa seconda nell'uomo d'oggi, radicalmente individualista ? Ma siamo poi così sicuri che sia individualista come crede di essere !? Qui dobbiamo ripartire sfatando un'altro mito contemporaneo; e cioè che il Desiderio nasca nel soggetto e dal soggetto. Che cioè "desideriamo" in modo indipendente, assolutamente soggettivo, autonomo; che cioè il Desiderio parta da dentro di noi. Non è affatto così !! Il Desiderio risente in modo determinante del suo lato socializzante. Su cosa farebbe leva, sennò, la pubblicità ?! Il Desiderio, per innescarsi, ha sempre bisogno di un Modello, cioè dell'Altro, appunto. Dopo Emmanuel Lévinas dovremo parlare allora anche dell'altro grande francese, Réne Girard. Cosa ci insegna quest'altro grande autore di quella "scuola francese" che pare esser l'unica, a cominciare da Lacan, attraverso poi del"gatto e la volpe" Guattari e Deleuze, per arrivare infine a Lévinas e Girard, sul Desiderio ? Che è sempre mediato ! Essendo il Desiderio, per definizione, la forza che ci porta fuori di noi, esso si nutre di imitazione, sempre e comunque. Mimesi, cioè, il Desiderio è mimesi. Freud, a questo proposito, sfiora questa verità cogliendo nell'Identificazione con il padre i prodromi dell'Edipo, ma poi si perde nel suo delirio pansessualista e, perdendo di vista l'aspetto primario, costruisce poi un'enorme impalcatura per sostenere la sua tesi della "Libido" tanto che deve ricorrere alla nozione di Inconscio per farla stare in piedi. Ma non siamo più al secolo scorso e oramai il mito della psicoanalisi ortodossa lascia il tempo che trova. Identificazione con il padre, si diceva, e da lì a seguire è un tutt'uno. Imitazione, cioè, di tutti coloro, di tutte quelle persone che ai nostri occhi assurgono a modelli perchè ritenuti portatori di una personalità, di un karisma; cioè di un "essere" superiore al nostro e che vorremmo raggiungere, possedere, avere con tutte le nostre forze. Questa, detta in parole semplici, è l'essenza dell'uomo, del Desiderio umano. Cercare, cercare e cercare ancora, incessantemente, di "essere" come il Modello Ora, sorvolando sulle implicazioni violente a cui tutto ciò porta, inevitabilmente, che se uno è modello è automaticamente rivale, e che, volendo approfondire si rmanda a quel capolavoro di Girard che è "La Violenza e il Sacro", per restare alla centralità del nostro tema, si diceva, va subito sottolineato che è proprio a cominciare dal genitore del proprio sesso, tutto dipende poi dai "maestri" più o meno positivi o negativi che ci sappiamo scegliere. E parrebbe, da quel che si constata nell'attuale situazione di "bullismo" dilagante, quella qualità dei maestri sia alquanto discutibile. Ma questo si spiega facilmente con il fatto che stiamo ancora pagando le conseguenze di quella mentalità che si è inaugurata nel '68 del secolo scorso e che ancora ci assilla come, del resto, da una grave malattia, non se ne esce ne immediatamente ne tantomeno indenni. Una volta si chiamava Comunismo Moltissimi ne sono ancora affetti sebbene abbia cambiato nome Un nome diventato "innominabile" si è pensato bene di sostituirlo lasciando però inalterati i contenuti riciclati ancor più radicalmente. Al crollo di quell'ideologia si è pensato addirittura, da bravi megalomani, che fosse finita la storia stessa e si è inaugurato quel lutto "postmoderno" che ancora ci assilla con le proprie menzogne e i suoi modelli conseguenti. Postmodernismo banale che delegittima la nozione di verità ed esorcizza la realtà anteponendole una falsa coscienza del soggetto; un'ideologia settaria ed estremamente intollerante e finta "debole" "Contrariamente a quello che ci dicono i nostri nichilisti e relativisti, una natura umana esiste, e la sua elasticità è tale che si dà spesso da fare per porre rimedio alle più strambe follie culturali" Girard "Il risentimento" E di "follie culturali" infatti si tratta e da cui è urgente guarire Ecco infatti perchè il clima dominante, lontano dalla speranza, oscilla tra la disperazione per l'eclissi del "sole dell'avvenire" e "l'eclissi della luce della Ragione" radical-individualista Ed ecco il punto dove invece Girard e Lévinas si coniugano alla perfezione: Il primo nel rilevare che c'è poco da fare; il vero soggetto umano può emergere soltanto dalle regole del Regno ed al di fuori di queste regole non c'è altro che il mimetismo e l'"interdividualità" Solo la struttura mimetica è soggetto E non c'è filosofia che tenga poichè anch'essa è implicata nel gioco di dissimulazione che impedisce di riconoscere come stanno le cose A meno ché la filosofia non si ponga proprio dal punto di vista dell'attenzione per quell'Altro che le regole del Regno inaugurano Ed è proprio Lévinas il punto di riferimento più opportuno per una filosofia così "capovolta" Vediamo quindi di riassumere questo pensiero di Emmanuel Lévinas Abbiamo detto all'inizio che il mito della nostra provenienza da un'idilliaco luogo; paradiso terrestre, uroboros o liquido più o meno amniotico, era un mito Non solo, ma ne abbiamo dimostrato la negatività essendo alla base psichica del consumismo stesso E' infatti da Levinas che abbiamo tratto questa critica radicale : "È questo il tema che Levinas lascia intravedere quando più volte cita la vicenda di Giobbe mettendo in evidenza il fatto che Dio gli rammenta che lui non era presente quando il mondo veniva creato (Job, 38,4), l'evento che è sottratto per definizione a qualsiasi logos: «la soggettività di un soggetto arrivato tardi in un mondo che non è nato dai suoi progetti, non consiste nel progettare, né nel trattare questo mondo come proprio progetto" Poi, Lévinas, prosegue chiedendosi DOVE cercare le risposte a questa misteriosa struttura profonda della psiche umana e coglie nel paradosso del "sacrificio di sè" lo spunto di una "Logica" nuova, agli antipodi di quella "affermazione dell'io"...umana, troppo umana ! "Ad una filosofia veramente sapiente spetterebbe dunque il compito di mettersi dalla parte di questo smantellamento dell'io, saperne cogliere il momento genetico nell'atto del sacrificio estremo che rappresenta una vera e propria rottura con la logica dell'identità e dell'essere: Ciò che a lui piuttosto sta a cuore è individuare la radice da cui qualsiasi gesto di fraternità e perfino di gentilezza discende: anche il semplice «dopo di voi, signore» reca la lontana traccia di un'inversione della soggettività che non è spiegabile nei termini di un'altrimenti ovvia autoaffermazione dell'io" Quindi capiamo come la trascendenza del gesto di Cristo non sia affatto interessante per l"aldilà", ma per l'aldiquà: "Da una parte la trascendenza non come eventuale orizzonte ulteriore, ma come interpretazione radicale della realtà stessa, che pur ci si presenta nei giochi e nelle relazioni dell'essere; dall'altra la trascendenza non come avventura speculativa, ma piuttosto come struttura etica" Questa è l'autentica «trascendenza» (la cui migliore tematizzazione Levinas attribuisce a Kierkegaard): una verità perseguitata, misconosciuta, umiliata e respinta è infinitamente trascendente e mai trasformabile in immanenza proprio per il suo carattere di irrecusabile differenza rispetto alle verità di questo mondo" A riprova di ciò ecco quindi la sottolineatura straordinariamente illuminante di come Dio non possa che giungere a noi in quel modo inaspettato e misterioso come misteriosa e inconcepibile per la nostra mente umana è ciò che era prima di noi Solo nell'estremo restringimento della sua infinita potenza fino al polo opposto può apparirci dinnanzi : " Dio può parlare all'uomo solo umiliandosi; ma proprio per questo egli può rivolgersi soltanto a chi, come lui, si umilia. L'idea di un'umiliazione di Dio, argomenta Levinas, è strettamente dipendente dall'idea di una verità che si manifesta nell'umiltà" In questo radicale rovesciamento delle parti fino al punto di rovesciare anche la logica dell'essere per sé stessi si attua il piano divino che diventa modello per l'uomo dell'autenticità del suo essere profondo stesso: "Il problema comporta, d'altro canto, e come producentesi da questa passività spinta nella Passione al suo limite ultimo, l'idea di espiazione per altri, cioè di una sostituzione: l'identico per eccellenza, ciò che non è intercambiabile, ciò che è l'unico per eccellenza, sarebbe la sostituzione stessa Rovesciare la logica dell'essere sostituendosi alla sofferenza dell'altro" E quindi possiamo concludere riconoscendo che : Sarebbe difficile tentare un bilancio, sia pure provvisorio, del contributo che sia Girard sia Levinas, sia isolatamente sia congiuntamente, porgono problematicamente alla dogmatica cristiana. La forza e la lucidità con cui entrambi si sono riappropriati di un concetto come quello di «sostituzione vicaria», per smascherarlo in un caso, per ribaltarlo in una sorprendente interpretazione della soggettività dell'altro, e ciò proprio nel momento in cui la soteriologia «media» cristiana pare aver preferito invece per motivi diversi abbandonarlo o edulcorarlo, certamente dà da pensare, anche sotto il profilo, in questo caso tutt'altro che preliminare ed accademico, di un ripensamento della natura e dei compiti della teologia |
Post n°348 pubblicato il 01 Aprile 2009 da mjkacat
Non si può parlare della "speranza" se prima non si è chiarito bene il |
Post n°347 pubblicato il 31 Marzo 2009 da mjkacat
Forma di REPLICANTE che ha oramai preso il sopravvento nell'odierna società |
Post n°346 pubblicato il 30 Marzo 2009 da mjkacat
E' sotto gl'occhi di tutti di come la classe politica sia "sotto assedio" da |
Post n°345 pubblicato il 29 Marzo 2009 da mjkacat
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Post n°344 pubblicato il 28 Marzo 2009 da mjkacat
Come per negarne l'evidenza e nascondendosi preventivamente dietro parole |
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