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Come i Duellanti

Post n°431 pubblicato il 05 Marzo 2017 da boezio62
 

 

 

 

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Una sfida immotivata,un avversario che non desiste mai,per solo punto d'onore.Due ufficiali dello stesso esercito ma cosi' distanti per estrazione sociale e personalita'.

 

duellists-1.jpg (678×288)

 

A cavallo.Di spada.Di sciabola.

 

harvey-keitel-e-keith-carradine-in-i-duellanti.jpg (435×255)

 

E infine con l'avvento della Restaurazione e l 'arrivo del nuovo secolo,la fine del duello cavalleresco con il ritorno della borghesia al potere. 

 

duellanti-bambini.jpg (1920×1080)

 

L'uno in una vita piena e borghese ,l'altro nella sua ottusa coerenza avversa. 

 

 

i-duellanti-2.png (720×416)

 

 

Come l'ombra che fa risaltare la luce,essa è in qualche modo necessaria, perché lo sforzo di una lunga lotta finisce per cambiare al punto le persone che esse non sarebbero più le stesse se la lotta stessa non fosse mai avvenuta.

 

 

Dice D'Hubert di Feraud: "E' straordinario come quell'uomo, in un modo o nell'altro, sia riuscito a legarsi ai miei sentimenti più profondi"

Ombra e Luce dentro di noi.In ognuno di noi.Una lotta eterna perche' l'uno e l'altro ci formano.Nell'onore e nell'amore.

 

Joseph Conrad,I Duellanti.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
several1
several1 il 05/03/17 alle 11:29 via WEB
(certo che la divisa addosso ad un uomo fa sempre un gran effetto; mi pare uno dei due sia Harvey Keitel, un attore che mi piace molto) l'ultima immagine è bellissima
 
 
boezio62
boezio62 il 07/03/17 alle 19:53 via WEB
Magnifiche le divise degli ussari napoleonici.L'ultima è la scena finale del film.Di fronte ad un ansa del fiume Feraud,incatenato al suo codice d'onore,si obbliga all'inerzia,avendo compreso che il duello è perso,pur senza il colpo ferale.Storia di un'ossessione e del doppio.
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 21/03/17 alle 18:32 via WEB
Verso i 40 anni, dopo decenni di arti marziali giapponesi a mani nude, ho intrapreso il Kendo: si traduce in “la via della spada”. Oggi il Kendo è sempre più una rappresentazione virtuale del Kenjutsu: l’arte della spada in combattimento. Alla lama metallica si sono sostituite quattro stecche di bambù e i bersagli validi sono concentrati in 4 punti ristretti del corpo, oltretutto protetti da idonee armature: questo rende molto virtuale il duello, abbassa certamente il tasso di adrenalina. Eppure c’è quel senso di confronto che il duello di spada contiene, la tecnica per quanto importante è un riflesso acquisito, non si ha il tempo di meditare la mossa, è necessario comprendere l’avversario e sentirne l’essenza. Questo paradossalmente ti porta a conoscerlo e comprenderlo, perché quello che si offre è il lato più nascosto ed intimo dell’anima con i suoi slanci eroici ed assieme con le sue paure. Una conoscenza che non avviene tramite parole ma tramite emozioni percepite, dove sono i segnali del corpo e la visione degli occhi negli occhi a rendere profondissima la comunicazione con l’altro.
Oggi ho cambiato spade, nel desiderio di comprendere l’uso di quest’arma nel tempo e nei luoghi studio la spada storica europea, con i ricchi manuali pieni di consigli dei grandi maestri, tra i migliori dei quali certamente i bolognesi, oltre la teoria però tutto alla fine si basa sul confronto con altri esseri umani, dove l’incrocio delle lame resta il momento fondamentale di verifica. Nel duello di spada emergono soprattutto i tuoi demoni, si palesano in modo che tu possa dargli un nome e iniziare un cammino di miglioramento, cosa che da solo non potresti fare. Per questo il legame che si crea con l’altro porta a cambiare la percezione di chi sta di fronte da opponente a persona nota, fino a suggellare un’amicizia che si fonda sulla conoscenza dei reciproci colori, ma soprattutto delle ombre altrimenti difficili da confessare. In questo modo uno strumento di morte e sofferenza può diventare un vettore di miglioramento individuale e sociale.
Forse per questo, da sempre, esiste spontaneo il desiderio del saluto, così tra i duellanti come tra gli amici: Buona Primavera :)
 
 
boezio62
boezio62 il 31/03/17 alle 12:41 via WEB
Questi racconti di vita nell'esperienza di una pratica arrichiscono chi li prova e anche se in grado inferiore chi li riceve.La mia esperienza di arte 'marziale' è stata solo il Thai-Qi molti anni fa'.Poi l'abbandonai dppo 3 anni.Ma ricordo la fatica del primo mese.Il silenzio,la concentrazione,l'ansia,l'angoscia,il fastidio,l'estrema acutizzazione delle percezioni sensoriali ed emotive, che doveva svuotare la mente e poi le figure da realizzare in un armonico susseguirsi e ogni volta 'lavorare' sulla tecnica per superarla e diventare....'la forma',non c'era piu' bisogno di alta concentrazione per l'esecuzione.Il duello suscita davvero un fascino enorme e dentro di me una grande paura che è sicuramente quella che mi porto dentro.I demoni sono tutti li.Tanto nei timori quanto nelle impulsivita'.I colori sono tutte li' negli slanci come nelle morbidezze.Intelligenza emotiva che giunge a comprendere con un gesto o un'occhiata.Un inchino :"domo arigato gozaimashita".(E' corretto ? Il blog dove l'ho cercato dice che questo è il saluto finale da rilasciare ai compagni di spada) ;)
 
   
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 03/04/17 alle 17:43 via WEB
Il tuo saluto è perfetto: significa molte grazie in una forma altrimenti manierosa e di etichetta che di solito non si usa tra amici, il senso è che non sarebbe possibile imparare niente se il tuo compagno non si prestasse ad incrociare la spada con te; merita dunque un ringraziamento profondo fatto di inchini e di parole di grande cortesia.
Trovo ancora più bello il termine con il quale si invita qualcuno alla pratica o al duello: Onegaishimasu. È davvero intraducibile in una sola parola, esprime però il concetto di gratitudine per accettare il confronto e permettere la crescita, con consigli o anche soltanto con l’esempio di un gesto perfetto.
Arrivederci invece è già sdoganato con la parola Sayonara, ma in realtà è un termine formale, gli amici si salutano più allegramente con una Mata-né, e così faccio anch’io con un piccolo inchino e un sorriso. :)
 
     
boezio62
boezio62 il 14/04/17 alle 19:34 via WEB
Grazie di questi dettagli che hanno il profumo del legno di bambu' e della paglia del Tatami di casa.(Un giorno chissa',forse c'andro')E Buona Pasqua,caro Amico :)
 
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