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Messaggi del 01/09/2014

La Polpettina Avvelenata

Post n°441 pubblicato il 01 Settembre 2014 da valerio.sampieri
 

La Fiabba della Polpettina Avvelenata

C'era una volta una Polpettina Avvelenata. Era Maggica. Era Maggica, ma lei non lo sapeva.
I nostri affezionati lettori, che sono uno, perché il secondo che stava in una cabina telefonica, adibita a cesso o versavice,  ha deciso di mettere su casa lì e di non farsi più vedere per nessun motivo al mondo e che ora non c'è più nemmeno quell'uno perché se ne è andato anche lui in un'altra cabina telefonica, adibita a cesso o versavice, dato che queste fiabbe fanno cacare, saranno impazienti di conoscere in cosa consista la maggia della Polpettina Avvelenata, ma noi siamo tetragoni.
A questo punto i nostri ... vabbè, copiate ed incollatevi da soli quello che c'è scritto prima, altrimenti, a furia di ripetere il soggetto della frase, qui finisce che non arriva mai il predicato e, se non c'è il predicato, non c'è nemmeno il predicatore -che per lo più è folle e sarebbe perciò adattissimo alle nostre fiabbe- perché è andato nel deserto a fare la vox clamantis in deserto (per ragguagli in merito compulsare il blog Quid Novi?) ed ormai sappiamo tutti che nel desero troviamo Cappucceto Blu che non mangia polpettine perché è stata corcata di botte e gonfiata come una zampogna. Ed ora, ditemi voi: avete mai visto una zampogna mangiare polpettine avvelenate? Ecco ... appunto ... non può conseguentemente esserci il predicatore ed a fortiori il predicato, per cui la frase finisce lì.
In effetti non mi ricordo nemmeno cosa volessi dire sui nostri affezionati ... vabbè, copiate ed incollatevi da soli quello che c'è scritto prima, perciò non lo dico più, però i compenso abbiamo assodato incontrovertibilmente e senza tema di smentite che le zampogne non mangiano polpettine avvelenate, il che è già qualcosa.
Ah, si, ora ricordo! Mi avrebbero chiesto, ed io avrei spiegato, cosa vuol dire "ma noi siamo tetragoni". Ordunque, ma non lo so, ma la frase mi suonava bene. Tale circostanza non è peraltro idonea ad inficiare l'incontrovertibile assunto a mente del quale le zampogne non mangiano polpettine avvelenate.
La Polpettina Avvelenata della nostra bellissima fiabba era apprezzata da tutti. Se, infatti, si provava a chiedere a qualcuno "Ti piacciono le polpettine avvelenate?", questi rispondeva senza tema -né riassunto, né semplici pensierini di terza elementare- di smentita "Eh!? A me mme fanno morì!!!", con ciò confermando che gli piacevano da morire.
Cammina, cammina, cammina ... 
Tatatàaaaaannnnnn !!!! Colpo di scena !!!!
Non era la Polpettina Avvelenata, che era Maggica, ma non sapeva perché, a camminare, ma una bella bambina con gli occhi verdi che non crede agli orchi coi sopracciglioni a tortiglione mustacchiosi e che non c'entra una mazza nemmeno in questa fiabba, ma ci si ficca in mezzo ugualmente anche se non ci sono erba e foglie verdi di alberi della Foresta Incantata; in realtà, essendo ciucca, la poverina vagava senza meta alla ricerca di alberi sui quali arrampicarsi, per poi scaraponarsi di sotto spiaccicandosi al suolo perché la povera alcolizzata è convinta che così non le verranno mai gli occhi gialli e quindi le passerà la cirrosi e potrà continuare ad ingargarozzarsi di alcolici. E se poi ci scoccia, la mandiamo a fare il panda-planing, così impara!
Tatatàaaaaannnnnn !!!! Colpo di scena !!!!
Non c'è il parossismo della tensione narrativa. Per cui, della bella bambina con gli occhi verdi che non crede agli orchi coi sopracciglioni a tortiglione mustacchiosi e che non c'entra una mazza nemmeno in questa fiabba, ma ci si ficca in mezzo ugualmente anche se non ci sono erba e foglie verdi di alberi della Foresta Incantata noi ce ne freghiamo altamente, la mandiamo a fare il panda-planing e ritorniamo alla Fiabba della Polpettina Avvelenata.
Scavalca mari e monti, dagli Appennini alle Ande, dal Manzanarre al Reno, Sparsa le trecce morbide sull'affannoso petto ... della Polpettina Avvelenata, che è Maggica, ma non sa il perché, continua a non aversene più traccia. Chi scavalcava mari e monti era in realtà un alpinista con le pinne che aveva ormai raggiunto la ragguardevole età di 137 anni, senza essere ancora riuscito a scavalcare un solo mare ed un solo monte. 
Ovviamente, cosa mai possa fare in mare un alpinista di 137 anni non riesce ad inventarselo nemmeno Er Fiabbatore, il che è tutto dire. E poi, provateci voi a scavalcare un monte mettendovi ai piedi un paio di pinne invece degli scarponi da montagna! Ecco spiegato perché, alla ragguardevole e veneranda età di 137 anni l'alpinista con le pinne che aveva ormai raggiunto la ragguardevole età di 137 anni, senza essere ancora riuscito a scavalcare un solo mare ed un solo monte non era ancora riuscito a scavalcare un solo mare ed un solo monte. In buona sostanza era un perfetto idiota, come tutti i personaggi delle Fiabbe de Er Fiabbatore e di idioti ne abbiamo già abbastanza, per cui decidiamo che dell'alpinista con le pinne che aveva ormai raggiunto la ragguardevole età di 137 anni, senza essere ancora riuscito a scavalcare un solo mare ed un solo monte non ce ne frega una mazza e tirem innanz.
Grufolava nel frattempo nella radura il Maialino Maggico.
Tatatàaaaaannnnnn !!!! Colpo di scena !!!!
Ma di quale stracacchio di radura stiamo parlando? Ecco un altro deficiente che si è venuto ad inserire ad ufo in questa fiabba bellissima! Vuoi vedere che si tratta di una altro fessissimo aspirante suicida che dice che a lui le Polpettine Avvelenate lo fanno morì? E già, troppo comodo! Uno si viene a suicidare gratis nelle mie fiabbe, con tutte le fiabbe che ci stanno nelle quali uno può suicidarsi comodamente o farsi accoppare in modo divertente! A cocco! Se vuoi morire nelle mie fiabbe bellissime, prima devi pacare! Ma vedi tu! E facciamoci sempre riconoscere!
Vabbè, per punizione non ti faccio suicidare qui, brutto porco di un Maialino Maggico, ed invece ti mando nella Foresta Incantata della fiabba precedente, dove ci sono gli aspirapolvere Folletti che ti sparano rovi e ortiche nelle chiappe, corrodendotele, ogni volta che decidi di ammazzarti gratsis! E in più le chiappe te le faccio pure corrodere dalle lumache senza chiappe che così si fregano le tue chiappe puteolenti e spuzzolose, sostituendole con fetentissime chiappe cinesi che puzzano così tanto da desertificare il Mato Groso e la Foresta dell'Amazzonia, così si ammazza lei, ma a te non ti faccio ammazzare, così ti impari! Oh! E facciamoci sempre riconoscere!
Sapete che vi dico? Tirem innanz.
Attraversa oceani e mari, laghi e fiumi, torrenti e ruscelli, tinozze e bagnarole, quand'ecco che appare all'improvviso la rabdomante d'erba disidratata! Sorpresa e sgomento! Non è chi non veda che col "disidratata" sò cacchi amari! E mò chi è che è disidratata? La rabdomante o l'erba? Eh, no, sai, perché la cosa cambia. Se è disidratata la rabdomante, abbiamo la conferma che si tratta della solita cretina che viene ad infestare le nostre fiabbe! Eccheccavolo! Ma vai a cercare l'acqua se fai la rabdomante, no? E te credo che se bevi erba ti disidrati e ti fumi il cervello! Se invece è l'erba ad essere disidratata, abbiamo la conferma che si tratta della solita cretina che viene ad infestare le nostre fiabbe! Eccheccavolo! Ma razza di imbecille fumati erba idratata o beviti un bicchiere d'acqua, altrimenti finisci 'mbriaca come la bambina con gli occhi verdi che non crede agli orchi coi sopracciglioni a tortiglione mustacchiosi e che non c'entra una mazza nemmeno in questa fiabba, ma ci si ficca in mezzo ugualmente anche se non ci sono erba e foglie verdi di alberi della Foresta Incantata!
Comunque sia, la rabdomante d'erba disidratata camminava tutta sconocchiata appoggiandosi al bastone e proprio per questo appare in questa fiabba attraversando oceani e mari, laghi e fiumi, torrenti e ruscelli, tinozze e bagnarole, confermando ulteriormente di essere una scema completa perché questa non è una fiabba acquatica. Come risolvere l'intoppo?
Vabbè, dai, facciamola affogare mentre attraversa oceani e mari, laghi e fiumi, torrenti e ruscelli, tinozze e bagnarole, così ce la togliamo di torno senza sporcare di sangue la nostra bellissima fiabba.
Tatatàaaaaannnnnn !!!! Colpo di scena !!!!
Appare la Ttinozza Sgangherata!!!!!
Tatatàaaaaannnnnn !!!! Aricolpo di scena !!!!
La Tinozza Sgangherata se ne va da sola, perché pure lei, come la bella bambina con gli occhi verdi che non crede agli orchi coi sopracciglioni a tortiglione mustacchiosi e che non c'entra una mazza nemmeno in questa fiabba, ma ci si ficca in mezzo ugualmente anche se non ci sono erba e foglie verdi di alberi della Foresta Incantata e della quale noi ce ne freghiamo altamente e la mandiamo a fare il panda-planing e che con questa fiaba non c'entra una mazza.
E mò sapete che vi dico nostri affezionati lettori, che sono uno, perché il secondo che stava in una cabina telefonica, adibita a cesso o versavice, ha deciso di mettere su casa lì e di non farsi più vedere per nessun motivo al mondo e che ora non c'è più nemmeno quell'uno perché se ne è andato anche lui in un'altra cabina telefonica, adibita a cesso o versavice, dato che queste fiabbe fanno cacare? Che mi sono rotto le scatole di tutti questi intrusi, che della Polpettina Avvelenata non me frega più una mazza e che allora vado avanti con la morale:

1) La Polpettina Avvelenata, che è Maggica, ma non sa il perché, non esiste nelle fiabbe de Er Fiabbatore. Oppure esiste, ma è Maggica e ha fatto la maggia, togliendosi dalle scatole!
2) la Polpettina Avvelenata la diamo a tutti gli intrusi di questa fiabba, tranne che alla bella bambina con gli occhi verdi che non crede agli orchi coi sopracciglioni a tortiglione mustacchiosi e che non c'entra una mazza nemmeno in questa fiabba, ma ci si ficca in mezzo ugualmente anche se non ci sono erba e foglie verdi di alberi della Foresta Incantata e della quale noi ce ne freghiamo altamente e la mandiamo a fare il panda-planing, perché ormai è un personaggio fisso delle fiabbe de Er Fiabbatore, dopo la felice dipartita di Cappuccetto Blu da questa valle di lacrime.
3) I cinesi puzzano.
4) Le chiappe dei cinesi puzzano di più

Er Fiabbatore
8 giugno 2014
 
 
 

Picchiabbò 005

Post n°440 pubblicato il 01 Settembre 2014 da valerio.sampieri
 

Allora li ministri, persuasi, decisero de pijà un provedimento d'urgenza e se rimisero a sede. Poi ordinorno dieci caffè: uno per uno. Siccome mancava una tazza, Picchiabbò lo pijò ner cuccometto.
Intrattanto ognuno voleva dì la sua.
- Aprimo un'inchiesta.
- Macché inchiesta! Qua bisogna fa' sur serio. Sarebbe mejo arestà Dorotea.
- Famoje una perquisizione!
- Bisogna sequestraje er decotto de mosciarelle.
- Ce vorebbe uno pratico de 'sti cianfruji pe' fa' l'analisi der beverone.
- Io propongo de fa' un sopralluogo de dietro ar trono pe' vede se veramente esiste 'sto bucetto de Dorotea o se invece nun sta che ne la fantasia de Picchiabbò.
Er nano se rintese. Dice:
_ Pe' 'na certa regola vostra, ne la fantasia io nun ciò né bucioni ne bucetti.  Invece de fa' tante chiacchiere, sbrigateve.
Uno de li ministri disse:
- Quanno er popolo saprà 'sto fatto succederà un parapija!
- E che ve preme? - chiese Picchiabbò.

Che venga er temporale se da un lampo
potemo aritrovà la via de scampo!

Però - dice - abbadate; perché 'sta freghemepiano de Dorotea cià da la sua la Strega de le Ciarabbottane, quela vecchia che cambia l'ommini in bestie e le bestie in ommini. Fu proprio lei che fece diventà bove er marito de la lavannara reale. Dunque bisogna che ciannate co' li piedi de piommo, senza dà a divede tutt'er piano de guerra: sennò, quella, in un momento de rabbia, è capace de favve diventà ommini a tutti quanti ...
Li Ministri, com'ar solito, nun capirno gnente e risposero:
- Chi sta ar governo nun dà peso a li cambiamenti. Bisogna però trovà una scusa pe' nun fa' sapè la raggione vera né ar Sovrano né ar popolo e dà tempo a la giustizzia d'accomodà le cose. Se potrebbe, presempio, falla arestà per spaccio de bijetti farsi. Chi s'incarica de mettejene uno in saccoccia?
Questo è affar mio - disse er ministro der Tesoro - Mannatemela con una scusa ar Gabbinetto.
- L'idea è bona! - strillò Picchiabbò - Però v'avviso che Dorotea cià la saccoccia cucita sott'a la vesta. Sarà un'operazzione assai difficile!
- Se vede bene che ancora nun conoschi le donne! - fece er Presidente.
E fu tutto combinato.
Ammalapena la Strega de le Ciarabbottane seppe che se preparava er macchiavello, montò a cavallo a la scopa de le granni occasioni e come una frezza arivò a la Reggia e s'anniscose in soffitta, dedietro li quadri dell'antenati in riparazzione.

Trilussa
da "Picchiabbò", Edizione d'arte Fauno, Roma, 1927, pagg. 18-23.

Note:

freghemepiano= gatta morta

 
 
 

Il Bosco Incantato

Post n°439 pubblicato il 01 Settembre 2014 da valerio.sampieri
 

La Fiabba del Bosco Incantato

C'era una volta un Bosco Incantato, dove andava sempre una bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice delle nostre fiabbe. Mò può anche darsi che ci sia qualche artro pòro/a ciorcinato/a che legga le nostre fiabbe, ma sò cacchi sua! Noi avremmo persino voluto avvertirlo del rischio che correva a leggere le nostre bellissime fiabbe, ma vuoi mettere il divertimento nel vedere il/la ciorcinato/a strabuzzare gli occhi per le fetenzerìe che legge, col rischio che je pija 'n infantioli?
Tantàaaaannnnn !!!!! Primo colpo di scena!!!!!!
La bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice delle nostre fiabbe si chiamava Eutorpia !!! Si chiamava così perché a forza di massacrasi in tutti i modi possibili ed immaginabili, nonché inimmaginabili, era sul punto di diventare storpia. Sino a quando ella non fu colta -nel senso che prima, ma anche dopo, era una ignorante di prima forza, ma anche quando fu colta non per questo divenne meno zappa- dalla strana sindrome autosfraganatoria e quindi non rischiava di diventare storpia, la bella bambina si chiamava Eustorpia.
Questa bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice delle nostre fiabbe e che si chiamava Eutorpia si arrampicava sugli alberi, qualunque mezzo avesse a disposizione, anche le sue semplici quattro zampe senza pollice sovrapponibile, a 180 chilometri l'ora, quando pioveva, perché non le piaceva correre sul bagnato. Con l'asciutto preferiva il panda planing.
Quando per metà pioveva e per metà era asciuto, la bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice delle nostre fiabbe che si chiamava Eutorpia -perché rimaneva storpia in ragione dei motivi che presto illustreremo- saliva sugli alberi a 90 chilometri l'ora, facendo il panda planning in modalità ridotta, vale a dire senza panda e limitandosi a scaraponarsi di sotto dai rami più alti degli alberi. Ma non si faceva niente per due ordini di motivi:
1-) Santa Pupa la proteggeva sempre;
2-) la bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice delle nostre fiabbe che si chiamava Eutorpia aveva la fortuna che non capitava mai che il tempo fosse esattamente per metà asciutto e per metà bagnato, altrimenti lei si sarebbe buttata di sotto e si sarebbe certamente accoppata, perché quanto a raziocinio stava scarsina assai parecchio.
Questo bosco incantato dove andava sempre la bella bambina dagli occhi verdi che non credeva agli orchi con i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione ed era anche l'unica lettrice -salvo ciorcinati di complemeto- delle nostre fiabbe che si chiamava Eutorpia era un vero incanto, altrimenti non sarebbe stato un Bosco Incantato e solo per questo motivo Eutorpia era un vero incanto.
Spesso Eutorpia ci andava con Cirillo (che nella prima versione di questa fiabba bellissima si doveva chiamare Eustorgio), uno scarcinato -che non era un orco, ma aveva i sopracciglioni mustacchiosi a tortiglione come gli orchi- che casualmente non si trovava a passare in Papuasia, ma in Alsazia Superiore del Nord dove abbondano i cinghiali allupati come bufali. Lui non era né un cinghiale, né un bufalo, ma era spesso allupato e non è mai andato nel bosco incantato con Eutorpia. La circostanza di cui al presente paragrafo dimostra due cose:
1-) Eutorpia non ha tutti i venerdì, perché va in compagnia di uno che non c'è;
2-) Cirillo è totalmente fuori di testa, perché è convinto che Eutorpia abbia tutti i venerdì, tranne il primo, secondo, terzo, quarto e quinto del mese (anche di quelli con solo quattro venerdì) e con lei ci va lo stesso, anche se nessuno dei due c'è. A lui mancano invece i residui sei giorni della settimana;
3-) Eutorpia e Cirillo non avranno tutti i venerdì, né gli altri giorni dal sabato al giovedì, ma sono innamorati fracichi, probabilmente perché inguaribilmente deficienti come tutti i personaggi delle fiabbe de Er Fiabbatore. Il che costituisce senza ombra di dubbio un'aggravante.
Sali, sali, sali ... qualcuno forse stava soffocando o svenendo, in quanto la folla invocava l'intervento di un medico che facesse rinvenire il malcapitato somministrandogli dei sali, e invece ...
Tantàaaaannnnn !!!!! Secondo colpo di scena!!!!!!
Sali, sali, sali significa semplicemente che i due, Eutorpia dal bosco incantato, Cirillo dall' Alsazia Superiore del Nord, si arrampicano sul medesimo albero che, per non fare torto a nessuno, spostiamo a mezza strada, tanto stiamo in un bosco incantato di una fiabba e possiamo fà quello che cce pare! La metà strada la posizioniamo esattamente al Polo Sud, tanto per non fare torto a nessuno. Ma se ci fanno incacchiare, allora facciamo un torto e la metà strada la mettiamo al Polo Nord, con obblido di transito per la Terra del Fuoco, così non solo allungano la strada, ma si bruciano anche le chiappe! Tiè, pija, pesa, incarta e porta a casa!
Dopo un paio di grifi ciascuno, che causano solo lievi lesioni cerebrali, senza gravi conseguenze, dato lo stato mentale abituale alquanto traballante di Eutorpia e Cirillo, i due raggiungono finalmente la cima che in realtà non è la cima, ma se lo fosse lo sarebbe o se lo sarebbe lo fosse o se lo saresse lo fobbe, mò non ricordo bene come si dice.
Insomma, dato che Cirillo è uno scarcinato e dato che Eutorpia vedeva pericolosamente stabilirsi una forma di equilibrio tra pioggia e tempo asciutto, con il che sarebbe stata costretta ad accopparsi, buttandosi di sotto, proprio ora che stava in compagnia del suo amore, i due decisero saggiamente di fermarsi lì dove, sull'albero, esisteva una sorta di talamo nuziale, che i folletti del bosco affittavano a 50 euro l'ora ad amanti clandestini, ma, sapendo che questa era una fiabba d'amore, furono clementi e di euro ne pretesero 100 a testa.
Ormai poveri in canna, perché coi tempi che correvano 200 euro erano una cifra da matti, tenuto conto che per metà prezzo avrebbero potuto affittare una suite in un albergo a 5 stelle, i due amanti si accomodarono su un letto di foglie, si abbracciarono e si baciarono teneramente, restando così abbracciati a lungo, labbra sulle labbra (si è vero che c'erano anche un po' di rovi e di spine, lasciati colà dai Folletti aspirapolvere delle fiabbe precedenti, ma i due deficienti pensarono si trattasse dell'antico adagio "non c'è rosa senza spine" e furono tutti contenti. Ma che razza di idioti infestano le mie fiabbe, porca paletta!).
Eutorpia e Cirillo restarono così, uniti dall'Amore, ascoltando il fruscio del vento sulle foglie e tra i rami attenuarsi sempre più, sinchè nella natura incantata si udì solo il respiro di Eutorpia e Cirillo, un unico respiro. Tanto è vero che, respirando a corrente alternata, poco ci è mancato che schiattassero per asfissia, invece che per scaraponamento arboreo.
Tantàaaaannnnn !!!!! Ultimo colpo di scena!!!!!!

Questa non è una fiabba e tanto meno una fiabba d'amore ... questa è una cacata!
E i cinesi continuano conseguentemente a puzzare.

Er Fiabbatore

 
 
 
 
 

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