Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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Post n°10 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da zoeal
TARKUN, ENEA, LA RELIGIONE RIVELATA E L’ARA DELLA REGINA Avete presente Tarquinia (nome etrusco Tarkunia), ridente cittadina in provincia di Viterbo? Prende il nome dalla gens dei suoi fondatori, i Tarquini, famiglia approdata su quei lidi proveniente da Corinto. Tarkun non è altro che il nome Etrusco di colui che i Latini chiamarono Lucio Tarquinio Prisco, quinto re di Roma secondo la cronologia di Tito Livio. In realtà il vero nome fu Luchumun Tarkun, cioè Tarkun il Lucumone. Quest’uomo oltre che un abile politico fu un potente sacerdote, prosecutore della religione dei Misteri di Samotracia, tramandata dalla sua famiglia Corinzia a cui apportò delle rivisitazioni e la esportò anche a Roma dove prese definitivamente campo. Anche il nome di cui è portatore è indice di potenza: deriva da Tark (forza taurina, il toro è fecondatore e compagno della Dea Madre Terra) ed è il nome preso dalla casta sacerdotale hittita (si ancora loro! Vedi post precedente) per cui si pensa che i Tarquini in realtà fossero una potente famiglia di sacerdoti Hittiti. Il luogo stesso dove fu edificata la città è stato scelto secondo una simbologia ben precisa, infatti essa sorge nel punto corrispondente al segno zodiacale del toro centrando la proiezione dal lago di Bolsena, considerato sacro dagli Etruschi ( e qui ci sarebbe da discorrere tanto sulla smilitudine con il significato religioso del lago Titicaca per i popoli andini). Il nostro Tarkun unificò in un solo tempio i culti, prima separati di Uni (la madre Cibele nella religione di Samotracia, Giunone per i Latini), Menerva (alias Persefone, alias Minerva) e Tinia (Dioniso, Giove per i Romani). A questi Tarquinio aggiuse Tages ( equivalente a Hermes o Mercurio). Questo perché? Perché, secondo la leggenda, il dio Tages, con corpo di bambino ma saggezza di vecchio, si manifestò al sacerdote Tarkun uscendo da un solco da lui stesso scavato rivelandogli i segreti e la Disciplina della scienza sacra ( un po’ come Dio a Mosè detto’ le tavole della legge). Nel luogo della rivelazione venne eretto il tempio più grande della religiosità etrusca, i cui resti li troviamo in un altopiano a oriente della città di Tarquinia. Presso questo tempio detto “Ara della Regina” (Regina nel senso di Madre Terra), si riunivano annualmente i 12 Lucumoni della confederazione etrusca tra i quali veniva eletto, quello che oggi sarebbe chiamato “coordinatore generale”. Presso lo stesso tempio pare che Enea, dove in Etruria finì la sua fuga ivi guidato da Venere e Mercurio (Hermes-Tages), accolto come inviato degli Dei dal popolo etrusco, fu eletto capo supremo dell’alleanza tra Troiani, Etruschi e Pelasgi di Roma, tre popoli di origine (orientale) e culto simile (la triade prima citata). Quindi, Tarkun fu il prescelto di Tages come colui a cui rivelare la Sapienza, Tages stesso fece in modo di far approdare il grande Eroe Enea presso Tarquinia, cosa poteva meritarsi un tale Dio, se non essere venerato aggiungendolo alla Triade classica? E così Tarkun fece. |
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"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.