Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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Post n°35 pubblicato il 14 Marzo 2008 da zoeal
Nell'isola di Lemno (Egeo), furono ritrovate delle lamine scritte in una lingua sconosciuta; intorno agli anni '60, uno studioso notò che si trattava di una scrittura simile a quella etrusca. Il popolo in questione è stato identificato con il Tome di "Tubareni" o "Toverona" (no..il Toblerone non c'entra niente), popolo di biblica memoria perchè discendente della stirpe di Caino (Tubail-Cain), chiamati nella Bibbia come "I Giganti" ma non per la loro statura ma per le loro elevate capacità tecniche soprattutto nella lavorazione dei metalli. Si pensa che questa antica popolazione sia proprio quella che colonizzò le coste dell'attuale Toscana e che mischiandosi con le popolazioni già presenti dette origine alla "civiltà Etrusca" (in effetti dalle teorie che ci sono, si perde la strada di casa.....). Il punto è un altro: vale a dire che effettivamente gli Etruschi erano portatori di una sapienza metallurgica per cui nessun altro popolo a loro contemporaneo, poteva concorrere con loro, tanto che pure i Greci commissionavano loro statue in bronzo e soprattutto l'arte orafa era famosa per la sua raffinatezza ed eleganza. LE STATUE IN BRONZO Il metodo utilizzato era quello della Cera Perduta. Veniva fatto uno stampo della statua in cera, era ricoperto di argilla e messo in un forno. Il calore faceva seccare l'argilla, mentre la cera si liquefaceva, così da creare una intercapedine che riproduceva uno stampo. In questo vuoto, veniva colato attentamente il metallo attraverso delle apposite cannucce (getti) e ai bordi dello stampo erano applicati sfiatatoi in cera per evitare la formazione di bolle d'aria le quali avrebbero creato porosità. Quando il bronzo si era raffreddato, veniva rotto lo stampo di argilla et voila, dopo una rifinitura ed accurata levigatura, la statua era pronta! I GIOIELLI D'ORO Il vero e proprio vanto per gli Etruschi era l'arte orafa che aveva le sue maggiori fucine artistiche a Vetulonia ed Arezzo. In particolare Vetulonia fu la città che dette i natali al METODO DELLA GRANULAZIONE, per la realizzazione di veri e propri capolavori. Questo metodo costituito dall'utilizzare sfere d'oro piccolissime (a volte del vero e proprio pulviscolo) che venivano poste l'una accanto all'altra per comporre un disegno o una precisissima filigrana, è ancora parzialmente misterioso, perchè non si è ancora capito nè come facessero a realizzare disegni così precisi vista la minuscolità del materiale (le lenti di ingrandimento di sicuro non c'erano), nè come fosse possibile tenere insieme tutto quel pulviscolo microscopico (vernici e collanti misteriosi). Fatto sta, che questi gioielli andavano a ruba tra Egizi e Greci, per i quali avere dei monili d'arte orafa etrusca era come per noi possedere un pezzo di Cartier o un gioiello Damiani. |
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L'INFAME (ultima parte)
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.