Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
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« SCENE DA UN MATRIMONIO | ANCORA L'INDIMENTICABIL... » |
Roma: potenza militare e religione patriarcale. Etruria: il potere supremo era nelle mani della casta sacerdotale o meglio del re-sacerdote e della regina-sacerdotessa. La Dea primaria era una Grande Dea Creatrice, la Madre Terra e il culto era officiato principalmente da donne, portatrici del mistero della fecondità, così come la Terra è la madre di tutte le creature. Non a caso, i defunti tornavano nel grembo della Madre Primordiale, riposando in eterno in tombe sotterranee insieme agli oggetti della quotidianità, tombe che nell'oscurità portavano come estremi omaggi alla Madre le splendide e sgargianti pitture che possiamo ammirare in alcune necropoli, al fine di illuminare il buio dell'aldilà. La dea creatrice per eccellenza fu Uni (Giunone) insieme a Menerva (Minerva) patrona delle arti femminili, e Turan (equivalente a Venere).
In particolare la desinenza "Tur" dà origine alle parole Tirreni (Turseni), Tiranno e Torre. Tiranno significa "padrone della torre" e Turan quindi è la Tiranna per eccellenza, cioè la padrona del cuore degli esseri umani. A lei si piegavano persino tutti gli altri Dei. Di particolare importanza è il culto delle Lase, divinità femminili alate, somiglianti ad "angeli" e praticamente con la stessa funzione di guida e protezione che diamo nella religione cristiana di cui forse rappresentano un' arcaica tradizione. Le Lase infatti nei millenni e a seconda dei culti, si sono trasformate in Ninfe e poi in Lares, cioè i Lari latini, rappresentazione del culto degli antenati.
Qusto aspetto religioso è ricollegato alla considerazione sociale che aveva la donna etrusca. Questa infatti, unico esempio nelle civiltà dell'epoca, godeva di un rispetto e di un' importanza centrale; poteva accedere alle cariche pubbliche, poteva amministrare i suoi beni dei quali rimaneva esclusiva proprietaria anche dopo il matrimonio, poteva ricevere eredità, trasmettere il proprio cognome ai figli, non era legata al vincolo dei matrimoni combinati (parlando sempre delle caste nobili si intende) semplicemente perchè aveva la possibilità di essere indipendente. Perchè la donna é lo strumento umano della Dea Madre per generare vita.
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.