Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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L'Ombra della Sera è una statuetta votiva proveniente dall‘antica città etrusca di Velathri ed è conservata nel Museo Guarnacci di Volterra (PI). Essa possiede alcune caratteristiche che la rendono unica nel panorama, piuttosto ricco della scultura votiva in bronzo del III - II secolo a.C.
E' una figura maschile nuda, allungata in maniera esasperata in tutto il corpo, tranne che nella testa, che mantiene le giuste proporzioni.
L'opera d'Arte etrusca è divenuta l‘emblema della città toscana di Volterra per il suo valore storico e la sua filiforme eleganza, tant'è che, ammirandola, ci si meraviglia di sapere che l'originale sia stato prodotto circa 2300 anni fa: la sua modernità è sbalorditiva ed il suo ritrovamento perfino misterioso.
Attorno ad essa, quindi, sono nate storie popolari: una fonte che sfiora la leggenda, narra di un contadino che, nel 1879 trovò, per caso, la statuetta e la usò come attizzatoio, e di un archeologo francese, Henry Polsen, che, rifugiandosi durante una bufera nella sua casupola, gliela vide usare in tal modo, ne intuì l'importanza e sollecitò l'uomo a consegnarla al Museo della città, dove tutt’oggi la possiamo ammirare.
Ma la statuetta prosegue la sua storia, ponendosi poi addirittura all’attenzione del poeta Gabriele D‘Annunzio, che, si dice, le diede proprio lui il nome di “Ombra della Sera”, poiché, nel guardarla, gli venivano alla mente le lunghe ombre del tramonto.
In effetti, tale importante reperto archeologico ha una sua indubbia valenza artistica, dovuta non solo alla sua estrema stilizzazione, ma anche ad un’esecuzione di mirabile fattura.
Ma se fosse stato veramente un attizzatoio per il focolare? tipo il caso dell'orinalaccio qui accanto messo in versi dal poeta Morbello Vergari? O altrimenti potrebbe essere un simbolo....magari un regalo per ricordare al possessore che sarebbe dovuto dimagrire...
A voltre la soluzione esatta è quella più semplice.........
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
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DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.