Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO:
clicca il mio nuovo blog (ho pubblicato qualche assaggio)
per info o acquisto libro (per contrassegno) visita il sito internet dell'editore QUI
disponibile anche su
CLICCA QUA SOTTO PER VEDERE LE FOTO SU FLICKR
IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
clicca sul motto per accedere al blog
« NON CI ANDAVANO DI SCARTINO.... | E TI TIRANO LE PIETRE.... » |
UMORE NERO...SONO COME I GATTI QUANDO TIRA VENTO
Sono stata abituata a rimboccarmi le maniche e a raggiungere qualunque obiettivo solo ed esclusivamente con i miei mezzi, magari mettendoci più tempo, magari sbagliando pure, non ho mai chiesto aiuto a nessuno (caso mai qualche consiglio ma poi ho sempre fatto di testa mia) ed ho sempre avuto l’appoggio ed il sostegno dei miei genitori pensando che un risultato sudato fosse senza ombra di dubbio migliore di uno ottenuto con qualche escamotage o con tutti i mezzi che fanno parte del “tirare a campare”. Per far ciò ho dovuto indurire la mia tempra, ho dovuto spesso tenere a bada l’impazienza, ho fatto uso smodato della mia già innata testardaggine e perseveranza. Questo ha comportato tanti sacrifici, ma ogni obiettivo che mi ero prefissata è stato raggiunto in tempi meno brevi del previsto ma tuttosommato in modo soddisfacente….le scuole dell’obbligo, il diploma, la laurea, la ricerca e l’ottenimento del tanto sospirato lavoro. Mio padre, operaio ed orgogliosissimo di me (ha fatto sicuramente più sacrifici lui per me di quanti ne abbia fatti io) mi ha insegnato che difficilmente il lavoro è gratificazione, il lavoro è lavoro e basta ma è il mezzo per mantenere la dignità dell’aspetto più grande dell’esistenza che è la “propria famiglia” e la propria "essenza di uomo/donna". Quindi, detto questo, immaginatevi quanto sia stata orgogliosa del mio curriculum e del mio pezzo di carta appeso al muro. Nel mio lavoro, ero stata già avvisata, come detto in precedenza, non mi aspettavo gratificazioni, ho sempre fatto un po’ di più del mio dovere non chiedendo niente in cambio, la gratificazione in sostanza era fare bene il mio lavoro perché niente dal punto di vista economico è arrivato in più, mentre il lavoro aumenta a dismisura, per cui, per portarlo aventi, adesso non ho neanche più la consolazione di farlo bene; è impossibile infatti che ciò accada almeno che non decida di lavorare 18 ore al giorno sabato e domenica compresi (e viste le circostanze, sinceramente non ho più voglia neanche di starci mezz’ora in più dell’orario canonico). Passi quindi la mancanza di gratificazione, passino tutti i rospi da ingollare quotidianamente ma c’è una cosa che esigo e che mi fa andare in bestia quando palesemente non c’è: IL RISPETTO.
Il motivo principale per cui mio padre è stato felice di sapere che volevo continuare a studiare è che secondo lui, una cultura, un diploma o una laurea non garantiscono di sicuro di avere dei soldi ma permettono senza dubbio di poter avere RISPETTO, valore che probabilmente lui nei suoi 50 anni di lavoro ha visto poche volte. Io non ho il cuore di dire a lui adesso ciò che ho scoperto e cioè che il rispetto, quella cosa a cui lui ha sempre tanto cercato, in realtà non esiste perché c’è sempre sulla strada di ognuno l’approfittatore di turno e più sei onesto e lavoratore, più sei il coglione a cui sputare in faccia. Morale della favola…faccio parte anch’io della schiera dei fessi, orgogliosa di esserci arrivata con i prorpi mezzi…vi pare poco?
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
|
|
Sesso: F Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03
PIACEVOLI DISCUSSIONI
I MIEI BLOG AMICI
- L'ISOLA DELLA BRUJA
- COLLINE DARGILLA
- IL BLOG DEI SENTIMENTI
- IL BLOG DELLA NONNA SPRINT
- IL BLOG VIOLA
- IL BLOG DELLE PROF
- IL BLOG DI CLOUD
- IL BLOG DI MIKY
- IL BLOG DI ODY
- IL BLOG DI WRITER
- IL BLOG DI INDIANAQUOQUE
- I MEDAGLIONI DI TURAN E ALTRI RACCONTI
- LATINITAS
- PENSIERO LIBERO
- POESIE RASNA DI OMUT
POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.