Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
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« Messaggio #49 | FEO....ESAGERATOOOOOOOO!!!!!!!! » |
A differenza di quanto si crede, gli Etruschi non sono solo "Toscana", il loro dominio si estendeva dalla Pianura Padana fino all'attuale Campania. Voglio iniziare a parlare delle città etrusche del Sud, cominciando da PONTECAGNANO, la scoperta più recente.
Insieme a Capua, Pontecagnano fu la città più importante per gli Etruschi in Campania. Fu costruita in posizione strategica su una collinetta e con il porto su una laguna. Fu fondata nella prima Età del Ferro (fine X secolo a.C.) da genti di cultura villanoviana provenienti dall’Etruria meridionale. Molteplici e straordinarie sono le evidenze portate alla luce nel corso degli anni: vaste necropoli, settori dell’abitato e del quartiere artigianale, il santuario meridionale dedicato alle divinità ctonie, il santuario meridionale dedicato ad Apollo. alla fase iniziale, connotata dalla prevalente attività agricola, seguì la trasformazione, compiutasi già nell’VIII secolo a.C., in grande emporio commerciale, aperto agli scambi ed ai contatti con il mondo greco-orientale, ed il mondo indigeno dell’entroterra. Il periodo più significativo per Pontecagnano è l'Orientalizzante (a partire dal 720 a.C. circa) in cui il costume funerario prevedeva l'adozione della tomba a fossa e proprio dalla necropoli in contrada Sant'Antonio provengono i chiari segni dell'esistenza a Pontecagnano di una élite, che affida le proprie necessità di autorappresentazione sociale, economica e, ancor prima, di ordine culturale, a ricchi corredi "principeschi" nei quali il rito dell'incinerazione costituisce, con le ceneri deposte in grandi calderoni metallici, un chiaro riferimento di natura ideologica e una colta allusione al rituale eroico. Esemplificano sontuosamente questa temperie due splendide tombe orientalizzanti (tombe 926 e 928), databili alla prima metà del VII secolo a.C., rinvenute nel 1966 nei pressi di piazza Risorgimento. Si tratta di due sepolcri maschili costruiti con l'ausilio di lastre di travertino poste verticalmente a formare una sorta di recinto rettangolare, all'interno del quale era stato ricavato, delimitando lo spazio, un loculo, ove furono collocati i beni di prestigio più intimamente connessi allo status sociale del defunto che vi era deposto. Il ricchissimo corredo - nel quale figura anche il calderone metallico per le ceneri del defunto - comprendeva prezioso vasellame metallico da mensa, oggetti di ornamento personale (fibule in argento), utensili per la manipolazione del fuoco e la cottura delle carni (spiedi, alaci e pinze), asce in ferro, armi, ceramica. Questi utensili, che orientano alla sfera del sacrificio, erano stati adagiati nella fossa-recinto. Una maggiore omogeneità sembra invece caratterizzare la compagine sociale di Pontecagnano tra gli ultimi decenni della fase Orientalizzante e l'epoca arcaica (fine del VII-VI secolo a.C.) pur non mancando esempi di ricchi complessi sepolcrali.
Tratto da Giacomo Mazzuoli in canino.info
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Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
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ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
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DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
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E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
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LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.