Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO:
clicca il mio nuovo blog (ho pubblicato qualche assaggio)
per info o acquisto libro (per contrassegno) visita il sito internet dell'editore QUI
disponibile anche su
CLICCA QUA SOTTO PER VEDERE LE FOTO SU FLICKR
IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
clicca sul motto per accedere al blog
« | Felsina » |
Sono chiamate vie cave quelle singolari vie lunghe buie e strette, profondamente incassate nella roccia tufacea che dagli altopiani (nei pressi di Sorano e di Pitigliano (GR)) scendono alle sponde dei fiumi.
La folta vegetazione che spontaneamente cresce alla sommità delle alte pareti ne occulta l’ubicazione.
Il percorso, anche se molto tortuoso non ha pendenze eccessive, mentre l’altezza delle pareti raggiunge in certi casi anche 20m.
Gli Etruschi fecero delle vie cave importanti vie di grande comunicazione.
Da abili ingegneri essi le resero mano a mano sempre più efficienti; regolarono la pendenza stradale e provvidero a canalizzare l’acqua piovana che vi scorreva durante i violenti temporali, causa maggiore della continua erosione.
Sistemate queste strade e rese percorribili dai carri, il traffico cominciò a svolgersi tra Saturnia e Sovana da una parte e Statonia, Vulci, Chiusi e Volsena (Orvieto) dall’altra.
Che queste cave di Sorano (quelle di San Rocco, San Valentino e di Case Rocchi) e di Pitigliano (vie cave del Pantano, del Gradone, della Madonna delle Grazie, di Fratenuti, di San Giuseppe, dell’Annunziata, di Cancelli, di Sovana e di Poggio Cane) siano state costruite lo dimostra il fatto che nonostante partano da zone distanti tra loro, confluiscono negli unici punti della valle pianeggianti e spaziosi, da cui si può accedere agevolmente agli abitati attraverso le antiche porte ad esempio dalla porta dei Merli.
Avevano anche la funzione di rendere più difficoltoso e pericoloso l’accesso ai nemici che volevano tentare di avvicinarsi in armi all’abitato.
Nei punti di confluenza di queste vie nella stretta vallate dei fiumi poi vecchi mulini ad acqua a cui i contadini conducevano gli asini carichi di grano da macinare. Sulle pendici scoscese sono scavati degli anfratti (utilizzati nel medioevo come rifugi per eremiti e mendicanti) e delle tombe etrusche. Nel periodo del brigantaggio, prestandosi per la loro morfologia agli agguati,non era considerato molto sicuro avventurasi. Passeggiare nelle vie cave, ci fa ritornare indietro nel tempo in una dimensione lontana dal mondo attuale, dai rumori e dagli odori della nostra civiltà; un atmosfera ovattata, circondata di verde e silenzio rotto solo dal cinguenttio degli uccelli.
Secondo alcuni si trattava di sole vie rituali, per il fatto che ai bordi erano scavate delle tombe; tuttavia la loro lunghezza ed il fatto che collegavano centri abitati, fa propendere la tesi che siano state delle vere e proprie vie di comunicazione, sempre ombreggiate e prive di saliscendi. Vuoi mettere l'utilità? Vi delizio con due foto della bellissima Pitigliano
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
|
|
Sesso: F Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03
PIACEVOLI DISCUSSIONI
I MIEI BLOG AMICI
- L'ISOLA DELLA BRUJA
- COLLINE DARGILLA
- IL BLOG DEI SENTIMENTI
- IL BLOG DELLA NONNA SPRINT
- IL BLOG VIOLA
- IL BLOG DELLE PROF
- IL BLOG DI CLOUD
- IL BLOG DI MIKY
- IL BLOG DI ODY
- IL BLOG DI WRITER
- IL BLOG DI INDIANAQUOQUE
- I MEDAGLIONI DI TURAN E ALTRI RACCONTI
- LATINITAS
- PENSIERO LIBERO
- POESIE RASNA DI OMUT
POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.