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Messaggi del 06/02/2008

DIVAGAZIONI...GLI SFRATTI SORANESI

Post n°3 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da zoeal
 
Tag: ricette

La ricetta di questi dolci è antichissima e tipica delle zone etrusche del tufo (Sorano, Sovana, Pitigliano) alcuni dicono che sia di origine ebraica, altri giurano che già gli Etruschi si cimentavano nel cucinare gli "sfratti".

Sfratto è un termine antico che indicava la liberazione del bestiame impigliato in un groviglio di rovi tramite l'utilizzo (ahimè) di verghe ed anche il vero e proprio "sfratto" nell'accezione moderna del termine, di quei contadini che non pagavano l'affitto del fondo e che avveniva sempre con l'utilizzo del bastone (ancora ahimè) il quale ha dato origine alla parola.

Qualunque sia la verità ecco la ricetta: naturalmente quella originale prevedeva la sostituzione dello zucchero nell'impasto con il miele disciolto ed il lievito in bustina naturalmente era sostituito con quello di pane.

INGREDIENTI

300 g di farina, 1 bustina di lievito, 3 uova, 150 g di zucchero, 150 g di burro, un pizzico di sale, scorza grattugiata di un limone, qualche cucchiaio di latte. Per il ripieno: 500 g di miele, 500 g di gerigli di noci, 2 cucchiai di pangrattato, scorza grattugiata di un limone, un tuorlo d'uovo.

PREPARAZIONE

Setacciate la farina insieme al lievito e mettetela a fontana sulla spianatoia e nel 'cratere aggiungete le uova sbattendole con una forchetta, poi lo zucchero e il burro che avrete fatto ammorbidire, la scorza grattugiata del limone, il pizzico di sale. Impastate bene tutto fino a quando la pasta sarà elastica e morbida (se risulta troppo dura aggiungete un po' di latte). Fatene una palla e mettetela, avvolta in un canovaccio umido, a lievitare per circa 30 minuti. Nel frattempo preparate il ripieno facendo scaldare il miele sul fuoco per circa 15 minuti, aggiungete i gerigli di noce tritati e fate cuocere per 1O minuti. Versate il pangrattato e la scorza del limone. Mettete l'impasto a riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Stendete la pasta ricavando delle strisce larghe 5 centimetri che spalmerete con il miele alle noci. Arrotolate e spennellate con il tuorlo d'uovo sbattuto al quale avrete aggiunto un cucchiaio di acqua. Fate cuocere in forno caldo a circa 200° finché i bastoncini sono dorati, basteranno circa 15 minuti.

Mangiateli così a bastocino oppure una volta freddi porzionateli tagliandoli orizzontalmente.

IO ANCORA NON LI HO ASSAGGIATI....MA DOVREBBERO ESSERE BUONISSIMI.

 
 
 

GIOCO LETTERARIO

Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer

INCIPIT

 clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto

ho scritto anche:

 LA FINE E L'INIZIO

e per la serie RACCONTI BREVI:

HIRUMINA IL PERUGINO

DEUXIPPO (prima parte)

DEUXIPPO (seconda parte)

DEUXIPPO (terza parte)

DEUXIPPO (ultima parte)

L'INFAME (prima parte)

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E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!

 

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"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)

"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)

"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)

"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)

"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.

"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato

 

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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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