Creato da gratiasalavida il 09/09/2007

Rubra domus

Paole parole parole

 

Messaggi di Marzo 2014

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Post n°2175 pubblicato il 27 Marzo 2014 da gratiasalavida

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Riprovi. L'anno prossimo.

Post n°2174 pubblicato il 27 Marzo 2014 da gratiasalavida

-Il materiale che ci ha proposto è senza meno degno di attenzione e rispetto, tuttavia...

-Tuttavia...

- Mio caro ragazzo, so con quanta passione lei si dedichi alla sua attività. So per certo che si applica con dedizione e interesse alla causa dell'arte letteraria...

- Lo sa per certo?

-Lo so per certo! Lei mi è stato segnalato quale emerito artista da una persona di cui mi onoro di meritare la stima. Il nostro comune nonché illustre amico, il conte Antonio, ha avuto nei suoi riguardi parole di rara ammirazione. Per questo l'abbiamo cercata, tra mille giovani che ambirebbero ad avviare un rapporto con la nostra editrice, per curare una edizione scelta delle opere che ha voluto proporci. Tuttavia...

- Tuttavia...

- Lei comprenderà senza meno anche le nostre ragioni. Il genere sul quale si è orientato è piuttosto elitario e mal si adatta agli obiettivi di vendita che ogni casa editrice deve porsi suo malgrado, se vuole sopravvivere sul mercato. La poesia è patrimonio di pochi lettori, e quei pochi, dovendo scegliere, preferiscono puntare sull'acquisto di un classico, piuttosto che su un nuovo quanto poco familiare autore. Lei capisce...

- Io? Capisco.

- Dunque preferirei mirare decisamente alla sua produzione narrativa. Sempre che lei concordi. Concorda?

-Conocordo.

- Tuttavia...

- Tuttavia?

- Mio carissimo giovane, quei dialoghi che ci ha mostrato sono, per così dire, un po' scarni...

- Scarni? Vorrà dire... essenziali.

- Certo, certo. Essenziali. Troppo, oserei dire. Non voglia fraintendermi: sono senza dubbio testi di alto valore letterario, ma... andrebbero arricchiti.

- Arricchiti?

- Certamente. Così come sono, non riuscirebbero a catturare l'attenzione di un pubblico sempre più esigente, aperto alle novità, alle mille sollecitazioni che la realtà odierna può offrire a un lettore curioso e attento qual è  quello cui si rivolge il nostro discorso editoriale. Lei capisce?

- ...

- Su, su, non si perda d'animo, mio caro giovane scrittore. La affiderò a uno dei miei migliori curatori e vedrà, la sua opera ne uscirà rinvigorita, rianimata, arricchita e capace di attrarre la curiosità dei nostri lettori, perfino dei più esigenti! La mia idea è di dare vigore al corpo narrativo delle sue prose, che, mi creda, è piuttosto sacrificato dalla sua vocazione speculativa, che sarà senza meno ammirevole, ma che, mi creda, è ben poco conciliabile con le esigenze di una robusta fisionomia narrativa. Lei capisce...

- ...

- Inoltre... 

- Inoltre...

- Mi scusi se glielo dico... e non è facile per me avanzare nei confronti di una persona della sua distinzione il suggerimento che sto per darle, ma è necessario che io glielo dia. E dunque...

- Dunque?

- Lei dovrebbe... dovrebbe curare di più la sua forma fisica, il suo aspetto esteriore, diciamo... la sua immagine complessiva. Sa, la promozione di un'opera, soprattutto se si tratta dell'opera prima di un autore poco noto al grande pubblico, richiede la partecipazione del medesimo a mille occasioni di incontro con il pubblico, anche televisivo,  e con la stmpa. Un lancio pubblicitario in grande stile non può non tenere in alcun conto le ragioni dell'immagine che deve essere fruita dal pubblico. E il pubblico, come le ho già detto, è esigente. Vuole vedere nell'autore il riflesso della natura dell'opera che ha prodotto. Dunque, ehm, mio caro Giacomo, una immagine poco curata farebbe insorgere nei nostri potenziali lettori l'idea, del tutto infondata, di una corrispondente trascuratezza nella fattura del prodotto. Capisce?

- Capisco.

- Lei, devo essere sincero, mi pare... ben poco telegenico. MI scusi la franchezza, ma dovevo proprio dirglielo. Se lo immagina, lei, quale pessima impressione potrebbe suscitare una sua apparizione in pubblico con l'aspetto che mostra al momento? Non si perda d'animo, tuttavia. Sapremo adeguatamente suggerirle dei ritocchi preziosi alla sua immagine. A volte, sa, un taglio di capelli che riesca a valorizzare i tratti del volto e un abito di buona fattura possono fare miracoli!

- Miracoli.

- Vedo che mi segue con attenzione! Bravo. Bravo! Io e lei insieme andremo lontano! Siamo d'accordo su tutto, allora. Questa è una copia del contratto che la legherà alla nostra casa editrice. Lo rilegga a casa, con attenzione, e mi telefoni la settimana prossima, diciamo Giovedì diciotto, alle sedici in punto, per prendere un ulteriore appuntamento per la firma del contratto.

- La prima delle poesie che le ho presentato... la rammenta?

- La prima? Mi faccia ricordare... ah, certo! Quella che ha scritto sul colle. Lo sa che lei abita in una zona incantevole? Se le venisse in mente di vendere qualcuna delle sue proprietò, le troverei in breve tempo un acquirente disposto ad acquistare in blocco le terre che ha ereditato da suo padre. Sa, conosco bene quell'area delle Marche. E' incantevole. Io stesso non disdegnerei di costruire ai piedi di quel colle poco distante dalla sua abitazione una bella villa con piscina!

- Non intendevo parlare delle mie proprietà. Intendevo chiederle...

- Se rammento la poesia? Sì. Molto musicale, sa? Un invito alla evasione fantastica dai problemi della vita quotidiana.

- Non esattamente... ma... vorrei sapere se sarebbe disposto a mantenere almeno quella poesia nel corpus della pubblicazione, magari come una sorta di incipit.

- Perché no? In fondo potremmo adattare tutta la serie dei racconti in cui trasfromeremo le sue opere in un inno alla libertà immaginativa. Mi piace. Sì mi piace.

- Non è un inno alla libertà immaginativa. Si tratta di una riflessione sul tema dell'infinito.

- Dettagli superflui. Ne discuteremo e sapremo trovare un accordo sulla chiave interpretativa. Di questo non si preoccupi. Si tratta di dettagli.

- No. Non si tratta dettagli. Il mio intendimento era quello...

- Non ora. Ne discuteremo la settimana prossima magari. Quando ci rivedremo per la firma. Ora, mio malgrado, devo proprio congedarla. Mi scusi tanto, ma ho un carico di impegni che non mi consente di riserbarle ulteriore tempo. Mi perdonerà, spero.

- La perdonerò.

- Allora, aspetto la sua telefonata. Giovedì diciotto. La saluto, signor Leopardi.

- Arrivederci.

------------

- Conte Antonio? Ho appena ricevuto quel ragazzo che mi ha segnalato. Bravo ragazzo, non c'è dubbio... ehm... tuttavia... tuttavia... nutro qualche riserva sui testi che ha proposto alla mia attenzione...  Come dice? Ma certo! Certo che si tratta di opere di indubbio valore... ma... il ragazzo dovrebbe farsi le ossa. Le sue prose mi sembrano un po' esangui. Anche un po' troppo venate di pessimismo. Gliel'ho detto. Nutro dei dubbi sull'eventualità di una pubblicazione. Magari se mi presentasse qualche nuovo lavoro l'anno prossimo... potrei ritornare sulle mie perplessità. Mi creda. Avrei fatto il possibile per compiacerla, pubblicando questo suo giovane amico, ma... credo si debba fare ancora le ossa come narratore. Lo convinca a scrivere altro materiale, lo riceverò nuovamente. Magari l'anno prossimo.

 

------------------------

Nota dell'autrice. 

Il racconto è un divertissement nato dalla notizia che il Monte Tabor potrebbe essere distolto dalla propria originaria configurazione paesaggistica dalla costruzione di una villa che potrebbe sorgere dalla ristrutturazione edilizia di una casa colonica che si trova nei suoi pressi.

Ho pensato che se Leopardi vivesse in questo tempo, non avrebbe trovato, per esprimersi, nemmeno l'esiguo spazio che gli fu concesso, a suo tempo, dai pochi estimatori che avevano intuito il valore  dei testi che andava scrivendo.

Punto.

 

 
 
 

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Post n°2173 pubblicato il 23 Marzo 2014 da gratiasalavida

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La cruna di un ago

Post n°2172 pubblicato il 23 Marzo 2014 da gratiasalavida

Sarò breve.

Non condivido affatto l'idea di operare ulteriori tagli sul pubblico impiego, che ha già pesantemente offerto il proprio contributo al riordino delle spese dello Stato. Non condivido, a meno che i tagli non vadano a incidere sul costo della managerialità e dei pubblici appalti.

Dare moneta, vedere cammello.

Elementare, quasi ovvio.

Chi venderebbe le proprie merci a qualcuno che non paga?

Da questa perla di elementare buon senso bisognerebbe ripartire per arrivare alla quadratura del cerchio delle finanze pubbliche.

Ovvio, così ovvio che pare quasi incredibile il fatto che nessuno degli autorevoli membri degli autorevoli consigli che via via si sono sono succeduti al governo di questo paese non ci abbiano pensato.

O ci hanno pensato e non hanno fatto in modo che il pensiero si traducesse in intervento immediato ed effettivo?

Dare moneta vedere cammello, dicevo.

Questo, il punto.

Bisognerebbe pagare quanto si è effettivamente acquistato e pagare il lavoro che è stato effettivamente svolto, e la qualità con cui è stato svolto.

In tema di appalti, accade esattamente il contrario.

Le gare di appalto per realizzare le opere necessarie al buon funzionamento della macchina pubblica, normalmente prevedono un rilancio al ribasso.

Vince la gara chi sia in grado di offrire il miglior servizio al prezzo più basso.

Almeno apparentemente, dal momento che le pagine dei quotidiani ci hanno abbondantemente informati sull'elevato numero di appalti che vengono vinti sulla base di altre regole che non siano quelle della trasparenza.

Facciamo finta per un istante che le regole del gioco siano corrette.

Chi vince una gara d'appalto la vince poiché mostra di offrire un servizio di buona qualità a prezzi convenienti, entro un tempo stabilito.

Di fatto, poi accade che i tempi vengono dilatati oltremisura, e l'opera, invece di essere consegnata alla data stabilita, viene consegnata con due, tre, quattro, cinque anni di ritardo, che l'opera nn risponda ai criteri di qualità che erano stati inizialmente concordati.

IL ritardo con cui vengono portati avanti i lavori pubblici, lungi dall'essere penalizzato, mi sembra che spesso venga premiato con l'accettazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, di un prezzo più elevato rispetto a quello concordato al momento dell'assegnazione dell'appalto.

Mi sbaglio?

Se mi sbaglio correggetemi, ma mi sembra che il prezzo con cui vengono realizzate le opere pubbliche cresca in misura direttamente proporzionale all'allungarsi dei tempi con i quali l'opera viene consegnata.

E se le opere vengono realizzate male?

Sono previste penali?

Mi piacerebbe che le imprese che realizzano male le opere che sono state loro commissionate, fossero chiamate a rispondere dell'errore,  rifacendole interamente senza ulteriore aggravio per la pubblica amministrazione, invece mi pare che non sia così.

Quale un modo per risparmiare denaro pubblico?

Bandire gare di appalto che magari prevedano un costo del servizio offerto non eccessivamente orientato verso il basso (per evitare che la qualità richiesta venga a soffrirne), ma che comportino vincoli rigorosi sui tempi entro i quali fornire l'opera e sulla qualità dell'opera che viene prestata.

Bisognerebbe bandire gare d'appalto che comportino delle penali per quelle ditte che non rispettano i tempi previsti e che realizzano opere di qualità inferiore a quella concordata.

Basterebbe questo, e scandali come quello dei cantieri perenni sulla Salerno Reggio Calabria non si ripeterebbero.

Riguardo, invece, alla managerialità, basterebbe fissare un semplice  criterio di base per i compensi:quello di premiare coloro che abbiano effettivamente realizzato i risultati per i quali sono stati chiamati a operare per il pubblico bene e di punire, attraverso una sensibile riduzione dei compensi, quanti invece hanno operato senza raggiungere il risultato previsto.

Basterebbe questo.

Dare moneta, vedere cammello.

Troppo semplice?

Evidentemente troppo semplice.

Forse è per questo che è più facile che un cammello riesca ad attraversare la cruna di un ago, piuttosto che  un ricco riesca ad  ascendere al Regno dei Cieli.

Di aghi e di cammelli se ne vedono pochi, in giro, negli ultimi tempi.

Di strade male asfaltate, invece, se ne vedono in gran quantità.

 

 
 
 

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Post n°2171 pubblicato il 09 Marzo 2014 da gratiasalavida

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NOTA DELL'AUTRICE DEL BLOG

Tutti i testi qui pubblicati

sono esclusivo frutto della mia creatività. Cinzia M.

Tutti i diritti sono riservati.

Ho scorto su You Tube un canale intitolato Rubra Domus.

Non ha a che fare con me, che sono unicamente l'autrice

di questo blog e dei testi che vi sono quotidianamente

inseriti.

Cinzia M.

 

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