Creato da lab79 il 05/02/2010

TheNesT

a place called home

 

Messaggi di Agosto 2015

Dell'estate

Post n°390 pubblicato il 31 Agosto 2015 da lab79

Cosa resterà, infine, dell'estate?

Dei pomeriggi assolati in riva al mare resterà la pelle abbronzata, resa forte dal nutrimento del mare salato, del vento tiepido, dal suo stesso consumarsi e rinnovarsi perché è cosa viva. Ma resterà soltanto per qualche settimana ancora, e poi sbiadirà di nuovo con l'avanzare dell'inverno fino a rendermi di nuovo estraneo a me stesso, dentro lo specchio. La mia pelle sbiadirà.

Resteranno forse le cicatrici di una caduta banale sull'asfalto, ma in verità anche quelle già sbiadiscono, e laddove c'erano i lembi della ferita c'è di nuovo pelle nuova, morbida eppure ancora parzialmente estranea a me, tanto da non riconoscerla ancora come mia.

Proprio come succede ai ricordi.

Che sbiadiscono anch'essi man mano che il mare si allontana nel tempo, man mano che le giornate anticipano al loro fine, e posticipano il loro inizio.  Che diventano confusi e perdono di senso se non li si innaffia di tanto in tanto, finché non impallidiscono e invecchiando si uniformano nei colori e nella forma ai tanti ricordi ormai invecchiati nei meandri della memoria.

Cosa resterà, infine?

E cosa resterà infine di una vita vissuta, una volta che come l'estate anch'essa accorgia le proprie giornate, e finisce infine senza fretta, ineluttabile.

Cosa resta di una vita, quando finisce l'estate?



The old kind of summer - Black Heart Procession

 

 
 
 

La notte

Post n°389 pubblicato il 28 Agosto 2015 da lab79

"Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso 

infin che il danno e la vergogna dura.

Non veder, non sentir m'è gran ventura, 

però non mi svegliar, deh, parla basso".

 

 

Dovrei usare più parole per dire quel che ho da dire, ma in fondo anche quelle poche, che sopravvivono alla notte, possono bastare. L'estate volge al termine, allo stesso modo in questo momento stesso la notte esaurisce il suo corso, le nuvole si assottigliano, forse disturbate dai rumori del mondo che già si sveglia. Il mio tempo scade, ed ho soltanto tanta stanchezza da smaltire, prima di mettere in ordine le stanze del cuore, prima che arrivi l'autunno.

 

 

Hymn - Moby (Everything is wrong, 1998)

 

 

 
 
 

Ozio

Post n°388 pubblicato il 12 Agosto 2015 da lab79
 

Sfoglio le pagine di libri già letti, riguardo film già visti, penso pensieri già pensati, pur di evitare la fatica di pensarne di nuovi. I giorni passano, non mi abituo all'idea di stare a casa e non fare niente. Eppure potrei fare qualcosa, ma poi al momento di farla mi manca la forza, il polso fa male ancora, il sonno incombe anche se poi non dormo, e dormo senza fare sogni. Lascio i desideri sguazzare nella pozza placida della mia indolenza, e come se non bastasse anche le mie mani si fermano sulle pagine altrettanto indolenti di un libro letto tanto tempo fa. Nemmeno il fascino dell'Epopea di Gilgamesh è sufficiente a spingermi a riaprire pagine nuove, o il sole finalmente un po' più clemente fuori dalla finestra a convincermi a uscire, almeno nelle ore che mi sono concesse data la mia condizione di infortunio. Pensavo avrei passato questi giorni in modo più interessante: che avrei goduto del tempo libero e solitario che sarei stato forzato a godere, eppure niente. Non vedo l'ora della fine del giorno, quando doveri e incombenze riprendono il loro posto nella mia vita.

Minas de Cobre - Calexico (The black light, 1998)

 
 
 

Imparare a volare

Post n°387 pubblicato il 03 Agosto 2015 da lab79
 
Tag: estate

Oh, beh: è estate, tempo di pensieri leggeri e propositi poetici. Imparare a volare, infatti, non solo risponde a queste due caratteristiche, ma mi sarebbe tornato piuttosto utile qualche giorno fa, per evitare quest'ennesima pausa del blog (e della mia vita privata) che chissà, magari alla fine si rivelerà rigenerante. Ma si, facciamo dellì'ironìa, che sarà l'ironìa a salvare il mondo e a farmi sentire meno pollo, dato che proprio con la stessa abilità di un pollo congelato ho affrontato una scivolata sull'asfalto appena prima di un temporale, così da ritrovarmi a piedi, sanguinante e sgraffignato in troppe parti del corpo per potermene lamentare, e bagnato letteralmente fino alle mutande. Chapeau.

Abbandonata la vespa ai margini del bosco, sotto la pioggia battente, sono stato portato al pronto soccorso, dove ho fatto sfoggio della mia intelligenza e prontezza di spirito. 

Dottore: "Dove le fa più male?"
Io: "Nell'orgoglio..."
Dottore: " Allora dovremo fare una radiografia..."

Grazie Doc. Non mi sono mai lamentato della sanità pubblica, e non comincerò di certo ora che è lei ad avere l'ago dalla parte del manico. Ma dico sul serio: Nonostante il dolore, ho apprezzato la capacità di farmi capire come la mia non fosse una vera emergenza, che in fondo non è la prima volta che vedono un cretino su due ruote grattugiato contro l'asfalto, e che non per questo io sono più stupido degli altri. Sono uno stupido medio, con un incidente medio di una media giornata d'estate. Solo più bagnato del solito.

Ora, ne scrivo con leggerezza perché sono passati un po' di giorni, e ho finalmente potuto togliere bende a sufficienza da poter contare sei dita e mezzo in piena funzionalità, cosa che mi permette di digitare cazzate abbastanza velocemente da non perdere il filo del discorso mentre le scrivo. Le medicazioni hanno smesso quasi subito di essere una tortura, in fondo non ho nessun osso rotto, anche se la mia testa risponde ancora abbastanza lentamente agli stimoli esterni. Ma questo problema c'era già prima dell'incidente. Insomma, ho poco di cui lamentarmi, in fondo mi è andata bene. Curioso a dirsi, il problema maggiore e non riuscire a capire come farmi la doccia: ho escoriazioni sull'avambraccio destro (Ne ho una sola, in verità, ma lunga TUTTO l'avambraccio destro...) e sul ginocchio destro, così come un livido con escoriazioni varie sulla spalla destra. Qual'è il problema, allora? Lascia fuori dalla doccia e lava la parte sinistra. Errore: ho la mano sinistra scorticata all'altezza del palmo, il pollice che conta almeno cinque segni di diversa forma e dimensione e che curiosamente non fa male, e dulcis in fundo (ma lo sapevate che "Dulcis in fundo" non è neanche latino? nda) sotto il mento porto ancora i segni del casco che ha cercato di impiccarmi. In altre parole, non solo non sono bello da vedere. Sono anche sporco. Vero che non devo andare da nessuna parte, e che in fondo sono un uomo (l'igiene personale di noi uomini è una cosa relativa alle condizioni ambientali. Donne: sapevatelo. Non esiste un uomo pulito in modo assoluto, solo in modo relativo: Un uomo pulito è colui che è più pulito dell'ambiente che lo circonda. Ecco.) Ma devo ammettere che a questo punto una doccia la farei volentierissimo. 

Altro aspetto non secondario è che sono diventato un sacco di patate. No, non pieno di terra (l'ho già detto che ho bisogno di una doccia?), intendo dire che sono diventato un peso inutile. Non solo non sono in grado di fare un granché ("Mi apri la bottiglia?" "Mi tagli la carne?""Mi aiuti ad alzarmi?") ma mi muovo anche troppo lentamente perché mio figlio, due anni e la capacità di arrampicata di Manolo, non mi faccia del male per poi guardarmi con gli occhi di Bambi e chiedermi: "Bibi?" Si amore, fa una bibi bestia, ma fa niente: Papà è riuscito ad evitare di bestemmiare dal dolore, quindi tutto ok.

Insomma, sto affrontando un sacco di avventure nuove ed inaspettate, per non dire del fatto che sono a casa dal lavoro per qualche giorno, cosa che di questi tempi può solo farmi del bene. Eppure, chissà perché, non sono tentato dal ripetere l'esperimento.

Learn to Fly - Foo Fighters

(1000 musicisti suonano Learn to Fly dei Foo Fighters per chiedere a Dave Grohl di venire a suonare a Cesena. Directed by Anita Rivaroli and Alberto Viavattene)

 
 
 

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