Creato da Dream_Hunter il 08/09/2006

TrovaTeStesso

Ognuno di noi è in cammino per trovare se stesso ................................................... La vita e' cosi'. Non fai nemmeno in tempo a guardarti indietro che ti e' scivolata tra le mani, come la sabbia, come l'acqua del mare. Tra le dita non resta che polvere d'esistenza e i ricordi rimangono impigliati tra le unghie. Un instante tra due silenzi infiniti che urla la sua volontà di esistere, una luce nel buio che lascia una speranza per chi ci ha visto brillare. Dream Hunter

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 37
 

LA PORTA

Eccomi, sono qui. Davanti a quella porta chiusa da millenni.
Il tempo e la sua storia l'hanno chiusa per sempre.
Piove ancora, l'algida mano s'accosta al ligneo muro e le nocche tremanti intonano un lamento sordo.
L'eco di quella ritmica richiesta trova di nuovo quell'unica e
taciturna conferma.
Oltre, io so che si nasconde molto, molto altro:
un fuoco che arde senza scaldare nessuno; uno specchio rotto dai ricordi di un passato dannatamente presente; un orcio colmo di lacrime mai piante ed un scrigno pieno di felicita' mancata.
Con un passo lento ma sicuro volto le spalle a quell'antro di ignote paure.
E torno a vivere ove il mio destino mi porta.

E voi da quale parte della porta siete?

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Dream_Hunter
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 55
Prov: AQ
 

 

Liberi e belli?

Post n°281 pubblicato il 05 Aprile 2024 da Dream_Hunter

Sarebbe bello poter basare il proprio percorso di vita sulla libertà e sulla bellezza dell'essere e del sentire, senza filtri, attraverso le esperienze che giorno dopo giorno ti farebbero assomigliare sempre più ad un uomo o una donna per così dire: completi e soddisfatti. Non tutti hanno questa fortuna, non tutti scelgono questa strada. Convinzioni, usi, bias cognitivi genitoriali "generano" alla fine persone ,molte, molto diverse da quelle che hanno seguito quel perscorso di vita. Non migliori o peggiori, diverse. Persone che cercano di raggiungere quella libertà attraverso altri strumenti, modi di essere, modi di vivere l'esistenza fuori da certi canoni, fuori dalla razionalità che li rende talvolta schiavi di obiettivi troppo distanti da loro e dalle loro scelte. E così certe  sere  avrebbero  voglia  di uscire  e perdersi  nella notte.  Lasciare  che le loro sembianze  si confondano  con il buio per poi farne  parte. Lasciarsi  andare  alle melodie  dei sogni  e potersi  sentire  leggeri senza  il peso  dei pensieri. Perdersi  per quelle poche  ore  dimenticando  se stessi sulla soglia della porta  di un cielo  stellato. Poche  ore poiché  un altro  giorno li aspetta  dietro  l' angolo  della  ragione.  Lì ritroveranno se stessi,  indosseranno però  abiti  diversi e forse  avranno  qualche  pensiero  in più, diverso  da ieri quel tanto da renderli felici e consapevoli di esserlo almeno per quegli istanti strappati all'oscurità di una vita vissuta all'ombra di una luce che non gli appartiene.

 

Pietro

 

 
 
 

Ondivaghi ripensamenti

Post n°280 pubblicato il 26 Marzo 2024 da Dream_Hunter

Quante volte raccontiamo a noi stessi una storia, una storia diversa da quella che stiamo vivendo e che non vogliamo esplicitamente ammettere ci sta stretta e che sembra non rappresentarci più. Un storia a volte lontana chilometri da quello che siamo diventati oggi e che oggi non vorremmo essere ma che i fatti dicono che siamo. Così viviamo paradossalmente due vite: quella reale e quella che vorremmo che fosse. Direte voi: perché vivere ciò che non piace e cambiare assecondando la storia che ci narriamo ogni giorno? Come essere umani siamo un bel groviglio di inesplicabili comportamenti dettati da retaggi, condizionamenti sociali, mindset evolutivi, costante instabilità emotiva: sempre a caccia di un equilibrio precario per fermare lo scorrimento della vita e catturare quei momenti per cui sembrerebbe valere la pena viverla. Ci rifugiamo in un porto tranquillo dove coltivare, famiglia, rapporti sociali, lavoro. Uno specchio d'acqua fermo che non ci sottoponga al rollio delle variazioni ondivaghe dell'oceano che continua a muoversi oltre quelle calme acque. Poi però ascoltiamo il furente infrangersi delle onde contro gli scogli delle nostre sicurezze e vorremmo provare a rischiare di nuovo per vivere l'imprevisto, l'incognito con l'adrenalina che va a braccetto con la paura di non essere più ciò che siamo oggi e che abbiamo conquistato con tante rinunce alle lusinghe del cambiamento. Questo continuo oscillare, scorrere, tra sono e vorrei essere rompe le aspettative fatte di momenti di felicità che raccogliamo durante questo sciabordio emotivo ed ha come risultato quello di avere paura del cambiamento come misura risolutiva lasciandoci attraccati al molo dell'inevitabile invecchiamento emotivo. E più l'età avanza e più è difficile uscire da quel porto riprendendo il mare aperto: fortunati coloro che ci riescono pure sapendo che la tempesta, quella perfetta, è dietro la prossima onda!

Pietro

 
 
 

A caccia di felicità

Post n°279 pubblicato il 21 Marzo 2024 da Dream_Hunter

A volte ti chiedi quale sia la distanza che ti separa dalla tua felicità. Quanto ancora ti serve per raggiungerla, quanti sforzi dovrai ancora fare per trovarla. Ti sembra di afferrarla e viverla ma poi capisci che non era quello che tu pensavi potesse essere per te. E ricominci a cercare ed a porti domande che capisci, forse troppo tardi, non potranno mai avere una risposta. Ti chiedi se valga la pena investire tempo ed energia per trovare qualcosa che poi non sai neanche tu cosa.
E' una ricerca asintotica che non lascia molte speranza ma che, a volte, in rari momenti, si interrompe per caso, inaspettatamente, dandoti la sensazione, quando il momento è già trascorso, che l'impossibile è stato possibile. Insomma un vivere incestuoso tra l'illusione di averla trovata e il dubbio di averla persa per sempre.
Ai sognatori, a quelli come me che non si arrendono mai  all'impossibile quella distanza in quegli attimi sembrerà azzerata nel segno di una conquista effimera ma che racchiude  allo stesso tempo il significato stesso della vicenda umana.

Pietro

 
 
 

La differenza

Post n°276 pubblicato il 17 Marzo 2024 da Dream_Hunter

Sono vissuto per anni nel silenzio credendo che questo fosse l'unica arma per difendermi dal mondo. Un silenzio sordo. Uno specchio, liscio, su cui far scivolare e riflettere il mondo senza contaminarmi. Ho scoperto poi le parole e con esse il modo di usarle. Ho scoperto che c'è in esse una energia tale da riuscire a travalicare le distanze e a portare calore in posti così freddi che sembravano senza luce. Parole, parole ed altre parole. E' la magia di trasformare un normale pezzo di carta bianca in uno strumento capace di esprimere se stessi, di parlare, di commuovere, di ferire. Le parole sanno di te, di quello che sai ma, soprattutto, di quello che sei. Costano poco ma riescono, se dette con i giusti sentimenti, a fare quella cosa che io chiamo : la mia piccola parte di felicità. Sono molto, molto altro ancora e non basterebbe tutta la mia vita per finire di scriverle. Parlate dunque, parlate sempre e non lasciate che il silenzio vi privi della gioia di comunicare voi stessi attraverso questo ineguagliabile mezzo di espressione. Una parola in più può salvare il mondo, una in meno lasciarci nel dubbio di non averlo fatto.


Pietro

 
 
 

Impronte

Post n°275 pubblicato il 21 Febbraio 2024 da Dream_Hunter

Marcate o quasi impercettibili che siano ognuno di noi lascia nella vita delle persone che incontra: impronte. Talvolta quel calpestio di emozioni risulta essere fastidioso, altre, molto dipende da noi, lieve e piacevole. Quel segnare il passaggio su un altro cammino porta con se molte "responsablità" che spesso dimentichiamo esistere specialmente quando portiamo sofferenza e dolore alla fragilità altrui. Con il passare degli anni questo pensiero di venta sempre più ricorrente: un po' perché forse tendiamo a fare più bilanci, a porci più domande, a dare un senso compiuto alle imprese incompiute della nostra esistenza. Una saggezza dai capelli brizzolati che racconta un lato di noi che emerge ad ogni impronta lasciata e a quanto quel incidere nella vita altrui comporta. Un eccesso di sensibilità porta a porsi troppi interrogativi che spesso non trovano, o non possono trovare, risposte forse perchè non ne hanno davvero. Un'aridità voluta, viceversa, risponde solo ed esclusivamente alla soddisfazione del proprio ego e dei suoi assolutismi. Ti poni così, all'incontrare di nuove persone, un'unica domanda: se attraverserò quel cammino quanta della mia impronta dovrà rimanere e quanta scomparire con la prima pioggia dell'oblio? Io sono per natura un esploratore prudente e prediligo entrare in punta di piedi, lasciando piccole tracce che raccontano chi sono e come sono. Se chi le vede vorrà continuare il cammino insieme allora quelle impronte diventeranno profonde e nette altrimenti saranno sempre più leggere ed evanescenti fino a che non diverranno ricordo per taluni e desideri mancati per altri. E voi che tipo di esploratori siete? Che tipo di impronte lasciate?

Pietro

 

 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

bisou_fatalacquasalata111Y.A.N.N.I.C.Kginko56070Estelle_kcassetta2surfinia60Dream_HuntermuflagiobubriskaMA.GNE.TI.CAgiovanni.franconeLancillotto.009chiedididario66
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I SOGNI CI AIUTANO A CAPIRE CHI SIAMO


I sogni a volte ci fanno capire molte cose che la realta' ci nasconde profondendoci dosi di normalita' e di abitudine. Eccone uno, "tradotto" per l'occasione in parole, che mi ha dato da pensare e mi ha fatto riflettere molto.  

Buona Lettura.


" E'se fosse vero!!!" - esclamo' con uno sguardo attonito rivogendosi al suo inusuale e muto interlocutore mentre si guardava allo specchio.Purtoppo lo era. La sua immagine non era piu' la stessa, stentava a riconoscere quei tratti nuovi, cosi' profondamente diversi da quello a cui era abituato a vedere. Non piu' quello sguardo sicuro e determinato ma solo due piccole fessure stampate sul suo viso che a stento facevano passare il senso della vita intorno a lui. Le sue mani, un tempo forti e capaci, non riuscivano neppure a girare l'ultima pagina di quel libro che lo aveva condotto in un luogo al confine tra se stesso ed il tempo, tra la voglia di essere qualcuno diverso ed una realta' piena di "perfezione" che non gli dava tregua. Quelle paure che per tutta la vita lo avevano accompagnato, emergendo episodicamente ad ogni bivio importante, erano ormai padrone incontrastate del suo essere. Un gigante di argilla sotto la pioggia che si sgretolava ad ogni goccia tornando ad essere materia informe e non piu' eletta a sfidare il mondo.

 

LA NOSTRA STORIA

La nostra storia

Caducità dell'essere, confine tra sottili speranze ed immensi dolori. Gioie, poche, quelle si. Ma se dell'universo siamo piccoli spilli allora e per una volta sola, pungiamo l'orgoglio del tempo e viviamo. Un attimo, un soffio di vento, un solo battito di ciglia, tutto è solo per noi. Delle piccole cose facciamo tesoro, delle grandi osserviamo l'ombra scorrere sul nostro esile fiore. Lasciamoci andare a piccoli sorsi di felicità: in fondo non abbiamo mai nulla da perdere a riscrivere la storia, la nostra.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963