Attese che il rumore della barella si affievolisse,inghiottito dal tetro corridoio del piano inferiore,solo allora,Allan Varney smise di lavarsi braccia e mani col sapone asettico.
Scrollò l'acqua dalla folta peluria che ricopriva la rosea epidermide e afferrò una salvietta per asciugarne l'eccesso.
Stava ormai per uscire dalla piccola anticamera,quando l'occhio gli cadde sul sigaro scuro che giaceva quasi spento ai bordi del minuscolo lavandino.
Non riuscì a resistere alla tentazione di tirarare almeno un'ultima boccata da quel delizioso nettare di foglie di tabacco imbevute nel brandy.
Chiuse la bocca per qualche secondo prima di espellere il fumo e tuttavia,sentì un senso di appagamento incompleto.
Infilò la mano nella tasca dei pantaloni e ne estrasse una scatolina in argento."Giusto un pizzico",pensò accostò il mignolo alla narice.
La magica polvere di stelle gli entrò in circolo quasi subito.
Sorrise.
Indossò il camice e si diresse alla destra del corridoio.
Il corpo dell'uomo giaceva nudo sul tavolo operatorio.Era stato accuratamente depilato e presentava,in diversi punti della cute,enormi chiazze di liquido scuro.
Allan Varney infilò i guanti e afferrò il bisturi che le tendeva con un sorriso inquietante la sua assistente.
Strinse l'affilato arnese fra le dita inguantate,socchiuse gli occhi ed infine,poggiò la lama sul fianco sinistro dell'uomo.
-"Casta Diva prego",esclamò,mentre con attenta precisione affondò la lama che recise i primi strati di tessuto,poi toccò al grasso così viscido e giallognolo e ancora giù,fino alla carne che ricopriva l'osso del femore.
La struggente voce della Callas rimbombava tra le pareti insonorizzate di vernice bianca.Unico raggio di sole in quella luce asettica,rosa profumata in quel groviglio di odori composto da disinfettanti e viscere decomposte.
Segò abilmente di entrambe le gambe.Con l'aiuto di un coltello da macellaio,grattò via i lembi di carne che erano rimasti attaccati,ed infine,cosparse i macabri resti con della soluzione fisiologica prima di abbandonarli non troppo delicatamente dentro a sacchetti da freezer muniti di etichetta.
Pezzi di ricambio da vendere al mercato nero per parecchie migliaia di dollari a dei fanatici di un qualche istituto di anatomia,ma ovviamente questa era l'ipotesi migliore.
Nella peggiore,i resti sottratti ai "clienti" venivano usati come protesi per trapianti da effettuare su pazienti ancora in vita.
-"Ci sarebbe anche la pelle signor Varney",esclamò Peter osservando ciò che rimaneva del cadavere.
-"Per la miseria Peter,questo rottame è morto di cancro ed io ho un appuntamento urgente,rispose Varney guardando l'orologio appeso alla parete,"meglio non rischiare.Terminate il lavoro con i tubi di pvc nel caso qualcuno voglia dare un'ultima occhiata al vecchio prima della creamazione e dopo,richiudete tutto.Mi fido di voi ragazzi."
Detto questo,sfilò cautamente guanti,camice e copriscarpe ed uscì fuori dalla sala.L'aria viziata lo rendeva nervoso e paranoico,o forse era soltanto l'effetto della cocaina che iniziava a sparire.
-"Zuccherino!
La voce squillante di Amy lo raggiunse prima che potesse infilarsi sotto la doccia.
-Maledizione ,quante volte ti ho ripetuto che non devi chiamarmi a quel modo?.Era furioso ed irritato e spaventato all'idea che qualcuno potesse aver udito quel nomignolo stupido.Lei lo guardò.Prima con occhi increduli e straordinariamente grandi per quel viso,poi via via,ritornò a farsi strada il consueto luccichìo malizioso che lo fecero sciogliere.Si disse che forse avevano tutto il tempo per una sveltina.Si disse che,al Diavolo,quella era Amy la sua bambolina gothic che per amore era disposta a sporcarsi le mani...e non solo quelle.
Un rumore improvviso pose fine al loro tubare.
Un uomo grande e grosso se ne stava con la testa reclinata da un lato e osservava i due con l'atteggiamento tipico di colui a cui manca qualche pezzo del servizio.
-"Hey Burk,non devi stare qui mi hai capito?I parenti dei clienti si spaventano se ti vedono,mi hai sentito?,gli urlò contro Varney,ma l'energumeno sembrò non capire.Teneva un enorme sacco con una mano sola,e con l'altra si spazzolava di tanto in tanto gli umidi capelli oramai radi che scendevano simili a ragnatele sulle spalle.
Per tutta risposta,tirò una buona dose di muco con il naso,ma non lo sputò per terra.Nella sua mente difettata capì che quello non era luogo adatto per simili porcherie.
Inghiottì il boccone sotto gli occhi disgustati della coppia,si diede l'ultima grattata alle tempie e poi scomparve,trascinando il suo maleodorante e misterioso bottino.
-"Quel tizio mi fa paura Allan,perchè lo tieni qui?Mandalo via",cinguettò Amy rifacendosi il trucco.
-"Non posso,esclamò Varney,mi occorre qualcuno che faccia il lavoro sporco.Aspetta,forse vuole farlo quel genio senza palle di Peter?O magari tu dolcezza,che ne dici?Ci stai bene in queste cose!".
La ragazza fece di no con un impercettibile movimento della testa rossa e tornò a sorridegli.
-"Brava bambina,mormorò l'uomo,allungando la grossa mano verso quel viso minuto tinto di nero.
-"Questa storia non durerà per molto,le disse,quando avrò abbastanza soldi chiuderò l'impresa funebre e smetterò con tutta quella merda.Andremo via da questa città e ti giuro...ti giuro dolcezza che avrai il tuo "riscatto sociale".
Amithiel
Buona lettura di Pezzi di ricambio
in punta di penna, wU
sMkM:*
Quando ho letto quello di woodenship... mi sono sentito "woodenship-pato" di quello che ti volevo scrivere :-)
Quello che mi sento di aggiungere a questo punto è che non solo scrivi bene ma, almeno a me, arriva la sensazione che lo scrivere sia, per te, non solo un piacevole passatempo ma una vera travolgente passione.
Davvero brava.
Dicesi del Sampieri, si, uomo di bic ma a punta rossa e qual movente se non quello di arricchire dal suo punto di vista la tenzone. Vi frapposi acume per ben due volte, forse più, indicando a ragione un auspicabile andamento di discussione vivace e pertinente. In effetti, quella sul "Se" una overture a sorpresa diluita via via in più facili gradimenti.
Consociato all'appello chiudo qui questo mio primo intervento riconoscendo che non solo siamo ciò che leggiamo e incontriamo ma anche chi ci sostiene o l'amico che portiamo.
In punta di penna wU
Sei vuoi preseguire in questa stucchevole polemica, non è la sede adatta. Mettiti davanti ad uno specchio e litiga da solo, please, perché io sono qui per divertirmi grazie agli scritti dei concorrenti.
In fondo col nuovo commento chiedo e informo .-)
La prima è capire se fai dell'autoironia verso te stesso pronunciando meschino pargolo orfano/abbandonato, eccetera.
Due perchè ritieni di dover offendere le grillonnoir dandogli del "pagliaccio" da fare allo specchio.
3 Il tuo primissimo intervento alla mano chiosava pressappoco così: Ma che brutto inizio di contest, e pensare che avrei voluto partecipare anche io, mi aspettavo di meglio... E Di questo tutti possono, rileggendo, vedere come non tu non sia stato preso a brutto muso da nessuno. Io metterei presto un punto e accapo. .
Avvisandovi che dove non si giunga ad una serena conclusione, con la voglia di proseguire con la corretta commentistica per l'autrice in pagina,in termini sia di critiche che complimenti, creerò un post adatto allo scorno e, al più, la cara Amithiel fornirà ..i pezzi di ricambio. wU
Ho letto però con interesse le tue spiegazioni, pensavo che Valerio procedesse in egual modo, per il punto, che non è necessariamente fine, ma appunto fare il punto, perdonami il gioco di parole. Per una dovuta esamina del contraddittorio, e tu hai citato Carofiglio, magistrato prima ancor che valente scrittore, volendo raccontare come un bravo giornalista e nel caso gli accadimenti di questo tribunale della penna, con le "tesi della difesa e dell'accusa, non lascerei nessuna voce udita, inascoltata e non trascritta o trascrivibile in campo, per una buona cronaca
L'assenza di Valerio ai miei successivi interventi (come ai tuoi) nuoce solo a lui e forse non se ne accorge. Fortuna vuole che non siamo solo avvocati.
Io sto assorbendo come una spugna famelica le visioni comuni, gli stili, gli interventi, soprattutto le differenze e le qualità degli autori, e tu Niccolò me ne hai fatte notare tante. Grazie per aver contribuito all'ampliamento della mia conoscenza, wU
Invero mi è dispiaciuto leggere commenti più simili a critiche letterarie che a considerazioni spicciole: chi scrive libri ha alle spalle una certa preparazione e degli editor che aggiustano e limano e sistemano quanto prodotto dagli autori. Ma qui non c'è da conquistare un contratto o vendere un racconto: qui, secondo me, si dà sfogo al proprio estro, alla propria voglia di esprimere pensieri ed emozioni sperando che chi legge li possa cogliere. In questo caso (come in alcuni altri presenti nel blog) Amy ha fatto centro.
Ma questa resta una mia esclusiva opinione :-)
TC
TC