Sembra che finalmente anche qui a Milano sia primavera con il cielo sereno e un bel solicello caldo! anche per noi domani sarà giorno d'elezioni,regionali e io per conciliare le mie idee a quello che offrono le liste voglio fare un voto disgiunto: un presidente e una lista.
A me dispiace quando la gente non va a votare,penso che una società come la nostra debba interrogarsi più a fondo sul senso dell'affluenza decrescente alle urne,sarà sfiducia,sarà protesta,ma i partiti quando prenderanno atto che la disaffezione crescente condiziona anche la forza della loro delega?
Un altro pessimo segnale è quella dell'assurdo balletto di ricorsi per le firme contestate per la presentazione di una lista ; anni fa il problema non esisteva,una mera formalità, un po' di lavoro delle sezioni di ogni partito che potevano raccogliere con cura e nel rispetto della legge firme in quantità dagli iscritti e simpatizzanti. Adesso quei partiti che detengono il potere da oltre un decennio, facenti parte della maggioranza di governo ha quasi mancato la presentazione di una propria lista,segno sia dell'inesistenza una base estesa ed organizzata di iscritti,ma solo una ristretta cerchia di persone coinvolte e di un'approssimazione che nasce dalla troppa sicurezza,dalla fiducia di un consenso che si dà per scontato,di regole che sembrano noiosi cavilli:l'identità,di chi firma l'accuratezza globale nella raccolta: baggianate per chi sa che il consenso si fabbrica con l'informazione,con i potenti mezzi della pubblicità,ma che in una democrazia hanno un loro peso.
Noi cittadini che sappiamo quanto sia arduo convincere l'amministrazione che abbiamo pagato una multa,una bolletta, e non troviamo la ricevuta, sbagliato la data di presentazione di un ricorso, (e chi non si è mai imbattuto in una svista,una pratica presentata oltre termine che so con l'Inps,l'Inail, un errore nel 740..) guardiamo con meraviglia i fulminei pareri di Tribunali Amministrativi e Consigli di Stato. Chi di noi noi non avrebbe voluto andare dal Presidente con la propria pratica respinta e dirgli "guardi è stato uno sbaglio, colpa di una distrazione,l'impiegato ha capito male..potremmo rivedere in maniera favorevole al mio ricorso l'interpretazione di questa legge e del regolamento ? in fretta,per favore,perchè scadrebbero altri termini..sa è una cosa importante per me..."
Accettiamo rassegnati questo stato di cose: c'è chi ha la forza,la potenza,i mezzi,può delegare all'ufficio legale la risoluzione delle beghe,girare tribunali,salire dal Presidente ad aggiustare le cose,così..con uno schiocco delle dita... e vedere che sbagli macroscopici e leggerezze possono essere risolte a proprio favore.
Andrò a votare con il mio certificato elettorale orgoglioso dei timbri che riporta,apporrò le crocette dove vanno messe,per me è un dovere,ecco la parola,la differenza che mi fa sentire diverso e migliore da chi non vota e da chi ha sfruttato la fragilità della democrazia per aggiustare i propri interessi e voterò anche se quei candidati e quelle liste rappresentano alla lontana la mia indignazione,la mia voglia di cambiare il corso delle cose,lontanissimi dai miei problemi attuali. E' un dovere.