LA COLPA DI SCRIVERE

Dopo 28 anni di assenza dal mondo editoriale, complice Romilda Ciardullo, ho deciso di dare alle stampe questo mio libretto. Nel frattempo non sono rimasto inattivo, anzi è il contrario, e i miei scritti vagolano qua e là, a iniziare da casa mia, passando per l'editoria fatta in proprio e i mondi elettronici. Il motivo è che ho visto troppo e quella Repubblica delle Lettere, non mi piace. Ma Romilda è irresistibile. Abbiamo raccolto questi scritti, che parlano di cose e fatti che appartengono alla società e alla società della letteratura e di persone e cose che vivono nel mondo dell'immaginazione e della fantasia, ma assomigliano molto alla vita reale.
Ci siamo affidati al poliedrico editore Giovanni Spedicati, che con la sua La Mongolfiera, è una delle realtà migliori dell'editoria italiana. E ecco "La donna che Dio non volle". Un libretto che gli intellettuali non sapranno come classificare, abituati come sono a catalogare e a storicizzare tutto. Ma questi sono affari loro.
Gli affari nostri sono invece, che il libretto viene realizzato solo in 51 copie, numerate e firmate, quindi chi lo vuole può prenotarlo a questo indirizzo: lacolpadiscrivere.fz@libero.it. E altri affari nostri sono i ringraziamenti che vanno a Mimmo Aloise e a Luigi Bruni, che hanno fornito foto e disegno. Luigi si è anche impegnato a ricavarne un adattamento teatrale.
Con queste premesse, il resto appartiene ai posteri.
Solo un'altra cosa: come ha fatto Rosetta Capolupo che per stampare e impaginare il libretto, per mesi ha sopportato un tipo losco come me? La copia N. 1 la firmerò per lei. Il resto verrà da solo.

Gemellaggio d’arte e di spiritualità, tra Grottaferrata e San Demetrio Corone, nel nome di San Nilo, che le due città ha legato nel tempo.

            Forse era giunto il momento di iniziare a mettere in atto, quell’insegnamento che il Santo predicò e praticò durante la sua vita: “Non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce”.

            Il cammino inizia da Grottaferrata, su iniziativa dell’associazione “Terre Incognite”, affiancata dalle amministrazioni comunali di Grottaferrata e San Demetrio Corone, due comunità nelle quali Nilo da Rossano ha molto operato. Ed ecco nascere “IMPRONTE, Sulle vie di San Nilo”, una rassegna d’arte contemporanea, inserita nella “Giornata nazionale dell’Arte Contemporanea” promossa dall’AMACI, che recupera e ripercorre il “viaggio” del santo calabrese.

            Ventisette artisti che espongono, prima a Grottaferrata, e da ieri al collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone. Artisti di varia cultura e stile, ma accomunati da un’intensa passione per il bello e per quella luce che può illuminare le tenebre: Nilo aveva predicato e le sue parole, a distanza di secoli, sono state profezia. Un breve soggiorno a San Demetrio di Claudia Passaglia, artista e promotrice insieme a altre artiste, di “Terre Incognite”, e l’idea della rassegna nasce e prende corpo, come a significare che il tempo e la distanza, accomunano piuttosto che dividere.

            Resterà un bellissimo catalogo, presentato da Giampiero Fontana, sindaco di Grottaferrata, dall’On. Cesare Marini, sindaco di San Demetrio Corone e dalla stessa Passaglia, con un testo critico del professore Giovanni Morelli.

             Ma soprattutto resterà il ricordo di questo legame rafforzato tra Grottaferrata e San Demetrio che potremmo leggere come metafora del tempo che si aggiorna, ma non dimentica la tradizione e il valore di una spiritualità che viaggia e sempre nuovi orizzonti riesce a raggiungere e oltrepassare. Il viaggio di Nilo, non si è certo fermato con la sua morte.

            Provo a spendere una parola per ognuno degli artisti.

            Angelo Barilari, di Acri, che nel legno di noce, riflette un mondo interiore che è al tempo stesso tormento e approdo.

            Lino Bernardini, di La Spezia, che fedele all’icona del santo, la circonda di colori e luci che invitano a andare oltre.

            Andrea Biffi, nato a Bari ma oramai trapiantato a Corigliano Calabro, che nelle macchie del suo colore lascia intravedere mondi infiniti.

            Franca Bigioni, di Roma, che nell’onda perfetta di un mare in tempesta, indica la via che conduce alla scoperta di un cielo che non può conservare per sempre il suo mistero.

            Nuccia Bonsignore, messinese trasferita a Roma, che colloca il suo albero fantastico al centro di una natura inquieta e in continuo evolversi.

            Antonella Brindisi, di Melfi ma trapiantata a Rocca Priora, che nell’argilla modella l’amicizia in un sapiente, tenero, struggente sfiorarsi di mani che parlano d’amore e di eternità.

            Maria Credidio, nata a Terranova da Sibari ma oramai cittadina di San Demetrio, che dal buio del nulla estrae sinapsi d’arte e sentieri di pensieri e emozioni che si intrecciano e si incamminano in ogni direzione, senza soluzione di continuità.

            Franco Crocco, di Velletri, che sulle tante parole e messaggi mediatici, sovrappone il colore e il segno dell’arte, recuperando il valore che nessun potere può annullare.

            Isidoro Esposito, di Rossano, che innamorato della luna, continua a rubarla per ricreare all’infinito il suo sogno e la sua favola che oltrepassa il reale.

            Ivana Ferraro, divisa tra Rende e Trieste, che riempie il vuoto di luce che attraggono tenerissimi esseri che vivono nei sogni.

            Giuseppina Irene Groccia – GiGro, nata a Calopezzati, ma trasferita a Mirto Crosia dove vive e lavora, che rinnova il passato, ottenendo effetti di rara bellezza e sensualità, riuscendo a armonizzare i contrari, fondendoli nel gioco delle passioni che diventano momento nobile e alto di incontro e unione di anime.

            Karin Lindström, nata e cresciuta in Svezia, che si fa portare dal vento, alla scoperta del mistero della vita.

            Mauro Maiozzi, di Roma, che abbatte i muri che dividono, alla ricerca di un sentiero che unisce e affratella.

            Luigi Marazzi, di Marino, che non disdegna la lotta, pur cosciente dei limiti e della debolezza dell’uomo.

            Rossano Menichelli, di Grottaferrata, che rappresenta la corsa di cavalli che diventano metafora dell’ingresso dell’uomo nell’eterna lotta nel recinto della vita.

            Lucia Paese, di Acri, che sa che nella lotta per la vita, non bisogna mai cedere ai ricatti dell’illusione e dei messaggi che vorrebbe spingere l’umanità oltre la sua stessa esistenza. Solo le labbra rimangono di un volto che si intuisce bellissimo, ma è quanto basta.

            Claudia Passaglia, che vive tra Grottaferrata e Genova, che disegna la mappa di strade parallele che sembrano non avere mai un punto d’incontro. Ma al di là del quadro, forse il bene e il male avranno qualcosa da dirsi.

            Laura Piccininni, nata a Molfetta, ma attualmente residente a Genzano di Roma, che racchiude la favola della vita in  una irreale bottiglia che in ogni momento può aprirsi e ricordarci che siamo vivi.

            Alessio Pindo, di Colleferro, che sapientemente rappresenta il piccolo uomo che ogni giorno deve confrontarsi con i giganti dell’effimero. La terra è un deserto che solo l’uomo può riempire.

            Francesco Giuseppe Prezio, di Bisignano, che si interroga sul destino della Terra. Una trappola incombe, ma bisogna saperla evitare.

            Paola Santangeli, che opera ai Castelli Romani, che forse vorrebbe mettere ordine al caos, ma lascia aperte delle fenditure e degli spazi di colore, dove la speranza prende il posto del disordine.

            Mario Silvestri, che non tradisce la realtà, ma la rende incantata col suo splendido acquarello.

            Andrea Simonetti, di Ciampino, che separa il sacro dal profano, per poi rifondare il tutto su un magico accostamento.

            Marina Spadaro, di Marino, che immerge il corpo senza vita, nell’acqua omicida del mare, ma sembra chiederci chi è il vero assassino.

            Pippo Spina, nato a Ionia vive e lavora a Rende, che dimostra come gli strumenti del moderno, possono solo esaltare  la verità e la bellezza dell’arte.

            Rosa Spina, di Catanzaro, che rappresenta il disordine e lo sfacelo che può provocare l’ambizione umana. Ma sempre un sottilissimo filo ci lega alla vita, sotto “il sole che scalda i cuori”.

            Mariannita Zanzucchi, nata a Parma vive e lavora a Roma, che illumina il mondo in un gioco di colori che va oltre il visibile.

             E credo di non avere dimenticato nessuno. Servirà questa rassegna? Non lo so, ma ieri, all’inaugurazione di San Demetrio (purtroppo non mi è stato possibile andare a Grottaferrata), nel tripudio di forme e di colori, vinceva la semplicità e la quiete. Era evidente, che l’anima dell’arte, attraverso gli artisti presenti, emanava luce e calore. Ecco la certezza che Nilo da Rossano, aveva predicato e operato bene.

            Un ringraziamento particolare a Maria Credidio che mi ha invitato.

Sibari 18 ottobre 2015

Alfredo Bruni

IMPRONTE, sulla via di San Nilo - Rassegna d'arte contemporanea

INFO