come le nuvole

E' dolce partir...

“Il mondo è un libro del quale ogni passo ci apre una pagina!” (Alphonse de Lamartine)

Squillo di trombe e rullo di tamburi…

Ecco che vedo avanzare una gentile donzella...

           (va bè, il valletto una se lo sceglie come vuole!)

...con la busta contente il nominativo del magnifico vincitore del concorso ad un posto per indovino…

Silenzio e indispensabile suspance…

The winner is…

Anzi, they are…..

                                Stefano72CS

(che essendo dotato di solo profilo senza post è al momento un simpatico “oggetto non identificato”)

e la mia dolce, culinariamente corretta, simpaticamente alternativa e dolcissima amica di blog…

                            Manfredi Alter!!!!

Per i due più intuitivi e geniali tra i frequentatori del blog,  tutti in piedi e standing ovation….

Hanno tuttavia indovinato solo il mezzo di locomozione (forse perché la loro sfera di cristallo era Made in Taiwan), ma hanno pur sempre azzeccato parte della prova in quanto sono partita proprio per una crociera.

Ho solcando i freddi mari del nord e visitato i meravigliosi fiordi norvegesi…

Seguirà cronaca su ciò che mi ha maggiormente colpito.

Al momento posso darvi qualche piccola anticipazione.

Nel complesso mi sono rilassata e divertita.

Sono stata coccolata, servita e riverita da una miriade di cortesissimi e sempre sorridenti filippini, coreani, indiani ed asiatici in genere che rifacevano la cabina tre volte al giorno con una solerzia tale che, se ero sola, per precauzione chiudevo sempre la porta del bagno nel timore che rifacessero la stanza mentre ero lì.

Il tempo è stato clemente con sole e temperature miti.

Sono ingrassata di due chili, perchè sulle navi da crociera è stato inventato e perfezionato il moto perpetuo per mandibole. Si mangia bene e senza limitazioni di sorta né sulla quantità delle porzioni ne sulla varietà delle pietanze. I dolci te li tiravano dietro e i gelati, così come la pizza, erano sempre presenti nel banco buffet perennemente aperto.

La continua tentazione era frenata solo dalla capienza del mio stomaco non allenato alle abbuffate.

Ho sofferto l’ overdose di cascate, prati verdi, casette colorate dai tetti spioventi e torrenti impetuosi, tutti bellissimi e suggestivi.

Sono andata in giro come la caricatura del giapponese tipo, per cui:

“ Prego salite sul pullman…Signori alla vostra destra una cascata…a sinistra il municipio…Adesso ci fermiamo per scattare le foto, avete due minuti…Su, presto, risalire….Ed ecco alla vostra sinistra la statua di Andersen e alla destra il Palazzo Reale…”.

Pant pant, scat scat, puf puf…

Insomma non proprio il mio concetto di turismo…

Sono inoltre andata in giro per simpatici negozietti di souvenir a base di corna vichinghe, tazze con teste d’Alce, pelli di renna e ogni sorta di statuine rappresentanti orridi troll, elfi e nani da giardino, sentendomi una mentecatta perché (come non hanno smesso un secondo di ripetere le guide locali): “noi norvegesi siamo ricchi, anzi ricchissimi!”.

La vita in Norvegia è pertanto carissima (un solo esempio? Una sciarpettina striminzita di dura lana, decorata con alci nere su fondo bianco costava l’equivalente di 80 euro). Tuttavia gli stipendi pare siano commisurati a questi altissimi standard.

Ahimè io, di italici natali, potevo solo riempirmi gli occhi di Ohhh! e Uhhh! , fare miriadi di foto e chilometri di filmino ma tenere il portafoglio ben chiuso, guardata a vista dall’impavido e terrorizzato consorte.

Debbo dirvi che ho sofferto?

No, sarebbe superfluo.

Singh!

(però qualcosina ho comprato..eheheheh! Mica una nasce con le manine bucate per niente…)