Creato da carpediem56maestral0 il 23/09/2006

come le nuvole

le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...

 

 

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Cari amici di penna e...

Post n°610 pubblicato il 08 Settembre 2011 da carpediem56maestral0
 

 “Nessuno riesce a legare un tuono e nessuno può appropriarsi dei cieli di un altro nel momento dell’abbandono!” (Luis Sepulveda)

 

Lo so già da me.

Non ci saranno foglie rosse e croccanti da calpestare su viali alberati, nè omini che offrono agli angoli delle strade caldarroste da palleggiare con dita intirizzite.

Nessuna nuvola viola farà da contrasto a vellutati cieli indaco e non vedrò fumo salire lento da camini in pietra. Non ci sarà bisogno di rialzarsi il bavero dell’impermeabile per ripararsi dal vento pungente e benigno di un ottobre thecnicolor nè intingerò stivaletti di plastica colorata in pozzanghere romantiche.

                                                    

Sono tutte illustrazioni da libro delle elementari, quelli di prima della guerra.

Non cose reali.

Immagini della mia mente distorta che spesso amerebbe vivere tra le pagine dei sussidiari, in un mondo perfetto e sereno. Logico e scandito da regole certe. Benigno e privo di male. Dove mamme rimboccano coperte, galli cantano quando il sole sorge dietro colline piccine picciò e i giorni sono cadenzati da istruzioni su come lavarsi bene le mani prima di andare a tavola, disegni pastello di torte appena sfornate, nonnine che invitano a regalarne una fetta al povero seduto all’angolo della chiesa e preparazione di doni per la festa del papà.

(a volte penso che a me l’Alzheimer mi farà un baffo!)

                            

La dura realtà prevede invece che si passi dall’estate torrida, all’inverno gelido senza la dolcezza dei segnali d’autunno.

Lo so da me, eppure qualcosa nel mio cuore si ostina a cercare simboli di involuzione e struggimento nel caldo torrido di questa fine estate.

Dove li trovo?

Semplice. Guardo desolata il mio cosiddetto “ spazio amici di blog” ed è già tutto un partire di note blues.

E’ sorprendente!

Se clicco sulla maggior parte di loro sento le note della canzone (Califano- Bindi) “ Eccoooo, la musica è finitaaa, gli amici se ne vanno, che inutile serata, amore mioooo!”

Ne ho di tutti i generi e per tutti i gusti.

Gli orrori alla John Carpenter dei “senza più profilo” ….(auahhhhhhh!).

Le tombe mummificate dei blog abbandonati di fretta, dove sul tavolo ci sono ancora i resti della colazione che suggeriscono un qualche disastro (nucleare? batteriologico? esistenziale?)  che ha costretto il proprietario all’evacuazione immediata. Autistici che hanno sviluppato allergia ai commenti e postano in altero e nobile eremitaggio laico.

                                

Alcuni assomigliano a conchiglie che un paguro inquieto ha abbandonato sulla battigia. Sospinti dalle onde sembrano andare via con la risacca, si insabbiano per poi riemergere, rotolano per un po’ sulla battigia, spariscono…

Altri ancora non vengono mai a trovarmi. Siamo amici, ma non ci frequentiamo più. Qualcosa nel tè delle cinque e nella conversazione concomitante deve essere andato storto e non escludo che la colpa sia mia.

Ogni tanto, come un profanatore di tombe, ne visito qualcuno. Spesso lascio laconici messaggi di rimpianto o l’augurio che trovino la formula per tornare in vita.

Nessuno risponde e c’è da augurarsi che la maledizione di un qualche sacerdote incacchiato non mi segua quando ne esco fuori.

                                                                      

Avendo fatto il classico so per certo che “panta rei”, e che “la noia esistenziale è una condizione degli animi nobili”, ma tuttavia la mancanza di certezze e di stabilità mi debilita.

                                

Se poi penso che ci si mette pure l’aumento dell’IVA su quel genere di conforto esistenziale che sono le superfluosissime scarpe, ecco che vedo barriere di sensi di colpa e rocce di granitico spirito critico ergersi tra me, le vetrine dei negozi e la porta di ingresso dei suddetti.

Ah, che tempi grami…

Qualcuno si ritrova un sussidiario di quarta elementare da prestare?

                          

P.S.: Uno di questi giorni farò un post su quelli che per me sono simili a ghost. Li vedo passare dal blog ma restano sempre silenti. Leggono? Strusciano le catene? Reprimono conati di vomito? Hanno messaggi del trisavolo che vuole finalmente rivelare dove ha seppellito la papalina ricamata col monogramma? Gli piaci o gli fai troppo schifo per lasciarti un commento? Magari temono potrebbe afflosciarsi definitivamente la tua già debilitata autostima... Non è dato saperlo...

Se tra voi c'è qualche medium...

 
 
 
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