Creato da ciacii il 17/10/2007

La Ciaci

Le storie della Ciaci

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ANGELO

 

RESPIRO

Respiro la vita attraverso i tuoi occhi.
Bacio il tuo  cuore sulle tue labbra.
Vedo i colori del cielo con le tue mani.
Riposo sereno sul tuo seno.
Sento il mio amore con i tuoi occhi.
Amo la forza della tua vita
che mi fa vivere.
Dentro te.

(Guidopardo1)

 

TRUCCO

 
 

STUPIDA

Che stupida che sei
tu non impari mai
il tuo equilibrio è un posto
che tu passi e te ne vai
e più stupida di te
sappi non ne troverai

quelle tue paure inutili
non finiranno…
Ma che stupida che sei
stupida un’altra volta
che parli ad uno specchio
e mai alla persona giusta
e da stupida che sei
tu non farai mai niente
sei una persona tra la gente ma
la gente mente sempre
imparare da sempre
camminare da sempre
e non capirai niente
hai sbagliato da sempre
ed è inutile adesso
che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei
a uno specchio che non sa chi sei.
Che stupida che sei
che non ti sprechi mai
le tue poesie sono coriandoli
che non seminerai.
Se poi per ironia
prendessi quota
partendo da un palazzo punteresti in alto
ma che stupida che sei
stupida un’altra volta
nuda di fronte a uno specchio
e mai alla persona giusta
e da stupida che sei
fai pure finta di niente
lui si riveste soddisfatto
e intanto sai che mente
sempre imparare da sempre
camminare da sempre
e non capirai niente
hai sbagliato da sempre
ed è inutile adesso
che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei
a uno specchio che non sa chi sei
stupida
stupida…
Hai sbagliato da sempre
ed è inutile adesso
che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei
a uno specchio che non sa chi sei…
una stupida.

 

COMMENTI

Post nr. 33: l'ultimo incontro

E' veramente notevole e viva la tua capacità di raccontare per sensazioni. Sicuramente tra le migliori cose che ho letto in giro per blog negli ultimi mesi

il_ramo_rubato

 

QUANTI SIAMO?

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...

Ogni medaglia ha sempre due facce, quella principale con il decoro e quant'altro e quella con la semplice scritta dell'evento. Noi ogni volta che guardiamo la medaglia ci fermiamo solo su quello che ci piace, ovvero solo sul decoro o solo sulla scritta. Spesso dimentichiamo che quella medaglia va oltre il decoro e l'evento. Quella medaglia quando ci è stata consegnata ci ha dato gioia. 

(Santiago2008)

 

ATTRICE DI IERI

camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti

"tu muori se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori"

ma non una parola chiarì i miei pensieri

continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri

(Battisti)

 

OHHH

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Messaggi di Novembre 2007

Domenica 9^ luglio 1989

Post n°18 pubblicato il 30 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

Chiudo la porta. Giro la chiave nella toppa e mi tremano le mani.
Mi accorgo che tutto il mio corpo trema. Ma non fa freddo...
Sto sognando forse... non credo che tutto questo sia accaduto veramente.
Ma forse sì. Domani, o meglio oggi, quando mi sveglio, saprò. Almeno è quello che spero.
Vado in bagno. Riempio la vasca. Credo di esserci rimasta a mollo a fissare il soffitto almeno un'ora.
Ho la testa che mi gira, e non è per colpa della birra.
Devo però tenere i piedi per terra. Per non rimanere delusa.
Mi continuo a ripetere, che devo stare attenta che non posso credere a tutto quello che mi ha raccontato. Magari mercoledì vede Antje e.....
Mi sento mancare le forze. Già Antje. Mercoledì sera vede prima lei di me.
Mi ha detto che la incontra per prendere le sue cose da casa di Antje.
Basta, non devo pensarci e neppure illudermi. Aspetto mercoledì.
Questo però non mi vieta di fantasticare. Cerco di vedermi quando lo rivedo.
Il week-end. Il mese. Se poi davvero decido di rimanere qua ad Amburgo, cosa dico ai miei genitori. Che confusione nella testa!
Basta, vado a nanna, dormo e sogno. Sogno che lui è qui con me.
Sogno di essere al mare. Sogno di oggi. Ripercorro tutti gli istanti di questa fantastica giornata.
Per un attimo mi viene in mente la sua mano. Ma cosa ho visto poi?
La linea della vita era interrotta di netto in un punto che potrebbe corrispondere alla sua attuale età. Ma figuriamoci! Non sono mica una professionista.
Mi sento in colpa per aver fatto quella figura di m. Sono una stupida.
Cambio pensiero e ripenso ai baci. Alle carezze. Alle vibrazioni. All'energia.
Ripenso a lui. E mi addormento.
Mi sveglio pressochè alle 11. Cavoli, oggi vengono Lorenza con Juergen a pranzo.
Non ho tanta voglia che vengono qui. Vorrei godermi la domenica sognando da sola, al limite uscire a fare due passi con la Raffi e la Manu nel pomeriggio.
Così posso aggiornarle sui nuovi sviluppi.
Non credo che dirò niente a Lorenza. Magari le dico che mi ha accompagnata a casa e che siamo stati in macchina a parlare. Eventualmente le posso dire del bacio.
Ma non voglio che pensi che ho usato il suo appartamento per fare chissà cosa, che peraltro non è successo.
A me sarebbe scocciato. Quindi, non le dico niente.
Mi preparo. Sono le 12,30, arrivano. Si mangia presto ad Amburgo.
Eccoli. Entrano, ci salutiamo e già vedo che Juergen è di pessimo umore.
Che stress questo ragazzo, che pesante che è!
Cuciniamo pasta con sugo di pomodoro.
Pasta di marca italiana, comprata in un esclusivo negozio che vende solo prodotti italiani, a prezzi folli!!
Mi chiede come è andata ieri sera. Minimizzo. "Sìììì è andata bene...".
Mi sa che ha capito. Mi incalza. "Dai allora, vi siete baciati o no???"
Ecco, non so mentire e sono un libro aperto. Non faccio in tempo a risponderle che già a capito. Esulta!!
Juergen ci fulmina con lo sgurado. Dice con tono scocciato: "Hei io non capisco se parlate in italiano, poi ho mal di testa e quindi per favore, non urlate!".
Che antipatico. E pensare che lui e Joerg si conoscono dai tempi dell'asilo!
Eppure sono così diversi... Ma Joerg è diverso anche da Bernd... eppure sono i suoi migliori amici. Mi convinco sempre più che Joerg è davvero speciale.
All'una e mezza abbiamo finito di mangiare. Il televisore è acceso.
Stanno trasmettendo un telefilm che io e Lorenza ci siamo messe a seguire, visto che mancano gli argomenti per poter chiacchierare amorevolmente.
Non capisco molto di tedesco, ma in tv parlano bene, chiaramente.
A dire il vero non riesco a seguire lo stesso. Sto pensando a Joerg. Mi viene come un flash.
Magari non è partito... aveva detto che forse diceva a suo padre che non sarebbe andato.
Lo chiedo a Juergen. Mi risponde che sono partiti un'ora dopo, ma son partiti.
Ascona è lontana, ma in autostrada in Germania non c'è il limite di velocità, e con il mega-super-BMW del padre di Joerg, ci piantano dentro un bel 240 km/h per lunghi tratti dell'autostrada, poi in Svizzera non si può superare il limite... ma in 6-7 ore arrivano a destinazione.
Aggiunge: "Ci vanno almeno 2-3 volte al mese. Sono pratici della strada.
Sai, che hanno una casa anche là. Molto bella, peraltro".
Sì, credo che Joerg mi avesse accennato qualcosa di questa casa.
Cala il silenzio.
Juergen si alza di scatto, va verso il televisore, lo spegne brutalmente lasciando me e Lorenza senza parole. Accende la radio. Inserisce la musicassetta di Sade.
Your love is king. Smooth operator. E tante altre canzoni di quell'album sono stupende!
Approvo la sua decisione e la sua scelta per questa bella musica.
Decido di fare il caffè. Lorenza ha la moka!! Per fortuna!
Mi alzo e mentre preparo la caffettiera, canto... ballo pure... sulle note di smooth operator! Che ritmo, che voce Sade, che emozioni che mi dà questa canzone.
Sogno. Sogno di lui. Sogno di noi. Sogno di noi insieme.
Sogno. Sogno. Sogno! E non smetterei di sognare.
Il caffè è pronto. Lo porto in tavola.
Suona il telefono. Mi viene spontaneo di rispondere, ma mi trattengo e mi ricordo che quella è casa di Lorenza. Juergen spegne la radio.
Lorenza risponde, in italiano "Pronto?". Sicuramente è suo papà o sua mamma dall'Italia.
Sta parlando in tedesco. Porge la cornetta a Juergen facendo spallucce e gli dice: "E' Bernd, che ti cerca da mezz'ora! Sembra molto agitato".
Io e Lorenza fissiamo Juergen che prende la cornetta e l'avvicina all'orecchio.
Cosa vorrà Bernd???
Con slancio da amicone esordisce in un "Ciaoooo come va??". Lui e Bernd non sono così amici da frequentarsi senza Joerg. Infatti la sua era una domanda mista a stupore.
Accade tutto in un secondo.
Lui sbianca, ci gira di colpo le spalle e urla:
"WASSSS??????" (Cosa)
Io e Lorenza siamo paralizzate. Tratteniamo il fiato come se il respiro potesse in qualche modo impedirci di sentire meglio.
"Der Vater ist tot und er liegt im Komaaaaaa????????"
(Il padre è morto e lui è in coma)
Farfuglia qualcos'altro. Mette giù la cornetta e ci guarda.
Non ho pensato neanche per un attimo a Joerg. Il volto di Juergen non era così distrutto come doveva essere se fosse successo qualcosa a Joerg.
Al MIO Joerg.
Ci guarda. Scandendo le parole per farci capire meglio, ci dice che Joerg e suo padre hanno fatto un incidente in Svizzera e il padre è morto sul colpo. Lui invece è in coma.
E' ricoverato a Zurigo. E non sanno ancora niente.........
Bernd ci avrebbe aggiornato nel pomeriggio.... e comunque appena ci sono novità rilevanti, Antje lo chiama e lui poi ci riferirà.
La mamma e la sorella di Joerg, con il supporto di Antje, stanno all'aeroporto di Amburgo in attesa del primo volo per Zurigo. Già Antje...
Ho finito il caffè. Ho posato lentamente la tazzina sul piattino.
Le mie braccia erano inspiegabilmente leggere. Stavo come volando.
Volavo nel cielo come un gabbiano... che bello il cielo, il panorama sotto di me.
Sto sognando. Mi sveglio. Adesso mi sveglio e ho sognato tutto.
Amburgo, Joerg, io e lui insieme, e lui in coma.
Vi prego, che mi dica qualcuno che è uno scherzo. Che è un sogno.
Che non sta accadendo realmente.
Sento un liquido caldo scorrere sulle mie guance. Il labbro inferiore sta per tremare.
Trema. Stringo gli occhi e ora stanno scendendo lacrime.... lacrime di dolore.
Di un dolore immenso. Mai provato. Mi si sta aprendo uno squarcio nel petto.
Brucia tutto dentro!!
Scendono lacrime e lacrime e lacrime, senza far rumore.
Quante lacrime... lacrime di dolore, ma... è in coma... forse è meglio che siano lacrime di speranza... sì posso e devo solo sperare che si salvi. Che esca dal coma. E poi tornerà tutto come prima... Mi si accende questa piccola fiammella dentro il cuore...
Joerg... ti prego DEVI farcela!!!
Non puoi abbandonarmi così... me l'hai promesso e ogni promessa è debito.
Me l'hai promesso.
Quante promesse hanno sentito le mie orecchie... in 41 anni... quante promesse...

 
 
 

Sabato SERA 8^ luglio 1989

Post n°17 pubblicato il 29 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

La casa di Joerg, non è una casa, ma una palazzina di tre piani.
Lui vive al secondo piano coi suoi genitori e al terzo piano la sorella.
Il primo piano è occupato dall'ufficio suo e di suo padre, ma presto, a settembre l'ufficio si trasferisce nella zona del porto e così il primo piano diventa casa sua.
Tutta sua.
Ma in ogni piano ci stanno comodamente 4 bilocali...
Stiamo in sala da pranzo a mangiare i panini, siamo rimasti in 6.
L'altra coppia era stanca ed è andata a casa.
Siamo un pò stanchi, la giornata è stata intensa, ma comunque decidiamo di giocare a carte. UNO. Si chiama così un gioco mai visto, ma che in futuro ha avuto successo anche qui in Italia.
Verso le 22 Joerg decide che è ora che ci si saluti. Domani, anche se è domenica, deve lavorare.
A Lorenza l'accompagna a casa di Juergen la coppia di amici.
Fresca come una rosa me ne esco con la domanda, la cui risposta è la più scontata del mondo: "A me, chi mi accompagna?"
Già chissà mi accompagna?
Joerg mi dice che è ovvio che mi porta lui.
Saliamo in macchina. Joerg comunica all'amico Bernd che lui verrà accompagnato per rimo.
Dalla sua bocca esce una specie di grugnito. E contestualmente io rido sotto i baffi!
Sono le 22,30 e siamo arrivati sotto casa di Lorenza.
Mi chiede se mi è piaciuta la giornata...
Senza sbilanciarmi troppo gli rispondo di sì. Sono stata bene.
Peccato che è piovuto...
Faccio per scendere dalla macchina e lui mi dice di aspettare che mi avrebbe aperto lui la portiera....
Si catapulta.
Scendo. Alcuni secondi di imbarazzo ci impediscono di parlare.
Si avvicina come per salutarmi, ma quando è vicino al mio viso, mi sussura:
"sarebbe un grande problema se ti chiedessi di salire un attimo, così per bere una birra insieme?"
Respiro affannosamente. Ho il cervello che gioca a ping pong: Sì o No Sì o No Sì o No.
"...ehm...sì....ok....sali....ma non per molto però...ok...". Sono una brava ragazza!
In un batter d'occhi sale in macchina, la parcheggia, la chiude, scende e mi raggiunge.
Apro il portone di ingresso. Entriamo. Saliamo le scale...
Lui è dietro di me e sento i suoi occhi posizionati sul mio sedere....
Apro la porta di casa e gli dico da subito che la vicina di casa è una signora anziana che passa il tempo a rompere le scatole se la tv ha un volume alto, se si chiacchiera con le amiche..
"Non c'è problema..." mi dice candidamente.
Sta in piedi come uno stoccafisso. Gli dico che può sedersi tranquillamente così come può tranquillamente rilassarsi un attimo che non mordo.
Sì perchè so di essere fatta strana. Finchè non ho la certezza di piacere ad un uomo,
sono insicurissima, anche troppo. Ma una volta che ce l'ho... beh... divento molto determinata.
Beviamo una birra.
Siamo seduti sul divano uno a fianco dell'altra.
Parliamo degli amici. Parliamo di Lorenza e Juergen.
Parliamo di Bernd....
"Vuoi un'altra birra?" gli chiedo.
"Sì, grazie...." mi risponde sorridendomi.
Vado, la prendo dal frigorifero, la stappo, torno e sono in piedi davanti a lui.
Gli porgo la bottiglia col braccio teso.
Mi prende per il polso e delicatamente mi strattona verso di lui e mi dice:
"Vieni a sederti qui in braccio a me...:" ha un sorriso malizioso...
Contraccambio il sorriso malizioso, alzo il sopracciglio e gli dico:
"ma no dai, peso... non sono un fuscello!" (per la cronaca: 1,70 m. x 57 kg.)
Mi risponde sempre più malizioso: "ma io sono in grado di sostenerti...".
Accetto.
Mi siedo sulle sue cosce di traverso. Non troppo vicino... onde evitare contatti compromettenti.
Sento che mi osserva. Bevo un sorso della sua birra e gli porgo nuovamente la bottiglia.
Mi cinge il fianco... lentamente e dolcemente comincia ad accarezzarmi la schiena.
Sento i brividi lungo la colonna vertebrale. Mi sto emozionando e provo un pò di imbarazzo.
La sua mano arriva fino alla mia nuca... la massaggia e affonda la mano nei capelli... perde le dita nei riccioli... sono lunghi e tanti... e soffici.
Mi accompagna contro il suo petto e continuando a perdersi nei miei capelli, la sua bocca si avvicina al mio orecchio e mi sussura: "Mein plüscher Kopf! Du bist mein plüscher Kopf..."
Sei il mio peluche, la mia testa di peluche... che tradotto sembra quasi un insulto, più
che un complimento.
Sono in estasi.... Non smette di massaggiarmi la nuca, di passare le dita nei miei capelli e continua a ripertermi che sono il suo plüscher Kopf...
In quel momento, mi sembrava il complimento più bello del mondo.
Appoggia la bottiglia sul tavolino di fianco il divano.
Mi stringe forte forte. Fa un sospirone!
E' felice! e io sono al settimo cielo!
Con una mano continua a esplorare i miei capelli e con l'altra mi accarezza la spalla.
La mano sulla mia nuca sento che mi porta verso di vuoi....
Mi bacia sul collo.... Mi da dei piccoli baci sofiorando la mia pelle.
Riesco a sentire le sue labbra moribide... Chiudo gli occhi. Sono agitata e eccitata.
Sento le sue labbra avvicinarsi sempre di più alla mia bocca... mi bacia sugli angoli...
Mi sento completamente impotente e in sua balia.
Ora le sue labbra sono sulle mie... immobili.
Passa qualche secondo... le nostre labbra si schiudono... sento la sua lingua cercare la mia... e... e così ci baciamo finalmente e ci baciamo ora dolcemente, ora con passione e trasporto.
Le nostre mani corrono sui nostri corpi, ma non osano mai troppo.
Non so dire quanto sia durato il nostro primo bacio.
Forse dieci minuti... forse mezz'ora. Non ho idea.
Il tempo si è fermato o ha cominciato a correre... ma chissenefrega!
Siamo noi due e tutto intorno niente. Siamo noi due, da soli.
Non ci interessa di nessuno e nessuno si interessa di noi.
Ma questo è il bello... il bello della fusione, dell'unione... del diventare un tutt'uno.
Anche solo con un bacio.
Incrocia le mani attorno alla mia vita. Mi guarda incredulo.
Lo guardo incredula. Non parliamo. I nostri occhi stanno parlando per noi.
I nostri occhi stanno mettendo in comunicazione le nostre anime...
E le nostre anime sono felici.
Mi prende la mano. Le nostre dita si incrociano.
Guardiamo le nostre mani incrociate... Stiamo sorridendo.
Ritorniamo a guardarci negli occhi... e mi dice ancora "Mein plüscher Kopf".
Rido, anche per scaricare la tensione.
Mi stringe forte come per farmi smettere... come se pensasse che lo sto prendendo in giro ridendo.
Mi chiede: "quando devi tornare in Italia precisamente?"
Gli rispondo: "al 13 di agosto..." sono da una parte contenta che manca ancora così tanto tempo e dall'altra triste che tutto questo finirà per forza, col mio rientro.
Mi guarda. Prende nuovamente la mia mano e mi dice: "Oh no, mein plüscher Kopf, tu non torni in Italia! Io non ti lascio andare... oh no..!!".
Sorrido. Sono contenta da morire... ma la mia natura "vergine" (come segno zodiacale) mi riporta in un attimo coi piedi per terra.
Penso che stia dicendo le solite frasi ad effetto... ma figurati se dopo una settimana che mi conosce è già sicuro che io devo rimane qui!! Sì, ma poi, dove??
Gli dico di non scherzare a fare certe affermazioni...
Quasi si scoccia e mi dice con tono deciso: "tu non torni a casa, perchè la tua casa sarà qua... ad Amburgo. A settembre entro nell'appartamento al primo piano, quindi la casa ce l'abbiamo e tu vieni a vivere con me... ho già pensato a tutto...."
Sgrano gli occhi! Ha veramente già pensato a tutto!!
Prosegue, ora con più dolcezza: "...tu sei la perla più rara che esista... e ti ho trovata io... e non ti posso lasciare andare così... accetterò che tu torni in Italia solo se lo vorrai tu... Ma credimi, altri problemi non ce ne sono... pertanto non devi pensare a niente... devi solo dirmi di SI'".
Caspita... ma datemi un pizzicotto che mi sa che sto sognando!!
Non puo' essere vero tutto questo. Ma chi è Joerg... un angelo caduto dal cielo?
Sì, forse sì. Credo nel destino. Credo che la vita di ciascuno di noi sia scritta da qualche parte...
Gli prendo la mano... devo cambiare discorso... devo pensare a quello che mi ha detto con calma e devo vedere come andrà nei prossimi giorni.
Gli chiedo quando ci vediamo.
Mi dice: "domani mattina presto, verso le 6, devo partire con mio papà. Andiamo in svizzera per lavoro e torniamo mercoledì sera. Ma non ho voglia. Purtroppo mio papà vuole muoversi sempre e solo in macchina perchè ha paura di volare ed è anche per questo che il business col sud-america lo seguo io..."
Nota una piccola delusione sul mio viso. Mi strapazza i capelli e aggiunge:
"Ma ci vediamo giovedì sera. Dopo, perchè prima vado a casa di una persona a prendere le ultime mie cose..
Sai era più di un mese che temporeggio. Ma ora... ora ho te... e tutto il resto non conta e non mi interessa. E quindi è ora che chiuda definitivamente quel capitolo con la mia ex, Antje".
Questa cosa mi rende particolarmente felice e orgogliosa di me.
Rido sotto i baffi!
Prosegue: "Poi ci vediamo ancora venerdì sera e poi sabato e domenica andiamo al mare ancora, ti va? Però andiamo da soli, eh?!"
Non potevo elaborare programmi migliori o più interessanti!!
Ci baciamo ancora e ancora e ancora.
Sarà l'una di notte.
Mi guarda e se ne esce con una frase che mi mozza il fiato: "io e te staremo insieme per sempre. Ci siamo trovati, mein plüscher Kopf, e mai ci lasceremo... me lo sento! Ah come vorrei avere una sfera di cristallo per vedere il nostro futuro!"
Lo guardo sgranando gli occhi! Eccomi, ecco la maga.
Ecco la streghetta che legge i tarocchi agli amici e ci azzecca sempre.
Eccomi. Ecco la maghetta che sa leggere la mano!
Ride!
Mi sento quasi offesa. Non ci penso su troppo, gli prendo la mano.
Gliela apro. Il palmo è rivolto verso l'alto. Appoggio la mia mano sulla sua e gli dico:
"Adesso voglio proprio vedere se nella tua vita ci sono io!!!".
Guardo il palmo della sua mano.
E' stato l'attimo più lungo di tutta la mia vita.
Sono paralizzata. Non respiro. La bocca aperta e gli occhi spalancati.
Non sono mai stata capace di fingere...
La linea della vita... mi si gela il sangue.
Non ho più saliva.
Devo DEVO reagire... altrimenti... altrimenti si accorge...
Con la mano mi chiude la bocca, mi alza il viso e mi guarda perplesso:
"Hei cosa c'è????? hai visto qualcosa di strano?????"
Io? Nooo, io? Cosa avrei visto io?
Ma no, niente. Io non ho visto niente... Non posso aver visto qualcosa.
Dai su, non sono una maga vera... E' tutto un gioco...
Gli dico: "Ma noooo non ho visto niente, perchè? Non preoccuparti. Tutto bene..."
Non è convinto.
Mi richiede: "Ma daii dimmelo cosa hai visto, guarda che io non ci credo tanto in ste cose!"
Mi sento un pò risollevata e gli dico: "Ma dai, ora ti dico la verità.. Ho visto che nella tua vita IO NON CI SONO! e allora ci sono rimasta male.. ecco".
Mi stringe a sé e mi dice quasi con rabbia: "Smettila, io non ti lascio andare, io e te staremo insieme per sempre, amore mio"
Uhhhhhh che paroloni! Uhhhh che emozioni!
Ci baciamo, ci coccoliamo e non vorremmo smettere mai.
Sono le 2,30. Gli dico: "VAI a casa, guarda che fra neanche 3 ore devi partire... e poi dovete guidare e la strada è lunga! Vai a casa Joerg!"
Mi guarda e mi dice: "No no tesoro, io domani non vado da nessuna parte... è tardi e voglio stare ancora qui con te. Domani mattina dico a mio padre che può andare da solo.. Non è vitale che ci sia anch'io a questi incontri...."
Rewind. Mi sono rivista nel negozio con Lorenza che mi dice di non dimenticarmi mai che per lui deve venire prima il suo lavoro di me.
Ritorno al presente. Lo guardo e con fermezza gli dico: "Ragazzo, il lavoro è lavoro.
Gli impegni sono impegni e tu domani VAI con tuo padre e ora VAI a casa che è tardissimo!!!!"
Mi stringe così forte che quasi mi stritola!
Mi riempie di baci di gioia... e mi dice a voce così alta che quasi sveglia la vicina anziana:
"Mein plüscher Kopf, TI ADORO, tu sei la mia vita, e con questa tua ultima affermazione me
ne hai data un'ulteriore prova!! Non sai come sono contento di constatare che tu capisci la mia situazione di lavoro. Te lo giuro: lo scopo della mia vita sarà quello di non farti mancare mai niente. Voglio darti tutto quello di cui hai bisogno, oltre me stesso!!".
No, non posso credere che tutto ciò sia reale, che stia accadendo a me.
Io chi sono per meritarmi tutto questo?
Ho il cuore a mille. I brividi di gioia. Il cervello nel pallone più totale.
Sono le 3,25.
Vai Joerg....vai che è tardi.
Si toglie le scarpe. Mi dice che vuole fare le scale senza scarpe per non far rumore.
Varca la soglia per uscire e subito torna indietro a darmi un bacio.
Avrà ripetuto la scena per almeno dieci volte!
Non riusciamo a staccarci l'uno dall'altra.
BASTA! VAI!
"Non preoccuparti, amore.. se domattina sono realmente stanco, dico a mio papà che non vado..." mi sussurra, come per tranquillizzarmi.
Comincia a scendere i gradini lentamente in punta dei piedi e le scarpe in mano.
Ma non preoccuparti, Joerg, nessuno ci ha visti, nessuno sa di noi, nessuno ci ha sentiti... siamo noi due in mezzo al mondo... e il mondo non ci interessa. Ci bastiamo noi due... da soli...
Sei uscito in punta dei piedi.... senza far rumore....
Sei entrato nel mio cuore, nella mia anima per sempre.
 
 
 
 

sabato 8^ luglio 1989

Post n°16 pubblicato il 27 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg
Foto di ciacii


Ho dormito male. E ho pure un principio di raffreddore… Uffa!

Ma passa tutto appena comincio a prepararmi.

Sono troppo eccitata dall’idea della gita con Jörg.

Beh, non siamo soli, credo che saremo una decina di persone.

Costume, telo mare, felpa, infradito, ho perso tutto?

Suona il citofono! E’ lui!!!!!!!!!!

Scendo, con calma le scale… faccio finta di essere tranquilla. Come se fosse una normale gita, con degli amici comuni. Eccolo!

Ah, ecco, dovevo immaginarlo. Di fianco al cavallo bianco, c’è da un lato Jörg e dall’altro Bernd. Jörg mi viene incontro e mi dà il “solito” bacetto sulla guancia. Mi segue fino a dove sta Bernd, accanto alla portiera del lato passeggero. Da “gentleman” quale è, Bernd, reclina il sedile e mi dice: “prego, Sali…”. Jörg mi prende il braccio, mi blocca dolcemente, guarda Bernd dritto negli occhi e gli dice: “Sali!”.

Queste sì che son soddisfazioni! Non scorderò mai la faccia di Bernd e neppure le sue parole: “hei fratello, non sono MAI salito dietro sulla tua macchina, neanche quando con noi c’era Antje!!”.

Jörg gli risponde con tono deciso e scandendo le parole: “Lei sta seduta davanti… E se tu non vuoi stare seduto dietro, resta qui, non venire che forse e’ meglio…”

Sale dietro.

E’ stata breve quella sensazione, ma mi son sentita una regina! Un po’ la regina di Dinasty, però sempre regina sono! Oramai ne ho la certezza! Sto vivendo un sogno!

… o sto girando una puntata del telefilm??

Partiamo. La giornata è splendida! Calda, ma non afosa.

Musica a palla, capelli al vento, cantiamo, balliamo, per quel che si può ballare in macchina! Passa un’ora e mezza di strada in un batter d’occhio.

Che bello essere spensierati. Che bello aver poco più di 20 anni, avere tanti sogni, desideri e che bello non dover preoccuparsi di nulla.

Arriviamo al mare. In questo paese di villeggiatura molto famoso, dove per i “ricchi” era d’obbligo avere un appartamento o meglio ancora una casa.

I suoi genitori hanno un appartamento di forse 3 o 4 locali, e nella sala da pranzo tutte le finestre disposte a semi-cerchio con vista sul mare. Su quella spiaggia lunghissima e larghissima dove non esistono stabilimenti balneari… Chissà che bella anche nelle giornate di brutto tempo.

Andiamo in spiaggia… siamo in 8. Lorenza è senza Jürgen, ovvio, deve lavorare.

Il sole è caldo e si riesce a stare in costume.

Disponiamo i teli e cominciamo chi a giocare a beach-volley, chi a camminare, chi a chiacchierare….
Decido di fermarmi per fumarmi una sigaretta. Mi siedo sul mio telo. Lorenza è già lì seduta sul suo, di fianco al mio. Lei non gioca e non cammina… ma ha voglia di chiacchierare. E’ un po’ scocciata che ogni volta che c’è qualche gita o qualche uscita, lei è sempre da sola senza Jürgen.

Le do ragione. Da una parte mi fa pena.

Improvvisamente mi dice: “ma che carino questo tuo costume!”. Penso che mi prende in giro, visto che, per paura di aver freddo, avevo indossato il costume intero, anziché il due pezzi!

Quasi mi sento a disagio, che vedo arrivare lui di corsa! Tutto trafelato… stava giocando a beach-volley. Ovviamente il suo telo e’ di fianco al mio. Si sdraia a riprendere fiato. Lorenza si alza e mi dice: “vado a fare un giro, rimani tu a far compagnia a Jörg?”.

Aveva paura che dicessi: “vengo anch’io!!”

Jörg si mette seduto, è rosso sulle guance, mi chiede se mi piace il posto, se mi sto divertendo, insomma domande ovvie per rompere il ghiaccio.

Rispondo cortesemente.

Ad un certo punto, mi tocca una ciocca di capelli e ride, ricordandosi della storia della parrucca!

Ridiamo insieme come due ragazzini!

Poi… mi si avvicina mi guarda fisso negli occhi verdi, poi mi guarda le labbra e sospira… Si avvicina al mio orecchio e mi dice: “Ma lo sai che hai le labbra piu’ belle del mondo e la bocca piu’ invitante dell’universo…”

Stavo per svenire! Mi porto lentamente la sigaretta alla bocca, faccio un tiro lunghissimo, trattengo il fumo un secondo, lo butto fuori… guardo il mare, la spiaggia e noto le famose sdraio col cappuccio, che serve per ripararsi dal vento… e sorrido.

Sono così imbarazzata che non riesco a guardarlo in faccia.

Si alza all’improvviso e nervosamente. Come un bambino capriccioso e con passi decisi va da Lorenza. Le sta parlando, è agitato! Sembra quasi che gesticoli (cosa che abitualmente i tedeschi non fanno). Lei gli appoggia la mano su un braccio, lo sta calmando. Lei si volta e viene da me. Ho già capito. Adesso mi farà un predicozzo!

Si siede e mi dice: “Anto, ma perché fai così? Jörg dice che non riesce a capirti. Io e Jürgen gli abbiamo detto che anche a te lui piace, ma poi tu con lui ti comporti con questa freddezza spiazzante..”.

Sì forse sembrerò fredda, ma son fatta così. Non riesco a lasciarmi andare così in fretta.

Insomma è una settimana che ci conosciamo, che fretta c’è, appunto?

Abbiamo tanto tempo!

A vent’anni, o poco più, si pensa veramente di avere in mano il mondo.

Di avere il controllo su tutto. Ci si sente come invincibili, immortali.

E soprattutto il tempo non è mai un problema!

Ce n’è sempre di tempo… e tanto pure.

Tutta una vita, direi.

Ma non è così. Il tempo ti frega. Perché proprio quando pensi di averne il controllo, arriva puntualmente e ti fa capire che è lui che decide. Che lui può tutto. Tu no.

Ti può portare via in un attimo i sogni, i desideri, le occasioni, gli amori e la vita stessa.

Mangiamo in casa. Cose veloci e nel frattempo il tempo (!) si guasta. Dei nuvoloni minacciano la nostra gita! Gli amburghesi  sono esperti del loro tempo e così mi fanno capire che di sicuro viene a piovere.

E’ presto sono le 15, ma che facciamo lì con il brutto tempo?

Così decidiamo di rientrare ad Amburgo. E di andare tutti a casa di Jörg a finire lì la giornata e la serata.

Jörg chiude la capotte dell’auto. Cosi se piove non dobbiamo fermarci apposta.

Cavoli è tutto nero il mare!

Come cambiano velocemente le situazioni… e come cambia il panorama.

Mi sembra tutto diverso.

Quasi non riconosco la strada che abbiamo percorso all’andata! Il cielo è plumbeo, ma ancora non piove, ma si sente che deve!

Questo aspettare la pioggia mi ha sempre dato una sensazione strana, negativa.

E’ come aver la consapevolezza che inevitabilmente deve accadere qualcosa di brutto, ma non si sa cosa… e si spera sia solo pioggia e non grandine o fulmini…

Ecco sta piovendo e a dirotto per di più, ma per fortuna è solo acqua.

Son tranquilla.

Mi sento al sicuro dentro la macchina, con Jörg. La pioggia non mi fa paura.

Sotto la pioggia si può piangere senza che nessuno se ne accorga.

Arriviamo a casa di Jörg sani e salvi, dopo 3 ore di strada (c’erano code pazzesche per il rientro). La serata si prospetta all’insegna di panini di Mc Donald’s, birra e giochi di società.

In fondo anche i ricchi a volte sono persone semplici…

 
 
 

venerdì 7^ luglio 1989

Post n°15 pubblicato il 26 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

E' venerdi'! Finalmente e' l'ultimo giorno di scuola.

Non mi è mai piaciuto andare a scuola, in generale. Così ho sempre fatto un pò quello che volevo.

Anche se dei buoni risultati li ho sempre ottenuti.

Oggi credo di passare parte del pomeriggio in giro per il centro, sempre con la Raffi e forse anche la Manu, e poi sicuramente passo dal negozio dove lavora la Lori, perchè mi ha detto che dobbiamo metterci d'accordo per domani!

Sì, domani mi sa che si va in gita. Tutti al mareeeeeee!

Al Mar Baltico. Forse non so neanche dove si trova. Immagino a nord.

Ma a destra o a sinistra della Danimarca? A sinistra. Perchè a destra c'è il Mare del Nord.

Sono super-agitata. Mi piace davvero sto ragazzo... ah quanto mi piace. Lo sto pensando praticamente ogni minuto e ogni minuto provo e riprovo gli sguardi, i sorrisi, le battute, i gesti... in base alle domande che potrà pormi o alle cose che mi potrà raccontare.

Ora sono gattina, ora sono bimba, ora sono sfacciata… Devo cercare in ogni caso di non arrossire.

Sì perchè questo "vizio" non me lo sono mai tolto. Ma di sicuro una sigaretta mi aiuta.

Accendersi una sigaretta nei momenti di imbarazzo è provvidenziale.

Lui non fuma. Già ha fatto notare mercoledì sera che baciare la bocca di una bella ragazza che sa di fumo, non è molto piacevole. Vabbè ho fatto scorta di chewing-gum e di mentine.

Penso a tutti i modi in cui potrei approcciarlo... andargli vicino... insomma fare in modo che finalmente ci si baci.

Potrei far finta di far cadere la borsetta mentre salgo in macchina e siccome lui è lì a tenermi la portiera aperta... ecco che tutti e due ci catapultiamo sulla borsetta, quasi ci scontriamo... restiamo chinati, ci guardiamo per dei secondi interminabili negli occhi, e così lentamente, e con estrema dolcezza, lui appoggia le sue morbide labbra sulle mie... eeehhhhh (sospiro).

No, non credo che possa andare così, accade solo nelle pubblicità in televisione oppure nei film.

Potrei invece giocare il ruolo della femme fatale, che in macchina gli allunga una mano sulla coscia e con sguardo ammaliante, voce sensuale, gli dico: "hei, sai che mi piaci davvero tanto?".

Lui ferma la macchina, mi strattona verso di lui, mi stringe tipo polipo e mi stampa un bacio in bocca da togliere il fiato!

Uhm no, sono troppo timida per fare una parte del genere. E poi lui che capirebbe? Che ci sto subito, ovvio!

Eh no! Niente da fare.

Vabbè, mi conviene aspettare e vedere lui che segnali manda. Io non prendo mai l'iniziativa di rompere il ghiaccio.

Non l'ho mai fatto e mai l'avrei fatto poi e mai lo farò.

Solo che in Germania, i giochi di seduzione (e non solo..) li conducono le donne.

Speriamo che domani si decide!

Arrivo al negozio da Lorenza.

Mi dice che la sera va a letto presto perchè domani si parte alle 8 in punto.

Devo pertanto cenare da sola, che novità!

Per andare al mare ci sono un centinaio di km. e la strada è molto trafficata.

Mi fa qualche raccomandazione e mi dice di portare, ovviamente il costume da bagno, ma che sarà molto difficile riuscire a fare il bagno. L'acqua è sempre gelida, anche a luglio.

Non parliamo poi, se per caso ci fosse brutto tempo!

Felpa e impermeabile. Lì tira sempre molto vento e la temperatura scende notevolmente senza il sole.

Perfetto! Non vedo l'ora!

Le chiedo: "mi vieni a prendere tu?"

Mi guarda stupita e mi dice: "ma nooooo! Viene Jörg, ovvio! Anzi non vede l'ora! Ha fatto i salti mortali per spostare appuntamenti di lavoro, precedenti impegni... è due giorni che sta organizzando la gita pe stare con te! Figurati se non viene lui a prenderti!!!"

Sono al settimo cielo!!!

Quando mi piace da morire qualcuno, è proprio in quel momento che divento insicura.

Non riesco più a capire se sono corrisposta o meno... e quanto. Mi vengono dei dubbi atroci!

Ma poi, arriva una Lorenza che ti dice queste cose... beh, allora davvero, posso dire che tocco il cielo con un dito.

Da brava "mammina", subito mi riporta coi piedi per terra e mi dice: "Devo dirti una cosa, molto seria e importante, che non dovrai mai dimenticare. Lo dico per te."

Ho il cuore a mille... ecco, adesso arriva la mazzata, me lo sento!

C’è sempre un “MA”.

Prosegue: "Ecco, lui è giovane, ma ha già vissuto intensamente i suoi anni. Lavora da 5 anni con suo padre, che è un uomo tremendamente severo. Si occupano di import-export con i paesi dell'America latina e poiché vuole ingrandire la società, ha deciso di dare in mano al figlio una grossa fetta del lavoro. MA la condizione è che Jörg si occupi del lavoro con la massima serietà. Cosa che fino ad ora non ha fatto sempre... "

"In che senso?" le chiedo interessata.

"Nel senso che da 4 anni è insieme ad una ragazza, Antje, che diciamo che lo distrae... "

Lo distrae? Non capisco....

"Beh lei è la figlia del console, qui ad Amburgo, di un paese dell'America centrale. E’ bellissima.

Pelle color oro, alta, mora, occhi verde smeraldo... una principessina. Non fa niente dalla mattina alla sera se non passare il tempo in palestra, a far shopping e a viaggiare. Praticamente usa Jörg come autista, compagno di giochi, fidanzato, gioppino... gli fa fare di tutto! Persino due anni fa l'ha fatto restare 8 mesi a New York, così per provare a convivere e imparare la lingua..."

Tutti che vogliono imparare le lingue straniere!

"Ma scusa, lui è d'accordo nel farle da schiavetto... cioè acconsente, no? Quindi dov'è il problema?" Osservo io.

Lori mi guarda seria e mi dice candidamente: "Il problema è il padre di Jörg. Dopo tanti tira e molla, nel senso che lui gli diceva di fare un certo lavoro e il figlio lo svolgeva compatibilmente coi capricci della sua ragazza, questo si é stufato e gli ha dato l'ultimatum 'o il lavoro o lei. O i soldi o ti diseredo, scegli.' Praticamente di scelta non ne restava. E cosi' dopo aver tentato invano di trovare un qualche compromesso, suo padre definitivamente gli ha detto che quella ragazza doveva "sparire" dalla sua vita! E così sarebbe da qualche mese… "

Accipicchia! Che storia!!! Intanto notavo con sollievo che Jörg NON è più insieme a lei… Bene!

Ma la vera mazzata arriva adesso!

Lorenza, mi guarda e imbarazzata, mi confessa: "Sai, lui ogni tanto di nascosto la incontra... "

ECCO LA TEGOLA!!!!!

Vede la mia faccia e si affretta di aggiungere: "Ma nooo, non è come pensi tu!!! Perchè proprio da quando ci sei tu che lui non capisce più niente! Non smette di parlare di te; telefona una marea di volte al giorno a Jürgen per chiedergli consigli su cosa dirti, dove portarti e continua a chiederci se sappiamo se lui ti piace.. perchè lui è COTTO di te! Dice di non aver mai provato nulla di simile, dopo Antje... "

Mi sento svenire, anzi no mi verrebbe voglia di urlare al mondo che sono felicissima e di cantare, saltellando per le strade di Amburgo!!!!

"Quindi, cara amica, l'hai conquistato!!!! MA, se vuoi tenertelo, NON DIMENTICARTI MAI CHE PER LUI DEVE VENIRE PRIMA IL SUO LAVORO DI TE, almeno faglielo credere a suo padre... altrimenti sei tagliata fuori!!"

Ho ripetuto tra me e me migliaia di volte quelle parole: non dimenticarti mai che per lui deve venire prima il suo lavoro di te.

Mi sono maledetta più di una volta per non aver dimenticato queste parole...

…eppure sono smemorata di natura...

 
 
 

giovedì 6^ luglio 1989

Post n°14 pubblicato il 25 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg


Anche oggi la giornata comincia con la scuola. Sono arrivata in ritardo però.
Mi sono svegliata alla solita ora, sono pronta per uscire e guardo fuori dalla finestra: bene, c'è bel tempo.
Esco, arrivo alla fermata del bus e cominciano le prime gocce...
Eh sì Amburgo è così. E' circa alla stessa altezza di Londra, forse un pochino più in alto, ma il tempo è molto simile, e cioè molto variabile. L'ombrello è sempre meglio non lasciarlo a casa, neanche d'estate.
Così sono tornata a casa di corsa a prendere l'ombrello.
A pranzo mi incontro con Lorenza. Vado da lei al negozio dove lavora.
Vende borse in pelle. Un negozio esclusivo nella via più chic di Amburgo.
Una borsa in media costa sui 1.000/2.000 marchi (cioè 750.000/1.500.000 lire).
La titolare è una pazza, ossessionata dai graffi... sulle borse e urla sempre come un'isterica "Kratzennnnnn", quando trova un graffio su una borsa. Non si deve lasciare in mano alla cliente la borsa, per evitare i graffi.
Avrei lavorato anch'io un mesetto in quel negozio. A ottobre. prima di  passare poi a lavorare negli uffici di un famosissimo marchio italiano di moda.
Non avrei più rivisto Lorenza e il suo monolocale dai primi di agosto.
Io sono arrivata al 1^ di luglio e l'aereo di ritorno è prenotato per il 13^ di agosto.
Come ho già detto, vitto e alloggio sono compresi nella cifra pattuita.
Essendo un monolocale, lei dorme dal suo fidanzato e i primi giorni per cena lei stava con me.
Da stasera in poi si sarebbe fermata qualche sera a settimana e la spesa, non l'avrebbe più fatta. Ma non me ne frega niente. Io ho altre amiche. E lei è contenta che Joerg alcune sere si occupa di me...
Lorenza la conosco da sabato e anche se non mi ha ancora fatto niente di particolare, ho capito subito che tra me e lei più che uno scambio di educate chiacchiere non ci sarebbe stato.
E' magra, esile, quasi gobba, pelle olivastra, perenni occhiaie, capelli fini sempre in disordine.
Parla veloce, ha un modo di muoversi sempre agitato... sembra sempre scocciata.
Però capisco che è solo apparenza. Non è una cattiva ragazza.
Cattivo di sicuro è il suo fidanzato e la sorella di questo.
Per dirla con le parole di una ventenne, direi che è Lorenza è la classica "sfigata". Un fratello morto tanti anni prima in un incidente.
Circa cinque anni prima, aveva un fidanzato in Italia... che è morto anche lui in un incidente in moto.
Era caduta in depressione e così tre anni dopo ha deciso di cambiare la sua vita e di venire qui ad Amburgo per migliorare le sue conoscenze della lingua tedesca, dice. Per cambiare aria e l'andamento della sua vita, dico io.
Qui ha incontrato lui, Juergen, ricco, carino e si sono messi insieme.
Lui, con suo padre, possiede e gestisce ben cinque panetterie... E' veramente molto ricco... anche se sgobba mica poco.
Lavora tutte le notti dalle 23 alle 6, tranne il sabato notte. Di giorno dorme. Lui e Lorenza si vedono solo il sabato sera e immancabilmente stanno a casa a vedere un film. Se escono vanno a casa di amici.
Uscite mondane ne fanno raramente. Lui è perennemente incazzato col mondo perchè lui è perennemente stanco.
Praticamente insieme sono due muffe nervose e si sono trovati!
A fine luglio siamo a casa di sua sorella, Martina, per una specie di festa con amici. Appartamento da favola, questi amici/amiche è gente di tutti i tipi. Tanti figli di... qualcuno famoso.
Nei vari "salotti/stanze" col bicchiere in una mano e la sigaretta nell'altra, si colloquia di politica, di golf, di investimenti, di università, di lavoro... La musica di sottofondo ad un volume giusto. I buffet invitanti... e raffinati.
Parlo con alcuni ragazzi... che, come al solito, cortesemente mi chiedono di dove sono... che ci faccio lì. Raramente ho risposto: "Italia". Di solito dicevo: "Milano". Milano la conoscono tutti... e checcavoloooo!
Tranne un ragazzo svedese che mi guarda perplesso e mi chiede: "e dove si troverebbe???"
Mah. E voleva pure aver ragione lui, quando mi ha fatto notare che se lui mi avesse detto che viene da Malmo anzichè dalla Svezia, anch'io gli avrei chiesto: "e dove si trova?". Ahhh sì sì... stessa cosa... Malmo e Milano sono la stessa cosa!
Alle 23 suona il telefono. La padrona di casa arriva di corsa, tutta agitata, in sala a cercare Lorenza.
"Lorenza corri, corri al telefonoooooooooooo, Una chiamata dall'Italia per teeeeeeeeeeee".
Una chiamata dall'Italia? E chi può essere adesso?
Passano dieci minuti e arriva Martina tutta sudata a cercarmi e con fare scortese mi dice: "ma dov'eri??? E vieni anch tu no?!"
"E adesso che cavolo vuole da me questa isterica!" penso.
Vado in camera da letto. Lorenza è seduta sul letto e sta singhiozzando... le parole escono a scatti... le si strozzano in gola...
"Perchèèèèèèèèèè perchèèèèèèè". Continua a ripetere.
E' morta sua madre. Infarto. Credo che ancora non aveva 60 anni.
Grazie allo spirito organizzativo dei tedeschi, la sorella di Juergen pensa subito al da farsi.
Lorenza, deve rientrare subito a Milano. Non ci sono voli da e per Amburgo di notte perchè è un aereoporto cittadino. In macchina è troppo lunga la strada e poi non si è nelle condizioni di guidare.
Pertanto Martina elabora il programma perfetto: "Juergen domani mattina porti Lorenza all'aereoporto alle 7 e state lì finchè non trovate il primo volo disponibile per imbarcare Lorenza e lei."
Indica me.
Io??? "Scusa, perchè io?"
Mi risponde da arpia: "perchè TU sei la sua amica e MIO fratello DEVE lavorare!!!!!!!!!!!!!!!!"
Mancava che aggiungesse un "IDIOT" alla fine della frase... ma di sicuro l'ha pensato!!
Le rispondo pacatamente, anche se vorrei versarle il bicchiere di birra in faccia, "credo che sia mooooooolto più opportuno che Lori abbia vicino il suo fidanzato (da due anni). A me mi conosce da un mese scarso... o no?" ora sto guardando Lori.
Lorenza, succube com'è di quel fidanzato arrogante, lo guarda negli occhi, come per far decidere a lui.
Lui mi guarda... è teso... non ha un cazzo di voglia di andare in Italia a sorbirsi pianti, sceneggiate e funerale.
Lo fulmino... le saette gli sono arrivate fino al cuore... sempre che ne abbia uno.
"OK, vado con lei" dice tra i denti.
Ho provato un brivido di schifo... un senso di nausea, di vomito.
Ma che gente è????
Al funerale ci sono andati anche i miei genitori. Dopo il funerale, il papà di Lorenza ha presentato ai miei sua figlia e il fidanzato. Mio papà parla inglese... pertanto colloquia una mezz'ora con lui e gli chiede se è la prima volta che viene a Milano.
Lui risponde di sì. Mio papà, ovviamente, e vista la cricostanza, gli dice che è un peccato che sia qui in un brutto momento, così non non può fare il turista.
Juergen lo guarda e candidamente gli dice: "perchè? stamattina mi son fatto portare in centro a Milano da Lorenza.. e domani ha detto che mi porterà ancora in giro per la città a fare shopping. Sa, qualche regalino per parenti e amici..."
Mio padre credo sia inorridito. Anzi son sicura che è inorridito, perchè alla sera del giorno del funerale, quando mi ha telefonato, la prima cosa che mi ha raccontato è stata questa.
Oltre alla splendida notizia che due giorni dopo, Juergen, Lorenza e suo padre sarebbero rientrati ad Amburgo.
Juergen non avrebbe ospitato lei e suo padre.
Pertanto io con ben quasi 2 settimane di anticipo, avrei dovuto lasciare il monolocale.
Praticamente ero in mezzo ad una strada.
Ma, "per fortuna" ora siamo solo al 6^ di luglio...e la giornata si conclude stasera serenamente: a casa "mia" a bere birra con la Raffaella!



 
 
 

mercoledì 5^ luglio 1989

Post n°13 pubblicato il 24 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

E' gia' 5 giorni che sono qui, e son già 5 giorni che Jörg mi corteggia.
Anche se non proprio direttamente, perchè tutti i complimenti, le sue aspettative, i desideri, i suoi programmi per le nostre serate, li esterna con il suo amico Juergen, che le riporta alla sua fidanzata Lorenza, che puntualmente mi viene a riferire.
Pensavo che solo in Italia ci fosse troppa burocrazia, ma anche in Germania le cose vanno veramente per le lunghe!
All'ufficio per gli stranieri avevo il numero 112 e il contatore segnava il nunero 875.
Quasi 150 persone davanti a me, uno sportello solo e l'addetta che è andata a bere il caffè piazzando uno splendido cartello con scritto "Komm gleich zurueck", "torno subito".
La giornata trascorre, come al solito. la scuola, la solita indicazione con ditino della brioche, ma oggi a pranzo sono sola con Raffaella e decidiamo di lanciarci e di andare a pranzo in una sorta di fast-food dal nome "Bella Italia".
La scelta non è ampia: pizza di tutti i tipi, lasagne, pasta bolognese (sarebbe al ragout) e tortellini panna e prosciutto.
Optiamo per i tortellini. Ordiniamo e nel giro, credo, di 2 minuti arrivano i tortellini, bellissimi!!
E....BUONISSIMIIIII! ci sarei tornata in media 3 volte la settimana!! Mai mangiati dei tortellini così buoni!
Stasera esco. Con lui!
Alle 20,30 mi passa a prendere.
Qui in Italia si esce alle 22,00. Lassù si cena alle 17,00-17,30, pertanto uscire alle 20,30 è quasi già tardi.
Devo confessare che lui mi piace davvero tanto. Dopo il mio grande amore Davor, Jörg è l'unico che mi piace cosi tanto, da pensarlo tutto il giorno, da farmi fare tanti ghirigori con la penna sui libri di tedesco... da farmi sentire quasi la regina di un regno sconosciuto.
E' arrivato. Scendo, mi batte il cuore forte.... mi sento agitata e forse anche le guance si colorano un po', ma quando vedo le sue, la prima cosa che faccio è ridere. Quando sono agitata, rido. Classica risata oca-isterica. Salgo in macchina gli chiedo dove andiamo e lui mi comunica che passiamo prima a prendere una persona che devo assolutamente conoscere: suo fratello.
Ma come? Ha solo una sorella! Ma no, suo fratello inteso come il suo migliore amico: cresciuti insieme, scuole insieme, tutto insieme... solo che Jörg e' mooooolto ricco, il suo migliore amico è "normale", come lo ha definito lui. Lavora come impiegato, i genitori impiegati, appartamente modesto...
Insomma, una persona come tante altre... come me, ad esempio.
Arriviamo, lui esce di casa... Lo vedo. Ollaaapeppppaaaaa (=accipicchia) una adone, un bronzo di Riace!!!
Alto 1,90 m., corpo perfetto, fisico scolpito, viso e sguardo moooolto ma mooolto furbetto, capelli biondi tirati indietro e super-gellati, occhi blu. Sorride. Anche il sorriso è perfetto. Denti bianchissimi e bellissimi.
Non so perchè da subito non mi ispira fiducia. E' tremendamente arrogante. Si vede che si crede un super-figo, con il lusso di Jörg . Da subito mi guarda dall'alto in basso, mi fa la radiografia e se ne esce con un "carina..."
Lo fulmino con lo sguardo e gli dico: "peccato che non posso dire lo stesso di te ...a me piacciono i mori, occhi neri..."
Fregato! Ride come un isterico! Penso subito che è un cretino.
Mi allunga la mano, e mi dice: "piacere, Bernd". Non potrò mai e poi mai scordare nè il suo nome nè il suo volto.
MAI!
Guardo Jörg e vedo che non ride... anzi noto come una certa delusione sul suo volto.
Ops, mi son dimenticata che loro due sono l'uno la fotocopia dell'altro.
Pertanto Jörg ha pensato che neanche lui potesse piacermi.
Per tranquillizzarlo scoppio a ridere come una matta!!
Capisce.... il volto si rilassa... peccato che anche Bernd ha capito lo stesso che ha capito Jörg .
E cioè che scherzavo a dire che mi piacciono solo i mori. Uffa.
Saliamo in macchina. Sulla mitica BMW bianca. Mi siedo dietro.
Già... Bernd ha la precedenza. Su tutto e tutti. Figuriamoci se non ce l'ha su una ragazza! Quando loro due sono assieme, Bernd siede tassativamente davanti.
Non c'è problema, non do mai soddisfazione... e quindi sto al gioco e dico che io preferisco stare seduta dietro, è più bello sentire il vento tra i capelli!
Mi portano al quartiere dei ricchi. Ville, villone, villette... giardini da favola... insomma, Amburgo è una città ricca. E pure gli abitanti lo sono. Vivono per i soldi, per il commercio... import-export, per via del porto è facile inventarsi un commercio.
Poi ci sono realtà di povertà, droga, delinquenza e prostituzione assurdi... ma sono le realtà di tante grandi città, purtroppo.
Ci fermiamo a bere un drink (analcoolico, perchè si beve alcool solo il sabato sera, al limite il venerdì).
Mi fanno sedere il mezzo. Jörg a sinistra e Bernd a destra. Sullo sfondo il fiume Elba... in un punto panoramico, anche se in lontananza si vede lo stesso il porto.
Mi sento a disagio. Mi osservano. Sto bevendo una coca-cola nel bicchiere con la cannuccia.
Con la cannuccia in bocca, mi comporto sempre da bimba. Anche adesso.
Immancabilmente gli uomini mi trovano sensuale.. in quel gioco di labbra sulla cannuccia...
Sento che poi si scambiano sguardi, si comunicano senza parlare. Mi fissano e stanno muti.
L'uno cerca l'approvazione dell'altro.
La cosa però sta diventando pesante. Ora l'imbarazzo si sta trasformando in agitazione.
Mi incazzo. Sbotto in un: "ma bastaaaaaaaaaaaaaaaaaa" in italiano.
Si irrigidiscono come due pali di legno.... sgranano gli occhi. Passano 3 secondi e scoppio a ridere!
Un secondo dopo scoppiano a ridere pure loro!
"vi siete spaventati, ehh?" L'atmosfera si tranquillizza, e l'aria torna leggera.
Bernd mi racconta la sua vita e Jörg gli racconta la mia (c'è sempre qualcuno che parla per me... mah).
Sento gli occhi di Bernd sempre più addosso.... e ho ragione.... la mia sensazione viene confermata quando Bernd se ne esce e dice: "Jörg, mi piace sta ragazza!!".
Loro sono come fratelli. Esistono loro due e poi il resto del mondo. Al punto tale che mi sono convinta in un attimo che sicuramente questi due arrogantoni si scambiano pure le ragazze, se le passano, dopo aver dato loro una passata...
Convinzione confermata al 100% quando Jörg se ne esce con la stupidissima domanda:
"...se tu dovessi scegliere tra noi due, chi sceglieresti?"
Mi blocco..
Sento salire dentro di me un senso di schifo al limite del vomito, misto al nervoso e alla rabbia...
e gli rispondo: "nessuno dei due. Due stronzi così non sono degni di avere neanche donne a pagamento...!!!"
Colpiti e affondati!!!!!!!!! Torno a cercare con la bocca la cannuccia... lentamente me la infilo in bocca e do' lunga sorsata...
Sono soddisfatta.... sì perchè sono maga con gli uomini, ma pure strega!! ecco!
Si scambiano sguardi perplessi... finchè prende timidamente la parola Bernd e mi dice: "Ma dai Jörg scherzava... è che ci piaci a tutti e due e volevamo far scegliere te".
Pezzo di merda, che cavolo stai dicendo?!
Se ne accorge anche Jörg, che il suo amico di sangue, sta straparlando e....dolcemente mi appoggia la mano sulla spalla e mi dice che il suo amico è un pò fuso, che non devo farci caso, che loro spesso sono abituati a ragazze molto più spregiudicate e che lui ha capito che io non faccio parte di quella categoria... Potevo stare tranquilla.
Peccato che lo pensava lui.
Sì, perchè Jörg non sa di cosa è capace Bernd.
E' un essere spregiudicato e determinato a fare di tutto per avere esattamente quello che ha il suo amico..
e forse anche di più. Senza pudore, calpestando tutto e tutti.
Calpestando i sentimenti, anche quelli più puri e sinceri.
Ingannannando, mentendo e ferendo.. e per primo il suo amico e chi sta nella cerchia dei suoi affetti...
Ma ho avuto una soddisfazione che esiste una giustizia...
Chi di spada ferisce di spada perisce....
Qualche anno dopo ne avrei avuto la prova...

 
 
 

martedì 4^ luglio 1989

Post n°12 pubblicato il 23 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg


Ieri mi sono addormentata col sorriso stampato sulle labbra.
E questa mattina mi sono svegliata con lo stesso sorriso ebete stampato sulle labbra.
Oggi e' il secondo giorno di scuola e sono tutta gasata perchè nel pomeriggio, dopo il corso, me ne vado in giro per Amburgo. Shopping folle con 2 mie compagne di classe Manuela e Raffaella.
Le tre Grazie italiane in giro per la Germania ostile.
Eh sì perchè Amburgo di ostilità ne riserva un sacco.
Ad esempio, passeggiare per il centro e doversi per forza voltare e seguire con lo sguardo tutti questi bei ragazzi che camminano velocemente, tutti vestiti per benino, tutti rigorosamente biondi, alti e carini e tutti rigoramente profumati con Cool Water di Zino Davidoff. Sarà anche pubblicità, ma quel profumo portato elegantemente da questi fustacchioni, ha risvegliato nelle tre "befane" degli istinti bestiali:
commenti ad alta voce (tanto chi ci capisce!), risatine da oche, sguardi furbetti...
Eh sì ci siamo proprio divertite.
Manuela un pò di meno. E pensare che lei ancora non si rende conto.
Ha 21 anni ed è sposata con un mezzo scapestrato di Berlino, conosciuto nelle campagne bolognesi, quando lui faceva ancora l'artista da strada.
Magra, jeans stretti, strappati qua e là. Canotta stile muratore, piatta.
Viso grazioso, ma senza un filo di trucco.
I suoi movimenti sono sempre molto maschili. Forse troppo.
Lei ancora non lo sa: e' incinta.
Il bambino l'hanno cercato e desiderato.
Lei prossima studentessa all'universita', il marito... boh, fa dei lavori saltuari... forse.
Il comune ha assegnato loro un appartamento in una zonaccia di Amburgo.
Nel quartiere degli ex-galeotti.
Giusto per farmi i fatti miei, le chiedo più volte se per caso suo marito avesse avuto in passato problemi con la giustizia e lei nega sempre.
Le credo!
Esattamente un anno dopo, a seguito dell'ennesima sbronza di lui, e a seguito delle ennesime botte subite, lei riesce a chiuderlo fuori dalla porta.
Gli urla: "stanotte così ubriaco non ti faccio entrare in casa!! dormi sullo zerbino!"
Il mattino seguente sullo zerbino non c'era nessuno.
Non ha più avuto notizie di lui.
Vado a trovarla con un'altra mia amica nell'estate del '91.
Io già lavoro a Milano, da un'annetto.
Abita sempre lì, da sola col figlio. Il bambino è splendido!
Lei è sempre uguale! Passiamo una settimana splendida.
Fino ad una mattina, l'ultima.
Mi sveglio di soprassalto. Il bambino urla come un matto. Le urla provengono dalla camera da letto di Manu. Lui dorme lì con lei, in un lettino vicino al letto matrimoniale.
Non capisco ste urla strazianti. La chiamo: "Manuuuuuuuuuuuuuuuuu"
Non risponde. Busso alla porta: "Manuuuuuuuuuuuuuuu"
Niente. Spalanco la porta. La trovo seduta sul letto con addosso una canottierina, beata che chiacchiera al telefono. E il bambimo che strilla.
La fisso. Lei butta il telefono, afferra il lenzuolo e si copre.
Si copre.... ma non è nuda.
"deve imparare a non fare i capricci" mi dice indicando il figlio.
Le dico solo che mi ero spaventata... ma che adesso è tutto ok.
Anzi no, non è tutto ok.
"Perchè sei diventata rossa e ti sei coperta appena sono entrata?".
Mi fa sedere sul lettone.
Mi racconta che quando è entrata all'università ha conosciuto un gruppo di lesbiche.
Ha capito finalmente perchè quando guardava i film e c'erano scene d'amore, lei si immedesimava sempre nella parte del protagonista e non della protagonista.
Capisco.
Beh non c'è niente di male, le dico.
Mi fa capire che non è così semplice...
Lei mi chiede: "sai c'è una cameriera che mi piace, ma a lei piacciono gli uomini. Credi che si potrà mai innamorare di me?"
Le rispondo: "No Manu, non credo. Ma tu provaci. Dichiarale il tuo amore, e magari scopri che anche lei è gay e non lo sapeva!!"
Le parole a volte mi escono così... spontanee!!!
Sono una maga... anche con le donne!!
Mi guarda, con il viso più dolce del mondo, con il sorriso più tenero del mondo e con lo sguardo più triste del mondo e mi dice:
"Io sono perdutamente innamorata di te. Lo so da sempre. L'ho capito dal primo giorno che ti ho vista.... a scuola 2 anni fa...."
Credo di non aver respirato per almeno un minuto.
Neanche la dichiarazione d'amore di un uomo ha sortito in me un effetto così devastante...
Prendo fiato... ansimo... e scoppio in lacrime.
Sto piangendo tutte le lacrime che ho... non ne tralascio neanche una.
Vorrei abbracciarla... e non e' il caso.
Vorrei stringerla a me... e dirle tante cose.
Non faccio niente.
La guardo, la fisso. Lei abbozza un sorriso.
Abbasso la testa... e singhizzando torno nel salotto.
Faccio le valigie al rallentatore e me ne vado.
Torno in Italia.
Dopo avermi telefonato tutti i giorni per un mese intero, ho dovuto essere dura e dirle basta.
Lo sapevo che andava a finire così...
L'ho persa definitivamente.
 
 
 

Lunedì, 3^ luglio 1989

Post n°11 pubblicato il 23 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

E' mattina e mi alzo di buona lena. E' il mio primo giorno di scuola.
Mi iscrivo oggi ad un corso di tedesco per stranieri, della durata di un mesetto.
Zona università. La scuola è carina e l'insegnante pure, anche se donna. In classe siamo la bellezza di venti alunni. Di tutte le età e soprattutto di tutte le nazionalità:
4 italiane, 2 new yorkesi, 1 armena, 2 turche (dalla Turchia....), 1 scozzese, 2 inglesi, 1 sudafricano bianco, 2 greci e poi boh.
In questo marasma di nazioni e lingue, decidiamo di comune accordo di parlare tedesco, ovvio!
peccato che il nostro fosse uno scarso livello di conoscenza della lingua e così da subito si è cominciato a ridere... Io ridevo anche del mio, perchè mi sono messa ad osservare ed analizzare i comportamenti degli stranieri. Ben 8 persone si sono tolte le scarpe e giravano scalze.
Il sudafricano, un giornalista, conosce 5 lingue straniere e ben 17 dialetti del sudafrica!!!
Lo scozzese puzzava. Le italiane matte come dei cavalli. Eh insomma una bella compagnia.
All'intervallo andiamo tutti amorevolmente al bar/mensa della vicina università e subito è scattato l'amore.... lì dietro il bancone vedo quello che non sarebbe più mancato nelle mie giornate amburghesi:
la Rosinenschnecke.
Una pasta, una brioches a forma di lumaca con le uvette. Buona, leggera, gustosa... adorabile.
Il nome della lumaca con le uvette l'ho imparato l'anno scorso (!).
Ogni giorno andavo lì al bar e ogni giorno indicavo col ditino come una bimba, e ogni giorno la commessa, una signora anziana con il fare da maestra, mi diceva:
Ro-si-nen-schec-keeeeee.
Il pomeriggio lo passo in giro per il centro e il mio pensiero va da lui.
Comincio a fantasticare sull'incontro di stasera.
Chissà cosa faremo, cosa ci diremo.... chissà!
Passo il tempo svolazzando come la vispa Teresa e finalmente rientro a casa.
Non mangio, vista l'agitazione non ce n'è bisogno... mi preparo e dedico, come al solito, una buona mezz'ora alla sistemazione dei ricci ribelli.
Il tempo non passa mai, ma pure non arriva mai il momento....
Finalmente scatta l'ora dell'appuntamento.
Jörg citofona più puntuale di uno svizzero tedesco. Scendo.
Lo vedo.
Eccolo lì in tutta la sua immensità ops altezza, 1,92 m. di ragazzo biondo, lì in piedi di fianco al suo cavallo bianco.... che aspetta me, la sua principessa.
il cavallo bianco è un BMW di un mese di vita, CABRIO, sedili in pelle nera.
Mi si avvicina, mi bacia lievemente sulla guancia.
Poi, galante.... mi apre la portiera e salgo. Uauuuuuu penso.
Che bella macchina!
Partiamo.... noto qualcosa di strano e subito gli chiedo dove fosse il cambio.
Lui mi risponde che e' una macchina automatica. E' comoda in città.
Ora, IO, nata a MONZA, residente a MONZA da una vita, praticamente cresciuta all'autodromo.... ho piu' fotografie io sulle macchine da corsa di Schumacher... come ho reagito alla notizia del cambio automatico? Ho cominciato a ridere cosi' forte che mi è sceso persino il trucco!!
Finito di ridere come una matta mi sono accorta che lui non rideva.
Con gli uomini mai ridere delle cose di cui loro vanno fieri e che ostentano con orgoglio.
Ecco, me lo sono giocato subito... adesso di sicuro non gli piaccio piu'!
Ferito e stizzito, schizza via per le strade di Amburgo a velocità della luce!
per dimostrare che il cambio automatico non è sinonimo di macchina per chi non è capace di guidare!
Uhm... andava un pò troppo forte e così mi sono sentita in dovere di bacchettarlo nuovamente.
Ci fermiamo al semaforo e gli dico, in tono severo:
"Senti Jörg, vedi di andare più piano che altrimenti mi vola via la parrucca!!!"
Stava "curando" il verde quando gli dico così....
Di botto si gira mi guarda e urla "PARRUCCA?!?!? MA COME??????"
e io serissima calco la mano e confermo che ho la parrucca, che non c'è niente di male e che in Italia è una moda comune! perchè in Germania no?
Scatta il verde e non parte.
Mi guarda, intimorito, e mi dice: "dai non ci credo.. posso toccare i tuoi capelli?"
In sette mesi i tedeschi e le tedesche me l'avrebbero chiesto in media 2 volte al giorno.
... glieli faccio toccare... sono belli, lunghi, tanti, tantissimi... mossi, anzi ricci, castani.
Li tocca e chiude gli occhi... capisco che la fantasia sta già andando troppo lontano...
Ma io sono maga a riportare gli uomini con i piedi per terra e così gli grido:
"VERDEEE". Il semaforo è verde da un pezzo. Ma i tedeschi sono così e nessuno
gli ha suonato. Ci ho pensato io!! ehehe
Proseguiamo con la visita della città... con annesso "puttan tour" nella Reeperbahn a St. Pauli, il famosissimo e squallidissimo quartiere del sesso. Dove ragazzine di 15 anni si prostituiscono per hobby o per comprarsi i vestiti belli. Dove quasi tutti i ragazzi amburghesi vanno a "provare" almeno una volta l'ebbrezza di andare con una prostituta o un prostituto!
Eh vabbè, pittoresco...
Porseguiamo il giro finchè lui, Joerg, non mette in atto la sua piccola vendetta.
A mia insaputa accende il riscaldamento del mio sedile.
Ovvio, a me ragazza attenta non mi ci freghi... me ne sono accorta subito.
Lo guardo di sottechi e mi accorgo che sta già ridendo sotto i baffi.
Eh no, un'altra bacchettata e mi avrebbe scaraventata giù dall'auto.
Sto al gioco. Faccio finta di fare degli urletti di disgusto misto al panico e al dolore (bruciaaa) e lui ride.
Ride così tanto che ora scendono a lui le lacrime!
La serata la trascorriamo in un bar all'aperto sul fiume....
Bel panorama. Tanto verde. E lì lui se ne esce con l'affermazione che Amburgo ha più ponti di Venezia.... aiutooooooooooooo! Sarà ma Venezia è "leggermente" diversa, gli faccio notare.
Serata piacevole. Graziosa.
Mi riporta a casa. Mi bacia lievemente sulla guancia e mi comunica che mercoledì mi avrebbe portato ancora in giro a visitare Amburgo. Solo se avevo piacere.
Gli rispondo di sì, che intanto non ho nient'altro da fare.
Eh sì sono proprio maga....

 
 
 

domenica 2^ luglio 1989

Post n°10 pubblicato il 21 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

La mattina Lorenza e Jürgen mi passano a prendere e mi portano al golf club. Lui prende lezioni di golf.
Passiamo la mattina a guardare lui che tira palline.
Piove e fa freddo.... peggio che se fosse ottobre... mi sono chiesta subito dove fossi capitata.
Io sono una ragazza semplice, il mondo dei ricchi e il freddo fuori stagione sono mondi che non avevo mai conosciuto. Ma quando la sorella di Jürgen mi si avvicina e mi dice che  Joerg ha detto che gli piaccio da morire e che era da due anni che non si sentiva cosi' per aria per una ragazza - da quando aveva conosciuto Antje, il suo grande amore che ha dovuto abbandonare obbligato dal padre - mi sono sentita catapultata in una puntata di Dinasty!
Si' perche' lei, la sorella di Jürgen, ha aggiunto che non dovevo neanche avvicinarmi a  distanza a Joerg... perche' Jörg sarebbe stato suo... ed era solo una questione di tempo! e ha anche aggiunto che, anche se Jörg avesse insistito con me, lei e Antje, in ogni caso, me l'avrebbero fatta pagare.....
Insomma, soldi, intrighi....minacce!
Eh solo che non sa chi sono io (!!): sono timida, graziosa, aggrazziata, ma amante del rischio.
E quando sento che qualcuno mi vuole mettere i piedi in testa mi trasformo... in una personcina poco fine!!
Pertanto questo dolce avviso della sorella non ha fatto altro che aumentare il mio interesse per lui.
Leggermente scocciata e irritata, mi faccio pervadere da un senso di solitudine e di sconforto.
La domanda ricorre continuamente: ma dove sono capitata??
E cosi', mi avvicino al buffet.
Osservo, camminando lentamente, la lunga coda... e tra me e me mi chiedo, perche' sono tutti in coda lateralmente di fianco le tavolate lunghissime, invece di essere tutti a ridosso del tavolo del buffet?
Beh l'ho scoperto subito, quando, col mio piattino stretto ben saldo nelle mie mani, sono arrivata davanti al cameriere.  Lui mi guarda stupito e contemporaneamente si leva un coro di voci che con un'unica parola "HEYYYYYYYYY" mi hanno fatto atterrare di botto col culo per terra!!!!
Non mi volto, non mi volto non devo voltarmi a guardarli!
E cosi', mi giro dall'altra parte e torno a sedermi al tavolo... col piatto vuoto, e dico teneramente che volevo solo vedere cosa c'era da mangiare... Ma poiche' la fila e' lunga, sarei tornata fra un po'..... ehm.
Imbarazzante. Tutto cosi' assurdamente imbarazzante, strano e contorto.
Passa una mezz'ora  e finalmente mangio anch'io.
Lo dico, e' necessario dire cosa mangio?? non e' scontato?
No? e vabbe' mangio un wurst. Si' perche' in Germania non si chiamano würstel come da noi, ma Wurst.
Buonoooooo! Me lo sto gustando, quando si avvicina l'amica della sorella di Jürgen.
Solite domande di rito. Cosa ci fai qui? Come e' possibile che parli bene l'inglese e un po' di tedesco? Hai un ristorante....?
Insomma, le solite carinerie, quando di botto mi guarda negli occhi, mi si avvicina e mi dice: "ecco....senti, so che Joerg ti viene dietro... ma lascia perdere perche' c'e' mezza Amburgo (ragazze) che vorrebbe mettersi con lui, ma lui ama solo Antje, pero' siccome e' uno stronzo, non disdegna scoparsi tutte quelle che gliela danno....."
....il tutto in inglese....
Mi sento mo-ri-reeeee. Ma bastaaaaa! Cosa vuole sta gente da me?
Sono al Grande Fratello? No, non esisteva ancora....!!
Oramai sono schifata.
Chiedo a Lorenza quando ce ne torniamo a casa. Lei mi capisce al volo.... e per fortuna mi dice di non preoccuparmi che quelle sono due vipere, due arpie!!!
Grazie, non l'avevo capito.
La sera Jörg chiama Lorenza e le chiede se domani sera io ho voglia di uscire con lui... solo perche' ha pensato che forse puo' interessarmi di visitare un po' la citta'.
Ecco, le rispondo di si', che per me va bene.
Lei gli risponde di si', che per me va bene.
Domani alle 21 mi viene a prendere.
Le dico: perfetto. Lei gli risponde: perfetto.
Mi chiedo: ma faccio cosi' paura?
Oppure: mi ritiene una deficiente che senza Lorenza non sa cosa fare e dire?
Oppure e' cosi' un galantuomo (sospiro) che chiede a Lorenza, cosi' essendoci di mezzo lei, l'invito non sembra un puro rimorchio?!?!?!?!
Ecco, e' proprio cosi'.

 
 
 

Amburgo, sabato 1^ luglio 1989

Post n°9 pubblicato il 20 Novembre 2007 da ciacii
 
Tag: Jörg

Finalmente sono atterrata. Non ho mai volato e oggi ne ho presi ben 2 di aerei!
Mi aspettano all'aeroporto Lorenza e il suo fidanzato Jürgen.
Lei abita li' da 2 anni ed e' la figlia di un conoscente di mio papa'.
Avevamo pattuito 500.000 mila lire, vitto e alloggio, fino al 13 agosto.
Lei stava dal suo fidanzato e io nel suo monolocale.
Non conosco ne' l'una ne' l'altro. Ci eravamo scambiate delle foto per poterci riconoscere. Le mie foto hanno fatto il giro nell'Amburgo "bene", e non senza successo.
Io e le tedesche del nord non abbiamo molto in comune!
Mi porta a casa sua e li', inaspettatamente, mi ritrovo il comitato d'accoglienza:
Jörg, alto biondo, carino; Claudius, alto biondo carino; Mark, alto biondo carino e Mark... IDEM!
Jörg mi ha colpito subito.... e' l'unico che e' riuscito a pormi una domanda anziche' fissarmi con lo sguardo da ebete come hanno fatto gli altri.
Con mia grande delusione non ho capito una parola di tedesco...
Gli amburghesi biascicano.... e fanno sembrare la lingue tedesca meno dura, piu' raffinata, ma inevitabilmente non comprensibile!
e cosi' gentilmente gli chiedo di parlare in inglese.
Avrei parlato inglese per altre 3 settimane!
La sua delicatezza e gentilezza sono fuori dal comune.
Vanno oltre l'educazione. Ho percepito subito sulla mia pelle che gli piaccio... e che mi piace.
E' un bel ragazzo.... e anche se giovane, molto affascinante.
Si decide di uscire.... e' sabato sera!
Tutta l'allegra combricola mi porta al cinema...
Ora, come primo approccio il cinema per un'italiana che parla poco tedesco.... ecco mi ha fatto capire subito che i tedeschi non sono dotati di molta fantasia.....
Ovviamente non ho capito una parola del film!
Anche perche', pensando di farmi cosa gradita, il film era un film comico... di quella comicita alla Aldo, Giovanni e Giacomo...
Praticamente indecifrabile!
La cosa piu' bella della serata e' stata uscire dal cinema alle 23,00 e trovare ancora la luce!!!! come se fossero le 20,00 qui da noi!!! bellissimo!
Andiamo a bere qualcosa... e il mio imbarazzo oramai e' alle stelle.... tutti sti uomini, che mi guardano, che non sanno cosa fare ne' cosa dire.... che vogliono farmi sentire speciale, come si conviene ad un'ospite carina.... e pensante.
Si' perche' una domanda che mi e' stata posta frequentemente durante i miei 7 lunghi mesi di vita ad Amburgo era: "ma cavoli parli bene tedesco e inglese.... strano per un'italiana.... e strano pure che sei qui a studiare. Gli italiani qui hanno ristoranti e le donne fanno le pulizie..."
Carini, come al solito.....
Per difendermi avrei cominciato da subito a chiedergli: "ma ai tempi di Hitler, i vostri nonni erano d'accordo con lui?"
Ecco, funziona.... si irrigidiscono subito! Vabbe' qualcuno mi fregava lo stesso chiedendomi se poteva invitarmi a bere qualcosa o se dietro l'angolo c'era nascosto mio fratello con la lupara... ma a quel punto, lo mandavo a cagare e ognuno per la propria strada!
Finalmente finisce la serata e pensavo che fosse finita la tortura.... non sapevo che era solo l'inizio!

 
 
 

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...

Ti guardo con il mio desiderio
mentre dormi serena.
Senza svegliarti vorrei

odorare il profumo dei tuoi capelli,
lambire il candore dei tuoi seni,

passare la mia mano

nel tepore tra le tue gambe.

No, non svegliarti, ti prego!

Come potrei altrimenti,

confessarti che mi perdo

nella voglia di te?

Come potrei osare,

con le mie labbra sulle tue,

dirti che ti amo?

(Guidopardo1)

 

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Sulla tua pelle morbida
scivolano le mie parole
e come gocce stillano sul tuo seno.
La mie labbra vogliose
lambiscono il tuo ventre.

Le mie dita come ali

sfiorano le tue fragranti cosce.

Riveli a me ogni tuo mistero
finalmente aperta e indulgente.
Ti osservo intimorito:
tanta disponibilità

potrei ferirla con l’egoismo.
Ed io non voglio.

(Guidopardo1)

 

PICCOLA STELLA SENZA CIELO

Cosa ci fai
in mezzo a tutta
questa gente?
Sei tu che vuoi o
in fin dei conti non
ti frega niente?
Tanti ti cercano
spiazzati da una luce
senza futuro
altri si allungano
vorrebbero tenerti
nel loro buio.

Ti brucerai
piccola stella
senza cielo
ti mostrerai,
ci incanteremo mentre
scoppi in volo
ti scioglierai
dietro una scia,
un soffio, un velo
ti staccherai perché
ti tiene su
soltanto un filo, sai?

Tieniti su,
le altre stelle
son disposte
solo che tu a volte
credi che non basti
forse capiterà
che ti si chiuderanno
gli occhi ancora
o soltanto sarà
una parentesi
di una mezz'ora.

Ti brucerai
piccola stella
senza cielo
ti mostrerai,
ci incanteremo mentre
scoppi in volo
ti scioglierai
dietro una scia,
un soffio, un velo
ti staccherai perché
ti tiene su
soltanto un filo, sai?

(Liga)

 
 
 

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