Creato da roby.floyd il 31/01/2014
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Messaggi di Dicembre 2017

Quel gran genio del mio amico

Post n°487 pubblicato il 04 Dicembre 2017 da roby.floyd

Lamentino e Rupertino vanno a mangiare la pizza; poco oltre l'ingresso il pizzaiolo lavora dietro la vetrata.
Il cameriere li fa sedere subito e se ne va.
Sottovoce: "Perchè ci ha detto - benvenuti - quando siamo entrati?"
"Queste sedie sono troppo alte. Non posso appoggiarci il giubbotto...posso togliere il cuscino?"
"Che voleva dire quando ha detto " vi porto il menu'-?..."
"Senti Rupertino, ti dispiace se mi siedo qui?...questa sedia è troppo bassa ...ooh, meglio...no. Senti, scusa, posso sedermi dove sei tu?...il giubbotto lo appoggio lì..."
Varie manovre e poi: "...mi dispiace, ho toccato le due posate...le disinfetto...(tira fuori una bottiglietta di plastica e un fazzoletto di cotone) ecco qua... dio mio che odoraccio...no, le faccio cambiare...scusa eh, ma qui non ci sto bene...torno al mio posto..."
Torna il cameriere col menù.
"Scusi, può cambiare le posate? Le ho toccate io soltanto, ma le ho disinfettate, userò queste qui; però le vorrei pulite al loro posto, scusi eh, altrimenti mangio male...no, senta..."
"Mi dica"
"Vorrei ricominciare da capo..."
Una voce chiama il cameriere che se ne va.
Sottovoce:  "Ma perchè ci ha detto - intanto vi porto da bere -? Che si crede, che mangiamo la pizza senza bere?..."
Il cameriere torna.
"Allora, per cominciare facciamo due crostoni ai pepi reali, una reservè di mantecato blu e una inzuppatina di ceci à la zadre, per proseguire con tagliata di cervo rionero saltellato al biscotto, caramelle di scandito al muschio del Cervino e riberì alla tre quarti, va bene?"
I due guardano il cameriere, senza nessun segnale.
Il cameriere insiste: "oppure possiamo fare una sanguilla à la merme de Sevilla e uno stufato instancabile di pile rivestito di brochure ".
Lamentino guarda il cameriere: "...e le posate, per favore..."
"Subito signore" e sparisce sghignazzando.
"Io lo ammazzo":
"Questo cameriere  conosce tutta la lista a memoria. Complimenti!...ma perchè ci ha fatto sedere a questo tavolo? Qui arrivano tutti gli odori della cucina ...e poi la tovaglia è storta , le sedie hanno un colore di una tonalità diversa, da qui il ristorante sembra sproporzionato, i quadri che ho davanti sono dipinti troppo tempo fa, sul pavimento conto un numero dispari di mattonelle e a me piacciono i numeri pari, i posti apparecchiati sono per quattro persone e noi siamo in due, i bicchieri per l'acqua non mi piacciono, qui il cameriere non potrà servirci bene, il soffitto da questo posto non mi piace, quei clienti hanno vestiti con colori inaccostabili..."
Segue il silenzio.
"Rupertino...possiamo cambiare tavolo?"
"Perchè quella signora laggiù ci ha guardato e si è messa a ridere?"
"Ma come fa a mangiare con una cravatta da tovagliolo?"
"Ma cosa cazzo fotografa quel deficiente?...qui non è un circo. (a voce forte, guardando un punto indefinito) Quando avete finito di farmi le fotografie ditemelo...cosa sono? Un animale da baraccone?"
"Ecco le posate. Dicevamo? Ah, si..."
"Senta, possiamo cambiare tavolo? Qui non stiamo bene..."
"Certamente. Guardi c'è il tavolo vicino al forno, bel calduccio..."
"No, troppo caldo. Poi sudo."
"Allora c'è il tavolo vicino all'ingresso che..."
"No, troppo freddo, sa, la porta...chi entra e chi esce..."
Sottovoce: "Ma che guarda quel coglione laggiù?"
"Quel tavolo in mezzo alla sala, allora...
"Io non sono lo zimbello di nessuno, in mezzo alla sale ci si mette lei a ballare il twist!" (sottovoce).
"Allora signori, dite voi dove volete accomodarvi".
"Signor cameriere, stavo pensando che quel tavolo lì sia il migliore":
"Ah!...Mi scusi eh, ma come vede è occupato da più di una dozzina di persone..."
"Beh, vedo la sala vuota, possono cambiare facilmente tavolo, no?"
"Allora cosa faccio? Lei crede sia meglio andare a chiedere che si spostino?
"mi sembra la soluzione migliore".
"Staranno anche mangiando, ma il tempo di guardare gli altri ce l'hanno, eccome!" sottovoce.
Il cameriere va alla tavolata a chiedere se serve qualcosa, gli dicono di no, grazie, e torna dai due.
"I signori sono contenti della vostra richiesta; hanno detto che la prossima volta cambieranno volentieri tavolo".
"Senta, io se non sono a mio agio, non me la godo la serata. Devo assolutamente cambiare tavolo. A parte l'odore  di forno a legna che c'è qui dentro, è possibile che non avete un tavolo dove non arrivi questo puzzo orrendo?"
"Certo signori. Mi seguano".
Il cameriere li porta fuori dell'ingresso della pizzeria e si appresta a preparare il tavolo che serve a richiamare i clienti.
"Qui mi sembra adatto alle richieste del signore".
I due sembrano conviniti.
"Soli. Meglio soli. Senza sguardi indiscreti":
"Si..."
"Allora, dove eravamo rimasti? Cosa vi porto? Avete scelto?"
"Avete scelto cosa, se è un'ora che siamo arrivati e non sappiamo neppure chi siamo?" sottovoce.
"Senta, qui il marciapiede ha un buco. Potrebbe favorirmi qualcosa per mettere il tavolo in piano?"
"Subito, le porterò un giornale. Se volete dirmi cosa prendete, nel frattempo...intanto vi riporto l'acqua..."
"Ma perchè c'è quest'arroganza in giro?" sottovoce.
"No, guardi, preferisco guardare ancora il menù...anzi, già che c'è , me lo cambia, che questo è sgualcito qui, vede?"
il cameriere entra e torna dopo 21 secondi...
"Ecco il giornale per la buca"
"Il giornale è di oggi o di ieri?"
"Di ieri signore..." il cameriere torna dentro.
Operazioni di aggiustaggio, pareggio del tavolino.
"Credo di non aver parcheggiato bene, si, lo so, la piazza era vuota, ma non ho lasciato  lo stesso spazio tra le strisce. Devo parcheggiare meglio. Scusami Rupertino, torno subito".
Lamentino se ne va; torna il cameriere con un menù caldo di stampa e una caraffa d'acqua; vede il posto vuoto, poggia sul tavolo e se ne va.
Poco dopo torna Lamentino:"Eccomi Rupertino, sono un genio! Ho fatto un parcheggio bellissimo; ho preso il metro, è che devo parcheggiare bene. Il parcheggio al giorno d'oggi è un'opera d'arte, io sono l'unico al mondo che perde più tempo a parcheggiare che a trovare parcheggio"
Ancora..."Si avvicinano zitti zitti, cercano di sorprenderti...ah, ma a me non mi fregano...li tengo tutti sotto controllo. Facessero pure, a me non mi fregano...meglio al freddo che sotto gli sguardi di quelli. Che si credono? Stanno sempre in giro a mangiare...mangiate a casa vostra! E con la scusa di mangiare, spiano! SI, ma io me ne sono accorto, ho l'orecchio fine, io. Gliel'ho sentito dire - hai la macchina nuova? Quanto l'hai pagata? - Ma fatti i fatti tuoi, oppure compratela, così lo vedi quanto costa! Allora? Hai ordinato?
"Ma che ne so? Questo con la penna in mano viene in silenzio, se ne va in silenzio, ha portato una lettera per te e l'acqua per lavare il marciapiede..."
"Ooh, questo si che è un menù. Però quell'altro buco lì non è stato ancora chiuso...ce l'avranno un pò di catrame, un pò di asfalto in questa pizzeria?"
Guarda in alto.
"Dio mio com'è sporca l'insegna! Senti, ce l'hai mica un fazzoletto? No, prendo il tovagliolo":
Lamentino sale sul tavolo imbevendo i fazzoletti di carta nell'acqua della caraffa e si mette a pulire l'insegna.
Lamentino commenta da solo i comportamenti dei suoi attentatori disseminati ovunque.
Il cameriere torna: "Ah, ha preferito leggere da vicino il nome della pizzeria?"
"Si, guardi, non riuscivo a star seduto sotto una scritta così sudicia".
"Avete deciso, alla fine?"
"...Ci sono certe facce in giro che a me è passata la fame"
"Si si, andiamo. Fammi finire di pulire la cornice...ecco qua":
Lamentino scende, si struscia le mani per pulirle.
"Se aspettate un attimo vi faccio il conto...ecco, di coperta sono cinquanta euro, va bene?
"Benissimo, ecco. Tenga il resto".

 

 
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I miei vinili: AC/DC

Post n°486 pubblicato il 03 Dicembre 2017 da roby.floyd

                                                 BACK IN BLACK (1980)

Un classico!
E potrei chiudere qui...e invece devo pur scrivere qualcosa e spiegare (a chi?) l'imprescindibilità di un disco che ha marcato indelebilmente il rock degli anni '80.
E pensare che c'è chi lo considera solo un grande album...
"Back In Black" è stato, inaspettatamente, la linfa vitale che centinaia di gruppi hard attendevano a bocca aperta, il colpo di bacchetta sul leggio dato dai maestri del boogie rock'n'roll.
E tutto questo alla faccia della cattiva sorte che si era portata via Bon Scott solo un anno prima!
L'album nero degli australiani è l'omaggio irriverente, scanzonato, quasi irridente, alla morte dell'amico.
E quasi a rafforzare il clima di sfida, di scherzo con il satanismo dilagante, è proprio "Hells Bells" a prendere per il naso il fato.
Non so dire se gli AC/DC fossero veramente consapevoli della miccia che avevano innescato con questo vinile, per una sorte di romantico senso della fatalità mi piacerebbe pensare di no, di certo i risultati andarono al di là di ogni previsione: all'epoca una moltitudine di fotocopie invase il mercato del rock; da Back In Black in poi, non furono solo i poveri di idee a ricalcare gli AC/DC...ci si misero pure gruppi che di squarci di genialità, almeno in passato, non avevano tanto difetto...un esempio su tutti?
Gli ZZ Top di "Eliminator": il loro metallico, micidiale "chack-tump" della batteria deve tutto agli AC/DC!
E poi, come dimenticare i primi anni ottanta, dove se non suonavi come gli AC/DC, gli Iron Maiden o i Metallica, in ambito hard rock, non avevi benchè minima possibilità di farti ascoltare?
"Back In Black" è una rara miscela, una (forse) irripetibile connessioni di brani tutti azzeccati, perfetti: uno dei più grandi heavy dancing albums di tutti i tempi.
E non credo che qualcuno possa contestarlo...

                           R.I.P. Malcolm

 

 
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A candele spente

Post n°485 pubblicato il 02 Dicembre 2017 da roby.floyd

Da qualche giorno ho compiuto gli anni: 49, e quanto sembra enorme questa cifra.
E ci si rende conto, bene o male, di aver proseguito sempre e comunque, anche quando ci si trovava tra i rovi a piedi nudi, anche se il fardello da portare era (ed è) troppo pesante, anche se durante il viaggio si perdevano amici, magari seguendo il bagliore di una stella, ma che non era una stella, ma la luce di un aereo di qualcun altro, il quale poi, svanendo in lontananza rimaneva soltanto cielo nero.
E allora non rimane altro che guardare la terra, il qui e ora, anzichè mondi lontani che nemmeno ci sono, però, non mi dispiacerebbe essere guidato da una stella.
E ripenso un pò a tutti i compleanni passati: il più bello e felice è stato indubbiamente quello dei 18 anni, non perchè avevo compiuto la maggiore età, ma perchè c'erano gli amici perfetti, l'amore perfetto,  la scuola perfetta, la famiglia perfetta, il compleanno perfetto, dove con uno sguardo ero felice di abbracciare tutti, si, così perfetto che, successivamente, nel giro di  qualche mese nulla è più durato, ma non esiterei un attimo a dare 10 anni della mia vita per poterlo rivivere anche un solo giorno, tanti incastri in un unico incastro perfetto, sensazioni uniche ed irripetibili, baci dal sapore di zucchero e cannella, tramonti infuocati e risate di pancia, colori e sapori perfetti.
Un quadro che, comunque, mi apparterrà per sempre.
Si sono poi susseguiti compleanni senza un perchè, compleanni faticosi, compleanni sereni, compleanni infelici, compleanni spezzati, compleanni tranquilli, compleanni indifferenti.
E intanto invecchi, mentre dentro di te, quel bambino è rimasto fermo ad un'epoca che non ritornerà mai più, quel bambino pieno di slanci e fantasie, rese nulle poi da bacchettate, urlate perchè ritenute ridicole o inappropiate o neutralizzate da prese in giro o sberle più o meno reali più o meno metaforiche, è diventato  impacciato, attorniato da persone che lo ritenevano stupido, debole, molesto, ingombrante, mai giusto, mai abbastanza, che ad ogni errore che commetteva gli venivano evidenziati e amplificati facendogli notare il suo essere incapace e sbagliato e che aveva perso altri punti per cui doveva darsi da fare per recuperare terreno, quindi faticare il doppio e...man mano che le terre non le conquisti e quelle che con fatica hai trovato te le tolgono da sotto il culo, ti rendi conto che crescere non era questa grande cosa e che il meglio te lo sei perso sognando il futuro.
Insomma, devo fare una bella chiacchierata con quel bambino, devo togliergli dalla testa certe parole odiose, il 'mai abbastanza'.
Devo rendergli, che so, un pò di polvere di fata ed imparare a fargli osservare le stelle, quelle vere, sino ad addormentarsi e quando si sveglierà dovrà avere voglia di ritornare a giocare.

Grazie a tutte quelle persone  che mi hanno inviato auguri, abbracci, pensieri e regali.

 

 
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