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IO, ROBY E LA FINE DEL MONDO

Post n°152 pubblicato il 05 Dicembre 2012 da giginosco

Vi ricordate di Roby?
Ma sì, Roby, l'amico non meglio identificato che l'anno scorso mi ha fatto gli auguri di Natale via sms, con tre giorni di anticipo.
L'altra sera, mentre andavo tutto contento a prendere le pizze da asporto, ho incontrato Roberto, il tipo che io sospetto essere il misterioso Roby. Cerco sempre di evitarlo, in verità, ma stavolta mi è spuntato all'improvviso da dietro l'angolo, per poco non ci davamo una capocciata.
Addio, ho pensato, mo' comincia come al solito a raccontarmi di tutti i mobbing che ha ricevuto sui posti di lavoro, di tutte le malattie psicosomatiche che gliene sono derivate, di tutti i provvedimenti disciplinari che gli sono stati inflitti a scopo persecutorio. Mi sono guastato la serata.
Vi sembro stronzo e antisindacale vero? Prima di giudicarmi male, sappiate che parlo di uno che non è mai riuscito a resistere nello stesso posto di lavoro per più di un mese, e sempre perché mobbizzato. A sentire lui, c'è un passaparola tra tutti i datori di lavoro della zona: quando uno di questi non sa come passare il tempo, assume Roberto e lo mobbizza. Gli dovrà pure pagare lo stipendio per un po', ma vuoi mettere la soddisfazione?
Anni fa, sapendo che un mio carissimo amico aveva un'impresa commerciale di materiale informatico, anche abbastanza importante e solida, sperava che io mettessi una buona parola perché lo prendesse a lavorare.
Essendo, però, troppo stupidamente orgoglioso per chiedermelo direttamente, una volta mi parlava casualmente della sua ricerca di lavoro, la volta dopo, altrettanto casualmente, del mio amico. Andò avanti così per un paio di mesi finché alla fine, esausto, fui io a chiedergli dove volesse arrivare.
Lui, storcendo anche un po' il naso per darsi un tono, la prese per le lunghe ed impiegò più di mezz'ora ad ammettere che sì, essendo momentaneamente (ma momentaneamente, eh!) senza lavoro, forse (ma forse) avrebbe potuto prendere in considerazione l'ipotesi e stava quasi pensando (non aveva ancora deciso) se fosse il caso di chiedermelo.
- Posso parlargli, se vuoi. Ma tu che sai fare?
- In che senso?
- Sei un informatico esperto?
- No.
- Tecnico? Contabile? Commerciale?
- Assolutamente no.
- Magazziniere?
- Magazziniere io? Scherzi?
- E allora che vorresti fare, scusa?
- Uhm..... organizzazione!
- Ah, "organizzazione", ho capito. Robe', tu sei proprio rincoglionito!
Io l'ho conosciuto tramite una mia amica con la quale era fidanzato (non so come né, soprattutto, perché) una quindicina di anni fa.
Lei lavorava col padre, titolare di un'azienda di import-export, e Roby (sì, più ci penso e più ne sono certo, Roby non può essere che lui!) si era autoassegnato un ruolo di primaria importanza nell'azienda, quello di dare fastidio. Non faceva nulla, neanche aprire la porta o spostare una penna da un tavolo all'altro, interveniva solo quando si trattava di dare suggerimenti non richiesti alla fidanzata, dall'alto della sua incompetenza.
Lei parlava al telefono con un cliente e lui le era addosso, dicendole all'altro orecchio "attenta, stai sbagliando, non devi dirgli così". Lei faceva un ordine e lui "ma non era meglio farlo dopodomani?". Lei metteva una carta in un raccoglitore e lui "spostala in quell'altro, se la metti lì poi non la trovi".
Una rottura di maroni incredibile, ve lo assicuro.
Ed era sempre lì, mattina e pomeriggio, perché non aveva lavoro, né amici disposti a farsene carico, né (avrei voluto vedere) un'amante.
I momenti più belli della giornata, per lui, arrivavano quando il padre della mia amica, di cui aveva un enorme timore reverenziale (ricambiato con un sentimento di odio puro. Vorrei vedere voi, crescere una figlia e poi trovarsela fidanzata con uno così), usciva per andare in banca o da un cliente. Appena vedeva dalla finestra la macchina allontanarsi, Roby correva a sedersi alla scrivania del capo, con fare da padrone, e cominciava pure a rispondere al telefono, parlando a nome del titolare e usando il "noi". E gliene ha fatte perdere di affari, all'azienda, perché era intransigente sul prezzo, non capiva una mazza di inglese e si agitava pure durante la trattativa. La fidanzata cercava di togliergli la cornetta dalle mani ma lui opponeva resistenza, e non mollava la presa prima di aver sbattuto il telefono in faccia all'interlocutore e averle detto "non temere, richiamerà, ormai ha capito con chi ha a che fare".
Ecco, penso di avervi descritto sufficientemente il personaggio.
Io ero lì, come sul patibolo, rassegnato all'incombente racconto delle sue ultime disavventure, e invece lui se n'è uscito con una frase che mi ha fatto capire che ormai aveva fatto il salto di qualità, nelle disgrazie.
- Sei pronto per la fine del mondo?
- Eh?
- Sarà il 21, lo hanno detto i Maya.
- Ho capito. Io ora, però, vado a prendere le pizze, devo salutarti.
- Secondo me c'è.
- Ciao, Robe'. Mi dispiace dirtelo, ma ti trovo ancora più rincoglionito.

La discussione, però, mi aveva messo la pulce nell'orecchio.
Non per paura, sono troppo pragmatico per perder tempo a temere cose che non potrei evitare. Per motivi statistici, più che altro. Perché Roby ha sì detto sempre indiscutibili minchiate, ma come si dice: anche un orologio rotto segna l'ora giusta, per due volte al giorno. Mi starebbe troppo sul culo incontrarlo il 21, tra lava e lapilli, e sentigli dire, con l'aria di quello che dopo cinquant'anni si prende finalmente la sua rivincita, "hai visto che avevo ragione io?"
E così, mentre aspettavo il mio turno per le pizze, ho cominciato a riflettere.
Con difficoltà, perché c'era una signora che scassava la minchia parlando ad alta voce, un po' con un'amica e un po' col pizzaiolo: "E' sposato con Brooke, lascialo stare, metti anche qualche oliva che a mio marito piacciono, la strozzerei perché è zoccola e fa la santarella, a quella di mio figlio niente acciughe che poi vomita, forse tu sei meglio di lei che ti sei pure rifatta, la mia senza olio ma col peperoncino, e quella stronza della suocera, scappo altrimenti mio marito si incazza, quanto la odio e quanto pago?"
Ho riflettuto a lungo, dicevo, e ho tratto le mie conclusioni.
Non voglio fare lo scettico ad ogni costo, ma a me sta profezia sa di minchiata, i Maya non mi sembrano all'altezza. Come si può fare affidamento su un popolo che venerava (più o meno) il mais, tipo che "acqua aria fuoco terra e mais"? E poi, se fossero stati così bravi, prima di calcolare il giorno della fine del mondo non avrebbero inventato la ruota, anziché trasportare di peso quelle cazzo di pietre enormi per fare le piramidi?
Il calendario, poi.
Io sono stato nello Yucatan. Che c'è, non ci credete? Invece è vero. In un villaggio Ventaclub con la formula all-inclusive, d'accordo, ma ci sono andato. Gratis, per giunta, era un viaggio vinto proprio da quel mio amico a cui Roby voleva dare il proprio apporto organizzativo non richiesto. Lui non ci poteva andare e lo ha regalato a me, un colpo di culo senza precedenti.
Fidatevi, allora, di uno che è stato nello Yucatan: vi assicuro che i Maya con i calendari c'entrano come le scarpe di camoscio con lo smoking. Ma le avete viste le donne Maya? Sono racchie, ma così racchie che il calendario Maya, se pure ci fosse stato, sarebbe rimasto con tutte le copie invendute, avrebbero di certo comprato anche loro quello di Anna Falchi.
Fatte queste profonde riflessioni, e ormai quasi convinto che la fine del mondo non ci sarebbe stata, sono tornato a casa.
Dopo cena, però, ho deciso di dare un'ultima chance alle tesi di Roby, e sono andato su google per cercare nuovi spunti. Che non ho letto, perché appena ho scritto "calendario m" e mi sono usciti tutti i suggerimenti
calendario maya
calendario motogp
calendario max
calendario milan
calendario motogp 2012
calendario motogp 2013
calendario melissa satta
calendario marzo 2013
calendario mestruale
calendario max 2012
ho istintivamente cambiato l'oggetto della mia ricerca.
Non posso dirvi, perciò, se ci sarà o no la fine del mondo, mi dispiace.
Se, però, vi interessassero particolari sul tracciato del Gran Premio di Sepang o (ancor più dettagliati) sulle chiappe di Melissa Satta, sapete a chi chiedere.

 
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Rispondi al commento:
giginosco
giginosco il 05/12/12 alle 17:02 via WEB
E va bene che arriva la fine del mondo e non c'è tempo da perdere, ma sto riassunto è troppo striminzito, non hai manco citato Melissa Satta!
 
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