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L'ARSENAL E' PAZZO DI SEBASTIAN!

Post n°1510 pubblicato il 10 Settembre 2008 da corsivo79

DRIBBLING, ASSIST E TANTE MAGIE GIOVINCO TRASCINA GLI AZZURRI!    
   
Un grande Sebastian Giovinco prende per mano la nazionale Under 21 e l'accompagna ai playoff del Campionato Europeo. Contro la Croazia finisce 1-1, con SuperSeba assoluto protagonista. La Formica Atomica pennella da calcio d'angolo l'assist del momentaneo vantaggio firmato da Motta, sfiora la rete personale e fa impazzire per tutta la gara la difesa croata con i suoi dribbling ed i suoi colpi di classe. L'Arsenal sogna di portarlo Londra, ma il piccolo fenomeno bianconero potrebbe rinnovare con la Juve già oggi o domani. Il ds Secco conferma: "Non sono preoccupato, ora torna dalla nazionale e firma". Intanto suo fratello Giuseppe è seguito dal Chelsea. Stasera tocca alla nazionale di Lippi contro la Georgia. Legrottaglie titolare cinque anni dopo: "Gioco, lo vuole Dio. Il Signore mi ha guidato, devo ricambiare. La Bibbia è diventata il mio Gps, se non l'avessi sarei un uomo senza cibo". Ieri è tornata a lavoro la Juve, ancora priva dei nazionali. Solo palestra per Zanetti e Zebina. Migliorano le condizioni del difensore francese. In visita a Vinovo anche Blanc, Alessio Secco e Castagnini.



L'UNDER 21 PAREGGIA E VOLA VERSO L'EUROPEO - La Stampa - Obiettivo centrato per l’Under 21 di Pierluigi Casiraghi. Gli azzurrini pareggiano 1-1 in Croazia e si assicurano il primo posto del proprio gruppo di qualificazione che vale l’accesso ai play-off. Forse erano eccessivi i dubbi e i timori della vigilia perchè l’Italia conferma il suo buon tasso tecnico, ma c’è stato da soffrire anche in questa occsione.  Al gol di Motta nel primo tempo ha infatti risposto nel finale di partita Kulisic. L’Italia chiude con un bottino di 7 vittorie e tre pareggi. Casiraghi affianca Candreva in aiuto di Balotelli e Giovinco; il ct azzurro deve rinunciare allo squalificato Santacroce, oltre agli infortunati G.Rossi, Acquafresca e Pisano. L’assenza più rilevante per il tecnico croato Ladic è quella del bomber Kalinic sostituito in avanti da Smrekar. Parte bene la Croazia che si propone con un paio di pericolosi cross in area, spazzati via dalla retroguardia azzurra. L’approccio alla partita dell’undici di Casiraghi è comunque migliore rispetto a quello visto contro la Grecia e dopo aver fatto sfogare gli avversari sono Giovinco e compagni a rendersi pericolosi.  Al 7’ bel contropiede azzurro finalizzato da un esterno destro di Dessena che finisce a lato. All’11’ bella discesa di Giovinco che lascia sul posto due avversari, palla prima per De Ceglie e poi per Candreva che spreca tutto con un tiro dal limite troppo debole e centrale. Il ritmo è abbastanza gradevole con le due squadre che non rinunciano ad avanzare. Al 13’ bel cross di Balotelli dalla destra, Dessena manca l’aggancio solo davanti a Kelava. A metà tempo torna in cattedra la Croazia che guadagna metri senza tuttavia produrre pericoli dalle parti di Consigli. Al 30’ Balotelli, già ammonito, rischia mostrandosi nervoso dopo un fallo di Ipsa, Zola dalla panchina richiama l’attaccante. Poco dopo il portiere avversario si oppone con i pugni a una punizione di Giovinco. Al 36’ lo juventino ci prova direttamente su calcio d’angolo. Il gol è nell’aria e arriva al 37’: altro angolo di Giovinco e imperioso stacco di testa di Marco Motta che infila Kelava. La Croazia si fa pericolosa solo al 44’ dopo una incertezza di Consigli su calcio d’angolo, brava la difesa azzurra a spazzare. Ad inizio ripresa non cambia Casiraghi, mentre Ladic presenta due novità ovvero Vida e Tomasov al posto di Simek e Ljubicic. Il primo pericolo lo crea l’Italia al 6’: perfetto suggerimento di Balotelli per Giovinco che lanciato verso la porta spreca tutto con un sinistro inguardabile. La Croazia non riesce a dare una svolta diversa alla partita e l’Italia controlla senza problemi. Al 15’ Osvaldo rileva Balotelli, che già nel primo tempo aveva preso una botta alla caviglia. Al 17’ il terzo cambio dei croati con Krizman al posto di Brezovec. Al 19’ ci prova Ipsa di testa, ma Consigli non si lascia sorprendere. Al 21’ il portiere azzurro si oppone in tuffo a un insidioso sinistro di Tomasov. Al 30’ Candreva lascia il posto a Morosini. Quando la partita sembra chiusa al 37’ arriva il pareggio della Croazia con Kulusic che approfitta di una dormita colossale della difesa azzurra su una punizione che sembrava innocuo. Entra Bolzoni per Giovinco. Ultimi minuti di sofferenza ma per fortuna all’Italia può andare bene anche il pari. Ora appuntamento ai play-off in programma l’11 e il 15 ottobre.
JUVE: L'ORA DI GIOVINCO, VADE RETRO ARSENAL - Tuttosport - Trascina l'Under 21 che avanza nell'Europeo e strega l'Arsenal, ma la Juve lo ha già blindato. Il piccolo e giovane fantasista Sebastian Giovinco sta per firmare il nuovo contratto con i bianconeri. Il ds Secco conferma: "Non sono preoccupato, ora torna dalla nazionale e firma". Intanto suo fratello Giuseppe, centrocampista classe 1990, è seguito dal Chelsea.
GIOVINCO, OGGI O DOMANI IL RINNOVO CON LA JUVE - goal.com - Sebastian Giovinco non si tocca: è perentorio il messaggio mandato ieri dalla Juventus dopo le nuove voci provenienti dall'Inghilterra sulle avances che l'Arsenal starebbe portando al giocatore. Tutte chiacchiere, secondo la dirigenza Juventus, che ha espresso il proprio pensiero attraverso Alessio Secco. Anzi, ha già fissato la data dell'annuncio per il rinnovo tanto atteso: "Appena rientra dall'Under 21, sbrighiamo gli ultimi dettagli e firmiamo l'accordo. Quando? Presto, già in questi giorni...". La Juve starebbe quindi per blindare il suo astro nascente, come le chiedono i tifosi bianconeri, e avrebbe potuto già farlo qualche giorno fa se Claudio Pasqualin, suo procuratore, non si fosse infortunato in un incidente in bicicletta che lo ha costretto ad un riposo forzato...
JUVE, LE AVANCES DELL'ARSENAL SU GIOVINCO - Repubblica - Summit bianconero in panchina. E´ successo ieri, nel quartier generale di Vinovo. L´ad Blanc, il ds Secco e il responsabile degli osservatori Castagnini si sono dati appuntamento a bordo campo, durante l´allenamento della prima squadra. Un vertice di quasi un´ora, in compagnia di Ranieri che ha lasciato il comando dei lavori al suo vice Damiano. Intanto Trezeguet segnava a raffica (cinque gol in partitella), dimostrandosi abile e arruolabile per la partita contro l´Udinese (domenica, ore 20.30) e determinato a ritrovare la rete che gli manca ormai da quasi quattro mesi. Prosegue bene anche il recupero di Chiellini. Il difensore si candida per tornare in campo tra una settimana, in Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo, a un mese (anziché due come temuto) di distanza dall´infortunio al ginocchio sinistro. Non pervenuti Zanetti e Zebina, rimasti in palestra. Capitolo Giovinco. A fine luglio l´agente Claudio Pasqualin respinse le avances dell´Arsenal: «Faremo scudo col nostro corpo ai tentativi inglesi». Ieri, secondo il Times, i Gunners si sarebbero nuovamente fatti sotto per strappare alla Juve il campione in miniatura. «Il prolungamento del rapporto tra la Juve e Giovinco – così Andrea D´Amico, collaboratore di Pasqualin - è nella volontà di entrambe le parti. Nel calcio può succedere di tutto, ma a sentire Blanc il futuro di Giovinco è bianconero». L´entourage del giocatore chiede un milione di ingaggio a stagione, fino al 2013. La Juve mette sul piatto 750 mila euro, premi esclusi. «I desideri di Giovinco non sono focalizzati sulla questione economica - prosegue D´Amico - quanto sulla possibilità di giocare con continuità. Giovinco vuole essere riconoscente alla dirigenza e ai tifosi juventini, ma i proclami nel calcio servono a poco: Sebastian preferisce parlare con i fatti».
IL TABELLINO DELLA GARA - Quotidiani Espresso - CROAZIA - ITALIA:   1 - 1
CROAZIA (3-4-2-1): Kelava, Simek (1’ st Vida), Kulusic, Ipsa, Ilicevic, Jajalo, Ljubicic (1’ st Tomasov), Pamic, Badelj, Brezovec (18’ st Krizman), Smrekar. (12 Jezina, 16 Dinjar, 14 Maloca, 15 Prahic). All.: Ladic.
ITALIA (4-4-2): Consigli, Motta, Andreolli, Criscito, De Ceglie, Dessena, Cigarini, Marchisio, Candreva (30’ st Morosini), Giovinco (40’ st Bolzoni), Balotelli (15’ st Osvaldo). (12 Sirigu, 13 Bocchetti, 14 Ranocchia, 17 Paolucci). All.: Casiraghi.
ARBITRO: Ennjimi (Francia). RETI: nel pt 37’ Motta; nel st 38’ Kulusic. NOTE: Angoli: 7-4 per l’Italia. Recupero: 1’ e 4’.
LEGROTTAGLIE HA FEDE: "GIOCO, LO VUOLE DIO" - La Stampa - S’era perso per strada, Nicola Legrottaglie, nella vita e sul prato, poi ha trovato il suo navigatore: «La Bibbia è il mio gps, me la porto sempre dietro. Se non l’avessi sarei come un uomo senza cibo». Il discotecaro che conobbe Gesù, per lui, non è un aneddoto che fece notizia, due anni fa, ma un’esperienza da vivere tutti i giorni, da atleta di Cristo: «La fede mi ha cambiato la vita, lo dico con presunzione, anche quella trascorsa con il pallone, perché Dio ha preso in mano la mia vita». Così, anche il cammino nel calcio diventa una parabola cristiana, nelle sue parole: Chievo, Juve e Nazionale, poi giù, Bologna e Siena e di nuovo in alto, in bianconero e in azzurro. «Quando un figlio sta smarrendo la strada, i genitori lo puniscono e lo perdonano: Dio ha fatto così come me». Ha fatto le sue penitenze, risalendo nella Juve della serie B, poi in A e, stasera in Nazionale, con la fondata speranza di giocarsela da titolare. «Se mi danno l’opportunità - dice il difensore - devo giocarmela, perché il treno non passa due volte». Anche se per lui, in fondo, questa è la seconda occasione che gli capita, perché già s’era issato in alto, fino al quel 30 aprile 2003, pure con un gol nella partita contro la Svizzera. Stavolta, all’orizzonte dei 32 anni, è un’altra vita, un’altra persona, però: «Lippi ha sempre avuto fiducia in me, anche nei momenti brutti - continua - e io posso solo ripagarlo sul campo. E poi devo ringraziare la Juve e Ranieri». La casa dove s’è rilanciato, lavorando sodo, quando stavano per spedirlo in Turchia, al Besiktas. E dove, anche quest’anno, si sta guadagnando il posto: «So che nessuno ce l’ha assicurato - disse a inizio stagione - e io sono un esempio di questo: lo scorso anno sono partito ultimo e poi ho giocato sempre». Ranieri non se n’era dimenticato: «Mi chiedevo che cosa gli fosse successo in quegli anni - spiega il tecnico bianconero - perché uno non può disimparare a giocare e quando arrivai alla Juve, Bettega mi disse che Nicola era uno che aveva le qualità per starci, a questi livelli». Invece, all’inizio, pareva sulla pista di decollo, con il ritorno di Criscito e l’acquisto di Andrade: tutta gente sparita. Lui, no. Legrottaglie, ogni tanto, ci ripensa: «Mi fermo a riflettere che avrei potuto essere in Turchia e invece ora sono qui in Nazionale: se ripenso a dove ero tre anni fa, mi viene da sorridere e da riflettere. Prendere le batoste, serve: guardate il carattere che s’è formato nella Juve durante l’anno della B. E se siamo qui, se sono qui, vuol dire che il lavoro paga». Perché tre anni fa, girato a gennaio a Bologna poi a Siena, si sentiva disperso: «Tante volte mi è mancata la fiducia in me stesso - racconta - pensando che, forse, non ero poi così bravo. Non avendo fede, capita». Quella che gli ha svoltato la vita: «Ero cambiato e fossi tornato o no alla Juve o in Nazionale, sarei stato felice lo stesso. Poi è chiaro che sono un uomo, quindi è nella mia natura sbagliare: però so cosa è giusto e cosa non lo è. Prima ero rancoroso, adesso perdono. E vivo meglio». Il che non vuol dire smettere di lottare: «Per me il calcio è molto importante. Devo ricambiare il Signore, facendo la sua volontà: e se sono arrivato qui, è perché qui mi ha guidato». Davanti a Lippi, che ieri gli ha parlato a lungo prima dell’allenamento, e in Champions con la Juve: «Lo Zenit era l’avversario che non avrei voluto affrontare, ma noi vogliamo arrivare avanti». Caduta e riscatto, li ha ritrovati nelle sacre scritture. «Vangelo di Matteo, capitolo sei, versetto 33», cita praticamente a memoria: «"Mettete il regno di Dio e la giustizia al primo posto e tutte le altre cose saranno sopraggiunte". È quello che è capitato a me».
DI NATALE E LEGROTTAGLIE, BUONA LA SECONDA CHANCE - Gazzetta - Seconde opportunità. Guadagnate, e non sprecate. Per riscattarsi, per dimostrare al mondo (in questo caso calcistico) che si è capaci di imparare dai propri errori, che non è mai troppo tardi per scoprirsi campioni. O almeno per raggiungere il proprio picco di potenziale. Antonio Di Natale e Nicola Legrottaglie lo sanno bene. Sono lo spot di chi ha avuto una seconda chance e l’ha saputa sfruttare. Alla grande. Lo dice il campo. Che stasera sera li vedrà protagonisti dal 1’ con la maglia azzurra della Nazionale, contro la Georgia. L’attaccante da beniamino di casa. Da rara anticipazione in chiave formazione concessa da Lippi. Il difensore mettendo la freccia sui concorrenti di reparto, dopo la tribuna con Cipro. Entrambi ne hanno fatta di strada in salita per essere qui. Entrambi hanno raggiunto l’apice della loro carriera dopo i 30 anni.
DI NATALE - Ieri dopo l’allenamento ha dichiarato: "Una volta dicono che non sono maturo per la Nazionale, un’altra, adesso, che sono il trascinatore? Ormai ho 31 anni (li compirà il 13 ottobre, ndr), ne ho vissute di tutti i colori. Io le cose le dimostro sul campo". Vero. Cresciuto nel vivaio dell’Empoli, in Nazionale ha esordito a 25 anni, il 20 novembre 2002 nell'amichevole Italia-Turchia (1-1), con Trapattoni c.t.. Sembrava tutto bello, tutto facile. Non è stato così. La crescita è stata graduale, con l’Udinese trampolino di lancio, e in Nazionale si è affermato definitivamente con Donadoni in panchina. Tra l’altro era in campo nel 3-1 alla Georgia a Tbilisi l’11 ottobre del 2006, per le qualificazioni a Euro 2008. Arriva in Svizzera-Austria lanciatissimo. Con un biglietto da visita che dice 17 gol in campionato, più tante corse su e giù per la fascia sinistra. Però non funziona. Nel senso che parte titolare, ma dopo il k.o. azzurro con l’Olanda si ritrova dietro a Del Piero prima e Cassano poi. Entra nel finale contro la Spagna e si fa ipnotizzare dal dischetto da Casillas. Capolinea gente, si torna a casa. Dura. C’è chi pensa che sia il capolinea pure per lui, in azzurro. E invece incassa bene il colpo, reagisce, e inizia il campionato col botto: doppietta al Palermo. Poi la doppietta salvagente a Cipro. E ora nella sua Udine giocherà da uomo in più.
LEGROTTAGLIE - Lui ad ottobre (il 20) di anni ne compirà 32. Dopo gli inizi del Bari fa gridare al "fenomeno" nel Chievo. Debutta in Nazionale a 26 anni, il 20 novembre 2002 nell’amichevole Italia-Turchia (1-1), giocata a Pescara. Alla terza presenza, il 30 aprile 2003, segna contro la Svizzera. Tutto facile, tutto bello, specie quando passa alla Juve, di cui è designato come candottiero della difesa. Non funziona. Proprio per niente. E allora, bocciato da una grande, prova a riciclarsi con Bologna e Siena. E torna alla Juve. Solo per essere inserito, prima del campionato scorso, in una trattativa con biglietto di sola andata per la Turchia. Capolinea? Non così presto. La trattativa salta, lui rimane. E toglie il posto ad Andrade, Boumsong e Criscito. E gioca bene. Parecchio. Con le certezze calcistiche cementate dalla fede religiosa. Sua nuova arma in più. E siccome il destino fa strani scherzi, lo scorso agosto quando il suo compagno di difesa (e ora di Nazionale) Chiellini si fa male al Trofeo Berlusconi, Lippi chiama lui per sostituire l’altro bianconero. Torna in Nazionale. Gioca il secondo tempo a Nizza contro l’Austria. Bene. A Cipro fa tribuna, ma Gamberini si fa male, Barzagli non convince - et voilà - si ritrova titolare azzurro. Con un lieto fine da provare a scrivere. Lui dice: "Se mi danno l'opportunità me la devo giocare. Non sempre passa questo treno e io lo devo prendere al volo". Parola di chi l’ha perso e saputo ritrovare.
LIPPI VUOLE UN'ALTRA SQUADRA: "SOFFRIREMO, MA SERVE PER VINCERE" - Repubblica -  Hanno provato a stanarlo con le metafore musicali, con la storia del 5 maggio (2002, il pomeriggio della beffa-scudetto a Cuper, che allora allenava l´Inter e stasera è il ct avversario) e col tema dei giocatori della Georgia che scendono in campo per il loro paese, sconvolto dalla guerra contro i russi. Lippi, però, ha stoppato tutti con l´antiretorica: «Mi interessa solo vincere e che la squadra cresca, rispetto a Cipro: questo non dovrebbe essere difficile». Soltanto sulle canzoni si è lasciato un po´ andare. Prima del Mondiale di Germania incrociò i Pooh e Pupo, stavolta ha trovato Bocelli a Coverciano e qui a Udine Vasco. In attesa della prossima new entry - Ligabue o Mina? Ramazzotti o Morandi? - il ct ha ripensato alle stecche di Larnaca e si è messo i tappi nelle orecchie: «La mia musica preferita è quella della vittoria: forse soffriremo anche con la Georgia, però non mi interessa dare spettacolo nelle qualificazioni e poi uscire al primo turno nel 2010 in Sudafrica, mi massacrerebbero. Preferirei raggiungere il massimo del rendimento al Mondiale».  La lenta partenza delle qualificazioni, tuttavia, qualche cruccio glielo ha lasciato. Dopo il fortunoso 2-1 di sabato scorso, aveva proposto l´anticipo del prossimo campionato: non vuole che la scarsa condizione atletica porti nuovi rischi (il 5 e il 9 settembre 2009, nelle partite di ritorno contro Georgia e Bulgaria). Ieri il presidente federale Abete non si è sbilanciato, il vicepresidente Albertini invece sì: «Lippi ha ragione, come a suo tempo Donadoni. Il 40% delle qualificazioni si gioca a settembre. Ho il diritto e il dovere di dire che ci vogliono almeno quattro partite ufficiali di rodaggio, prima che la Nazionale giochi a settembre. E non è vero che gli stadi in agosto siano vuoti, lo dimostrano i preliminari di Champions». Ma è soprattutto al presente che il ct pensa: mai come ieri era stato esplicito sul problema difesa: «Non si può negare che in questi due anni qualcosa delle nostre caratteristiche l´abbiamo perso: ad esempio prendiamo gol con troppa facilità. Il progetto è di trovare le cause, rimediare, proseguire bene nelle qualificazioni e inserire via via qualche giocatore nuovo. Servono altri tre punti con la Georgia, perché in ottobre, con Bulgaria e Montenegro, la nostra condizione sarà migliore e avremo altre armi». Stasera conta su tre certezze: «Cannavaro, Di Natale e il fatto che non sarà un´Italia spericolata, per dirla alla Vasco. I cambi rispetto a Cipro saranno tre-quattro e a partita in corso potranno diventare anche sette». Entrano Legrottaglie (per Gamberini/Barzagli), Dossena (per Grosso) e Aquilani (in assenza di Gattuso, probabilmente al posto di Gilardino, che a Cipro si è stancato più di Toni). De Rossi dovrebbe giocare più arretrato, davanti alla difesa: in attacco si riforma il tridente, ma stavolta non c´è il doppio centravanti e la squadra è più coperta. Iaquinta (in teorico ballottaggio con Camoranesi), Del Piero e Palombo sono pronti per la ripresa. Anche Cuper spazza la retorica: sul 5 maggio e sul recente esonero a Parma: «E´ inutile voltarsi indietro. Se Italia-Georgia è come Parma-Inter? E che ne so, io non c´ero».
IAQUINTA: "GILA, AMAURI CI SERVE" - Gazzetta  - L'attaccante della Juventus, Vincenzo Iaquinta replica al compagno di nazionale Gilardino: "Amauri ci serve, sarebbe un valore aggiunto per l'Italia".
IAQUINTA ZITTISCE IL GILA: "AMAURI CI SERVE" - goal.com - E' il tormentone di questi giorni in nazionale: Amauri serve o non serve a questa Italia? Alberto Gilardino, l'altro ieri, era stato secco nel ribadire che l'attacco azzurro è già a posto così anche senza il centravanti bianconero a fungere da rinforzo. Vincenzo Iaquinta, che conosce bene l'ex rosanero, zittisce però subito il viola. Lui è abituato a sacrificarsi e partire anche dalla panchina e, pur sapendo che un eventuale ingresso di Amauri alle dipendenze di Lippi diminuirebbe ulteriormente il suo spazio, difende il compagno di club: "Non si discute nemmeno la questione, sarebbe un valore aggiunto per l'Italia anche se non si è ancora pronunciato in maniera decisa e manca la cittadinanza...". E il dibattito intanto continua...
DA IERI LA JUVE DI NUOVO AL LAVORO - juventus.com - Un’ora e mezza circa di allenamento ieri pomeriggio per i bianconeri, al rientro a Vinovo dopo i due giorni di riposo concessi da Ranieri. A seguire la squadra erano presenti a Vinovo anche l’amministratore delegato Jean-Claude Blanc, il direttore sportivo Alessio Secco e il Responsabile degli osservatori Renzo Castagnini. Il gruppo, privo dei nazionali e di Zanetti e Zebina, rimasti in palestra, è stato integrato da alcuni giovani della Primavera e della Berretti. Migliorano intanto le condizioni di Zebina; il difensore oggi è stato sottoposto a un controllo ecografico che ha evidenziato un buon miglioramento del quadro clinico tendino-achilleo. La guarigione è quindi ben avviata e si presume che martedì prossimo possa riprendere ad allenarsi gradualmente. I bianconeri hanno svolto prima il riscaldamento con e senza palla, quindi sono stati impegnati in una serie di esercizi di tattica per perfezionare le reazioni in situazioni di attacco e difesa. Dopo la partitella, supplemento di lavoro atletico.
IN VENDITA I BIGLIETTI PER JUVENTUS-UDINESE - juventus.com - E’ iniziata la prevendita per la sfida con l’Udinese, in programma domenica 14 alle 20.30 allo stadio Olimpico. I biglietti sono disponibili via Web e Call Center (all’199109783) da lunedì mattina, mentre dalle 10.00 di oggi sono in vendita anche nelle ricevitorie Lottomatica autorizzate. La prevendita via internet e telefono durerà sino alle 18.00 di venerdì 12, mentre nelle ricevitorie i PEtagliandi rimarranno a disposizione sino al calcio d’inizio della partita con i friulani.
ESORDIO IN PRIMAVERA PER EKDAL - juventus.com - Albin Ekdal è arrivato in bianconero con la prospettiva di giocare un anno con la Primavera, ma dopo l’estate, a suon di prestazioni di livello, ha convinto Ranieri a tenerlo con la Prima Squadra. Il giovane svedese avrà comunque spazio anche con la formazione di Maddaloni e domani farà il suo esordio con la Primavera, nel trofeo “Città di Castelfranco Veneto” 2° Memorial Giorgio Lago. Un quadrangolare che, oltre alla Juventus, vedrà impegnate Genoa, Atalanta e il Giorgione, squadra padrone di casa che disputa il campionato di Eccellenza. Genoa e Giorgione giocheranno la prima semifinale alle 18.30, mentre i bianconeri saranno impegnati alle 20.45 contro l’Atalanta. Giovedì si disputeranno le finali

 
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