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LA PROMESSA DI DAVID TREZEGOL

Post n°1513 pubblicato il 13 Settembre 2008 da corsivo79

"JUVE, TI REGALERO' LA 3° STELLA" 

Il bomber franco-argentino alla 9° stagione in bianconero: "Non siamo tra le 4 o 5 squadre più forti d´Europa, ma abbiamo una storia e dobbiamo scriverne una nuova. Mi immagino questo anno con il campionato e con la Champions. In più, sulla maglia ci sono due stelle e siamo consapevoli che se vinciamo lo scudetto sarebbe la terza, qualcosa di eccezionale. Ho ancora 3 anni per arrivare a 200 reti con questa maglia. È la mia scommessa. Soffro di tendinite alle gambe, pago 15 anni di partite. Lavorerò di più in palestra e meno al campo. Ranieri è stato chiaro: quest´anno cambierà spesso formazione. Sono abituato a giocare sempre e dovrò adeguarmi. In panchina contro il Real? Sarebbe un problema. Del Piero ed io abbiamo fatto la storia, con i nostri gol. Amauri e Iaquinta i nostri eredi". Sissoko giura: "Io e la Juve stesso spirito vincente. E assieme vinceremo scudetto o Champions. E' la mia promessa ai tifosi". Blanc: "La Juve può vincere tutto. Abbiamo prospettive importanti. In Europa vogliamo arrivare in fondo e abbiamo dei giovani interessantissimi". Ranieri con l'Udinese punta sul turn over: Amauri e Iaquinta probabili titolari, con Alex e David risparmiati per il Real.



TREZEGOL: "MI VOLEVA IL BARCA, MA ORA VIENE IL BELLO DOPO LO SCHIAFFO DELLA B"
- Repubblica - David Trezeguet, come stanno le sue ginocchia?
«Meglio. Ho una tendinite a tutte e due le gambe, sto pagando le fatiche di quindici anni di partite e dovrò cominciare a gestirmi, a lavorare più in palestra e meno in campo anche se è solo l´allenamento con i compagni a darmi gioia: non sono un appassionato della solitudine. Purtroppo il problema è diventato cronico, ma non sono preoccupato né spaventato».
Così, sarà più facile accettare il turn over?
«Ranieri ci ha parlato chiaramente: quest´anno cambierà formazione molto spesso. Io sono abituato a giocare sempre, ma dovrò adeguarmi. Il mister ci ha voluto subito chiarire le cose perché c´è chi capisce in fretta subito e chi ci mette di più: dopo due mesi, tutti dovremmo avere accettato l´idea».
Mettiamo che Trezeguet finisca in panchina in Juve-Real: come la prenderebbe?
«Sarebbe un problema... Ma toccherà a Ranieri gestire la situazione. Lui è stato trasparente e noi dovremo adattarci, purtroppo».
Non teme che affiorino invidie, gelosie, individualismi?
«Non credo che Del Piero, uno che ha fatto 220 gol, rinunci a un assist per segnare e guadagnarsi il posto. Sono consapevole che quest´anno giocherò di meno e quindi segnerò di meno, ma è il momento di lasciare da parte gli obiettivi individuali».
I suoi quali sono?
«Ho ancora tre anni per arrivare a 200 reti con la maglia della Juve. È la mia scommessa. Adoro i numeri: mi mancano cinque gol per raggiungere Sivori, un mito per noi argentini. E poi voglio raggiungere Boniperti, Bettega. Tutti gli attaccanti contano i gol che segnano, io ho anche il coraggio di dirlo».
Ma c´è un giocatore insostituibile, nella Juventus?
«Camoranesi. Il gioco di Milan e Roma è più vistoso, il nostro più fisico, agonistico: solo lui ci può dare quel tocco in più».
La Juventus ha l´attacco più forte d´Italia: giusto o sbagliato?
«Lo dicono i numeri, la carta. Ma i conti li faremo alla fine e comunque le nostre armi sono altre».
Quali?
«Correre, lottare. Se rimaniamo su questo piano, siamo competitivi ai massimi livelli. Se ci spostiamo, non so. Non credo che siamo tra la quattro-cinque squadre migliori d´Europa, ma dovremo giocare senza pensare a questo. Noi abbiamo una storia e vogliamo scriverne una nuova. Sappiamo di essere forti e adesso dobbiamo anche farlo sapere agli altri».
Vorrebbe una Juve più estrosa?
«Non lo era neanche quella di Capello, che pure era fortissima. Nel nostro sangue scorre un altro tipo di calcio, nella nostra anima ci sono voglia e cattiveria. Mi piacerebbe giocare con Ronaldinho e Messi, ma forse con loro non sarebbe più la Juve. Nemmeno Zidane è stato a Torino lo stesso di Madrid, no? Credo sia giusto mantenere la nostra diversità. La partita di mercoledì con lo Zenit misurerà il nostro valore: sarà lì che avremo le risposte che cerchiamo. Ma non saremo mai la Roma o il Barcellona».
A proposito di Barcellona: cosa è successo quest´estate?
«Mi ha chiamato Guardiola, aveva dei progetti su di me».
E non l´ha fatta cadere in tentazione?
«Gli ho risposto: onorato della proposta, ma sono rimasto a soffrire in serie B e non voglio andarmene proprio adesso che viene il bello. Io ho fatto la storia di questa società e voglio continuare a farla».
Vincere d´ora in avanti varrà doppio?
«Più che altro, mi interessa vincere in fretta, visto che per molti di noi il tempo passa e le occasioni diminuiscono».
Il gioco delle coppie: Trezeguet-Amauri?
«Non siamo andati benissimo in amichevole, ma possiamo coesistere. Dipenderà da noi, lui mi sembra un ragazzo intelligente».
Trezeguet-Iaquinta?
«Va a destra, va a sinistra, è quello che mi permette di fare meno fatica».
Trezeguet-Del Piero?
«Abbiamo fatto la storia, con i nostri gol».
Chi è il suo compagno preferito?
«Intanto, l´importante è che giochi io... Comunque, con Alessandro non dobbiamo dirci nulla, io so sempre dov´è lui e lui sa dove sono io. Se qualche volta ci mandiamo a quel paese, è perché non concepiamo che l´altro possa fare un errore. Se due attaccanti non si trovano bene non fanno coppia, noi lo siamo. Però ad Amauri e Iaquinta dico: toccherà a voi la nostra eredità».
Ha gufato Domenech?
«Non potrei, voglio troppo bene ai ragazzi della nazionale, li conosco da dieci anni. Tanto, chi sia Domenech ormai lo sanno tutti».
Quante volte pensa ai rigori sbagliati nelle finale di Champions League e in quella del Mondiale?
«Mai. È il calcio. E se mi ricapiterà l´occasione, mi prenderò la mia responsabilità e andrò a tirare, a costo di sbagliare ancora».
Non si è ancora stufato dell´Italia?
«Mi sono abituato. I miei amici che giocano in Spagna e Inghilterra mi dicono cose meravigliose, ma io sono orgoglioso di essere uno dei pochissimi stranieri che ha resistito nove anni nella stessa squadra, e che squadra. La scelta di non avere un grande impatto mediatico mi ha favorito e poi una carriera dura dieci anni, la vita di più. E Montecarlo è così vicina, appena posso scappo là».
LA PROMESSA DI TREZEGOL: "QUEST'ANNO SCUDETTO E TERZA STELLA" - goal.com - E' la solita storia, che torna alla ribalta periodicamente dall'estate di due anni. Quella di Calciopoli, storia di intercettazioni, penalizzazioni e titoli assegnati a tavolino. O revocati, come nel caso della Juventus. Via dalla bacheca lo Scudetto del 2005 e quello del 2006, punizione che la Torino bianconera non ha mai mandato giù. Giocatori compresi. Soprattutto quelli della vecchia guardia, che hanno assaggiato anche la Serie B. Tra questi David Trezeguet, che in un'intervista rilasciata all'emittente televisiva France 2 ha riportato a galla la questione con estrema nonchalance: «Mi immagino questo anno con il campionato, con la Champions League, non è certo male. In più, sulla maglia ci sono due stelle e siamo consapevoli che se vinciamo lo scudetto, per me a titolo personale il quinto, sarebbe la terza, qualcosa di eccezionale». Il problema è che i conti non tornano, a volersi attenere all'albo d'oro ufficiale del campionato: dopo la revoca dei due campionati vinti, come noto, il numero di Scudetti vinti dalla Vecchia Signora è sceso da 29 a 27. Non per Trezegol, evidentemente. Il bomber transalpino ha poi regalato una chicca ai colleghi francesi: «Un club di livello come il Barcellona del tecnico Guardiola mi ha contattato, volevano che andassi lì». Ma non poteva lasciare la Juve proprio ora, con la terza stella ad un passo...
SISSOKO GIURA: "SCUDETTO O CHAMPIONS" - Tuttosport - Momo Sissoko, finalmente debutta in campionato: quanto le è costato guardare in tv la sfida di Firenze?
«Ero in Mali, dispiaciuto di non essere in campo. La squadra ha disputato una buo­na gara, ma quanta rabbia per quel gol subito all’ultimo, anche se un pari in casa della Fiorentina è pur sempre un buon ri­sultato».
E’ diventato l’idolo dei tifosi: contro l’Artmedia c’erano ovazioni ogni volta che intercettava una palla.
«Dal campo sono concentrato sul gioco e non sento il pubblico. Me l’ha detto mia moglie, che era in tribuna: sono molto or­goglioso, spero di fare bene con la Juve an­che per loro».
Scudetto o Champions: in quale com­petizione la squadra è più attrezzata per vincere?
«Per me tutte e due. Non mi basta pensa­re di vincere lo scudetto perché non mi ac­contento e voglio sempre di più. Io e i miei compagni sappiamo che questa è una squadra buona, più forte dell’anno scorso. Se facciamo bene tutto l’anno alla fine pos­siamo conquistare lo scudetto o la Cham­pions».
Mercoledì si ritorna in Champions: sensazioni?
«Mi basta pensare alla musichetta e già mi vengono i brividi. Con la Champions non sono stato fortunato: sono arrivato a Liverpool che i miei compagni l’avevano appena conquistata, in compenso ho per­so due anni dopo la finale contro il Milan. Ho un conto aperto e spero di saldarlo pre­sto, molto presto...».
BLANC: "LA JUVE PUO' VINCERE TUTTO" - Corriere dello Sport -  «Con grande dispiacere abbiamo dovuto lasciare andare via grandi campioni due anni fa, ma tanti altri ne sono rimasti e hanno fatto la differenza». Jean Claude Blanc si guarda indietro senza nostalgia. L'amministratore delegato della Juventus ora pensa solo al futuro. «Puntiamo in alto - ha continuato - L'obiettivo fuori dal campo è costruire uno stadio nuovo entro il 2012. Noi vogliamo essere la prima società moderna in Italia a costruire uno stadio come si deve». Perchè il club bianconero se lo merita. «La Juve ha una storia molto importante. Io ho la fortuna di trovarmi in un momento chiave, per rilanciare bene tutti questi anni di storia. Sono molto legato alla famiglia Agnelli, che è proprietaria della Juve da tantissimi anni e rappresenta un lungo pezzo di storia».
«GIOVANI INTERESSANTI» - «Ogni giorno affrontiamo una sfida nuova - ha aggiunto Blanc - noi vogliamo fare meglio della scorsa stagione, e in più il nostro ritorno in Europa è stato grande. Abbiamo prospettive importanti ed un programma serio per evitare di trovarci impreparati ad eventuali difficoltà». Puntando sui giovani che «sono cresciuti in casa nostra e che hanno fatto e faranno la differenza». La squadra intanto nella mattinata è tornata ad allenarsi in vista del posticipo di domenica con l'Udinese all'Olimpico (ore 20.30). Dopo il consueto riscaldamento, si è lavorato soprattutto sulla tattica. Ranieri pensa a far riposare qualcuno, in previsione anche della sfida con lo Zenit di mercoledì prossimo: a centrocampo Sissoko e Marchisio potrebbero infatti prendere il posto contro la squadra di Marino, di Camoranesi e Poulsen, reduci dalle qualificazioni hai Mondiali del 2010. Nedved e Salihamidzic, invece, giocheranno sulle fasce. In difesa spazio a Grygera e Molinaro esterni, con Legrottaglie e Mellberg centrali. In attacco Trezeguet tornerà in campo dall'inizio accanto a Del Piero.
BLANC PROMETTE: "SAREMO SEMPRE PIU' FORTI" - Repubblica - "La Juve è una squadra fortissima e un domani molto vicino lo sarà ancora di più". Parola di Jean Claude Blanc, l'amministratore delegato bianconero, che ai microfoni di Juventus Channel analizza le prime due stagioni della sua gestione, prevedendo un futuro sempre più radioso per la Vecchia Signora. "Siamo reduci da due stagioni molto difficili - ammette l'ad del club bianconero - ma ormai per fortuna sono alle spalle. Il ricordo più brutto? Essere stati costretti a lasciare partire grandi campioni - risponde - ma era assolutamente necessario. Molti, però, sono rimasti e ancora oggi rappresentano l'architettura della squadra. Sono loro la chiave della qualificazione in Champions e vanno ringraziati anche per questo".
LA JUVE SI SDOPPIA, ORA IL TURN OVER NON E' PIU' UNO SCHERZO - La Stampa - Dopo due stagioni in cui per la Juventus il turnover era diventato quasi superfluo, un orpello a disposizione prima di Deschamps in B, poi di Ranieri, ora tutto cambia. La Juve ritrova la Champions League, i cambi diventano indispensabili. E indispensabile diventa anche il calibro nell’alternare i giocatori. Il turnover mirato e, soprattutto, azzeccato, è un esercizio di bravura tattica e tecnica in cui prima Lippi e poi Capello si sono cimentati con alterne fortune. Ranieri, in Italia non ha mai allenato squadre impegnate su due fronti. L’ha fatto in Inghilterra e poi in Spagna, ha sicuramente racimolato un’esperienza utile a far bene anche nella Juve. Passerà alla storia come il tecnico che ha pilotato il rientro dei bianconeri nel consesso europeo, dunque ha grosse responsabilità da gestire. Domani si parte con un ciclo di partite impressionante per le abitudini recenti della squadra. Sei gare, dall’Udinese alla trasferta del 30 settembre in Bielorussia contro il Bate Borisov. E il meso di ottobre non si presenta più leggero, ci saranno anche due partite della Nazionale. Vedremo domani quali soluzioni saranno state elaborate nel pensatoio alla periferia di Torino. Come in ogni centro di sperimentazioni che si rispetti, tutto è stato e sarà fatto in grande segretezza. Porte chiuse ieri, porte sbarrate anche oggi. Qualche «guardone» ha sbirciato rischiando la vita lunga la ferrovia Torino-Pinerolo che passa accanto ai campi juventini, ma è andata male. Per la sfida con il Real, c’è chi propone di salire sul treno e tirare il segnale d’allarme all’altezza di Juve Center o di pagare un fantino del vicino ippodromo: a 2,5 metri di altezza la visuale è quasi da tribuna vip. In attesa di altre ingegnose soluzioni (con Lippi al Combi si saliva sul trampolino dello Sporting), si può procedere usando la logica, anche se il rischio di errore resta comunque elevato. Perché è difficile esplorare le intenzioni del nemico dello Special One, che durante le partitelle, cerca di confondere le idee anche ai giocatori per tenere sempre la guardia alta. Domani l’Udinese, mercoledì lo Zenit San Pietroburgo. Due partite delicate per non staccarsi in campionato e partire bene in Coppa. Soltanto in difesa è tutto chiaro. In attesa di Chiellini, che si ripresenterà con lo Zenit, i quattro davanti a Buffon sono obbligati: Grygera, Mellberg, Legrottaglie, Molinaro. Dalla linea centrale in poi è come essere al carnevale di Rio: può succedere di tutto. Probabile che Camoranesi dopo il doppio impegno azzurro venga risparmiato per i russi. Zanetti era candidato al rientro, ma non sta ancora bene a anche lui pensa alla Coppa. Sicuro il ritorno di Sissoko, dopo la squalifica. Al suo fianco lo stakanovista Poulsen (o Marchisio), a sinistra Nedved. Tre centrocampisti, perché Ranieri è molto tentato dal tridente offensivo. L’Udinese attacca e lascia spazi, l’allenatore vuole sfruttare quello che molti considerano il miglior attacco della serie A. Il centro boa sarà Amauri, orfano di Nazionale. E’ stato titolare a Firenze con Del Piero. Domani sera nel debutto all’Olimpico dovrebbe avere ancora Alex al suo fianco, insieme a Iaquinta. Entrambi non sono stati utilizzati full time da Lippi. In particolare l’ex udinese che Ranieri ha messo in campo con troppo ritardo a Firenze. Iaquinta e Amauri hanno dimostrando grande intesa nel pre campionato, Vincenzone, inoltre, sa adattarsi a fare anche l’esterno di centrocampo. Se la prova generale di stamane non darà esito più che positivo, ci sarà soltanto panchina per Trezeguet. Ha recuperato dall’infortunio al ginocchio, ma il francese è un noto perfezionista e non rischia mai nulla. Tiene sicuramente di più alla Champions, domani potrebbe entrare a partita in corso per dare il cambio a Del Piero. Il progetto probabilmente è questo. Ma aspettiamo suggerimenti dai passeggeri del locale per Pinerolo delle 11,50.
AMAURI-IAQUINTA COPPIA D'ATTACCO - Repubblica Torino - Iaquinta guadagna posizioni e potrebbe essere lui, domani sera, ad affiancare Amauri nell´attacco con cui la Juventus sfiderà l´Udinese nel posticipo della domenica. Il brasiliano è l´unico che ha finora conquistato la certezza di partire titolare contro i friulani: è in ottime condizioni fisiche, non è stato affaticato da impegni internazionali e potrà giocarsi le sue cartucce in Italia, in attesa che maturi una buona esperienza internazionale da spendere in Champions League. Per l´Europa, almeno per il momento, Ranieri non potrà fare a meno di affidarsi a Del Piero e Trezeguet. Il francese, dunque, domani potrebbe finire in panchina, perché le sue condizioni fisiche non sono ancora ottimali. Ieri si è allenato con buona intensità, ma la tendinite a entrambe le ginocchia lo costringe a rarefare gli sforzi e difficilmente, almeno in queste prime settimane di guarigione, potrà sostenere il peso di impegni ravvicinati, per cui è assai probabile che il tecnico lo preservi per la gara con lo Zenit di mercoledì prossimo. Per Del Piero, invece, si tratta di normalissimo turn over, anche se in nazionale ha giocato non moltissimo, e comunque meno di quello che avrebbe gradito. In ogni caso, la coppia Amauri-Iaquinta è stata assai convincente durante le amichevoli estive e il brasiliano ha dimostrato di rendere al meglio proprio quando viene affiancato dall´ex udinese. Nell´allenamento di ieri, Ranieri li ha provati in coppia, con Trezeguet e Del Piero dall´altra parte. Niente da fare, invece, per Cristiano Zanetti, che ancora ieri si è allenato a parte. Non desta invece preoccupazioni Poulsen, nonostante siano due giorni che non lavora a pieno regime: sta smaltendo lo sforzo di due partite con la nazionale danese (impreziosite dal gol, fondamentale, per la vittoria in casa del Portogallo) e dovrebbe essere lui, piuttosto che Marchisio, ad affiancare il rientrante Sissoko nel cuore del centrocampo. Ranieri, in ogni caso, prenderà le sue decisioni solamente stasera, dopo l´ultimo allenamento e dopo aver parlato con i suoi giocatori, anche per capire con esattezza le riserve di energie di ciascuno. È il caso, per esempio, di Camoranesi, giocatore che nella Juventus non ha un sostituto vero e proprio per quanto ci siano almeno quattro compagni (Salihamidzic, Giovinco, Marchionni e Iaquinta) che possono coprire la fascia destra, anche se con caratteristiche e compiti completamente diversi da quelli dell´ex argentino, ala unica nel suo genere. È un giocatore di cui Ranieri non vorrebbe mai fare a meno, anche se pure per lui un po´ di riposo è assolutamente obbligatorio.
TUTTA LA JUVE AL LAVORO - juventus.com - Allenamento mattutino ieri per la Juventus. Dopo la seduta di giovedì, cui non avevano preso parte alcuni elementi rientrati dalle rispettive Nazionali, Ranieri ha avuto a disposizione il gruppo praticamente al completo. Dopo il consueto riscaldamento, si è lavorato soprattutto sulla tattica, per preparare la sfida con l’Udinese, in programma domenica sera alle 20.30 allo stadio Olimpico. Oggi Ranieri terrà la consueta conferenza stampa di vigilia presso il Media Center di Vinovo. L’appuntamento con i giornalisti è per le 12.30.
NOVITA' JUVE: "CARO TIFOSO, SE NON VAI ALLO STADIO TI RIMBORSO" - Repubblica - Nella giungla di biglietti nominali, tornelli, documenti da esibire, costi che salgono e stadi che si svuotano, la Juventus propone una novità non epocale ma destinata a migliorare, almeno un pochino, il comfort (anche economico) del tifoso. Da quest´anno, infatti, gli abbonati alla partite dei bianconeri avranno la possibilità di ottenere un rimborso, seppur parziale, quando non potranno andare allo stadio e occupare il posto prenotato a inizio stagione. Fino a ora, chi non poteva sfruttare l´abbonamento (e capita spesso, se ti piazzano un posticipo serale in pieno inverno o un turno infrasettimanale che prevede un rientro a casa nel cuore della notte) non poteva far altro che perdersi la partita, e i soldi spesi in anticipo, oppure girare la tessera a qualche conoscente, sottoponendosi a complicate pratiche per il cambio di titolarità. La novità della Juve, progettata insieme alla Lottomatica, consente invece di rinunciare a cuore lievemente più leggero: l´abbonato che comunicherà per tempo (la scadenza verrà stabilita di volta in volta, le procedure vanno effettuate via internet) di rinunciare al posto, lo "restituirà" alla Juventus che lo rimetterà in vendita. Se la società riuscirà a piazzarlo, al tifoso verrà riconosciuto un credito che si trasformerà in uno sconto sull´acquisto della tessera per il campionato 2009/2010. Cifre modeste, in ogni caso: si va dai 7 euro per la curva ai 51 per la tribuna, tra un terzo e un quarto del prezzo del biglietto pieno. Meglio di niente, comunque, anche se sarà soprattutto la Juve a guadagnarci, vendendo di fatto per due volte lo stesso posto, riempiendo qualche buco che affiora nelle partite meno affascinanti e invogliando il rinnovo dell´abbonamento. La pratica è già piuttosto diffusa all´estero: i primi ad applicarla sono stati Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United, mentre per l´Italia si tratta di una novità assoluta.

 
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