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L'ULTIMATUM DEI TIFOSI ALLA JUVE

Post n°1544 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da corsivo79

"VI DIAMO SOLTANTO DUE PARTITE" E INTERVIENE ANCHE JOHN ELKANN

Nonostante l'aggravarsi della crisi di gioco e di risultati, nonostante i gravi e ripetuti errori dell'allenatore, nonostante la legittima protesta dei tifosi, l'amministratore delegato bianconero Blanc difende Ranieri ed esclude rivoluzioni: "La fiducia si dà una volta sola, e non è tempo di tornare sull’argomento. E' un momento difficile. Dobbiamo tornare a vincere per dare un segnale forte a noi e ai tifosi. Abbiamo gli uomini giusti per uscire da questa situazione". Ma la pazienza della proprietà è quasi esaurita. John Elkann inquieto, prepara provvedimenti. Rischiano anche i dirigenti. Avviati contatti con Marotta per l’anno prossimo. Ma un altro dirigente potrebbe arrivare subito (Montali o Bettega). Prandelli candidato per succedere a Ranieri, però se la Juve dovesse fallire le prossime gare si punterà subito su Donadoni, Ferrara o Mancini. Intanto gli ultrà hanno lanciato un ultimatum alla squadra: "Siamo la Juve, così non si può andare avanti. Sappiamo che non è il momento di abbandonarvi, staremo dalla vostra vostra parte, ma ci aspettiamo una reazione. Altrimenti l'atteggiamento cambierà. Vi diamo due partite. Vietato perdere il derby". Ma la situazione potrebbe precipitare già domani sera, in caso di ko col Real. Bianconeri ancora in emergenza: Poulsen s'è "stirato" e starà fuori 3 settimane. Tornano Legrottaglie e Sissoko.


 
E LA CURVA BLOCCA IL PULLMAN: "VIETATO FALLIRE IL DERBY" - La Stampa - Una ventina di ultrà. Hanno aspettato la Juve all’aeroporto di Caselle, sabato notte, dopo la trasferta di Napoli. Alla nuova sconfitta non è seguita una contestazione rumorosa, ma un avvertimento: «Così non si può andare avanti». Sono quasi le due e mezza del mattino, i tifosi parlano a una delegazione di squadra e società che ha accettato il confronto ed è uscita dall'ingresso principale dello scalo, dopo essere scesa dal pullman. Un gesto che la curva ha prima preteso e poi apprezzato, i toni sono civili, senza insulti o lanci di pomodori. Ma arriva una richiesta precisa, un ordine, in cambio di un supplemento di pazienza: «Sappiamo che non è il momento di abbandonarvi, staremo dalla vostra parte anche contro il Real Madrid e nel derby, ma ci aspettiamo una reazione. Altrimenti l'atteggiamento cambierà». Ergo: fiducia a tempo. Fino a sabato, alla sfida con il Toro, da non sbagliare per nessun motivo. In caso di nuovi passi falsi, la protesta assumerà toni più decisi: «Siamo la Juve, non possiamo perdere con Palermo e Napoli». Ci sono l'ad Blanc, il ds Secco e il team manager Pessotto. Arriva pure Buffon, che nonostante i guai muscolari e i due mesi di stop ha seguito i compagni in trasferta a proprie spese ed è rientrato a Torino sul charter della società. Qualcun altro della vecchia guardia, come Nedved, è più defilato. In silenzio ascoltano Ranieri affrontare i tifosi. Il tecnico non è l'unico imputato, nel mirino ci sono campagna acquisti («Sappiamo che i giocatori non li ha comprati lei»), condizione fisica, atteggiamento in campo e anche il caro-biglietti per il match di domani con il Real in Champions. Il peggior avvio degli ultimi 30 anni ha lasciato il segno. Era dal 1980-81 (una vittoria, quattro pareggi, due sconfitte) che dopo 7 turni il bilancio non segnava così rosso. Alla fine arrivò lo scudetto, in volata sulla Roma di Turone, ma la consolazione serve a poco. Così Blanc promette una reazione, mentre l'allenatore si appella anche ai tanti infortuni, una serie infinita, che ne hanno falcidiato l'organico. «Quando piove, diluvia - aveva detto al San Paolo - non ce ne va bene una». Più o meno il concetto ripetuto alla curva. Che ascolta e se ne va, avvisaglia pacifica di un mal di pancia pronto a esplodere. Per dirla alla Totò: «È ora di fare la Juve».
L'ULTIMATUM DEI TIFOSI: "VI DIAMO DUE PARTITE" - Gazzetta - La notte tra sabato e domenica, all'Aeroporto di Caselle, c'è stato un breve, serrato ma corretto faccia a faccia tra alcuni tifosi bianconeri, che attendevano la squadra di ritorno da Napoli, ed alcuni tesserati della Juventus: "Non siamo qui per contestare Una sconfitta può capitare, due di fila no. Adesso noi vi sosteniamo perché ci sono due partite fondamentali: contro il Real possiamo perdere o pareggiare, ma ora che siamo tornati in Champions non vogliamo fare figuracce. Il derby invece dovete vincerlo a tutti i costi: sapete quanto è importante per noi. La colpa non è solo del tecnico o dei suoi cambi. Lo spogliatoio non ci sembra unito, tutti dovrebbero prendere esempio da Buffon: è infortunato e poteva stare a casa ma è venuto a Napoli. Questo è lo spirito che vogliamo nella Juve, per noi è Gigi il vero capitano" hanno incalzato i tifosi. "I ragazzi ce la mettono tutta, mi prendo le mie responsabilità. Se volete potete criticare le mie scelte" ha risposto Claudio Ranieri mentre Alessio Secco, Jean-Claude Blanc, Pavel Nedved e lo stesso Buffon ascoltavanoin silenzio. La risposta del tecnico non soddisfa i sostenitori bianconeri: "Pagare 50 euro per andare a vedere il Real Madrid in curva è una follia. Vogliamo un'inversione di tendenza. Col Napoli sembrava avessimo paura di vincere. Come si fa a togliere Del Piero per De Ceglie? La campagna acquisti estiva è stata sbagliata". E' ancora Ranieri a risponderli: "Per i cambi non avevo scelta: mi sono ritrovato senza centrocampisti. Non abbiamo paura di vincere, cercheremo di riscattarci col Real e nel derby".
JUVE, UNA RIVOLUZIONE IN SILENZIO
- La Stampa - Continuasse a franare così, la Juve si troverebbe dentro una crisi da far mettere in discussione l’intero governo bianconero, a fine stagione, mica un solo ministro (Claudio Ranieri), a rischio amputazione cammin facendo. Non accadrà neppure questo, per adesso, perché ieri Jean Claude Blanc l’ha di nuovo cementato, riportando la posizione di gran parte del cda: «La fiducia si dà una volta - ha detto l’ad ai microfoni di Sky Sport 24, cui ormai affida il pensiero ufficiale - non è quindi il caso di tornare sull’argomento. La fiducia è stata data, quindi andiamo avanti cercando di migliorare. Ovviamente se siamo in questa situazione vuol dire che abbiamo lasciato alcuni elementi, dettagli, per strada in queste ultime settimane». Per essere brevi: quindici infortuni piuttosto seri, la maggior parte muscolari, in poco più di due mesi, quasi il doppio della media nei grandi club europei (fonte Uefa); cinque partite filate senza vittorie; la peggior classifica degli ultimi 28 anni; un gruppo da rincollare; e un mercato che sta pericolosamente tradendo le attese. Meno male che si tratta di dettagli, altrimenti bisognerebbe preoccuparsi. Ranieri, dunque, non si tocca, almeno fino alla chiusura della prima fase della Champions, anche se poi brutali sconfitte nella sfida di domani sera con il Real Madrid e nel derby di sabato con il Toro potrebbero innescare la rivolta di una robusta fetta di tifosi e spingere la dirigenza a sterzate improvvise: se per moti popolari si depennò un possibile acquisto (Stankovic), si potrà pur cambiare tecnico (e Donadoni è stato contattato). Difficilmente sarebbe la soluzione del problema: «Semplicemente, perché ce ne sono tanti, non solo uno», confidano in società. Così come c’è fiducia nella sostanziale robustezza della squadra, ripensando alla partita nella quale fu spianata l’Udinese, ora arrampicata in cima. Gli errori da parte di molti, però, s’accumulano, e senza stopparli nulla si risolverà. Preparazione atletica e recupero dagli infortuni si stanno rivelando disastrosi, «perché è difficile pensare a sola sfortuna». L’ultimo a rompersi è stato Christian Poulsen, fermato da uno stiramento al muscolo retto anteriore della coscia destra, che già gli aveva causato guai: nessuna prognosi del club, figurarsi, ma lo stop non sarà più breve di tre settimane. Bye bye Champions. Così finisce in bilico anche chi la preparazione l’ha coordinata, il professor Riccardo Capanna. Davanti ai riflettori, però, la fiducia è di ordinanza: «Siamo una squadra di professionisti - ha continuato Blanc - cerchiamo di lavorare insieme e trovare i punti giusti da toccare per ribaltare questa situazione. Uomini veri, professionisti veri, capacità di lavorare in gruppo ci sono». Ci sarebbe anche un personaggio come Gian Paolo Montali, nominato nel cda post-calciopoli e lasciato nel sottoscala, in maniera vagamente grottesca: l’ex ct della Nazionale di volley parla di motivazioni e leadership alla Bocconi, poi, quando c’è da farlo alla squadra per ricompattare il gruppo mandano in missione altri. Tanto valeva non chiamarlo. Ieri, a Vinovo, c’erano Blanc e il direttore sportivo Alessio Secco: «La nostra presenza - ha spiegato l’ad - è anche il segnale che in una squadra, solo lavorando insieme, si esce alla grande da una situazione del genere». Senza bisogno di addittivi esterni, come l’attuale ad della Samp Beppe Marotta, citato da Sky: «La risposta, l’ho già detto, è no». Ed è esatta, per ora. Il prossimo anno, chissà: la disponibilità di Marotta, verso il divorzio da Genova, è già stata sondata, per un ruolo molto simile a quello di Blanc. Troppo, per affiancarli. Ranieri, dunque, non è l’unico che si gioca la stagione, pure se, come Blanc, non ha il contratto in scadenza. Sogni di scudetto a parte, quel che la Juve non può permettersi è di restare fuori dalla prossima Champions, alla quale ci si va con i primi tre posti (garantito) o con il quarto (ma da quest’anno tocca un preliminare tosto). Nel frattempo, non sarebbe male essere al fianco del tecnico anche nelle notti di tempesta, piuttosto che rendere muta una società: «Ma c’era l’opportunità di dare il nostro punto di vista lunedì, ed era giusto farlo», ha spiegato ieri Blanc. In ritardo, come altre volte: sfortunatamente, non solo nei commenti.
CRISI JUVE, BLANC DIFENDE RANIERI - Repubblica - «La fiducia si dà una volta ed per sempre. E non verrebbe ritirata nemmeno se la situazione dovesse precipitare». Dopo una notte senza sonno, Jean-Claude Blanc ha prolungato il sostegno a Ranieri, rischiando pure di prolungarne l´agonia. Però le parole del dirigente hanno un senso chiaro: se la barca affonderà, colerà a picco con tutti a bordo, perché ormai, oltre al tecnico, è in pesante discussione anche lo staff societario. La fiducia a scadenza, in pratica, riguarda anche la dirigenza perché la crisi della Juve non affonda in una sostituzione sbagliata, ammesso che sbagliata lo fosse, ma in tre anni di gestione non certo esemplare, a cominciare dagli sperperi sul calcio mercato. La proprietà (cioè l´Ifil, cioè John Elkann e Carlo Sant´Albano) è piuttosto preoccupata. Sta riflettendo. Ripensa al fatto che due uomini di calcio come Deschamps e Tardelli se ne sono andati sbattendo la porta. Il fatto che la Juve si definisca compatta, è quasi una sorta di autodifesa: i destini di Blanc e Ranieri (oltre che di Cobolli e Secco, i cui contratti scadranno a giugno) sono ormai legati uno all´altro, nel bene e male. L´Ifil sta anche pensando, come minimo, di rinforzare la società con una figura che adesso manca, scorporando le due cariche (amministratore delegato e direttore generale) che Blanc riunisce in sé: la seconda delle due la si vorrebbe affidare al sampdoriano Giuseppe Marotta, già contattato un paio d´anni fa. «Nuovi ingressi in società? La risposta è no», ha sibilato Blanc. Ma non sarà lui a decidere. I sette giorni al tecnico, per adesso, sono stati dati solamente dai tifosi: Ranieri passerebbe indenne anche attraverso una sconfitta con il Real ma non se la Juventus dovesse perdere anche il derby di sabato. L´ultimatum è stato comunicato nella notte tra sabato e domenica, quando una ventina di ultrà si sono spinti fino all´aeroporto di Caselle per accogliere la squadra al rientro da Napoli: hanno chiesto e ottenuto di poter parlare con dirigenti e giocatori e si sono confrontati con Secco e Blanc e con Nedved e Buffon con cui, in buona sostanza, hanno firmato una tregua, promettendo sostegno proprio fino al derby. Se però anche quello andasse male, liberi tutti. Che non siano tutte e soltanto di Ranieri, le colpe, se ne stanno però accorgendo in molti e non è un caso che Blanc abbia indirizzato l´attenzione altrove: «Ci sono dei dettagli che fanno la differenza, è su quelli che dobbiamo lavorare». Per esempio? «Dobbiamo analizzare bene, prendere le decisioni giuste e modificare alcuni elementi per tornare ad avere una rosa più importante di giocatori a disposizione dell´allenatore». Dietro il giro di parole del diplomatico Blanc, si nasconde infatti una seria preoccupazione per la gestione atletica e medica di una squadra e pezzi, la vera tortura di Ranieri. A Napoli mancavano dieci giocatori, l´undicesimo si è infortunato al San Paolo: Poulsen ha accusato uno stiramento al retto femorale della coscia destra, è l´ennesimo muscolo bianconero ferito e, probabilmente, l´ennesimo caso di recidiva. C´è un evidente difetto nella preparazione atletica. E c´è, evidentemente, un difetto nell´organizzazione di cure e recuperi, visto che sono numerosissimi le ricadute dopo il primo infortunio. Fra chi rischia c´è Riccardo Agricola, responsabile dello staff sanitario e uno dei pochi sopravvissuti dell´epoca di Calciopoli. Anche se Blanc lo nega, alla Juve stanno tiepidamente cominciando a pensare al piano B, quello d´emergenza in caso di disastro. Per ora, l´unica soluzione presa in considerazione porterebbe alla promozione di Ciro Ferrara. Nessuno ha contattato Roberto Mancini, che tuttavia ha fatto sapere in giro che non rifiuterebbe a priori una proposta juventina anche se i 20 milioni di credito che il "Mancio" vanta nei confronti di Moratti sono una montagna insuperabile. Su piazza ci sono Donadoni e Rijkaard, ma di telefonate, da Torino, non ne sono partite.
BLANC: "FIDUCIA A RANIERI" - La Stampa - E adesso c’è il Real Madrid per salvare la stagione. E non è certo una prospettiva confortante per la Juventus, crollata anche a Napoli e vittima di se stessa, visto che ha regalato due gol all’avversario e perso una partita che stava rischiando di vincere.  La posizione di Claudio Ranieri esce ulteriormente indebolita dal San Paolo, con il cervellotico cambio di Del Piero con De Ceglie e altre decisioni discutibili. Ma Jean Claude Blanc esclude rivoluzioni, almeno per il momento: «La fiducia si dà una volta sola - taglia corto l’ad bianconero - non è il momento di tornare sull’argomento». Con il Real alla porta, ci sono talmente tanti problemi da affrontare che non è il caso di mettere altra carne al fuoco: «Ranieri ha la fiducia della società - ribadisce l’AD al termine dell’allenamento odierno - andiamo avanti cercando di migliorare». Le difficoltà da risolvere sono tante: dalla difesa, che ha dimostrato di non avere un organico all’altezza, ai dubbi sullo staff dei preparatori atletici, visto che al San Paolo si è registrato il ventesimo infortunio muscolare in due mesi , quello di Poulsen. Il centrocampista ha riportato uno stiramento al muscolo retto anteriore della coscia destra. Domani sarà sottoposto a ulteriori accertamenti, ma è probabile che per lui lo stop sarà di tre settimane. «Negli ultimi quindici giorni - ammette lo stesso Blanc - abbiamo perso alcuni giocatori e anche alcuni dettagli che fanno la differenza tra vincere e non vincere. È un momento difficile - continua - volevamo tornare subito a conquistare i tre punti, perchè la fiducia si alimenta anche grazie alle vittorie, ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo quindi cercare di capire bene, di analizzare la situazione e di prendere le decisioni giuste per modificare alcuni elementi». Quali, però, non è dato sapere. «Siamo una squadra di professionisti - si limita a dire l’ad juventino - cerchiamo di lavorare insieme per trovare i punti giusti da andare a toccare per poter ribaltare questa situazione. Abbiamo gli uomini adatti per uscire da questa crisi». Uno è senza dubbio Del Piero, nonostante l’anagrafe e un palmares che potrebbe rovinare l’appetito a qualsiasi giocatore. Alex ha dato una grande dimostrazione di essere uomo spogliatoio, sorridendo a Ranieri al momento di una sostituzione che in tanti - compreso lui, forse - non hanno compreso. Sostituire un attaccante, che per di più stava giocando bene, per inserire un terzino non riflette quella mentalità vincente che dovrebbe far parte del dna della Juve. Lo strano, infatti, è che De Ceglie sarebbe servito eccome, ma al posto dell’ inguardabile Molinaro, che ha regalato a Maggio e Lavezzi una serata trionfale e ha sbagliato anche la diagonale sul pareggio azzurro. È dal numero dieci, che sul suo sito Internet si ritrae con una foto che lo rappresenta con una smorfia di dolore, che la Juve deve ripartire contro il Real. Ranieri ha undici titolari contati e solo Primavera in panchina. La situazione peggiore per affrontare gli impegni internazionali che l’attendono. E si teme anche una reazione negativa della tifoseria, che su Internet chiede a gran voce l’esonero del tecnico bianconero. Stanotte un gruppetto ha anche intercettato la squadra al rientro riuscendo a chiedere chiarimenti a Blanc, Ranieri e giocatori e chiedendo soprattutto la vittoria nel prossimo derby con il Toro. Il terzo posto dello scorso anno aveva illuso un pò tutti, ora bisogna ripartire. Real permettendo.
INTERVIENE LA FAMIGLIA: ORA ALLA JUVE RISCHIANO TUTTI - Tuttosport - Adesso rischiano davvero tutti. Non solo Claudio Ranieri, perso nel suo labirinto e consapevole ormai che l’avventura sulla panchina della Juventus è giunta a fine corsa (tra una settimana o sette mesi lo stabiliranno i risultati), ma anche l’intera dirigenza di corso Galileo Ferraris. L’azionista di maggioranza, infatti, ha intenzione di chiedere conto di ciò che sta succedendo e soprattutto di arginare il tracollo con un intervento diretto. «Un segnale forte», dicono all’Ifil, che significa la discesa in campo di John Elkann, ovvero della Famiglia. Il vice presidente della Fiat attualmente è negli Stati Uniti, impegnato in prima persona a fronteggiare l’emergenza finanziaria, ma l’incedere disastroso della Juventus ha varcato l’Atlantico. Ranieri non è considerato l’unico colpevole di questa situazione delicatissima, analoghe responsabilità vengono attribuite a Jean Claude Blanc: John sta riflettendo se intervenire subito, con l’inserimento di un uomo che si posizioni fra la società e la squadra per gestire l’aspetto sportivo. Il famoso direttore generale che nell’attuale organigramma è impersonato ad interim da Blanc. E se risultano contatti con il sampdoriano Beppe Marotta, non è detto che qualcosa accada prima con Montali o Bettega nel ruolo di consulente. Se la situazione precipitasse, al­lora qualcosa potrebbe cambiare anche in panchina. I nomi sono quelli di Donadoni, Vialli, Ferrara e perfino di Roberto Mancini, suggestiva ipotesi circolata con insistenza nelle ultime ore.
JUVE FRA "PROCESSI" E REAL - Il Giorno - RABBIA E CRISI: processo alla Juventus. I numeri lo impongono (2 punti nelle ultime 4 partite di campionato). Perché il momento è davvero delicato, da bollino rosso. I tifosi non ne possono più e dopo aver parlato civilmente con la squadra all’aeroporto di Caselle al ritorno da Napoli, adesso aspettano qualche segnale non solo dal campo, ma anche dalla società prima di scatenare la contestazione. In corso Galileo Ferraris però non sanno che pesci prendere e continuano ad essere in balia degli eventi. Monsieur Blanc non perde occasione per confermare la fiducia a Ranieri, sempre più in bilico, quasi al limite dell’autolesionismo (vedi il cambio Del Piero-De Ceglie, una bestemmia per chi continua a proclamarsi uno che vuol vincere le partite). Dopo Napoli, qualcosa sembra essersi rotto anche ai piani alti. Perché la proprietà non si fida più di tanto dell’attuale management, deficitario sotto il profilo sportivo. Le ultime campagne acquisti rappresentano una prova tangibile. E proprio Blanc rischia di uscirne ridimensionato. Lunedì della prossima settimana (27 ottobre) a Torino, sarà presentato il progetto del nuovo stadio «Delle Alpi». Per l’occasione, arriverà anche Platini, a cui John Elkann e Luca Cordero di Montezemolo chiederanno consigli. L’indicazione di massima sarebbe quella di circoscrivere il ruolo di Blanc, che si occuperebbe solo di conti e di stadio. Lasciando così libero il ruolo di direttore generale. Passano i giorni e per quella poltrona salgono vertiginosamente le quotazioni di Beppe Marotta. L’attuale d.g. della Sampdoria porterebbe a Torino non solo Antonio Cassano, già promesso ai bianconeri la scorsa estate, ma anche Luciano Spalletti, con cui Marotta ha lavorato ai tempi del Venezia nella stagione 1999/2000. Se la situazione dovesse degenerare, producendo l’esonero o le dimissioni di Ranieri (de gustibus...), in casa bianconera si pensa ad una situazione ponte. Per traghettare la squadra si era fatto il nome di Ciro Ferrara, ma anche di Roberto Donadoni. Per l’incarico sarebbe poi stato contattato anche Gianluca Vialli, ma l’ex capitano della Juventus, chiede garanzie a medio e lungo termine. E sempre d’attualità è la candidatura di Cesare Prandelli, nonostante che, nelle ultime ore, sia venuta venuto fuori perfino il nome di Roberto Mancini. Meravigliarsi sarebbe eccessivo, perché alla Juventus sono abituati alle operazioni apparentemente impossibili (vedi Capello, ai tempi della triade). Ma il futuro è adesso. E si chiama Real Madrid, atteso domani sera all’Olimpico. Ieri mattina la squadra si è allenata a Vinovo sotto gli occhi di Secco e Blanc. L’a.d. francese ai microfoni di Sky ha parlato di “momento difficile” da cui si può uscire solo vincendo, “perché la fiducia si alimenta grazie alle vittorie”. Blanc ha confermato Ranieri (“Non è in discussione”) e puntato il dito contro gli infortuni (“Abbiamo pagato un prezzo altissimo, dobbiamo analizzare la situazione”). Proprio la preparazione atletica, finita sotto accusa, ha prodotto tante forse troppe vittime (11 defezioni muscolari). Fra queste Poulsen (gli esami parlano di uno stiramento al muscolo retto anteriore della coscia destra, ne avrà per 3 settimane). Ranieri, tuttavia, dovrebbe recuperare Sissoko, Legrottaglie, Iaquinta e Mellberg per la Champions. Basterà perchè i bianconeri possano tornare a vincere? Chissà. Solo il campo può dirlo, anche se una cosa però è certa: d’ora in poi sarà vietato sbagliare. Per tutti, nessuno escluso.
JUVE, POULSEN FUORI PER 3 SETTIMANE - Tuttosport - Circa tre settimane di stop per Poulsen. Il centrocampista della Juventus, infatti, infortunatosi al San Paolo contro il Napoli, «in mattinata è stato sottoposto ad un primo controllo che ha evidenziato uno stiramento al muscolo retto anteriore della coscia destra - si legge in una nota della società - Un infortunio la cui entità verrà ulteriormente valutata nella giornata di domani».
LE NOVITA' - Legrottaglie, Sissoko e De Ceglie. Ecco le novità di Ranieri per la partita contro il Real Madrid. Quella che martedì dovrà rilanciare la Juventus, a secco di vittorie in campionato da quattro giornate (appena due pari) e reduce in Champions League dal pareggio con il Bate Borisov, un mezzo passo falso. Squadra subito al lavoro a poche ore dal ritorno dalla trasferta di Napoli. Sotto lo sguardo attento della società, visto il "momento difficile", rappresentata dall'amministratore delegato Blanc e dal direttore sportivo Secco.
ALLENAMENTO - I bianconeri hanno sostenuto una seduta d'allenamento mattutina a Vinovo, con il consueto programma: defaticante per chi è sceso in campo al San Paolo, normale attività per gli altri. Oltre a Legrottaglie e Sissoko, recuperati Mellberg e Iaquinta, che partiranno dalla panchina. In attacco ancora Amauri e Del Piero, il nuovo e il "vecchio" di questa Juve. Differenziato invece per Camoranesi, che non sarà della partita così come gli altri infortunati Buffon, Trezeguet, Zebina, Zanetti, Tiago e Poulsen.
TREZEGUET A VINOVO - A proposito di indisponibili, tutto il gruppo ha ricevuto una visita gradita: quella di Trezeguet. L'attaccante francese è arrivato a Vinovo ed è stato visitato dallo staff medico bianconero che ha verificato i progressi dopo il primo periodo di cure ad Arezzo. Trezeguet resterà qualche giorno a Torino prima dell'inizio di una seconda fase riabilitativa in un altro centro specializzato.
CONTRO IL REAL - Tornando al Real, sembrano solo due i dubbi di Ranieri, con Salihamidzic e Nedved favoriti su Marchionni e Giovinco. In difesa, come detto, torna Legrottaglie, mentre De Ceglie dovrebbe essere preferito a Molinaro. A centrocampo invece riecco Sissoko. Questa la probabile formazione (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie; Salihamidzic, Sissoko, Marchisio, Nedved; Amauri, Del Piero.
PALLONE D'ORO, IN LIZZA ANCHE BUFFON E TONI - Il Giorno - CI SONO anche gli azzurri Gianluigi Buffon (nella foto) e Luca Toni nella lista pubblicata ieri da «France
Football»’ dei giocatori in corsa per il Pallone d’Oro edizione 2008. In gara per succedere al milanista Kaka’ ci sono alcuni dei principali favoriti come Zlatan Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e Fernando Torres. Mancano, invece alcuni ex del Pallone d’oro come Fabio Cannavaro e Ronaldinho. La premiazione avverrà a Parigi il 2 dicembre. Questa la lista completa dei candidati: Emmanuel Adebayor (Tog), Arsenal; Sergio Aguero (Arg)Atletico Madrid; Andrei Arshavin (Rus) Zenith San Pietroburgo; Michael Ballack (Ger) Chelsea; Karim Benzema (Fra) Lione; Gianluigi Buffon (Ita) Juventus; Iker Casillas (Spa) Real Madrid; Cristiano Ronaldo (Por) Manchester United; Didier Drogba (Civ) Chelsea; Samuel Eto’o (Cam) Barcellona; Cesc Fabregas (Spa) Arsenal; Fernando Torres (Spa) Liverpool; Steven Gerrard (Gbr) Liverpool; Zlatan Ibrahimovic (Sve) Inter; Ricardo Kaka’ (Bra) Milan; Frank Lampard (Gbr) Chelsea; Lionel Messi (Arg) Barcellona; Guglielmo Pepe (Por) Real Madrid; Franck Ribery (Fra) Bayern Monaco; Wayne Rooney (Gbr) Manchester United; Marcos Senna (Spa) Villarreal; Sergio Ramos (Spa) Real Madrid; Luca Toni (Ita) Bayern Monaco; Edwin Van Der Sar (Ola) Manchester United; Rafael Van Der Vaart (Ola) Real Madrid; Ruud Van Nistelrooy (Ola) Real Madrid; Nemanja Vidic (Ser) Manchester United; David Villa (Spa) Valencia; Hernandez Xavi (Spa) Barcellona; Yuri Zhirkov (Rus) Zenith San Pietroburgo.

 
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IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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