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News Juventus 01/05/2009

Post n°1642 pubblicato il 01 Maggio 2009 da corsivo79

MISTERO LIPPI: "NON TORNERO'"
LA JUVE DI CONTE SU WALCOTT!

Mentre a sorpresa il ct della nazionale esclude un suo ritorno a Torino, l'attuale dirigenza bianconera starebbe preparando una grandissima squadra per la prossima stagione. Secondo il Corsport, oltre a Cannavaro, si pensa a Moretti e ad un centrocampo da fantacalcio, con il gioiellino dell'Arsenal a destra, Silva a sinistra e Xabi-Sissoko in mezzo. Ma Bronzetti che aveva rivelato l'interesse della Juve per Xabi, rettifica: "Il mio era solo un consiglio". Si lavora anche ad uno scambio Tiago-Thiago Motta. Sul fronte Hamsik, Marino spiega: "Marek resta, se vuole. La Juve ce lo chiese la scorsa estate, ora è un po' che da Torino non si fanno vivi". Tuttosport continua a credere al possibile scambio Buffon-Ribery. E intanto Gigi si sfoga con 'L'Equipe', mettendo in discussione il suo futuro alla Juve: "Mi criticano dopo ogni gol, ma nessuno può dire che la squadra ha perso una partita in questa stagione per colpa mia. Il mio futuro? Vedremo. Voglio capire cosa succede all'interno del club, poi deciderò". Caso Balotelli, l'Alta Corte ha stabilito che Juve-Lecce si dovrà giocare a porte aperte. Legrottaglie suona la carica: "Riprendiamoci il 2° posto". Chiellini: "2° posto? Merita più la Juve del Milan. Fino ad un mese fa era stata una stagione fantastica, ma lo spogliatoi è sempre unito".

LIPPI TRONCA LA SUA STORIA: "NON TORNERO' ALLA JUVE" - La Stampa - Per comodità, Marcello Lippi avrebbe pure potuto presentarsi con un bel cartello: «Non tornerò alla Juventus, né come allenatore, né come direttore tecnico». Questo, infatti, ci tiene a ripetere per tutta la mattinata, aggirandosi tra i trecento giornalisti riuniti ieri a Milano per il settantaduesimo Congresso internazionale della stampa sportiva: il posto peggiore per evitare che ti facciano una domanda, il migliore se vuoi comunicare qualcosa. E il ct azzurro, che da settimane ne ha le tasche piene delle voci sull’ennesimo matrimonio bianconero, voleva «mettere il punto finale alla storia». Attacca, con garbo, sorseggiando un caffè al bar dell’hotel Marriott: «Oggi voglio chiarire tutto - dice - perché in questa storia avete scritto qualsiasi cosa. Quasi tutto non vero». Interpretazione autentica del romanzo, che trovò il prologo nell’ormai famoso pranzo sulla riviera ligure di Recco tra il tecnico dell’Italia e l’ad juventino Jean Claude Blanc («l’unica cosa vera di questa storia»): tutto parte dal legame che c’è tra me, la Juve, e la famiglia Agnelli, così, quando c’è qualcosa che non va, si fa il mio nome. A costo di restarne fuori, spesso si è pure autocensurato: «A volte vorrei venire all’Olimpico a vedere una partita, ma evito perché se poi le cose vanno male, la gente fa il mio nome, eccetera, eccetera». Un’oretta più tardi, ripete tutto davanti alle tv, quasi fosse uno sfogo: «Non tornerò alla Juve nè come allenatore nè come direttore tecnico. Sono stato chiaro? Ed è chiaro che parlo del 2010, perché adesso non potrei andare da nessuna parte». Il resto, prova a cancellarlo: «Qualunque cosa si dica - ripete - non è vero nulla: io non tornerò alla Juve». All’insistenza delle domande, un po’ s’infiamma: «La realtà è una sola, ascoltate bene, e lo dico chiaramente, che più chiaro non si può: l’unica cosa che c’è di vero adesso è che io sono andato a pranzo con Blanc, così come vado a pranzo con Galliani, con il presidente della Lazio, a Trigoria con Bruno Conti». L’anno scorso, per parlare di faccende bianconere spuntò sotto la luce del sole a Vinovo: guai a pensare che quel pranzo fuori mano sia stata una mossa non proprio furba o, nei panni del dirigente juventino, almeno poco opportuna. «Ero a Genova - risponde Lippi - ricevo una telefonata e che cosa devo fare? Devo andare a Vinovo (dove s’allena la Juve, ndr)? Oppure, visto che una persona passa di lì, ci vediamo lì?» Peccato che da quella mangiata, fatta per farcire solo quattro chiacchiere su Amauri narra la versione ufficiale, s’è innescato il pandemonio, soprattutto per il povero Claudio Ranieri che si ritrova l’ombra di Lippi per il secondo anno consecutivo. Il ct, però, non ci sta: «Sono nate tutta una serie di considerazioni e ora sembra che tutto quello che fa la Juve sia frutto dei miei suggerimenti». Il ritorno di Cannavaro, per esempio, sbucato con sospetto tempismo: «L’ho saputo perchè mi ha telefonato lui - ribadisce Lippi - e Fabio lo ha già detto due volte, ma non ci crede nessuno e si va avanti con il discorso che Lippi ha voluto Cannavaro. Invece mi ha chiamato per dirmi che tornava alla Juve e gli ho detto: “Sono contento per te e per me, come ct della Nazionale”». Una situazione già vissuta quando arrivò Capello: «Non potevo neanche andare a vedere la partita, perchè i primi tempi le cose non andavano bene e la gente urlava il mio nome. Quindi ho smesso di andarci per non creare problemi. E così ho fatto anche recentemente». La verità, per lui, è un’altra: «C’è un rapporto talmente bello e forte con quell’ambiente, con la famiglia Agnelli, per aver passato così tanti anni così belli», che quando suona l’allarme il supereroe da chiamare ha sempre la stessa faccia. Liquidati gli italiani, gli toccano le domande dai giornalisti di tutto il pianeta, che paventano offerte ovunque, compresi gli Emirati Arabi Uniti. Ma il giornalista di Dubai resta deluso: «Sto bene qui - dice - fra cinque, sei, dieci anni vedremo, non escludo niente». Neppure la Juve?
LA JUVE DI CONTE PARTE DA WALCOTT - Corriere dello Sport - La Juventus sarebbe pronta ad investire pesantemente sul mercato per costruire una grandissima squadra, ai limiti del fantacalcio. Secondo il Corriere dello Sport in edicola stamane, infatti, la dirigenza bianconera ha in mente di rafforzare un po' tutti i reparti con giocatori di indiscusso talento e di grande esperienza internazionale. Una difesa robusta. Un centrocampo muscola­re. Due esterni pronti a trasformarsi in attaccanti. Due punte che si completino per tecnica e forza fisica. La Ju­ventus che potrebbe essere di Antonio Conte va delineata co­sì. Un po’ sul modello Bari, ma ovviamente con tutt’altri protagonisti. E Diego? Se la Ju­ve andasse a Conte, per il fantasista brasiliano potrebbe­ro esserci dei ripensamenti. Perché nel progetto tattico del tecnico pugliese c’è poco spazio per un trequartista come lui. In difesa, oltre a Buffon, c’è la certezza della coppia Cannavaro-Chiellini, con Le­grottaglie e Mellberg pronti all’uso. A de­stra, invece, Conte sarebbe pronto a rilan­ciare Zebina, confidando sulla sua espe­rienza e sulla sua voglia di tornare prota­gonista. A sinistra, infine, si profila una nuova idea: tentare di riportare in Italia Emiliano Moretti, uno di quelli che po­trebbero lasciare il Valencia, in ostaggio di una crisi eco­nomica profondissima. Restando in tema Valencia, facciamo un salto dalla di­fesa al reparto degli esterni. Perché nel club spagnolo gioca un altro dei grandi obiettivi bianconeri. Parliamo di David Silva, l’uomo destinato a prendere il posto di Ned­ved e per il quale il club bianconero è pronto da tempo a fare un investimento consistente. C’è al momento una differenza economica rilevante fra i due club, perché il Valencia parte da 25 milioni, mentre la Juve non vuole superare il tettodei 20 milioni. Ma la trattativa è desti­nata a decollare. Inoltre, c’è sempre l’ipotesi Ribery, che potrebbe lasciare il Bayern Monaco e che adesso interes­sa molto anche all’Inter. Per l’esterno destro, invece, la Juve progetta un tenta­tivo che a molti appare impossibile: strappare Theo Wal­cott all’Arsenal. Il talento ventenne del club di Londra ha il contratto in scadenza nel 2010: l’operazione è compli­cata, difficile, ma è anche un’idea affascinante sulla qua­le i bianconeri vogliono lavorare. Se poi non ci fosse nessuno spiraglio, allora lo sguardo si dirigerebbe altrove. Magari in Spagna, all’Atletico Madrid, dove Maxi Rodriguez potrebbe essere allettato da una proposta juventina. A centrocampo, invece, si profila un ri­torno su Xabi Alonso, già trattato l’anno scorso prima di ripiegare su Poulsen. E in attacco? Dipende molto da Trezeguet: se parte, allora c’è bisogno di un altro forte attaccante. Perché la Juve delle prossime stagioni ha bisogno di una rosa più competitiva rispetto a quella attuale. Il sogno è arrivare a Diego Milito.
BROZETTI RETTIFICA SU XABI ALONSO: "IL MIO ERA SOLO UN CONSIGLIO" - tuttojuve.com - Il consulente di mercato Ernesto Bronzetti corregge il tiro e smentisce quanto apparso oggi su alcuni quotidiani inglesi: "Non ho contatti con la dirigenza juventina da un anno e tantomeno Secco mi ha incaricato di gestire la cessione di Trezeguet, Poulsen e Tiago. Inoltre, per quanto riguarda Xabi Alonso, ho detto solamente che con Sissoko formerebbe un'ottima coppia. Il mio era un parere ed un consiglio perché non ho avuto contatti con il Liverpool".
JUVE, THIAGO MOTTA PER TIAGO. E SOLDI COL SACRIFICIO DI TREZEGUET - Gazzetta - Chi vuole Thiago Motta, lo dovrà pagare almeno 15 milioni. Lo vuole (soprattut­to) la Juventus. Non è un’idea, è un progetto: mettere al cen­tro del campo la forza di Sisso­ko. E unirla alla forza e alla clas­se di Thiago Motta. E’ una trat­tativa: che ha avuto i suoi in­contri, mentre altri appunta­menti sono già in agenda. Occhio, il Genoa non vuole svendere i suoi campio­ni. Vuole portare avanti un pro­getto. Vincente. E sa che per fa­re altri investimenti deve con­cedersi anche qualche cessio­ne. Così ha ingaggiato Flocca­ri, che era nel mirino di Napoli, Juventus e Roma. E così cederà Milito all’Inter. Quindi cerche­rà di condurre a termine l’ope­razione Thiago Motta. Con la Juventus. Vero, il budget bianconero dispone di 25-30 milioni. Serviranno per sostitu­ire Nedved. E acquistare Die­go, un altro brasiliano. Trattati­va che sembra ormai a un pas­so dal traguardo e assorbirà praticamente l’intero budget disponibile. Così, per chiudere l’operazione Thiago Motta, bi­sognerà trovare altre risorse. Una cifra importante potrebbe arrivare dalla cessione di Treze­guet, che interessa soprattutto a Barcellona e Lione. Non è fini­ta. Tra Juve e Genoa re­stano ancora da de­finire le posizio­ni di Palladino e Criscito. L’at­taccante è in comproprie­tà, metà del suo cartelli­no era già stato paga­to 5,5 milio­ni. Il difenso­re è in presti­to, con diritto di riscatto della metà, a favore del Genoa. Riscat­to già fissato a 6 mi­lioni. Conti alla ma­no, con un ulteriore in­tervento economico dei bianconeri, l’operazio­ne potrebbe superare i 15 milioni. Se non ba­stasse, a Torino, sareb­bero pronti a offrire anche un centrocam­pista in più. Già scar­tata l’ipotesi Poulsen, si potrebbe allora di­rottare su Tiago. Che potrebbe rilanciarsi grazie al 3-4-3 di Gasperini. Un porto­ghese in prestito al Genoa, per una stagione, a condizione che la Juve contribuisca a pagare il suo oneroso ingaggio.
MARINO: "HAMSIK RESTA. A MENO CHE..." - Tuttosport - Intervistato da Tuttosport, il direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, ha parlato naturalmente di mercato, chiarendo innanzitutto la situazione relativa a Marek Hamsik, il forte centrocampista slovacco al centro di numerose voci che lo danno in partenza verso una grande piazza. Lo seguono da vicino Juventus, Inter e forse Chelsea, ma il Napoli non sembra intenzionato a cedere il proprio gioiello: «Noi Hamsik non lo vogliamo vendere, nulla è cambiato rispetto a un anno fa, quando la Juve ce lo chiese», spiega la mente del mercato napoletano -. La nostra posizione è quella, poi non è che il volere del giocatore non conta nulla». Hamsik non ha mai chiesto di essere ceduto, come conferma lo stesso Marino, però il navigato dg del Napoli sa bene che nel calcio i contratti valgono fino a un certo punto: «Per ogni giocatore esiste la possibilità di andare a scadenza, c’è l’articolo 17. Insomma, esiste una componente variabile che è legata al volere di un giocatore. Ciò non significa che decida lui. Non è detto che se arriva un club a lui gradito il Napoli automaticamente lo lascia partire. Però tutti giocatori incidono sul proprio futuro». La Juventus è interessatissima al centrocampista, ma Marino precisa che attualmente non vi è alcuna trattativa in corso: «I contatti col club bianconero risalgono alla scorsa estate. E' da un po' che non si fanno vivi». Una cosa è certa, se la Juve vorrà prendere Hamsik, dovrà scucire un bel po' di soldini. Quanto vale? Parecchio, secondo il dg del Napoli: «Quanto un centrocampista che ha segnato 9 gol lo scorso anno e altrettanti quest’anno. Meglio ha fatto solo Kakà e Marek è in linea con le medie del Kakà ventunenne». Ad ogni modo, ultimamente il suo rendimento è molto calato, si dice a causa delle voci di mercato che lo avrebbero distratto. Marino, però, ha un'altra giustificazione: «Il calo di Hamsik è coinciso con la crisi del Napoli, le due cose sono ovviamente legate. Nel girone di andato abbiamo fatto 33 punti, in quello di ritorno per ora soltanto 9 e questo spiega anche il rendimento di Marek». Da Hamsik a Lavezzi, altro campione più volte associato ai bianconeri. Anche in questo caso il direttore generale partenopeo smentisce contatti con la dirigenza torinese: «Di Lavezzi non si è mai parlato. Né penso che accadra, hanno già Del Piero e Giovinco, leggo di Diego... A quanto si dice la Juve cerca una prima punta nel caso parta Trezeguet». Insomma, per Lavezzi vale il discorso dell’incedibilità: «Per lui vale anche di più», aggiunge Marino.
BUFFON PUO' ESSERE LA CHIAVE PER ARRIVARE A RIBERY - Tuttosport - I segnali d’addio ab­bondano, anche se la sta­gione non è ancora finita, e talvolta i destini si incro­ciano. Se Gigi Buffon non garantisce sulla sua per­manenza alla Juventus, molto più esplicito è Franck Ribery, che detta la condizione primaria al Bayern Monaco per resta­re nella Bundesliga: «Dob­biamo arrivare a ogni co­sto almeno al secondo po­sto». L’ennesimo avverti­mento del centrocampista non stupisce perché il gio­catore ha le idee chiare sul suo futuro: se la squadra, che dopo la battuta d’arre­sto contro lo Schalke 04, è terza, a tre punti dalla ca­polista Wolfsburg, non si qualificherà direttamente alla Champions League (accedono senza prelimi­nari le prime due), «penso che sarebbe molto difficile rimanere». Il contratto in scadenza nel 2011 non è affatto un ostacolo perché Ribery or­mai non fa mistero dei suoi desideri che lo porta­no lontano dalla Germa­nia: il Barcellona è in ci­ma alla lista delle prefe­renze, ma si è fatto sotto anche il Real Madrid se dovesse tornare Zidane nel ruolo di dirigente. Il giocatore è finito anche nel mirino della Juventus, dove esiste un partito schierato dalla sua parte: il suo arrivo verrebbe ac­colto con il botto, un col­paccio di mercato capace di infiammare gli animi delusi dei tifosi. Le titu­banze del club bianconero riguardano però il costo, 35 milioni di euro, giudi­cato troppo alto perché bloccherebbe qualsiasi al­tra operazione in entrata. A meno che proprio Buffon non diventi - rilan­ciando un gossip di un me­se fa - la pedina di scam­bio per il campione fran­cese.
BUFFON: "NON HO DIRITTO DI PRENDERE GOL. IL FUTURO? LA NUOVA JUVE DOVRA' CONVINCERMI" - Il Giorno - Gianluigi Buffon in difesa di Claudio Ranieri. In un’intervista pubblicata sul sito de "L’Equipe", il portiere bianconero e della Nazionale analizza il momento no della Juventus, che si è fatta soffiare il secondo posto dal Milan. "Ovviamente non siamo felici di quello che abbiamo fatto in quest’ultimo mese", dice Buffon, che a proposito dei paragoni tra Ranieri e gli allenatori che lo hanno preceduto su quella panchina ricorda che il tecnico romano "non ha mai avuto alla Juventus la squadra che hanno avuto Lippi e Capello. In questi due anni ha lavorato moltissimo qui e la gente dovrebbe apprezzarlo perché non era facile". Negli ultimi tempi, però, anche Buffon è stato messo in discussione. "Come se non avessi il diritto di incassare un gol...Sì, ho un problema - ci scherza su - Non ho più il diritto di prendere gol anche se li ho sempre incassati. A 31 anni so quando faccio un errore e quando no e ho la certezza di stare bene, basta guardare le mie partite. In 18 gare di campionato ho fatto parate importanti in otto o nove gare, nessuno può dire che la Juve ha perso una partita in questa stagione per colpa mia, questa è la verità". Parlando invece del suo futuro, Buffon non sa se difenderà ancora i pali bianconeri ma se la società facesse un grande mercato di rafforzamento allora la sua permanenza sarebbe scontata. "Ho un contratto fino al 2013, c’è tempo fino ad allora - continua - Vediamo anche la squadra che avremo la prossima stagione, spero che sarà ancora più competitiva. Voglio capire con calma quello che succede all’interno del club, quindi prenderò la decisione migliore". Il primo rinforzo della Juve potrebbe essere Fabio Cannavaro. "Il suo arrivo mi farebbe molto piacere - commenta Buffon - È ancora un grande campione e se vuoi diventare una grande squadra hai bisogno di ingaggiare grandi giocatori".
ALTA CORTE: JUVE-LECCE SI GIOCHERA' A PORTE APERTE - Tuttosport - La Juventus giocherà domenica contro il Lecce con il pubblico sulle tribune dello stadio Olimpico di Torino: lo ha deciso stasera l'Alta Corte di Giustizia dello Sport del Coni. «L'Alta Corte di Giustizia, composta dal Presidente, dott. Riccardo Chieppa, e dai componenti, dott. Alberto de Roberto e prof. Roberto Pardolesi - afferma un comunicato - uditi in camera di consiglio i difensori della parte ricorrente - F.C. Juventus - Avv. ti Luigi Chiappero, Michele Briamonte, Maria Turco, ed i difensori della parte resistente - Federazione Italiana Giuoco Calcio - Avv. ti Luigi Medugno, Letizia Mazzarelli e Federico Freni, ritenuto opportuno acqusire la motivazione della decisione della Corte di Giustizia Federale della Figc, pubblicata solo nel dispositivo, non essendo decorso il termine relativo; considerato che la complessità della questione proposta consiglia che l'esecuzione avvenga solo dopo che questa Alta Corte possa emettere una pronuncia dopo l'acquisizione della motivazione anzidetta; riservata ogni pronuncia definitiva cautelare; SOSPENDE l'esecuzione della decisione impugnata fino al 15 maggio 2009; FISSA l'udienza per l'esame della sospensiva e del merito al 14 maggio 2009 ore 18.30; DISPONE la comunicazione della presente ordinanza alle parti tramite i loro difensori». «La Juventus esprime soddisfazione per una sentenza che conferma la fondatezza del ricorso presentato». È lo stringato commento della società all'esito del ricorso presentato presso l'Alta Corte di giustizia del Coni dopo la conferma in appello della sentenza del Giudice Sportivo che imponeva ai bianconeri un turno a porte chiuse (la partita del 3 maggio contro il Lecce). La Juventus aveva sempre sostenuto che non sussisteva la reiterazione dell'atto di razzismo (i cori contro Mario Balotelli nel match casalingo del 18 aprile con l'Inter) e che anche in questo caso, per altri club (la Reggina) si era solo provveduto a una pesante ammenda.
LEGROTTAGLIE: "JUVE, RIPRENDITI IL SECONDO POSTO" - Tuttosport -Legrottaglie, nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata a Sky e che andrà in onda su SkySport1 in replica a mezzanotte, ha parlato della Juve, di mercato e del possibile ritorno di Cannavaro.
Sul momento della squadra e la reazione dei tifosi
«Noi capiamo i tifosi, sappiamo che ci tengono. Loro devono capire che quando andiamo in campo diamo l'anima, cerchiamo di vincere le partite e se poi non si riesce a vincere è perché purtroppo ci sono anche gli avversari. Ci sono dei momenti in cui bisogna alzare le braccia e dire: il massimo che possiamo dare è questo».
Tra le critiche, c'è qualcosa che ritieni veramente fondato?
«L'unica critica che magari ci possono rivolgere è che nelle ultime partite non siamo stati come all'inizio, fino alla fine del girone d'andata, non siamo stati affamati come nelle prime partite. Verremo fuori anche in questo finale di stagione e riusciremo a prenderci questo secondo posto. Stiamo mantenendo perfettamente la tabella di marcia, per quelle che erano le nostre potenzialità».
Troppe aspettative?
«Forse, è per questo che oggi la stagione sembra negativa. Troppe aspettative. Ma se all'inizio uno avesse detto che la Juventus è da terzo posto, oggi saremmo in linea con le previsioni. È chiaro che c'è un pò di rammarico. Personalmente, pensavo di più, credevo in qualcosa in più, in tutte e tre le competizioni. Credevo di più nella Champions».
La squadra è con Ranieri?
«Assolutamente sì. Siamo sempre stati con Ranieri, con lo staff medico, con tutto il gruppo».
John Elkann ha detto che i giocatori e l'allenatore devono pensare a vincere queste cinque ultime partite: che effetto ti hanno fatto queste parole?
«Il suo giudizio è assolutamente da rispettare. Lui è il capo, penso che noi dobbiamo stare solo zitti e rispettare le decisioni del nostro titolare».
Il pranzo fra Blanc e Lippi non deve essere un alibi...
«Se ci facessimo condizionare solo da un pranzo, significherebbe che siamo poco professionali».
Sul ritorno di Fabio Cannavaro
«Io sono contento che la squadra si rinforzi con grandi campioni. È un amico e noi non possiamo accogliere le persone in modo negativo. Lui verrà per dare una mano a questa squadra, per farla diventare più forte. C'è anche da capire il tifoso. All'inizio può sembrare brutta una cosa del genere per loro, ma in questo caso devono veramente pensare più alla squadra».
Chiellini e Cannavaro?
«Qualcuno ha detto che Cannavaro punta ai Mondiali, anche io punto ai Mondiali, anche io voglio arrivare a questo traguardo che mi sono prefissato. Quindi, darò il massimo e poi sarà sempre il rettangolo verde a decidere. Le partite sono tante, la difesa a tre sarebbe bella, visto i giocatori che abbiamo in rosa, si potrebbe anche pensare di giocare a tre».
Hai mai giocato a porte chiuse?
«No, forse no. È la prima volta che ci gioco».
CHIELLINI: "2° POSTO? MERITA PIU' LA JUVE DEL MILAN" - Tuttosport - Maledetta sosta. Dopo lo stop per gli impegni delle nazionali, la Juventus non ha più vinto (tre pareggi e due sconfitte se si considera anche il ritorno di Coppa Italia, ndr) e ha visto così evaporare le speranze di vincere lo scudetto. Insieme ai gol (undici in cinque gare) sono piovute le critiche su giocatori, allenatore e dirigenza bianconera. Critiche che il difensore Giorgio Chiellini, intervenuto a Juventus Channel, giudica «normali, perché fino a un mese fa c'erano tante aspettative su di noi, poi in poche partite ci è crollato il mondo addosso. Ci può stare di non vincere lo scudetto, anche perchè l'Inter era la favorita sin dall'inizio, ma fino a un mese fa la nostra era un'ottima stagione: in Champions siamo stati sfortunati nel sorteggio, perchè abbiamo preso l'unica seconda più forte di noi, poi capita che l'Arsenal vada in semifinale grazie ai sorteggi benevoli». Come si spiega il calo di rendimento?: «Non abbiamo alibi - ha risposto il difensore toscano - Purtroppo abbiamo sbagliato le due partite prima della gara con l'Inter e a quel punto anche la sfida coi nerazzurri aveva quasi perso di significato. Comunque i conti si fanno alla fine, come accade per i bilanci di un'azienda. Mancano cinque partite, daremo il cento per cento per finire bene e dopo tireremo tutti le somme: giocatori, allenatore e società. Lo spogliatoio è unito, siamo tutti con Ranieri. Il nostro obiettivo è il secondo posto, perchè durante l'anno lo abbiamo meritato più del Milan». Proprio contro i rossoneri Chiellini dovrebbe fare il suo ritorno in campo, dal momento che «sto meglio, in questi giorni ho lavorato a parte, ma la settimana prossima tornerò ad allenarmi col gruppo e a San Siro sarò sicuramente in campo. Ma prima pensiamo a battere il Lecce». Il difensore del caso Balotelli e del provvedimento punitivo comminato inizialmente alla Juventus: «Non è giusto, è una pena eccessiva - ha commentato Chiellini - I cori sono da condannare, certo, ma non erano razzisti. Si trattava di offese personali, di giocatori di colore a Torino ce ne sono stati tanti e non è mai successo niente. Balotelli è un bravo ragazzo, ma il suo atteggiamento quando gioca non è giusto, specie per lui. Io ci son passato, so che non è facile controllarsi quando si gioca, ma così rischia di compromettere le sue qualità di grande giocatore». Sul ritorno di Cannavaro in bianconero, Chiellini non ha dubbi: «Sarebbe importante per tutta la squadra, perchè è un grande giocatore e una grande persona: ci darebbe una mano non solo in campo, ma anche nello spogliatoio. Sono sicuro che ci aiuterebbe a vincere qualcosa, perchè lui è un leader e un vincente». Ma non parlategli di difesa a tre, perché «siamo una squadra che non ha le caratteristiche per giocare con quel modulo», né di un suo ritorno sulla fascia sinistra, visto che «da quando sono stato spostato al centro ho fatto un salto di qualità, altrimenti non sarei diventato un grande difensore a livello europeo. Mi sono sentito subito a mio agio e non voglio tornare a sinistra se non in caso di emergenza». Infine una battuta sul nuovo stadio che ospiterà le gare casalinghe dei bianconeri: «Mi piacerebbe che non ci fosse la pista di atletica, come a San Siro. Avere il pubblico così vicino è molto bello e credo che ci darebbe una mano a vincere».

 
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GIU' LE MANI DALLA JUVENTUS



IL 5 MAGGIO BIANCONERO


DEL PIERO MAGIA SCUDETTO


MILAN-JUVE 1-6 !!!
 
 

DEL PIERO LIVE IN SAN SIRO


TREZEGOL INCORNA IL MILAN


SAN GIGI BUFFON: I MIRACOLI


IL MIO CANTO LIBERO


INNI JUVENTUS


L'EUROGOL DI DEL PIERO ALLA GERMANIA


TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

JUVENTUS CAMPIONE D'EUROPA

 

DECALOGO DI FARSOPOLI


LA VERA STORIA



PROCESSO FARSA


QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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