per non smarrirmi

Caro diario...

Potrei dire che oggi si ricomincia, ovvero inizia il nuovo anno, perché non è il 1° gennaio, che parte la "nuova stagione", ma quando ha fine la pausa estiva.

In realtà, io ho terminato già da un po', ma poiché oggi rientrano i capi e qualche dipendente, visto che da oggi il traffico sarà ancora più intenso, penso che per me, il nuovo anno inizi oggi.

Mi lascio alle spalle una stagione interessante e un tantino confusionaria, un periodo di ristrutturazioni e preoccupazioni, un'annata d'incomprensioni, di delusioni, di messe in discussione...

Anche se il nuovo anno inizia oggi, sono ancora a metà del guado, perché in me nulla è veramente risolto, perché (come prima) non ho nessuna certezza.

Nei mille lati nascosti di me, c'è qualcosa in più; ma ciò che ho, ciò che sono, ciò che vorrei, fondamentalmente sta qui, nel mio scrivere...

della Gioia e del Dolore...

Ieri è stata una giornata pesante, terribilmente pesante, come pure oggi. Ma più della fatica, dello stress, mi ha colpito la doppia faccia, che ha assunto, che vi ho visto e, da questa ambivalenza, sono rimasto colpito.

Da un lato, una persona, che lavora per una ditta esterna, presso la mia azienda, m'ha confidato che aspetta il suo primo figlio: non stava più nella pelle e sentiva il bisogno di raccontarlo a qualcuno. Io ero quel qualcuno, perché la mia immagine pubblica, forse un po' troppo sovrastimata, di persona educata e gentile, l'hanno messo a suo agio.

Pur nello stress, di una giornata lavorativa non-facile, sono entrato facilmente in sintonia con lui e mi sono felicitato, per questa notizia che gli dava una fortissima gioia. Anche se ancora non so il suo nome (purtroppo, mi capita spesso: tutti sanno chi sono, ma io non so mai chi siano gli altri), ero veramente emozionato per lui e partecipavo sinceramente alla sua gioia, perché fondamentalmente amo gli esseri umani, nella purezza dei loro sentimenti. Forse ero anche un tantino invidioso (nel senso positivo del termine), perché vorrei ancora potermi sentire felice come lui e invece credo che non lo sarò mai più: a prescindere dalla felicità per la paternità, attualmente mi sento piuttosto pessimista, sugli esiti futuri della mia esistenza e, ad oggi, spero solo che chi amo riesca ad esserlo al mio posto.

Dall'altro lato, un mio ex-dipendente, a cui sono affezionato, che in passato avevo cercato d'incoraggiare ad uscire dalla droga, ha ricominciato a farsi di brutto e sta buttando al vento il suo lavoro e la sua vita: l'altro ieri, quand'ero di riposo, m'hanno chiamato diversi colleghi per avvisarmi di un casino scoppiato al lavoro, che lo riguardava, affinché provassi ad intervenire. Purtroppo, non ho potuto chiamare subito (memoria del cellulare, resettata) e ieri, quando ho ritrovato i suoi numeri in una vecchia agenda di lavoro, non ero in condizione di farlo immediatamente.

Come un tarlo, il pensiero di riuscire a parlare con lui (magari senza caos intorno), m'ha assillato finché non ho staccato e sono riuscito almeno a farlo con la madre. Anche se piuttosto dall'esterno, so bene che non è facile uscire dalla droga, definitivamente, ma per quanto riguardava lui, speravo proprio che la sua riabilitazione nella vita normale, fosse riuscita. M'ha fatto male, saperlo ed ancora mi scuote l'anima, pensare che ha poche probabilità di riprendersi e salvarsi. Per tutto il tempo, ho continuato a pensare che forse avrei potuto fare di più, che anche se avevo cambiato reparto e non era più alle mie dipendenze, avrei potuto cercarlo più spesso, per incoraggiarlo e supportarlo nei suoi momenti di crisi. Anche se mi rendo conto che, per lui, oggettivamente, sono solo un ex-superiore e che non starebbe a me, prestargli soccorso, continuo a starci male e a sentirmi un poco in colpa.

La giornata di ieri, è stata un po' emblematica: come nello stesso giorno, possiamo avere motivi per essere felici, o soffrire (in questo caso, per altri), così accade anche nell'esistenza tutta.

Il sapore dolce-amaro di ciò che ci accade, non è che il sapore, che il senso della vita...

H. 13

[dopo l'estate]

.

N e l    v e n t o ,    a n i m e ,

v a g a n o    n e l    s i l e n z i o :

p e r s e ,    m u o i o n o . . .

Ma, si può...?

Sono irritato dalla morbosità estiva, delle notizie relative alla coppia che per, "purificare" la donna, andava in giro a tirare acido in faccia ai suoi ex, o a quelli che lei adescava.

Capisco che la notizia sia piuttosto anomala e che d'estate, c'è penuria di fatti da raccontare (almeno quelli su aspetti più concreti) e c'è voglia di accantonare tutto ciò che solitamente c'assilla. E capisco pure che il caos mediatico, possa servire alla difesa dei due lesionanti seriali, per ottenere ciò che un povero Cristo, senza soldi per un avvocato serio, non avrebbe mai, però...

...però, credo che sia difficile ipotizzare di lasciare, a gente che si diverte a sfregiare il prossimo, un neonato: oltre che alla sua incolumità fisica, si dovrebbe pensare anche alla sua salute mentale: da due simili genitori (prescindendo dal fatto che possano finire in carcere), è difficile ipotizzare uno sviluppo psichico, esente da traumi e da insegnamenti correttissimi. E, parimenti, dai nonni della creatura, che hanno educato i due pericolosi individui, quale buon approccio educativo, si può ipotizzare?

Per me, è logico che s'ipotizzi l'adottabilità del neonato, da parte di aspiranti genitori, preventivamente selezionati (anche a livello psicologico) dal tribunale dei minori, piuttosto che lasciarli ai genitori naturali, o a coloro che li precedentemente hanno educati: si tutela, in primis, il minore!

E basta.

Poi, visto che nel mondo di bimbi abbandonati, di ragazzini disperati, il mondo è pieno, perché i media non si occupano d'altro?

Forse è il caso che si lasci dare il massimo della pena, a chi ha procurato, volontariamente e premeditatamente, delle lesioni permanenti ad un altro essere umano e che si lasci sottrarre a due pericolosi individui (e a quelli del loro ambito famigliare), un bimbo innocente, per preservarne la salute fisica e psichica.

Insomma, forse è il caso di lasciar fare a giudici e psicologi, il loro lavoro e dedicare le pagine dei giornali, gli spazi dei TG, a cose più importanti.

Il resto -lasciatemelo dire- son cazzate !

Senza nominarlo...

C'è un losco figuro, sulla scena politica, con un ruolo nel suo partito (molto lungamente al governo), da quando aveva vent'anni, dal 1993. Se nel privato, sembra un inconcludente, dal punto di vista politico, sembra un ignobile becero, approfittatore ed incoerente.

Probabilmente, al tempo non contava nulla, mentre il suo movimento malgovernava l'Italia; ma, non se ne ricordano dissensi, alle scelte politiche di allora. Oggi, dovrebbe assumersene le responsabilità, visto che ne è segretario, ma non fa che dimenticarle, accusando gli altri.

Da anni, ha sempre preferito la carica di euro deputato, pur contraddistinguendosi solo per "sparate" euro-scettiche e per il suo assenteismo, in aula e nelle commissioni di cui faceva parte (avendo anche il coraggio di criticarne il lavoro, mentre lui era sempre altrove).

Per anni ha insultato Romani, Napoletani e Meridionali, con cori da stadio, in modo volgare e gratuito, propugnando una secessione, che li mandasse in malora; poi, al momento di cercare voti, senza vergogna si dichiara al servizio anche di loro.

Invece che dichiarare guerra aperta alle migliaia di ricchi evasori, che vivono da nababbi alle spalle dei cittadini, inneggia violentemente contro i disperati, gli ultimi del mondo, che vivono da disgraziati, in nome anche del costo sulla collettività.

Finché i vescovi italiani ne appoggiavano la coalizione, ha evitato attacchi frontali e ha accettato le regalie fiscali che i suoi governi facevano loro. Oggi che in Vaticano, sono tornati a parlare "da cristiani", criticando le sue posizioni estremiste, è guerra aperta...

Gli esempi sono tali e tanti, tra voltafaccia, tra istigazioni all'odio razziale, tra biechi esempi di oppurtunismo, personale e politico, che nessuno dovrebbe dargli credito e invece, è tra gli uomini politici più in vista, nel paese.

Per me, in rapporto al paese e al suo partito, è solo un buffone, incapace, arrogante, dispotico, irresponsabile e disumano. Ogni volta che lo sento parlare, mentre nega l'evidenza, o dichiara inequivocabilmente il falso, ho un vero e proprio moto d'odio: anche per quelli come lui, il paese è nella merda.

Il vero problema, non è che altri loschi figuri come lui, lo seguano, ma che anche persone più civili, si lascino ammaliare da questo incapace venditore d'odio: eppure il messaggio cristiano, di cui lui e tutti i suoi accoliti, si dichiarano fedeli baluardi, dice l'esatto contrario di ciò che urla...

Finché gli italiani continueranno a seguire questi squallidi personaggi, non c'è speranza per il paese, perché continuano a non comprendere che la politica è scrivere buoni atti legislativi, non disertare i lavori in commissione, per stare davanti alle telecamere; perché si ostinano a credere a chi presenti degli slogan comodi, facili, piuttosto a chi presenti proposte concrete, magari scomode. Perché non è riempiendo i social di tweet, di post, che si risolvono i problemi di un paese.

La vera Politica, quella con la "P" maiuscola, è altro...