Creato da lost4mostofitallyeah il 04/03/2009
CON QUEL TRUCCO CHE MI SDOPPIA LA FOCE
 

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Messaggi di Novembre 2014

Fletcher LXVII

Post n°249 pubblicato il 28 Novembre 2014 da lost4mostofitallyeah

 





Peter si stropicciò gli occhi e si sollevò sui gomiti cercando di mettere a fuoco la stanza con grande fatica. L'ultima cosa a incrociare il suo sguardo fu il viso arcigno di Fletcher che ancora non riusciva a perdonargli di averci provato con la sua ragazza ma che, immediatamente, sotto l'effetto dell'espressione stupita e infantile del Ragazzo, si sciolse in una risata corroborante e affettuosa. "Penso sia ora di muoversi, Peter." "Oh, dobbiamo già andare al lavoro?". "Così gli faremo credere, ragazzo. Invece, togliamo le tende e ci spostiamo lungo la baia a provare la nostra Fortuna. non ci faremo il culo per quella Mary Dozen." "Uh, okay. Spero che abbiate le idee chiare." "Se rivuoi la Tua Rihanna non puoi permetterti di marcire per anni in un fetido mercato del pesce. Bisogna muoversi". "Mi aiuterete?" "Ci puoi contare. Adesso per Noi sei come un figlio e Rihanna la nuora. Vediamo semplicemente quello che si può fare." Peter non abbozzò oltre e si mise a sedere. Era ancora completamente vestito e chiese soltanto di risciacquarsi la faccia. Ottenuta l'approvazione dei Due si infilò nel corridoio ancora un po' stranito e barcollante mentre Fletcher e Christine lo seguivano sorridenti con lo sguardo.  "Non Ti spingi un po' oltre, Fletcher?". Fece Lei improvvisamente pensierosa "Come pensi di aiutarlo veramente? Vuoi cingere d'assedio il compound del Dottore con balestre e catapulte?".  "Cristo, non lo so" Lui si portò le mani alla faccia quasi stesse tastandola per scoprire se vi fosse ancora. "Qualcosa inventeremo. Penso che in questo momento il ragazzo abbia bisogno soprattutto di una speranza. O no?" Lei non rispose e iniziò a girare in lungo e in largo per la stanza agitando le braccia. "Certo che sì, ma quello che stiamo programmando è una fuga disperata. Abbiamo, certo, nuove identità e Peter non è ricercato ma non possiamo permetterci di dare troppo nell'occhio. Ricordi come vi hanno trovato nell'hotel in montagna? Certo qui è diverso: siamo nel basso ventre della Città, quasi indistinguibili dalle migliaia di gaglioffi che la agitano ogni giorno, ma basterà un solo passo falso, Fletcher, che saremo fregati. Questo lo dico soprattutto a tuo beneficio. A buon intenditor...." "Tranquilla, mi saprò dare una controllata. Adesso siamo una autentica coppia e non debbo solamente preoccuparmi per Me stesso. Non che prima lo facessi, ma....." "Qualcosa è cambiato, vero?". "Altroché". Peter rientrò nel locale e disse di essere pronto mentre si stirava i muscoli indolenziti.
"Quello che voglio, adesso, è uscire da questo posto". Sussurrò Fletcher. Giriamo un po', vediamo l'ambiente, cerchiamo di inserirci, respiriamo, insomma. Penso di soffrire di claustrofobia dopo un determinato periodo in una casa." Si vestirono Tutti senza aggiungere altro e si incamminarono in fila indiana fuori dal posto. Uscirono in corridoio giusto per trovare Edward Sereni piazzato davanti alla porta di ingresso. Aveva un occhio pesto, regalo della baruffa con Fletcher. "Già in partenza?" Fece, incrociando le magre braccia sul petto. " Ah sì. Sono appena le cinque" Replicò svelta Christine " Ma abbiamo pensato che fosse una buona idea non fare tardi al lavoro proprio il primo giorno" Ed parve rilassarsi e rilasciò le braccia sui fianchi mentre Stefano Grassi, suo fratello Henry e Gladys uscivano alla spicciolata da una stanza. "Questo è l'indirizzo, ma tanto Tutti conoscono il mercato del pesce, giù alla Città vecchia" e passò a Peter un biglietto con sopra scarabocchiato qualcosa insieme a una cartina della Città, unta e stracciata. "Sì, ok" Abbozzò Fletcher "Comunque non ci perderemo".  Sereni piantò gli occhi fissi in quelli dell'Uomo :"Volevo scusarmi per il casino capitato. Penso che purtroppo siamo Tutti un po' nervosi, e questa notte è stata, diciamo così, abbastanza agitata." "Sì, un autentico bordello" Gli concesse Fletcher, che non riusciva a togliersi di dosso il nervosismo mentre scrutava nelle pupille azzurre e gelide dell'altro individuo "Ma succede. Gli esordi sono sempre in salita. Poi ci si stabilizza." E fece scricchiolare i denti. Sereni emise uno strano sibilo, poi allungò la mano contro il petto dell'Uomo, che ricambiò la stretta formidabile con altrettanta violenza. La rottura di quel ghiaccio diede il via a una serie di convenevoli e affettuosità in tutto il gruppuscolo. Quando, finalmente, furono all'aria aperta, i tre fuggiaschi si scambiarono un'occhiata significativa. "Pensavo di non uscirne più." Sospirò Peter. "Ci tengono sotto attenzione, si capisce chiaramente". Chiosò Christine "Non dimenticate che Henry Grassi, per sua stessa ammissione, fa il doppio gioco. Nessuna meraviglia che c'abbia già venduto alle Divise. Penso che facciamo davvero bene a non andare da quella Mary Dozen." Fletcher non replicò e per qualche istante si fece catturare dalla mattina roboante della Città: i grossi Palazzi non riuscivano a nascondere l'emergere dell'alba e il cinguettio assordante dei passeri e dei fringuelli. Da qualche parte alcune grosse gazze lanciavano il loro richiamo e dei piccioni tubavano prepotentemente, mentre le tortore e le taccole si apprestavano a nidificare su alberi e cornicioni diroccati. Il Giorno esplodeva in mille colori e rivoli dannati, inondando le strade e colorando i marciapiedi luridi; e Loro si apprestavano a fuggire gli incantesimi di tutto ciò per l'ennesima volta. Fletcher si girò sul sedile e allungò la nuova identità a Peter, non prima di averla osservata. "Lacey Ewing... Bah, che razza di nomi hanno pescato". Proruppe sorridente.






 
 
 

Il Tragitto Vol. 67

Post n°248 pubblicato il 21 Novembre 2014 da lost4mostofitallyeah











Di sopra, nella Chiesa, Rabail stava alzando la voce. Ormai imprecava a più non posso quando Tyner sentì suonare il comunicatore interno. Lo sollevò e annuì più volte con il capo, poi abbassò il ricevitore e passò lo sguardo con noncuranza su Tutti i presenti. "Zsa Zsa Murena ha avuto un mancamento giù nella Cripta, adesso arriveranno i rinforzi medici". Frankie, Rabail e l'ex nano brigante impallidirono di colpo, come se avessero ricevuto uno schiaffo collettivo da un bambino di due metri. Romario si raschiò la gola. Da lì a poco arrivò, dinoccolato e noncurante come sempre, Dorsey con intatto il suo carico di antipatia. "La vecchia sta male" Disse "E mi sembra una cosa peggiore del solito. Possibile che
ci tiri le cuoia. Non l'ho mai vista in quello stato." "Bastardo menagramo" Sibilò Frankie. "Prego?". Replicò asciutto il tirapiedi avvicinandosi. "Corvaccio del malaugurio". Rincarò il Ragazzo la dose. "Mi sa che qualcuno, oltre a Zsa Zsa Murena non esce sulle sue gambe quest'oggi." Rabail si mise in mezzo, com'era costretto a fare sempre più spesso da un po' di tempo a quella parte. "Buono, Fratello. C'è già abbastanza odio in giro." "Il Bastardo fa il tifo perché la Vecchia crepi. Si capisce." "Beh, Tu lascialo nella sua merda. La Vecchia gli farà una bella sorpresa!". Arrivò l'ambulanza a sirene spiegate e si arrestò proprio davanti alle porte della Chiesa. Vi scese un uomo imponente con grandi baffi rossi e i capelli color fuoco tirati indietro e bagnati. Irruppe con decisione nel luogo sacro imprecando a bassa voce. "Beh, che vi succede? Prima il nano brigante...e adesso? sta mica male il Sindaco! Gliene fanno passare di tutti i colori da quando quegli stranieri rompicazzo sono arrivati in Città e...." Tyner appena lo vide arrivare a passo di marcia sollevò l'indice e se lo portò alle labbra. "Rispetto per il luogo in cui stai, Bishop." "Sì, va bene, va bene. Allora ditemi, che sta succedendo?" "Zsa Zsa Murena è giù nella Cripta. Dorsey dice moribonda, ma lo prendo con le pinze." Ah Ah, il vecchio Dorsey! Mai avuto simpatia per la matriarca" Ributtante figlio di puttana! Ah Ah". "Piantala, Bishop e scendi con la tua squadra a fare il tuo dovere. Rimetti in sesto la Donna..." L'Uomo si lisciò i baffi e, chiamati al suo fianco Randall, Kruderhof e Gomez scese deciso le scale che portavano alla Cripta fischiettando una canzoncina. "Sembra di stare in un film comico." sospirò Frankie.
"Bishop sa quello che fa" Replicò il Reverendo Watson "è un po' burbero e passa per un originale ma come medico è il massimo che ci si possa attendere: preciso, preparato ed esperto. Ha già curato spesso Zsa Zsa Murena." Rabail parve riflettere per un attimo, poi sputò fuori deciso :"Ancora non ho capito se quella Donna l'amate veramente o l'odiate. Talvolta può quasi sembrare che vi rompa le uova nel paniere con il suo umanitarismo." Tyner si sedette ai piedi di una colonna. "Lei è l'architrave della Città. La sua Storia, la sua Coscienza critica. Ha fondato Lei questo posto quando ancora non v'erano che lucertole e coyote. Aveva vent'anni e stava insieme al marito Bobby LIndqvist, di cui potete trovare targhe e statue in ogni angolo di questo posto. La
Cittadina gli deve molto (a loro due intendo) ed è rimasto un rispetto profondo e una grande venerazione. Che poi, a volte, sia un po' sfasata sui tempi e più che comprensibile. Non scordatevi che ha novantasei anni (così si mormora, più o meno) e per la sua età è lucida in modo straordinario." Dorsey si levò dai gradini ai piedi dell'altare e sentenziò con abbastanza fiele nella bocca :"è rincoglionita, Sindaco. Ammettiamolo pure. E rappresenta tutto il passato: le menate sulla tolleranza, il socialismo, l'eguaglianza, il rispetto, l'amore per gli esseri viventi. Ormai quel genere di tirata non convince più. I problemi, dopo la guerra, sono diventati altri. La Guerra ha mandato in frantumi l'ideologia di Pace su cui si reggevano quel genere di persone. Adesso c'è una nuova generazione che cresce e ha sul gozzo i fannulloni, i perdigiorno e i viaggiatori assortiti insieme ai Nani Briganti.  Quello che ci vuole adesso è Ordine e rispetto per la Gente che lavora e si fa il culo dalla mattina alla sera. Visionari, Poeti, Ecumenici e Figli dei Girasoli possono andare a Farsi fottere in mezzo al deserto. Lì posto ce n'è." "Finito?". Fece il Sindaco "Sì, finito". "Bene, allora vai giù a controllare cosa sta facendo la squadra di intervento. è di lunga preferibile al fatto che Tu rimanga qui con le mani in tasca a sparare stupidaggini". Dorsey fece una smorfia e si allontanò senza aggiungere motto. Frankie inarcò le sopracciglia :"Simpatico quel vostro Dorsey. Li scegliete con particolari caratteristiche i vostri lavoranti al comune, sindaco?". "è la Gente che è diventata così. La Guerra Li ha cambiati. Prima non erano in quello stato. Troppe tragedie e troppo sangue non lavano i vestiti, ma li inzuppano." Aveva parlato Romario, e Tutti si girarono lentamente a guardarlo.





 
 
 

Il Tragitto Vol.66

Post n°247 pubblicato il 14 Novembre 2014 da lost4mostofitallyeah










In un modo o nell'altro riuscirono ad arrivare alla Chiesa e vi si infilarono rapidamente, avvicinandosi all'altare proprio mentre Frankie perdeva le energie e Tyner torreggiava su tutti con la sua ritrovata verve. Louise notò il suo compagno di viaggio e non si trattenne :"Che gli è preso a Frankie? sembra uno straccio." Rabail  sorrise amaramente e indicò il sindaco :"Non ci vogliono
scortare alla stazione ed è un bel casino." La Ragazza cercò immediatamente con lo sguardo Zsa Zsa Murena ma non riuscì a reperirla. "Dov'è la Donna?". Proruppe con un accento di angoscia nella voce. Sapeva benissimo che era stata Lei a salvare a Tutti loro la pelle e non sarebbero stati in grado di fare a meno della sua presenza rassicurante. "L'ultima volta che l'ho vista stava scendendo nella Cripta insieme a un ragazza, ma non mi sembra che sia ancora risalita." Louise si lanciò lungo le scale della cripta mentre Rabail salutava Pearson  stringendolo forte e facendogli scricchiolare le giunture. "Il ritorno dell'ex nano brigante!". Esclamò con fervore. Pearson spinse a terra le stampelle e lo ricambiò con entusiasmo. Poi si diresse zoppicando verso Frankie e gli strinse la mano ma il Ragazzo era perso nelle sue meditazioni e se ne accorse appena. Però parve contento di rivedere il piccolo compagno di viaggio. Nel frattempo, correndo lungo i corridoi, Louise era infine approdata all'ossario ed, entrata, aveva visto Dorsey in piedi vicino a una donna sdraiata per terra e sostenuta nella testa da una giovanissima. Trattenendo a stento un grido Louise si era avvicinata a quella strana scena e aveva guardato negli occhi Zsa Zsa Murena che stava lunga distesa con i piedi sollevati contro una piccola balaustra. Era pallidissima ma i suoi occhi erano, come al solito, reattivi e vigili e la Viaggiatrice vi sprofondò dentro cercando anche solo una piccola conferma della propria e altrui salvezza. L'ultranovantenne la squadrò con la solita affabile alterigia e, in un soffio di fiato, mormorò :"Non è nulla, mia cara. La solita aritmia cardiaca. Mi succede a volte. Poi, quando vengo qui nella cripta a rivedere le ossa dei miei antenati è sempre la solita storia: finisco con lo stare male e a perdere i sensi. Per fortuna che Lisbeth qui  mi accompagna sempre. è una ragazza tanto dolce e disinteressata". Louise si rialzò e si rivolse a Dorsey che stava tranquillamente ruminando una gomma da masticare osservando tutto con la sicumera del Cafone. "Non ancora pensato che sia il caso di darsi da fare, Dorsey?" Notò pungente, Louise. "La vecchia ha sempre di queste crisi. Ormai ci siamo abituati . Non è mai morta e non morirà tanto facilmente. " "Non è quello che Tu e Quelli come Te stanno aspettando, Dorsey? Non darmi questo dispiacere." L'uomo sollevò il capoccione pesantemente, come se ci fosse qualche sottigliezza nel discorso di Louise che gli sfuggiva. "Mi sta prendendo per il culo, signorina? Guardi che Io sono un dipendente di questo Comune da 15 anni e certe cose le conosco bene." "è una buona ragione per lasciare morire una Signora senza fare null'altro che rigirarsi i pollici?". "Ok, ho capito dove vuole arrivare." Mugugnato questo, Dorsey sputò la cicca nel cestino e si avviò lento verso l'uscita dalla cripta mentre estraeva dalla tasca il comunicatore interno. Louise lo sentì gracchiare per qualche minuto poi i rumori scomparvero, assorbiti dalla straordinaria insonorizzazione del posto. Chinatasi ancora una volta sulla Vecchia,Louise la carezzò dolcemente e iniziò a riflettere. Per quanto bizzarro potesse sembrare, forse i guai erano appena cominciati e la tempesta si stava solo addensando all'orizzonte. Se Zsa Zsa Murena fosse stata trasportata in Clinica per i Viaggiatori si apriva un periodo difficile e pericoloso. Lei era l'Unica a proteggerli dall'alto del suo carisma e se anche l'ambiguo Tyner e il mellifluo Watson si tiravano indietro, avrebbero dovuto percorrere il tratto dalla Chiesa alla Stazione esposti agli attacchi di Eugenia e degli altri Insoddisfatti.






 
 
 

Fletcher LXVI

Post n°246 pubblicato il 07 Novembre 2014 da lost4mostofitallyeah






Henry Li abbandonò perplesso e si diresse verso le stanze dove campeggiavano Stefano Grassi e sua moglie Gladys. Nel frattempo Fletcher si rigirava fra le dita il nuovo documento e fissava alternativamente Peter e Christine. "Quando si sveglia dobbiamo dargli il suo ID, ricordiamocene...." "Ma certo, come possiamo dimenticarcerne, Tesoro." Tesoro......A quella parola lo stomaco dell'Uomo cominciò a torcersi e curiosi pensieri e flashback gli guizzarono per il cervello. Per un attimo il termine lo aveva lusingato, poi lo aveva messo in imbarazzo, infine fatto sentire in colpa. Egli sentiva che con quella parolina il loro rapporto scartava nettamente. Dopo avere fatto l'amore Niente era più come prima: erano su una strada senza ritorno. Così registrò tutto e si sentì come una locomotiva senza macchinista che si immetteva su sempre nuovi binari senza sapere quando avrebbe deragliato portando con sè tutti i passeggeri. Ma cercare di rallentare sarebbe stato peggio: era più facile imbroccare gli scambi a tutta velocità, istintivamente, che mettersi lì a decifrare. "Tu hai intenzione di prendere questo lavoro al mercato del pesce?". La voce di Christine sembrava più matura e pastosa, con un leggero arrocchimento
che la rendeva ancora più suggestiva. Fletcher non potè fare a meno di restarne incantato e di seguirla, ovunque conducesse la sua riflessione. "Certo" Fece Lui vagamente smarrito "Non è il massimo che la Vita ci può riservare ma abbiamo bisogno che le acque si plachino per un certo periodo, che si dimentichino di Noi." "Non lo faranno mai. Non Percace, certamente. Per Lui siamo una macchia in una carriera immacolata. Una mosca nel piatto." "é un posto sicuro, lì saremmo perfettamente in incognito. E ricordati che d'ora in avanti Io sono il signor Jack Rosewell. Tu cosa sei diventata?". "Lucy Darward". "Bene. Mi piacciono queste nuove identità ma capisco anche quello che intendi. Cosa dovremmo fare, secondo Te?". "Vivere, semplicemente, ma meglio. Di massacrarmi in mezzo all'acqua e al pesce puzzolente non mi va. Usciamo da questo posto, cerchiamoci un lavoro decente e aspettiamo che si plachino i segugi, anche se so che sarà impossibile." "Un'impresa disperata?". "Sai benissimo che Percace non mollerà la presa su di Noi." E qui lo sguardo di Christine si mutò in una bellissima tristezza, la piega delle labbra si curvò verso il basso e Fletcher si sentì trasportato dall'amore universale verso quell'unico Essere.
"Abbiamo dei doveri verso Mary Dozen e Henry. Ci hanno aiutato, non possiamo dimenticarlo." "Di certo hanno degli interessi. Nessuno a questo Mondo fa nulla per niente". Intonò Christine scetticamente." "Forse Mary Dozen lo ha fatto. Non dimenticarti che è un'ereditiera, e ha conosciuto Percace. Nel suo caso c'era scarso interesse ad aiutare dei Derelitti come Noi." "All'inferno, Fletcher. Non capisci che vogliono solo inquadrarci e farci diventare dei numerini al loro servizio. Non è un caso se Mary Dozen ha conosciuto lo Psichiatra, in fondo la pensano alla stessa maniera, solo che uno lo fa al servizio della sua algida ideologia della Purezza e dell'Asessualità, l'altra è una fottuta rivoluzionaria con in testa gli stemmi, gli stendardi e le bandiere. Vuole farci prendere la tessera del Partito degli Esclusi, diventare massa di
carne in movimento al servizio del cosiddetto Sovvertimento Sociale, che poi non
è altro che un modo per cambiare Padrone e insediarne un Altro
. Mi fanno venire i brividi sia un'opzione che l'altra. Io non voglio regole né Comandanti, Amore. E non dimenticarti che Henry ha preso i tuoi soldi proprio per non sbatterci al mercato del pesce. O lo hai già dimenticato?" Cessò di parlare e l'Uomo la sogguardò con profonda ammirazione e Stupore: dov'era finita la Christine burrosa e indecisa dei primi tempi, la testimone muta e complessata dei furori di Fletcher? Adesso sembrava iniziare davvero un'altra storia, e quella donna non sarebbe stata pacificamente e passivamente al suo fianco, attendendo che dalla sua bocca maschile colassero parole di saggezza e decisione. Quella Donna avrebbe avuto voce in capitolo. "Cosa consigli?". Sillabò Lui quasi timidamente, ben conoscendo la risposta. "Ciò che ho appena detto. Può sembrare una vigliaccata ma dobbiamo salutare Tutti e riprendere la nostra strada. Riprendiamo la nostra macchina e mettiamo sottosopra la Metropoli, per cercarci un posto, per beccarci un lavoro decente e lasciare passare i mesi, forse gli anni. Percace non ci dimenticherà ma potrebbe essere costretto a mollare la presa per disperazione. Io su questo, nell'angolo del cuoricino, ci conto." "E Peter?". "Viene con Noi, ovviamente, non me la sento proprio di lasciarlo solo. E Lui ha ancora tanta rabbia in corpo e un conto in sospeso con il nostro comune Psichiatra. Deve riprendersi la sua Rihanna. E lo capisco fino in fondo al midollo." Fletcher annuì. Quella nuova virago dal cervello d'oro chiamata Lucy Darward gli piaceva un sacco: aveva cumulato energia e idee per lungo tempo, le aveva covate e ora erano nate come pulcini dalle ali d'acciaio. Si alzò dalla sua sedia e andò diritto a scuotere il dormiente Peter.
 
 
 
 
 

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