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Guerra e Pace

Post n°48 pubblicato il 29 Maggio 2007 da Piero_Calzona
 

Non esiste una guerra giusta, né una guerra "utile". Le guerre sono tutte ingiuste, perché colpiscono solo persone innocenti che non sono in grado di difendersi, né di mettersi in salvo.
Le guerre sono inutili, perché non staneranno mai i terroristi con le bombe, con le portaerei, con carri armati ed altro ancora.
Le guerre sono pericolosissime, perché stanno seppellendo definitivamente le istituzioni multilaterali su base democratica, in primo luogo l'Unione Europea e le Nazioni Unite.
Le guerre sono incivili, perché riaffermano ancora una volta lo strapotere del Nord ricco sul Sud povero, per il quale la rivolta rischia di diventare l'unico mezzo per far sentire in qualche modo la propria voce e ribellarsi ad una condizione sempre più subumana.

"E' facile andare in guerra - afferma il presidente del COCIS Mario Gay. Il problema è porvi termine prima che altre vite umane vengano annientate. La giustizia si costruisce con relazioni economiche meno inique tra il Nord e il Sud e con la cooperazione per il futuro di tutti. Per questo, invece di buttare ancora una volta migliaia di miliardi in mezzi di distruzione, bisogna tornare, oggi più che mai, all'impegno di destinare almeno lo 0,7% del proprio prodotto interno lordo al sostegno dello sviluppo del Sud. Un impegno assunto nella sede delle Nazioni Unite che, dal ruolo di semplice notaio delle decisioni dei più forti cui è stata ridotta, deve tornare ad essere luogo di cooperazione e di soluzione dei conflitti."

È necessario, oggi più che mai, rilanciare le ragioni di fondo di un dialogo e di una comprensione fra diverse culture, diverse religioni. L'unico antidoto alla violenza è, e rimane, la partecipazione democratica di massa, il confronto sociale, l'espressione piena di tutte le diversità religiose e culturali del pianeta.
Occorre cancellare la guerra dalla storia. Occorre ricercare su questo obiettivo, senza paure, con la maggiore apertura possibile, interlocutori e alleati. Occorre trovare risposte nuove alle contraddizioni lancinanti del mondo contemporaneo.

Vogliono convincerci a convivere con la guerra. Ci raccontano di guerre lampo, di bombardamenti chirurgici, di bombe intelligenti. Ci fanno credere che la guerra sia un innocuo videogame, con vittime virtuali, colori ed effetti speciali sul monitor, che scompaiono appena schiacciato l’interruttore. Non è così: la guerra è strage di corpi di bambini, donne e uomini; più è moderna, più è intelligente, più grande è la tragedia. Si combatte con strumenti capaci di portare la morte in profondità, anche a decine di metri sottoterra, spargendo veleni e radiazioni che non si disperderanno per secoli.
Appartenere al campo dei “vincenti” non può tranquillizzare: gli strumenti che seminano morte in luoghi lontani dai nostri sono pericolosi anche per le nostre popolazioni. Navi e sottomarini a propulsione ed armamento nucleare sono vere e proprie centrali atomiche, prive delle misure di sicurezza delle centrali di terra.

Non è impossibile fermare le guerre ! Noi sappiamo che molte guerre nel mondo sono di natura teocratica, che con le loro guerre sante costituiscono uno dei pericoli maggiori per l’equilibrio dell’intero pianeta, ma queste guerre sante non sono altro che l’esasperazione di principi religiosi che sfociano nel fondamentalismo e nell’integralismo e conseguentemente nel terrorismo internazionale.

Vi è poi un altro tipo di guerra, la guerra di natura politico – economica, la guerra cosiddetta legale, si crede con le armi di ottenere la pace, qui bisogna fare un’attenta analisi perché ci sono degli interessi economici colossali che portano a legittimare la guerra come un toccasana, come unica risoluzione alla pace nel mondo, mentre invece sono proprio questi interessi, che a noi vengono nascosti, che producono questi fenomeni catastrofici e chi ne subisce le più atroci conseguenze sono le persone innocenti: i bambini, le donne, i vecchi e tutte quelle persone che non sanno neanche perché si combatte.

Non è impossibile fermare le guerre ! Se noi facciamo un’attenta analisi, dei principali motivi sopra elencati, ci accorgiamo che, nel primo caso: “ guerre di natura teocratica “ si possono combattere questi fenomeni acculturando i popoli che ne hanno bisogno, con un’etica sana, un’etica che dia la possibilità di osservare i principi basilari dei diritti dell’uomo che oggi vengono il più delle volte violati perché manca proprio questa componente culturale che è l’elemento indispensabile per capire che siamo tutti figli della stessa natura, indipendentemente dalle varie religioni. Un esempio emblematico, e di cui è stato trattato ampiamente nella mia ricerca, nel capitolo, “ Etica e bioetica “ è quello del famoso teologo Hans Kung che propone un progetto che agli occhi di molti può sembrare pura utopia, ma in realtà può essere realizzato: “ un’etica mondiale “.

Hans Kung parte da questo presupposto: “ non c’è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c’è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c’è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni.

Non è impossibile fermare le guerre ! ” le guerre di natura politico – economica “, possono essere in parte risolte cercando di capire a fondo e combattere, tutte le negligenze, le ingiustizie, gli interessi economici e politici, i traffici di grossi capitali delle multinazionali che  governi di tutto il mondo permettono paradossalmente in maniera legale.

Noi abbiamo bisogno di apprendere, il primo dovere di un cittadino è di comprendere come funziona il mondo, come funzionano le istituzioni che ci opprimono. La politica è diventata più complicata di quanto già lo fosse. Cos’è ad esempio il WTO? Nessuno ce ne parla se noi non indaghiamo. Il WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, è l’unica istituzione transnazionale a essere dotata di un potere coercitivo. Per il WTO il commercio è un valore supremo, più importante di qualsiasi altra nozione politica, culturale, sanitaria o ecologica. E’ una delle istituzioni che dettano legge nel mondo, insieme al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale, insomma sono istituzioni che trasformano l’intero pianeta in una merce.

Quindi per sconfiggere le guerre, che sono originate da questi fenomeni, è assolutamente necessaria l’informazione per non essere più vittime delle falsità e delle frodi legali che alcuni governi attuano.

La pace, dunque, è possibile, ma bisogna guadagnarsela attraverso la conoscenza, attraverso la vera informazione, attraverso l’altruismo e la tolleranza.

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