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Un blog creato da robb_11 il 08/08/2007

Presenza d'Assenzio

Chiuso - [Alea iacta est]

 
 

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Chiuso.

Post n°44 pubblicato il 30 Giugno 2008 da robb_11
Foto di robb_11

E ritorno a scrivere, ma scrivo di una pausa a tempo indeterminato, quasi la stessa "pausa di riflessione" che prendono due amanti giunti ad un rapporto freddo e senza senso.
Nella comunità di Libero ho trovato tante persone capaci di scrivere mille post di mille righe e, in molti casi, fiumi di inutili parole. Ovviamente 'inutili' è relativo solo al mio interesse. Ho sempre scritto poco. Non ho superato il centinaio di post e alcuni di questi talvolta comportavano un notevole sforzo.
Ricordo come fosse ieri la mia foga iniziale nello scrivere i primi post, anche uno o due al giorno.
Ricordo le prime conoscenze di rete fatte, salotti di botta e risposta fatti di commenti esilaranti, momenti di panico, momenti di ansia, ma anche momenti di foga nello scrivere un commento comico, post che si improvvisano salotti di esilaranti gag e discussioni. Ma adesso scrivere un post è diventata un'azione pesante. Non riesco ad aprire un editor di testo per scrivere qualcosa. Il cursore stesso è diventato pesante.
Il tempo corre, corre e ad ogni compleanno ci presenta il conto di quello che non abbiamo fatto. E il tempo dedicato al blog e alla comunità è tempo che ti allontana dalla tua realizzazione personale, sia nato come motivo di ilarità, sfogo personale o morfina contro la malinconia. Lo è anche il tempo che sto dedicando adesso. E' un concetto opinabile, ci si potrebbero muovere diverse argomentazioni contro, ma non importa: è una mia considerazione.
Ora pago il conto e vado via. Il conto è stato amaro. Questo spazio mi ha insegnato tanto, più di quanto potessi immaginare.
Mi ha fatto crescere, mi ha sbattuto in faccia una realtà di false amicizie, falsi sentimenti, mi ha insegnato in meno di un anno lezioni che neanche ventisette anni di persone conosciute, cinque anni di animazione, quasi due anni di lavoro mi hanno insegnato. Ogni persona è diversa da come a te appare: ha tante facce quanto una sfera. E io di queste facce negli altri evidentemente non ne azzecco neanche una. E quando pensi di aver appreso la lezione, ti accorgi che questa è ancora più complessa di quanto a te appaia effettivamente. Le persone le prendo e le dipingo a modo mio. Finché risponderanno al mio dipinto tutto andrà bene. Quando non coincideranno, mi avranno deluso. Ma non sarebbe giusto neanche prendersela con loro, perché loro non mi hanno chiesto di essere dipinte come ho fatto.
Ho imparato a non donare incondizionatamente finché non ci si accorge che ne valga la pena; ho imparato a non fidarmi di alcuno; ho imparato a misurare una persona dai gesti e non dalle parole; ho imparato che una persona può ferirti ancor prima per mancanza di rispetto che per mancanza d'affetto, ho imparato che un tesoro non va sparso perché possa essere trovato; ho imparato che quando uno dice di esserti amico, senza dimostrartelo appena possibile con i fatti, si tratta di un'amicizia interessata; ho imparato che, se qualcuno ti elogia e ti lusinga senza conoscerti approfonditamente, le probabilità che ti stia calunniando in altre situazioni possono essere quanto meno pari.
E' arrivato il momento di chiudere. Qual momento migliore? Attorno a me c'è terra bruciata: molti blog amici vengono aggiornati lentamente, molti sono stati chiusi, i blog amici diminuiscono, i profili spariscono.
Chiudo, ma lo faccio al modo di UltimaVez. Non voglio che sia irreversibile. Voglio che rimanga una tentazione, perché la scelta non diventi un rimorso.

Robb¹¹

 
 
 

Piromania

Post n°43 pubblicato il 06 Maggio 2008 da robb_11
 
Tag: piromania, x

E arrivò danzante sul nero
Apocalisse e tutti gli intenti.
E portò con sé in fiamma
Tutto ciò che ebbe montato.
E flagellò i campi del tempo
E il fuoco consumava l'aria.
Con la scure della sua rabbia
Scatenò il viola sul dorato
E fiumi di cenere e sangue
Scorrevano ai suoi margini.
Con lingue di fuoco
E lampi di cielo.
Urlò nell'aere un verbo straziante.
Che trasformò il nero in bianco
E l'arso nulla era parso
Sotto la pioggia morta.
A l'occhi mei stanchi e sommessi
In un fiume ebrio di spirito
Ché pochi sanno e molti tacciono.
Voltò cavallo e spalle
E a trotto trionfante scorrazzò via.

 
 
 

Conversazioni di un certo spessore.

Foto di robb_11

Primo squillo da numero sconosciuto su cellulare aziendale = "Ho sbagliato numero"

Secondo squillo da numero sconosciuto su cellulare aziendale = "Non ho sbagliato numero: ti conosco e voglio essere richiamato/a"

Terzo squillo da numero sconosciuto su cellulare aziendale = "Allora vuoi richiamarmi?"

Primo squillo da cellulare aziendale su numero sconosciuto = "Ok, ho visto la chiamata e non ho intenzione di chiamarti. Se sai chi sono fatti sentire"

Quarto squillo da numero sconosciuto su cellulare aziendale = "Col cazzo. Chiama tu."

TELEFONATA da cellulare aziendale su numero sconosciuto.

Robb11: "Salve"

Sconosciuto/a: "Salve"

Robb11: "..."

Sconosciuta: "..."

Robb11: "ho ricevuto degli squilli da questo numero, ma non conosco la numerazione."

Sconosciuta: "..."

Robb11: "..."

Sconosciuta: "avevo questo numero memorizzato sul cellulare"

Robb11: "Come ti chiami?"

Sconosciuta con voce suadente: "Dalila. E tu?"

Robb11 controlla il visore del cellulare. No, nessun 899, ok.

Robb11: "Roberto".

Dalila con voce da porca suadente: "..."

Robb11: "Ok, ma io non conosco nessuna Dalila, tanto meno la voce mi ricorda qualcuno, sebbene tu abbia una bella voce"

Dalila con voce da porca, suadente e intrigante: "Grazie"

Robb11: "..."

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante e profonda: "..."

Robb11: "Ok, ma di dove sei?" mentre pensa "Il cellulare aziendale non ce l'ha nessuno... perché continui a tenere questa conversazione?"

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante, profonda ed eccitata: "Sardegna. Tu?"

Robb11: "Puglia"

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante, profonda, eccitata e sospirante: "..."

Robb11: "..."

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante, profonda, eccitata, sospirante e ansimante: "Allora mi scusi..."

Robb11: "Ok, ciao."

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante, profonda, eccitata, sospirante, ansimante e flebile: "Allora mi scusi..."

Robb11: "Niente, ciao"

Dalila con voce da porca, suadente, intrigante, profonda, eccitata, sospirante, ansimante, flebile e delusa: "Ciao".


Conversazioni al cellulare di un certo spessore. Come si sente dire nel volgo di Bari, "Meno male che non ha messo il vibratore..."

 
 
 

Salvate il soldato Robb11

Post n°41 pubblicato il 01 Aprile 2008 da robb_11
 
Foto di robb_11

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, [...].

Sarà che volge a mezzogiorno, anche se poi, per l'ora legale, si va avanti di un'ora, quindi non volgerà a mezzogiorno, ma all'una. Ci saranno seni e golfi, ma io le catene non le ho mai molto sopportate, neanche se di monti.

Tutto cominciò in una notte buia e tempestosa, il sole splendeva nel cielo, Heidi era per i campi a rubare un altro vestito a Cappuccetto Rosso e le caprette facevano ciao, o miao, o bau, o boh, ora non ricordo.
L'atmosfera era rarefatta. Per essere precisi, era di 0,85 bar. Ma, come si dice a San Patrignano, passiamo ai fatti.
In questo post voglio andare senza catene, a ruota libera. Preoccupatevi quindi perché l'ultima volta che l'ho detto ha cominciato a nevicare.
Prima di vivere qui in Italia ho passato il mio primo lunghissimo anno in Venezuela. Sarei dovuto nascere lì, se non fosse stato per la paura che mia madre aveva sugli ospedali venezuelani. Tutto sommato meglio in Italia, posso dire di essere stato campione del mondo due volte. Venne quindi in Italia e, essendo il reparto delle gestanti già pieno, gli infermieri hanno pensato di sistemarla tra le abortenti. Inutile dirvi il rischio che ho corso.Non solo, ma quel deficiente di un medico, lo ricordo ancora, dopo avermi estratto da quella piscina in cui ero immerso in apnea, mi schiaffeggia pure. Ok, sarà che lo fa con tutti, ma a me ha dato pure un cazzotto. Io, di tutta risposta, l'ho morso.
Ma ci sono altri momenti in cui ho corso un rischio di questo tipo. Una volta, ad esempio, nei miei primi mesi di vita, mi ritrovai uno scorpione sul mio cuscino e non era lì perché attratto dalle api della chicco che pendevano dal soffitto. Ora, non so come abbia fatto mio padre (i genitori hanno un sesto senso, per le donne è il settimo - per il settimo riferirsi ad un mio post precedente e chi lo trova vince un premio), ma nel sonno gli venne in mente un angelo che gli sussurrò di alzarsi e controllare la mia culla. Lui così fece e con uno straccio scacciò via l'intruso. Strano vero? Ok, in realtà mio padre si era alzato perché aveva sete, ma che importa?
Per il rischio successivo devono passare molti anni. Un diavoletto, mentre ero sul motorino con un mio amico, mi fece "Dai, raggiungi il limite del grip, non ti sei mai spinto così tanto con il motorino!". Il mio angioletto rispose "..." e io allora: "Emidio, dai! Guarda che bella curva alla Max Biaggi!". Ma in effetti, non si trattò del miglior campionato di Biaggi e forse neanche della mia migliore curva. La brecciolina poi dette il colpo decisivo. Nessuna auto passò a tranciarmi e ci potemmo rialzare subito. Uff...
E poi una sera, di ritorno da una giornata intensissima, il signor Sonno mi dette un colpo e io finii nell'altra corsia. Fortunatamente nessuno passò e lo shock mi svegliò. Da quel momento, mai più stanco al volante.
Oh, io le possibilità ve le ho date di farmi fuori, ma sembra che proprio non riusciate a fare a meno di me, vero?

 
 
 

La tecnologia avanza, ma gli ingegneri non stanno con le mani in mano, né tatomeno se ne lavano le mani

Post n°40 pubblicato il 13 Marzo 2008 da robb_11
 
Foto di robb_11


Per chi non l'avesse letto, ho già trattato l'annoso problema di trovare il modo di aprire il flusso d'acqua dei lavandini nei grandi esercizi commerciali quali il multisala in questo post.
Ti avvicini al lavandino, pesti a destra e a manca (che poi... perché si dice 'a manca' e 'mancino'? Insomma... fa veramente schifo dire 'sinistra'?) senza risultato, poi cerchi la fotocellula sotto il lavandino. Passare la mano verso il punto in cui pensi possa esserci non basta. Devi passarla più volte e proprio quando, innervosito, la passi con veemenza, lei si sveglia e ti getta uno spruzzo d'acqua a 10 bar di pressione che, ben che ti vada, ti sporca tutto il vestito di sapone. Ditemi che non è vero. Ditemelo. E se è vero non ditemelo.
Ma il punto è un altro. Non sempre si usa la fotocellula per questi scopi. E in questo campo l'uomo si è sbizzarrito più che con gli innesti tra gli alberi da frutta e tra gli attori porno (tra loro, non gli uni con gli altri o, almeno, non ancora). Oggi la mia immaginazione è stata di gran lunga superata dalla realtà. Oggi, in pausa pranzo, in un supermercato mi è capitato di andare in bagno. Oggi in un supermercato mi è capitato di dovermi lavare le mani. Oggi ho visto il primo rubinetto che si attiva con le ginocchia: ginocchio sinistro per l'acqua calda; ginocchio destro per quella fredda. Il mio viso? Allibito. Ecco che per lavarti le mani devi ballare il Tuca Tuca. Vedere la gente entrare e muovere le ginocchia per lavarsi le mani è paragonabile all'orso polare che cattura i pesci con la padella nella pubblicità dei documentari di Sky.
E ancora oggi mi sono accorto dell'ipocrisia dei supermercati. Avete presente quegli sportelli di ingresso che si aprono automaticamente? Bene, fateci caso, gli analoghi sportelli per l'uscita senza acquisti non si aprono mai automaticamente, quasi a voler punire l'utente taccagno.
E poi parlano di prezzi trasparenti... Bah! Io li leggo benissimo e sono anche piuttosto alti!
Nell'immagine, un nuovo modo ideato dai cinesi per aprire i rubinetti. C'è chi crede sia multifunzione e che si possa usare anche come orinatoio. Possibile?

 
 
 
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