Creato da piccolofiore2008 il 31/07/2008

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Il viaggio continua..ed è ciò che conta...

 

 

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Diffidenza

Post n°236 pubblicato il 16 Novembre 2012 da piccolofiore2008

Pensi di saper quasi tutto, ma, in realtà, ignori l'essenziale.

Che l'imperfezione è il lato umano più vero.
Quello su cui nessuno può fingere.
Imperfetta io..imperfetti tutti.
Parli con le persone e ti costruisci un'immagine, ma
solo rarissimamente i tuoi sentori son confermati.
E questa la dice tutta.
Forse, cerco profondità dove non esistono..
Aperture dove, invece, le porte son sbarrate;
sbarrate dalla piccolezza d'animo, dalla tracontanza, 
dalla presunzione d'aver la soluzione unica e giusta;
porte sbarrate dal giudizio..dalla saccenza...dall'insensibilità,
dall'assuefarsi ai luoghi comuni.
Forse, cerco spiegazioni e le cerco da chi ne da solamente 
di superficiali.
Forse, più imperfetta son io, che riempio di significati e
di significanti persone, eventi e momenti.
Anche questa è un'imperfezione. 
L'unica differenza è che io.. faccio del male solo  a me.

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Commenti al Post:
sorrisoconfiore
sorrisoconfiore il 16/11/12 alle 19:25 via WEB
Mai pensato di cambiare candeggio? Aperitivo con fiore, david
 
armoniainvisibile
armoniainvisibile il 19/11/12 alle 18:04 via WEB
se esprimi queste parole.... sono contento della tua follia,,,,, solo dal nettare della frutta acerba si evincono miele di saggezza....
 
vitapulitadgl
vitapulitadgl il 20/11/12 alle 15:51 via WEB
..forse..forse...forse..forse è solo vivere.. è solo vita....
 
 
piccolofiore2008
piccolofiore2008 il 20/11/12 alle 15:57 via WEB
Forse è solo vita, ma non per questo il risultato finale fà meno male o deve esser subìto, senza riflessione o reazione alcuna... La vita è esperienza e l'esperienza insegna. Deve insegnare...
 
chladni0
chladni0 il 24/11/12 alle 09:06 via WEB
Guardare giù, in profondità è una condanna tutta sulle spalle di chi la porta. Spesso "gli altri" possono ammirare questa capacità, ma breve sottile è il confine tra l'ammirazione e l'"approfittazione". Vita.....vita....forse a volte ci si stanca del fatto che la Vita, per alcune persone, si riduce ad un coacervo di assenze, diffidenze, solitudini, eccessi di sensibilità tradita. Spero di non aver disturbato troppo col mio commento, saluto e tolgo gli ormeggi.
 
 
piccolofiore2008
piccolofiore2008 il 24/11/12 alle 17:02 via WEB
Il tuo commento non solo non è stato di disturbo, ma ha centrato, invece, esattamente quello che io ho cercato di dire nel mio post. Sì, è vero, molti ammirano la capacità introspettiva altrui, la facilità di metter fuori e comunicare tutte le parti più recondite di se stessi.. In realtà non è un'arte, nè un trastullo. E' un viaggio coraggioso, è un atto di generosità, il cui tramite è la sensibilità. Ed è un viaggio, spesso, non piacevole, perchè posson nascere amare consapevolezze..o perchè le ferite son sempre dietro l'angolo. Chi lo intraprende, però, non è più in grado di fermarsi.. Sereno week-end e grazie del tuo interesse..:)
 
   
chladni0
chladni0 il 24/11/12 alle 18:20 via WEB
Ogni volta che lascio un commento (evento raro tra l'altro) ho sempre il timore di entrare in uno spazio privato (assurdo! i blog sono pubblici!!), poichè non tutti gradiscono. "Centrare" un commento non significa saperlo interpretare, ma aver vissuto quella identica situazione. Sappiamo quanto potere abbiano le parole -come scrivi tu stessa- nel bene, ma anche nel male. sappiamo quanto e come un messaggio possa essere distorto. Da quel che ho constatato questo dipende il più delle volte, da elementi sottratti abilmente, che chi abbiamo davanti, tace per edificare le proprie falsità. Chi scava nel profondo, chi dà un significato morale a quel che dice, è solo da eliminare, distruggere da parte di questa gente.....Purtroppo "loro" sono più numerosi. Ecco perchè, quando trovo qualcosa da condividere con qualcuno come te, lo faccio. Seppur timorosa. Tornerò ancora qui per leggerti, o forse...leggermi (quello che scrivi mi è molto familiare).
 
     
piccolofiore2008
piccolofiore2008 il 24/11/12 alle 18:46 via WEB
Non so se siano più "numerosi" coloro che violentano la sensibilità altrui..Esistono differenze, esiste la diversità. E, forse, è meglio così. Non è bello esserne feriti, ma, tant'è, la propria natura non cambia poi tanto; può subire aggiustamenti, imparare a rialzarsi più in fretta della volta precedente, magari..L'indole, però, rimane la stessa. D'altra parte, spesso, le ferite sono involontarie, inferte per la troppa incolpevole leggerezza. Non è semplice, non lo è. Fà parte del tutto, del "sentirsi", del "viversi". E credo davvero che nulla, a questo mondo, valga di più se non il viversi appieno, in ogni anfratto più recondito, nella propria gioia, come nel proprio dolore, nel rispetto degli altri, ma soprattutto, di se stessi. Forse, proprio perchè conosco i limiti, perchè ogni giorno urto contro muri che si frappongono a ciò, lo considero il bene più grande di tutti. Sei la benvenuta tra le mie righe..Un sorriso..
 
chladni0
chladni0 il 25/11/12 alle 09:09 via WEB
...dunque non possiamo che prendere atto della diversità e cercare di non soccombere al circolo vizioso. Intendi il "viversi" come "conoscersi" fin dentro i propri limiti, trovare somiglianze e differenze con le altre persone (comprese quelle che ci fanno del male)? Ho capito bene? Intendo come "circolo vizioso" quello che ci fa ripiegare su noi stessi, alla fine di un percorso in cui incrociamo altre vite, nonostante tutto. Sbaglio o c'è una luce nelle tue parole? E' una luce di speranza (che magari quel silenzio di cui parli, possa prima o poi risolversi) o di autoconsapevolezza?
 
 
piccolofiore2008
piccolofiore2008 il 25/11/12 alle 17:32 via WEB
Sì, intendo il "viversi" come "conoscersi", innanzitutto...e anche come esser liberi di scegliere in base ai propri impulsi. Da quando sto qui dentro, il mio vivermi è stato pienamente un conoscermi, attraverso il contatto con altri..Meno spesso, esso ha potuto esser foriero di una scelta libera, per tanti motivi. E ho sofferto, enormemente, nell'uno e nell'altro caso. Il pericolo vero è proprio quel circolo vizioso di cui parli tu. Ora, non lo so se c'è un filo di speranza. Per come mi sento, mi sembra di no..però, tu lo hai visto quel filo.. Forse, non voglio ammetterlo o, forse, cerco l'ennesima illusione nell'illusione, e cioè che possa esistere ancora.. Ripiegare su me stessa mi spaventa, tanto. E' come scorgere un'ombra tetra e fredda, che avvolge le cose e le spegne. Questa, forse, è la mia paura più grande...
 
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