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« ponteggi...stranamente »

Post n°220 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da poison.dee
 

è tutto complicato.
anche telefonare in pizzeria per prenotare un miserrimo tavolo per tre è un’operazione che richiede tempo, ma soprattutto pazienza.
la sottoscritta, che in ufficio rischia l’attacco isterico ogni quarto d’ora, di pazienza non ne ha molta. il tempo, bah… quello si trova.
la pizzeria in questione ha almeno due pregi: (1) produce una pizza di squisita bontà - 2) si trova di fronte ad un cinema che la sottoscritta e le amiche frequentano abitualmente) e una caterva di difetti, non ultima la totale disorganizzazione congenita di tutto lo staff.
è una pizzeria fighetta, pochi tavoli, un sacco di personale, prenotazione obbligatoria altrimenti scordati di poter mangiare lì.
tu prenoti – faticosamente – e, all’orario prestabilito, ti presenti nel locale. prima che qualcuno si accorga che tu hai varcato la soglia passano i minuti.
finalmente qualcuno si rende conto della tua esistenza, nel frattempo tu hai pensato :
a)      cazzo, la dieta funziona!
b)      sono diventata trasparente
c)       non mi considera mai nessuno
d)      a chi devo fare un pompino per potermi sedere ?
prendono nota del tuo nome e verificano che corrisponda a quello che hai lasciato durante la prenotazione. si guardano attorno spaesati finchè si accorgono che ci sono due tavoli liberi, quindi deducono ineluttabilmente che uno è il tuo.
ti fanno sedere e lì passano altri minuti. una delle cameriere, vestita come al galà della croce rossa di montecarlo gira a vuoto fra i tavoli, e tu pensi che appena abbia individuato il tuo tavolo verrà a sparecchiarlo. no. non si capisce con quale logica, ma lei va a sparecchiare quello vuoto. poi non si sa come arriva da te, e ti porge i menu. quindi realizza che il tavolo non è pronto e torna indietro a prendere un coprimacchia pulito.
si ripresenta. toglie il lumino da morto che fa tanto atmosfera e, non sapendo dove appoggiarlo mentre toglie la tovaglia sporca, lo sistema amabilmente sul tavolo a fianco, ovviamente occupato.
non senza difficoltà riesce a mettere la tovaglia pulita e, contemporaneamente arriva un altro cameriere che porta l’aperitivo. noi siamo in tre, ma, ahimè, lui ha due mani sole (il vassoio, questo sconosciuto) e di aperitivi ne porta solo due. prontamente arriva un terzo cameriere a porgervi il terzo aperitivo. non oso pensare alla processione che si potrebbe formare attorno ad un tavolo di ben 6 persone.
vi lasciano lì a decidere il tempo necessario. tu sai già che prenderai una margherita e una media chiara, ma loro indugiano. nel frattempo riesci ad organizzare le prossime vacanze da qui al capodanno del 2027, verifichi l’estratto conto di zio funino, controlli il preventivo del dentista, conti le piastrelle e ti schiacci i punti neri. loro niente.
cerchi disperatamente qualcuno con lo sguardo lacrimoso della mamma di bambi e, quando ormai stai pensando di trasferirti nel famigerato pub irlandese lì accanto lei arriva, come niente fosse e chiede “sapete già?”

 
 
 
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