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140830 # 2 - Ludmillo e Las Vegas

Post n°508 pubblicato il 30 Agosto 2014 da sciarconazzi

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Avevamo lasciato Ludmillo sotto al gazebo insieme a Clitemnestra quando, come un fulmine a ciel sereno, irruppe sulla scena l'ispettore di Polizia Maniglieri con un odioso mandato di perquisizione.

Alla fine di quella giornata, dopo non aver trovato nulla, l’ispettore Maniglieri e i suoi uomini lasciarono "Villa Equilatero" promettendo o, meglio, minacciando che sarebbero tornati finché non avessero scoperto qualcosa.
Ludmillo si strinse nelle spalle ed espirò fumo.
Correva l'anno 2001.

Alcuni giorni dopo l'increscioso episodio, Clitemnestra chiese di potersi trasferire a "Villa Equilatero". Ludmillo fu scosso da un brivido di inquietudine che non riuscì a spiegarsi. Percepì un "tremito nella Forza"*  ma non disse niente. Acconsentì con un sorriso e, in cuor suo, ne era molto lieto.
Cionondimeno sentiva nelle ossa che non sarebbe stata una buona idea.

- Che ne diresti di un viaggio? Io e te soli, ci prendiamo una vacanza dal mondo e dai suoi problemi - suggerì Ludmillo durante una colazione. Non l'ebbe mai vista più raggiante di quel mattino. E così, di lì a poco partirono; e viaggiarono molto senza mete né piani. Saltarono da un aereo all'altro come fossero tram.
Trascorsero due mesi.

- Sei sicuro che vuoi andare ancora fino a Rio, caro? – chiese Clitemnestra quella sera mentre rientravano nell’albergo di Las Vegas.
- Perché? – rispose Ludmillo con un sorriso che aveva anche un che di etilico.
- Ma caro…quanto stai spendendo?
- Ho delle rendite, tesoro mio premuroso… Pensiamo a noi, ora – e la baciò.
Non poteva certo immaginare che subdoli nemici nell’oscurità gli stavano tramando contro.
Il mattino successivo, come di consueto, si fecero portare la colazione nella suite.
Ludmillo sonnecchiava mollemente nel letto disfatto cullato dallo scroscio della doccia che giungeva dal bagno. Tra loro non usava chiudere la porta.
Clitemnestra si era alzata da un quarto d’ora e stava terminando di lavarsi.
Uscì dal bagno con l’accappatoio bianco dell’albergo e un asciugamano messo a mo’ di turbante in testa. Si versò una tazza di thè, ci mise del latte e un po’ di zucchero. Mescolò facendo tintinnare di proposito il cucchiaino per spronare il suo fidanzato a levarsi dal letto. Poi uscì sulla terrazza al venticinquesimo piano.

*è un modo di dire di noi Jedi (Obi-Wan Kenobi)

 

 
 
 
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