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TagKandinsky - il sogno in rosso (che meraviglia) |
Creato da: Sibillias il 04/06/2006
Uno Spazio di Libere Espressioni molto, molto Personale...
Post n°71 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias
Napoli la città del sole e del mare A Napoli il mare ti chiama, si fa vedere e si fa sentire in tutto il suo splendore, sempre e comunque, nelle calde giornate d'estate come in inverno, anche quando tira vento non si può fare a meno di restare ad occhi aperti di fronte al golfo.
Lungo via Partenope si arriva al castello più antico della città, ospitato sull'isoletta di Megaride dove nell'antichità si estendeva una parte della villa del valoroso guerriero romano Lucullo: il castel dell'Ovo. Danneggiato durante l'assedio del 1503, fu ricostruito per volere di Alfonso I e subì altre trasformazioni nel XVII secolo. Proseguiamo per via Francesco Caracciolo, a Mergellina, dove in via Galliani, all'interno del mercatino della Torretta, troverete la Trattoria cibi cotti di nonna Anna: pochi piatti ma veramente buoni e a prezzi onestissimi per assaggiare il meglio della cucina napoletana. Se poi volete un posto veramente romantico, dove gustare dell'ottimo pesce fresco, vi consigliamo una piacevole sosta da "Cicciotto" il ristorante dei fratelli Capuano. Quasi inutile chiedere il menù, in tavola vi arriverà quello che il mare offre in giornata. Soppressata di polipo, carpaccio di pesce, maccheroncini con la gallinella, grigliate di pesce e degli indimenticabili scialatielli fatti a mano con granchi felloni. Tra i dolci, immancabile la crostata con la crema, freschissima e rigorosamente fatta in casa. Il tutto si può gustare anche all'aperto, all'ombra dei resti del Tempio romano della Fortuna, in compagnia del mare ammirabile in tutto il suo splendore e che rende Napoli una delle città più belle al mondo.
Post n°70 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias
Il retropensiero dell'arte contemporanea - conclusione
Post n°69 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias
Il punto fondamentale è questo: non è affatto vero che “l’arte contemporanea non trasmette emozioni”; il problema è che tali emozioni si accompagnano sempre ad un retropensiero. Lo sviluppo del retropensiero (non sempre originale) dilaziona di qualche secondo l’arrivo allo spettatore delle emozioni.
Post n°68 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias
Ieri sera sono andata al cinema con una amica, con un ragazzo conosciuto casualmente la scorsa settimana in un pub e con un amico di quest'ultimo. E' stata una serata davvero piacevole. Il mio uomo si chiederà come mai ultimamente non sia spesso disponibile ad incontrarlo... mi spiace, ma ho voglia di svago e di nuove conoscenze. Il lavoro mi stressa, le preoccupazioni del quotidiano non sono irrilevanti sul mio umore, le regole impostemi ogni giorno da ciò che mi circonda sono per me troppe... ecco che quando si tratta di organizzare le mie questioni personali e sentimentali non voglio più stare a regole, di nessun genere. Stare con amici o con conoscenti non impone troppi vincoli, ma stare con un uomo sì. Il mio è il tipico discorso da persona single, ma so che nelle mie idee non vi è il concetto di single... se vi è la persona giusta accanto certe questioni non si pongono nemmeno e niente viene preso come un dovere o una regola, bensì come volere.
Post n°67 pubblicato il 30 Agosto 2006 da Sibillias
Buongiorno a tutti! Qui da me c'è il sole, io mi sento un po' la testa pesante, non ho per niente voglia di recarmi al lavoro... avrei tante cosucce interessanti da concludere!
Post n°66 pubblicato il 29 Agosto 2006 da Sibillias
Negli ultimi mesi sempre più spesso si sente parlare di Templari, Sacro Graal e Priorato di Sion.
Post n°65 pubblicato il 29 Agosto 2006 da Sibillias
Continuo ad organizzare serate con amici ed a disdire gli incontri con il mio uomo. Non mi limito ad accettare passivamente inviti, bensì organizzo e propongo io le serate ad amiche o ad amici. Ma che succede, mi chiedo. Possibile che non abbia più voglia di lui? Devo mettere la testa a posto, non posso ogni volta allontanarmi da qualcuno solo perché il cuore non mi batte forte, perché non sempre mi piace come bacia, perché non mi entusiasma con le sue logiche, perché non sento passione o perché semplicemente non ne sono innamorata. Invece sì, sì che posso. Alla fine credo non sia nemmeno corretto stare con un uomo solo quando conviene e non perché lo si ama e lo si desidera. Insomma, un uomo se mi piace davvero diviene l'aspetto fondamentale della mia vita e lo voglio accanto così come è senza riserve... peccato non abbia mai incontrato un uomo così. Beh, forse qualcuno sì; ma per un motivo o per un altro, da non imputare a me, poi non si è concretizzato al meglio una relazione. La verità è che uscire con amici ora mi distrae, mi permette di pensare meno alla mia relazione non soddisfacente. Mi devo prendere del tempo, non ho ancora la forza di lasciare una persona che per me ha significato tanto... dopo tanti tira e molla non posso compiere mosse azzardate, ora basta.
Post n°64 pubblicato il 28 Agosto 2006 da Sibillias
La Fantasia E' Più Importante Della Conoscenza...
Post n°63 pubblicato il 28 Agosto 2006 da Sibillias
I castelli medievali: storia e mito Una sentinella da un'alta torre grida l'allarme, il ponte levatoio viene sollevato in gran fretta, la gente corre come impazzita all'interno delle mura, il sibilo delle frecce... Potremmo così iniziare un viaggio virtuale nel medioevo. Ma possiamo anche scegliere di allontanarci dai luoghi pericolosi e scegliere di tornarci solo a battaglia finita. E allora vedremmo il castello nel pieno delle sue attività, seguire con occhio indiscreto le vicende di corte, e magari qualcuno potrebbe svelarci i misteri dei cunicoli e tunnel sotterranei, dei passaggi segreti. L'immaginario collettivo è sempre stato stuzzicato dall'idea di vivere le vicende dei cavalieri e di respirare l'aria di un mondo infinitamente romantico e affascinante, sebbene considerato un lungo momento buio della storia.
Post n°62 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
Sono a pezzi. Ho mal di testa da venerdì e l'umore non è dei migliori. Sono confusa e forse il mal di testa è causato dalle mie riflessioni, dal mio non saper prendere una decisione importante. E' da anni che conosco una persona con la quale ho creato un rapporto di amicizia e altro, ma non sento di essere innamorata di questo uomo. La nostra storia non è stata lineare: l'ho lasciato e ripreso troppo spesso ed ennesime volte qualcun altro ha preso il suo ruolo. Non mi sono certo comportata da brava ragazza con lui, ma devo pure ammettere che egli non mi dà ciò che voglio, non mi sa dare carica positiva, non mi entusiasma e soprattutto non sa nemmeno cosa significhi la spontaneità e la passione per le cose essenziali e semplici della vita. Ora non c'è nessun altro nella mia vita, ma devo rendermi conto che stare con chi non amo non va bene ne per me ne per lui. Quante volte mi sono ritrovata in una simile situazione con altri... forse sono io che sono davvero troppo complicata. In raltà anche se non c'è nessun altro in modo concreto. c'è però l'idea... l'idea di qualcun altro.
Post n°61 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
Il benessere aumenta con il reddito ma diminuisce con l'aspirazione ad aumentare il reddito, dice Easterlin. Ogni rincorsa ai beni posizionali riduce la felicità perché alimenta le aspirazioni in modo più stabile di quando non garantisca le soddisfazioni. I beni relazionali sono tanto più veri e soddisfacenti in quanto capaci di portare soluzioni ai bisogni e nello stesso tempo generare emozioni e calore. Esempi? Le idee si comprano sul mercato della consulenza e hanno certamente il loro valore, ma un'idea prodotta e regalata da un amico ha un sapore diverso e garantisce una soddisfazione più duratura. L'eventuale monetizzazione dei beni relazionali si tradurrebbe in un impoverimento profondo della società. E questo dimostra che un avanzamento della dimensione del mercato, anche con un conseguente aumento del Reddito nazionale, non produce un aumento della felicità ma il suo contrario, quando avviene attraverso una riduzione dello spazio dei beni relazionali a favore di quelli convenzionali. Purtroppo, questa sostituzione avviene continuamente. Anche nelle società opulente che potrebbero permettersi di ridurre la quota di tempo dedicato al lavoro o l'accumulazione di risparmio per i consumi futuri per cominciare a godersi di più la vita, il desiderio di guadagnare sempre più denaro non diminuisce, la monetizzazione di tutte le dimensioni sociali avanza inesorabile e il tempo diventa la risorsa scarsa per eccellenza. Si deve partire proprio da queste osservazioni per tentare di trovare una spiegazione all'assurda infelicità delle società sviluppate. Occorre porsi una domanda: perché le società sviluppate destinano la maggior parte della crescita di produttività all'aumento della produzione invece che usarla per ridurre il tempo dedicato al lavoro? La spiegazione è in fondo l'altra faccia della medaglia del tema dei beni posizionali. L'ipotesi di base è che le persone sono interessate alla ricchezza e al consumo in senso relativo e non assoluto: questo non significa solo che la soddisfazione dell'acquisto di un bene è erosa nel tempo dal fatto che anche altri arrivano a possederlo; significa altresì che quando le persone vedono che qualcuno possiede ricchezze o beni di valore superiore al loro tendono a darsi da fare per raggiungerlo. Questo meccanismo può essere definito in termini tecnici: «esternalità negativa posizionale». Che si sintetizza con una osservazione insensata quanto vera: l'aumento della ricchezza di qualcuno si trasforma immediatamente in una riduzione del benessere di qualcun altro. Anche per questa ragione, dunque, la crescita economica determina infelicità.
Post n°60 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
L’alba dei network organizzati Perché i network dovrebbero avere organizzazione? La loro natura caotica e disorganizzata non è forse una buona cosa che bisogna preservare? Perché si dovrebbe disturbare l'atmosfera informale dei network? Non preoccupatevi. I network organizzati ancora non esistono. Il concetto presentato qui deve essere letto come una proposta, l’abbozzo di un processo in divenire che avrà bisogno una guida attiva attraverso il contraddittorio e l'elaborazione collettiva. Ciò di cui invece non ha bisogno è di una decostruzione immediata Chiunque può effettuarla. Inutile dire che i network organizzati sono esistiti per secoli. Basti pensare ai gesuiti. La storia dei network organizzati può essere ripercorsa, e probabilmente lo sarà, ma questo non serve a molto per quelli che sono gli obiettivi della nostra indagine. I network di cui stiamo parlando qui sono specificamente quelli collocati nell'ambito dei media digitali. Sono caratterizzati dalla loro irrilevanza e invisibilità tanto per gli "old media" quanto per i p-in-p (persone del potere). La teoria generale dei network può essere utile per chiarire determinati obiettivi, ma non risponde alle domande che pongono i new media basati su network sociali. È di qualche utilità per voi il fatto di sapere che le molecole o i modelli del DNA sono anche dei network? Non esistono network al di fuori della società. Come tutte le entità tecnoumane, essi sono contagiati dal potere. I network sono le macchine ideali di Foucault. Minacciano il potere almeno quanto lo generano. Il loro diagramma del potere può operare su una gamma di scale, attraversando reti locali e incontrandosi con proteste trans-nazionali. Per quanto innocui possano sembrare, i network fanno esplodere le differenze. Vale a riguardo la massima di Foucault: il potere produce. Traducete questo concetto sui network organizzati e otterrete la potenza dell'invenzione. La traduzione è infatti la condizione dell’invenzione. La mediologia, come l'ha definita Régis Debray (1996), è la pratica dell'invenzione all'interno dei sistemi tecno-sociali dei networks. Come un metodo collaborativo di critica immanente, la mediologia assembla una moltitudine di componenti su una rete di relazioni che si addensano intorno a problemi specifici e libere passioni. In questo senso, i network sfuggono costantemente ai tentativi di comando o di controllo. È questa l'entropia variabile delle reti. Il contrario dei network organizzati non è il caos. I network organizzati intervengono continuamente nella temporalità radicale della mediasfera di oggi. Il breve-terminismo è la condizione permanente che viene inflitta dai governi, dalle corporation e dalla quotidianità. La psicofarmacologia è la forma di gestione biotecnica di questa condizione (Bifo, 2005). I network organizzati offrono una diversa possibilità - la possibilità della creatività, dell'invenzione e di propositi che non sono determinati in prima istanza dagli scricchiolanti e spesso disorientati tentativi di mantenere il controllo, come testimoniano una serie di istituzioni che sono emerse all'epoca dello stato moderno e sono sopravvissute fin a questi giorni all'interno del complesso dello stato-corporation, che continua a mantenere il monopolio sulla legittimazione della violenza.
Post n°59 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
Notizia pubblicata in rete il 18/07/2006 15.46
Post n°58 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
E' decisamente tardi... sono stata al cinema con una persona che da sempre mi dà più gusto a ciò che osservo, mi dà soddisfazione con le sue logiche matematiche; ma questo non significa che sia la mia anima gemella. A volte si crea una sintonia incredibile a livello concettuale, ma non è tutto. Ho sempre sostenuto che la sintonia delle menti è alla base di una relazione con un uomo, ma non è così. Il mondo dei sogni mi attende, io sono in attesa di altro, ma ora mi lascio rapire da questo mondo incantato dove un mio folle desiderio può anche realizzarsi. E' dura poi affrontare il risveglio, ma so pure che la vita reale e tangibile talvolta sa stupirmi e meravigliarmi ancor più della vita sognata.
Post n°57 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
L'ultima trasgressione sessuale viene da Oltremanica. Si scrive "dogging", si legge "sesso all'aria aperta con possibilità di esibirsi e/o farsi guardare".
Post n°56 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias
Moda: l'estate si colora di rosso Il rosso, il colore della passione, ha rivestito un ruolo di primo piano in questa calda estate 2006. Certo, il rosso non è affatto un colore facile, ma per chi può permetterselo, rimane uno degli strumenti più efficaci di seduzione. Su questo gli stilisti non hanno dubbi, dal momento che in molti hanno proposto questa estate almeno un pezzo rosso. Anche nel make up il rosso tiene banco: funziona sempre il gloss rosso carminio in tono con lo smalto, l’importante è non esagerare. Il rosso va sfoggiato preferibilmente nelle occasioni mondane, meno consigliato sul posto di lavoro. Il rosso da è il mio colore preferito e quando la moda esalta questo colore eco che trova la mia approvazione... credo sia il colore più ricco di significato. Il rosso, nel bene e nel male, rappresenta in modo più convincente i vari contesti della vita.
Post n°55 pubblicato il 26 Agosto 2006 da Sibillias
Rennes-le-Chateau è ormai meta di continui pellegrinaggi da parte di centinaia di cercatori di tesori, convinti che in paese si nasconda qualcosa di importantissimo: forse delle ricchezze, o dei documenti in grado di gettare una nuova luce sulle origini del cristianesimo o chissà cos'altro. All'origine di questa "febbre dell'oro" c'è un articolo comparso sulla stampa locale, a firma di Albert Salomon, datato 1956. Qui, il vecchio parroco del paese, ormai defunto, veniva presentato come "il sacerdote miliardario". Salomon scriveva che Bérenger Saunière aveva ritrovato, durante i restauri della parrocchiale, una serie di documenti che l'avrebbero arricchito enormemente. Traccia dell'enorme ricchezza di Saunière è rimasta nelle costruzioni che ha fatto erigere in paese, ancora oggi visibili in tutto il loro sfarzo. Fece costruire una splendida villa riccamente decorata, un sontuoso parco con aiuole e fontane, fece completamente restaurare e decorare la chiesa parrocchiale di Santa Maddalena, erigere una serra in cui allevare animali esotici. L'opera più nota, però, è la torre biblioteca che si affaccia sui Pirenei, la Tour Magdala, ormai diventata l'icona per eccellenza del paese. Dove aveva preso i soldi per costruire tutte queste meraviglie? Ma chi aveva messo le pergamene in quel pilastro? E chi le aveva compilate? I tre inglesi, guidati da alcuni segnali contenuti in quei documenti, affermarono che gli autori fossero i membri di una società segreta il cui nome vi è già noto: il Priorato di Sion.
Post n°54 pubblicato il 26 Agosto 2006 da Sibillias
Un libro che vende 40 milioni di copie in tutto il mondo è certamente un fenomeno culturale degno di nota. Tale è stato il successo editoriale del "Codice da Vinci" di Dan Brown. Quali corde è stato in grado di toccare? Quali temi ha sollevato e qual è il contesto storico in cui è nato? Ecco... un viaggio psichedelico tra verità, errori e orrori del romanzo. Perché questo possa essere un contributo fruibile anche da chi non ha letto il romanzo, ecco un riassunto - volutamente stringato - della sua trama. Il curatore del Louvre, Jacques Saunière, viene trovato ucciso in uno dei corridoi del Museo. L'investigatore che si occupa del caso, Robert Langdon, viene a sapere che Saunière era uno dei più grandi esperti di Leonardo da Vinci. Nel corso del romanzo, Langdon scopre che lo scienziato aveva fatto parte di una società segreta chiamata "Priorato di Sion". Il segreto custodito da mille anni dal Priorato era qualcosa in grado di cambiare la storia e minare le basi della Chiesa Cattolica. Riguardava infatti Gesù Cristo, che si sarebbe sposato con Maria Maddalena e avrebbe avuto una discendenza i cui membri sono ancora tra noi. Questa discendenza, dal sangue - per così dire - "regale", sarebbe nota come Sang Real, o detta con il termine più noto, Santo Graal. Il protagonista scopre quindi che molti indizi sono custoditi nella chiesa di Saint Sulpice a Parigi, svelando così il vero mistero del Graal. "Sangreal... Sang Real... San Greal... Sangue Reale... Santo Graal." Tutti erano collegati tra loro. "Il Santo Graal è Maria Maddalena, la madre della dinastia regale di Gesù Cristo" Quella del Sang Real è tecnicamente una "sciarada": basta pensare a tre mendicanti. Spostando lo spazio, diventa tremendi canti. Qui abbiamo il Santo Graal, San Greal che diventa Sang Real. Un'idea originale, ma… partorita da Dan Brown?
Post n°53 pubblicato il 26 Agosto 2006 da Sibillias
Il Tesoro dei Templari
Post n°52 pubblicato il 26 Agosto 2006 da Sibillias
Hitler e la Heilige Lance
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