1,nessuno¢omila
Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina
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La strada andava verso il mare. E anche lei.
"...come chi
non ha piu' fretta
verso il mare camminò..."
Contro il vento che scompiglia capelli e pensieri che scompigliano la mente. Lo stesso vento che le portava odore di salsedine e chiusa nel suo cappuccio guardava basso, poi alto, poi davanti e di nuovo giù.
"...gli occhi acquosi
di tristezza
oltre quel cielo
un altro cielo
lui cercò..."
Spense l'mp3 perché poteva sentirla meglio, ora, la musica: quella del mare, quell'andare e venire e infine rimanere sempre lì eppure modificare e visitare.
"...pallide le spalle magre
contro l'orizzonte andò
un silenzio nero
come il culo
dell'inferno
a lui si accompagno'..."
L'aveva sempre invidiato lei, il mare, quel suo non arrendersi di fronte a niente, quel suo arrabbiarsi e, perché no, anche spaventare, quel suo avvolgere e restuire, quel suo guarire.
Pensava ad oceano-mare di Baricco, al vecchio pittore che dipingeva il mare con il mare, perchè non c'è altro modo di coglierlo, di fermarlo. Il suo compagno di pensione, invece, pensava di averne trovato la fine, proprio là: dove l'onda si ritira. Lei, al contrario, pensava che quello era solo un nuovo inizio. Già... perché era fortunato anche in questo, il mare: poteva sempre riniziare, tutte le volte che voleva e se un'onda gli veniva male-troppo lunga o troppo corta- lui poteva subito riprovare, aveva infiniti tentativi, lui. Lei invece no, nonostante le maniche rimboccate e l'olio di gomito, le notti insonni e le meningi spremute fino a consumarle.
"...i sogni sognati
con tanta ingenuità
marciscono in fondo a una via..."
Era iniziata una leggera salita, intanto, e il muretto che le aveva fatto da paraocchi, ora, diventava sempre più basso, o forse era lei a diventare più alta.
D'un tratto la spiaggia: così, all'improvviso, che lei nemmeno se l'aspettava e quasi le mancò il fiato come la prima volta che era entrata allo stadio Olimpico e alla fine dei gradini aveva guardato giù. Come un dosso quando sei in macchina.
" tra le barche a pancia all'aria
rauco il vento s'infilò
l'ultima boccata forte
poi le scarpe si cavò..."
Il vento faceva danzare la sabbia e l'infilava dappertutto, anche dentro i suoi occhi, ma lei non voleva tenerli chiusi, non poteva.
"...le speranze mezze uccise dalla vita
tra le onde abbandonò..."
"...la schiuma gli si fece incontro
e i suoi piedi incatenò..."
"...si aggrappò sfinito al suo dolore
ed il mare lo ingoiò..."
[si ringrazia Claudio Baglioni per la collaborazione .]
[non è che io non ho neuroni...sono le connessioni che mi mancano!]
JO
perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.
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DUE ZERO ZERO CINQUE
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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
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delle vostre canzoni vi potete fidare..."