Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi del 07/01/2006

Lo dicevo io che era un Angelo.

Post n°122 pubblicato il 07 Gennaio 2006 da psike830

Ieri sera appena arrivata al bar c'era il sottotenente che mi guardava in modo un po' strano. Non capivo il motivo.
Me ne sono accorta appena scesa dalla macchina.
Dal cofano usciva FUMO.
FUMO SOLO DALLA PARTE SINISTRA.
Il sottotenente, si sà, non è un genio dei motori, di computer, televisioni, dvd e cosa del genere sì, ma di motori....
"Spegnila, magari smette"(bel consiglio!)
Come volevasi dimostrare...
In quel momento il bar era pieno di gente, di gente che come il sottotenente non capiva un tubo di motori.
Decido di spostare la macchina e di metterla davanti al negozio del già pluricitato sottotenente, almeno se esplode ci rimette lui(e io naturalmente!).
Scendo.
Niente fumo.
Può andare.
Me la faccio a piedi fino al bar.
Tengo la testa bassa per provare a ripararmi dal freddo.
Appena arrivata la rialzo e mi trovo davanti un paio d'occhi che...sì...dovrei proprio conoscere.
Sono quelli di A.
Ci guardiamo un po' stupiti di incontrarci in questo modo.
Si parla del più e del meno.
E le arpie lì dietro...Occhi che lanciano fulimini e saette.
Me ne frego.
Mentre chiacchiero allegramente con A. col mio fido bicchiere di vino in mano, casualmente mi giro.
B.
A due passi da me.
Lo guardo, lui non mi ha visto.
Sta parlando con una roscia mozzafiato sulla panchina, magari, sicuramente(nei paesi le voci arrivano in fretta), è la sua nuova fiamma.
Faccio la vaga.
Siamo stati al cinema insieme l'altra sera e conoscendolo sarebbe capace di venir qui e stamparmi un bacio sulle labbra davanti a tutti.
Eccolo.
Si avvicina.
Io tremo.
Mi vede.
Mi viene incontro.
Si mette tra me e A.
A. sapendo dei trascorsi (e non dei presenti) storce un po'.
B. avendo sempre avuto il sospetto di A.(e mai la certezza) sembra farlo apposta.
PANICO.
PANICO TOTALE.
Fortunatamente si limita a passarmi una mano fra i capelli, in un modo forse un po' troppo dolce, ma per darmi un bacio c'è veramente troppo gente o forse...la roscia è ancora troppo vicina.
Due parole e se ne va.
"ci vediamo dopo, ora sono un po' di corsa"
Tiro un SILENZIOSO sospiro di sollievo.
Il sottotenente se la ride sotto i baffi.
Lui sa.
Si decide il pub.
A. addirittura decide di venire in macchina con me.
Il sottotenente mi ricorda che la mia auto non è proprio nelle condizioni migliori.
"Prendo io la macchina, aspettatemi qui"
Io e A. in mezzo al parcheggio, soli.
Gli racconto le tragedie della mia povera Panda, lui quasi si commuove accarezzando la sua fedele e malandata Punto.
Ce la ridiamo.
"BIMBA!"
A sentire la sua voce quasi mi prende un infarto.
E' B.
Comincia a chiedermi dove vai, cosa fai...
Lui non è mai stato geloso, di nessuno, ma la mia amicizia con A. allora non gli era mai andata giù (ha avuto l'occhio lungo) e anche adesso sembra voler interrompere tutti i momenti che ci vede passare da soli.
Il sottotenente non arriva, A. gira in tondo nel parcheggio facendo finta di non ascoltare.
B. se ne sta per andare, si avvicina per salutarmi e con un'abilità che non credevo di possedere riesco a trasformare il bacio destinato alle mie labbra in due baci agli angoli della bocca.
A. sembra non sospettare nulla, B. è un po' più dubbioso.
Arriva finalmente il sottotenente, si va al pub.
Capito proprio in mezzo alle due arpie, ma chi se ne frega.
Al ritorno A. mi dice che se voglio nei prossimi giorni mi dà un'occhiata alla macchina, stasera non può perchè è già tardi e domani deve lavorare.
Arrivati a destinazione.
Accendo la macchina.
Rumori strani.
Ancora fumo.
A. mi guarda.
"seguimi andiamo a casa mia"
Sfortunatamente non è una proposta.
Suona più come un ordine.
Abita poco lontano, in campagna.
E' l'una di notte. Buio pesto.
Lo guardo da lontano armeggiare nel garage.
In questo momento lo sposerei, giuro!
Si toglie il giubbotto, lo mette nella Punto.
Si tira sù le maniche del maglione e della camicia.
Apro il cofano, lo blocco.
Osservo i suoi muscoli che aprono tappi a me sconosciuti.
Sono incantata, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Mi dice di fargli luce.
Invece di illuminare il motore alzo la lampada e lo guardo.
lui guarda me.
un attimo.
un solo attimo.
mi perdo nel suo sguardo dolce, nel suo essere così misterioso e pieno di sorprese.
Ci stiamo per avvicinare.
Squilla il mio telefono.
Nel momento meno adatto.
NEL MOMENTO MENO ADATTO.
Un messaggio.
Un tizio che mi invita a cena.
Rido.
Lui continua il suo lavoro.
segue una lezione sui motori FIAT.
Dopo avermi praticamente rimesso a nuovo la macchina mi chiede un fazzoletto.
Le mani sporche e sul viso qualche segno nero.
In questo momento lo prenderei e lo porterei a far l'amore, anche lì, sul trattore.
Sono le due e mezzo di notte.
Cerco i fazzoletti nella borsa senza smettere di guardarlo.
Lui lì, ignaro dei miei pensieri.
Se sapesse.
se solo sapesse.
Mi piace.
mi piace il suo modo di muoversi, la sicurezza che ha.
"perchè fissi il pianale del trattore?"
Il suo dialetto, anche se abitiamo solo a 5 chilometri di distanza, è molto diverso dal mio.
La calata...mi eccita ancora di più.
"niente...pensavo..."
Sorride.
Dio com'è bello quel sorriso.
Chiude il cofano e butta il fazzoletto.
Sale nella mia macchina.
"facciamo un giro per vedere se è tutto a posto, non ti mando a casa in questo modo."
Salgo anch'io.
Dopo due metri c'era un caldo da isola tropicale.
"adesso la tua Panda si scalda" mi dice.
Suona quasi come una proposta.
Parcheggia.
Mi guarda.
lo guardo.
"ricordi la strada per andare via?"
"Dopo il cancello a destra e poi a sinistra, sì, ricordo"
Due baci dolcissimi sulle guance.
Me ne vado, quasi di fretta per il bene che sento di volergli in questo momento.
E' svanita la voglia di far l'amore, ma è rimasta una strana sensazione.
Una sensazione di pace nell'anima.
Vorrei abbracciarlo.
stringerlo forte.
Ma sono già lontana ormai.

Sono quelle cose che non riuscirai mai a capire, a spiegare, ma che ti piacciono, come lo strano discorso che fa Vasco prima della canzone "generale". Non ha senso eppure...l'ascolto sempre.

 
 
 

Ieri. Sincerità.

Post n°121 pubblicato il 07 Gennaio 2006 da psike830

La verità sempre alle sei di mattina.
Tutta la verità.
Anche quella che fa male e non vorresti sentire.
Ma comunque apri le orecchie.
Momenti come questi non capitano spesso.
Sinceri, sinceri da far paura.
Si chiariscono piccole incomprensioni, si svelano grandi misteri.
Ti stupisce la semplicità con cui le parole escono dalla tua bocca.
La mia schiena sul tuo petto.
Circondata dalle tue braccia.
Con un dito sposti i miei capelli che finiscono sulla tua pelle nuda e ti solleticano.
Anche se sono di spalle ti sento sorridere e questo mi basta.
Mi basta per sorridere a mia volta.
Me lo son chiesta spesso cosa provo per te e nel continuum tra amore e amicizia purtroppo il segno cadeva sempre più sbilanciato verso il primo.
Ma non importa.
Guardo i vetri appannati, la nebbia, il fumo.
Respiro.
Vorrei...
Semplicemente vorrei.
Niente di concreto, niente di preciso.
Solo ritrovare le sensazioni di poco fa.
"Guarda me, guarda me, non guardare fuori!"
La tua testa fra le mie mani.
Me stessa.
Senza paure, senza inibizioni.
Giri la chiave perchè comincia a fare freddo.
In questo buio scopro i tuoi occhi nei miei, ne rimango sorpresa.
La mia testa fra le tue mani.
Un bacio.
Non me l'aspettavo.
Sorridi.
Vorrei...
Semplicemente vorrei averti.
Anche se, nonostante tutto, non abbiamo trovato nessuna risposta.
Anche se forse tutto è ancora più confuso.
Un altro bacio.
Sorrido.
Non riesco a smettere di sorridere.
Cambia il ritmo del tuo respiro.
Lo sento, ora lo sento.
Vorrei...
Semplicemente vorrei averti ancora.
LE TUE PAURE.
LE TUE PAURE.
LE TUE PAURE.
Ora son vere, sincere, mi sembra quasi di poterle toccare.
Provi a cacciarle via.
"Guarda me, guarda me, non guardare fuori!"
Mi basta.
Stanotte mi basta averti.
E sentirti mio.
Perchè stanotte ho capito che mio un po' lo sei.
Perchè stanotte abbiamo avuto quello che cercavamo.
Nessuna risposta, nessuna certezza.
Intesa, complicità, sincerità.
Per il resto c'è tempo.
Il resto forse non arriverà mai.
Ma vale comunque la pena aspettare e forse sperare.
E riempire l'attesa in questo modo.
Grazie Angelo mio. 

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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Anche chi le fa può tradirti,
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