Creato da teatromagno il 28/10/2004

TEATRO MAGNO

DOVE TUTTO E' FINTO NIENTE E' FALSO

 

 

« GIOIA E TRISTEZZA.Buongiorno a tutti oggi ... »

Post N° 218

Post n°218 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da teatromagno


201 Devon Road

immagine

C’è stato un tempo in cui la gente amava avvicinarsi a me.

Il primo scavo fu fatto in una fredda e ventosa giornata di primavera e all’inizio del terzo inverno è arrivato il camion carico dei mobili dei miei primi padroni. Ho trascorso vent’anni con questa famiglia vedendo crescere tre bambini:due femmine una molto graziosa l’altra decisamente meno, un fratello con il vizio di rompermi una volta al mese i vetri della finestra  del salotto con le palle da baseball. Ho ospitato anche due cani, un pappagallo, due rane , prontamente vivisezionate, e una famiglia variabile di topolini che silenziosamente percorrevano le canaline nascoste nei muri.

Ho visto uscire una bara bianca con un fiocco rosa sopra e da quel giorno la musica è stato spenta, le voci sono cambiate sono diventate dure e colme di odio. Hanno iniziato a curarmi meno, in alcuni punti della casa la tappezzeria ha iniziato a scollarsi dai muri. In sala il lampadario con le gocce di cristallo è diventato sempre più opaco.

Mi sono ritrovata spesso a fare da balia silenziosa ai due bambini lasciati spesso (YORNON) soli, al buio, al freddo, mal nutriti, vestiti male e sporchi. I loro occhi sembravano morti. Un giorno che erano ancora stati lasciati soli e senza nulla da mangiare se non un piccolo dolce, vidi il fratello donarlo alla sorellina e i suoi occhi si illuminarono per un istanza di gioia.

Gli anni passano, i ragazzi crescono e avrei voluto scuotere le mie fondamenta fino a distruggere l’orrore a cui, impotente, assistevo. Tutto accadde un pomeriggio uguale a tanti altri. La ragazza, ormai donna, era in salotto che scrive una lettera d’amore ad un ragazzo con cui sta uscendo da circa un mese. La porta si apre ed entra un uomo che le si avvicina, si siede accanto a lei e le strappa i vestiti. In un attimo (dovia) la possiede. E’ un forte e brutale uomo che ne fa vibrare tutte le membra come canne al vento.

Lei ansima,lui è come se la trapassasse da parte a parte,lei sembra godere,lui continua,lei grida:” BASTA!”. Lui non la sente,lei piange, lui continua a soddisfare il suo istinto animale con la bava alla bocca,lei si divincola disperatamente,.lui la trattiene con forza affondando le sue dita sudice nelle sue carni bianche,nelle sue cosce quasi a voler penetrare anche esse...lei ormai stremata si abbandona ad un orgasmo forzato che non mette fine allo strazio...lui imperterrito continua...sempre più forte quasi a volerla spaccare in due...lei si difende come può...lui la picchia con una mano per farla tacere...ormai lui è a un passo dal suo scopo...sempre più forte,sempre più in profondità la lacera...eccolo...arriva l'orgasmo anche per lui...ma no...non la lascia andare...continua a toccarle i seni e a stringerla brutalmente alla vita...lei non ha più forza per divincolarsi...come uno straccio si abbandona sul tappeto della stanza...sanguinante,sporca,livida dentro e fuori...lui la guarda con soddisfazione e ancora con voglia...si siede e aspetta la guarda...la guarda ancora...la libidine ne offusca la mente...non riesce a non provarci ancora...si tocca...tenta di eccitarsi ancora...non riesce a non cercare ancora sfogo al suo piacere animalesco...tenta di penetrarla da dietro...lei si oppone debolmente...lui la ghermisce con facilità...la penetra...la sbatte sul pavimento come uno straccio...e ancora e ancora...questa volta sembra durare un'infinita...i suoi gemiti non lo placano...continua a sbatterla con forza sul parquet sporco ormai di un'innocenza rubata...lui ancora penetrandola le graffia le carni nel tentativo di averla con più forza spingendola a se...finalmente un altro calvario finisce...lui gode...lei piange...piange...era suo padre.

Quel tardo pomeriggio qualcosa si ribella nella ragazza e (princiola) sul pavimento esanime,accasciata su un fianco,intravede il luccichio di una lama,strisciando,afferra con le ultime forze il coltello,il padre stremato e pago di piacere, dorme il sonno dei bastardi.La ragazza, trascina la lama fino al divano e con un balzo da leonessa ferita trafigge l'uomo,gli squarcia il cuore. Il sangue a fiotti, lava il suo dolore e la vergogna.

E cala il silenzio. (sborderline) Il silenzio di un ansia che mette più paura di un grido urlato a squarciagola e resta accucciata nel suo angolo con le mani a proteggersi la testa tenuta stretta tra le gambe. L'alba è vicina  oppure la notte.

Non so dire quanto tempo sia trascorso quando il fratello tornato a casa entra nel salotto e vede la sorella lì acucciata sul pavimento lorda del sangue del padre morto.

Vedo il terrore nel suo sguardo, sento i suoi piedi scuotere le assi di legno del pavimento mentre corre verso il corpo nudo del padre. Si inginocchia gli prende la testa tra le mani e odo un: “No!!” squarciare quel muto silenzio. Guarda le sue mani e di istinto si volge a cercare con lo sguardo il telefono per chiamare soccorso. (shiondgl) Poi riflette, e capisce che non c'è più nulla da fare, ormai Lui è morto. Si alza stancamente, come se non sentisse le gambe o forse sì, ma sono pesanti come ferro. Si avvicina a lei, che intanto singhiozza, vicino al corpo esanime. Si accuccia e la guarda, sente sussurrarle di stare tranquilla, che le darà una mano. Le accarezza la guancia e la aiuta a rialzarsi dal pavimento gelido. Lei gli sorride, non so se per gratitudine o altro, ma trema profondamente.

Nei giorni seguenti sono stata più volte protagonista delle prime pagine dei quotidiani e delle riviste di attualità. Con il passare dei mesi il clamore si è calmato e occasionalmente mi sono ritrovata citata in qualche articolo di opinionisti fino a far calare il silenzio intorno alle mie mura.

I sigilli sono stati strappati dal vento di molti inverni e cotti dal sole di intense estati fino a quando un auto si ferma davanti al giardino. Scendono due persone un uomo e una donna che si fermano a guardarmi e sento che parlano tra di loro ma non riesco a sentire cosa si dicono. L’uomo ha un grosso cartello sottobraccio e lo pianta al limitare del giardino. C’è scritto “for sale”.
La donna, invece, armeggia con un mazzo di chiavi sulla porta per poi trovare quella giusta ed entrare.
Si ferma nell’ingresso e con lo sguardo memorizza questo ambiente nuovo. In quel momento
(filo60) un grosso ragno brutto nero e peloso si cala giù dal soffitto sfiorandole i lunghi capelli mentre il vento fa sbattere l'uscio dietro di lei. Nel  buio totale non vede nulla neanche più il ragno ma sente il solletico sulla sua guancia.Con un gesto deciso scuote la testa cacciando il ragno e entra in quello che una volta era un piccolo studio (dora29) c'è una vecchia poltrona con un libro pieno di polvere aperto a pagina sette, con le pagine ingiallite. Dal soffitto pende un lampadario fatto di piccoli cristalli che a stento brillano sotto il sole che traspare da una persiana rotta e bloccata a metà. Tornata sui suoi passi si volge verso la porta e urla: “Ehi John quanto tempo ci metti a piantare quel cartello? Vieni dentro che c’è da lavorare!”.   

L’uomo in giardino si volge verso la casa, il suo corpo è attraversato da un guizzo nervoso ricordando il sangue versato e vorrebbe trovarsi in un altro posto, poi scrollando il capo (bugia.contro) entra senza esitare. I nervi sono tesi, gli occhi ancora non distinguono alcunché nel buio dell’ambiente. Inizia ad intravedere disordinatamente ombre: sono le medesime ombre che risiedono dentro di lui, sono quello che non vorrebbe essere ma .non si può fuggire da se stessi. Immobile lascia che il destina si compia.

La donna lo scuote dai suoi pensieri e John ripreso il controllo inizia a girare per le mie stanze per annotare i lavori che devono essere fatti prima di portarci i potenziali compratori. (pastorello75) C’è un odore di muffa e di umidità che pervade l'aria, odore di vecchio, di tempo fermo a tanti anni fa. La casa è stata ripulita di tutto, ma alcuni dettagli costituiscono una finestra su un passato che ormai è solo passato. Nulla di speciale, un calendario fermo a quindici anni prima, un piatto rotto, un seggiolone di un bimbo con sopra alcuni suppellettili di rame bollati. La carta da parati è staccata, in alcuni punti addirittura strappata. Un vecchia poltrona, sfondata, e davanti un vecchio mobiletto che forse una volta ospitava una Tv. John si siede guarda il soffitto e fissa il vuoto. Nessuna paura! E' una casa, e un sentimento di rispetto verso tutti quelli che l'hanno abitata, lo pervade, lasciandogli un senso di malinconia. Poi si alza, ed esce a respirare senza dire una parola. Mentre si accende una sigaretta non rivolge più lo sguardo alla casa concentrandosi sulla vita che si svolge intorno. Classico quartiere residenziale, di quelle disabitati di giorno. Due ragazzini sulle loro bici fanno lo slalom tra il marciapiedi e la strada. Il vento è gelido e si stringe il cappotto. La donna lo raggiunge e, saliti in auto, se ne vanno sollevando alcune foglie cadute.

Dall’altro lato della strada una vecchia ha osservato la scena tenendosi in disparte. Quando l’auto è  ormai lontana si avvicina lentamente alla casa e si ferma ad osservarla mentre lacrime iniziano, silenziose, a rigarle il viso segnato da una fitta ragnatela di rughe nate (kainz) dalla colpa di aver lasciato i suoi ragazzi  (shanpoo1) Si guarda attorno rovistando tra gli innumerevoli pezzi di carta sparsi e .rivede i sorrisi e gli sguardi lasciati alle spalle in un passato alla fine non così passato. Risente il riecheggiare di un canto sordo, di una nenia musicata per far dormire piccole anime. Poi si gira e vede il silenzio,un volto un solo secondo per mettere a fuoco e poi niente. Di nuovo sola riprende a vagare con la mente accende una candela argentea e si siede a terra circondata solo dal passato, dai suoi ricordi, dalla vita vissuta in mezzo a tanta gente e sorride perché è nei momenti di angoscia in cui il calore di un sorriso riesce a rappacificare il suo cuore disperato. vivere in quel luogo. Con passo lento e stanco si avvicina alla porta, la apre ed entra in casa. Si muove sicura anche se al buio. La memoria non la inganna il salotto è otto passi a destra dopo l’ingresso. 

“201 Devon Road ci siamo è quella la casa dove dobbiamo andare”. Il pulmino si ferma e scendono due donne vestite di jeans e maglione pesante. Dal portello laterale estraggono due carrelli per le pulizie e si avviano per il vialetto verso la porta d’ingresso. Sul prato un giardiniere sta lavorando. Alla vista delle due donne alza il viso e dice: (venere_891”non so se avrei il coraggio di aprire quella porta e intrufolarmi in quella casa..” Poi si fa il segno della croce e torna a lavorare. Le due ragazze si guardano senza capire e, sollevando le spalle, lo ignorano avviandosi verso la casa. Entrate si dividono e silenziosamente iniziano a lavorare per rendere la casa presentabile.

E’ passato un anno e sono tornata a vivere.

Qualche giorno dopo che la casa era stata ripulita era iniziato un intenso via vai di persone interessate all’acquisto.

Tra queste c’era una giovane sposa che subito si è innamorata di me. Mi è piaciuta la sua voce che, passando da una stanza all’altra, diceva all’agente immobiliare: (sarakey.s) “io vedo possibilità. entrerò con un progetto di ristrutturazione. con delle tende nuove, con una stufa a legna, un tavolo grande, una cucina, il letto a baldacchino, un divano, i quadri di mio fratello. io vedo sempre una possibilità.” Dopo qualche giorno mi ha acquistata e ora sono il rifugio di (sportiva750) tanti amici che si raccontano segreti ed esperienze e quando uno di loro è triste si stringono intorno a lui senza bisogno di chiedere nulla.

Ora sono nuovamente colma di (lamaria23) grazia.


Ho cercato di creare una storia in base ai commenti che avete lasciato. Mi scuso con chi non sono riuscita ad inserire pur avendomi lasciato un messaggio, ma non sempre era possibile farlo. Un grazie di cuore a tutti e vi aspetto al prossimo canovaccio. :-)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

IO SONO...

 immagine
         un semplice attore  
che rinuncia al 
                            suo Io
        non nascondo nulla
          rivelo 
                
e non nascondo
     smaschero
                  non maschero

 

OH...QUANTE BELLE PERSONE!

immagine

 

ULTIMI COMMENTI

Non c'è nessuno? lascio un saluto ciao
Inviato da: Sky_Eagle
il 01/09/2011 alle 17:16
 
Ciao :o)
Inviato da: Sky_Eagle
il 20/04/2010 alle 21:31
 
Iniziativa interessante! Complimenti! A quando la prossima?...
Inviato da: 8D
il 07/01/2010 alle 15:27
 
ne ho idee per i regali di natale, però vorrei sicuramente...
Inviato da: discoverysergio
il 20/10/2009 alle 15:56
 
La versione italiana del musical Avenue Q è in progress...
Inviato da: Lucytheslut
il 06/07/2009 alle 18:23
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

geom.salvatoresimifoot.loverioalbertolabellacumpagniefolkstrong_passionblue.ice75la.talpa.2ilcinesenorciaaltacademygentile.stefania77lorenzowoodannie09pierfac_pSeria_le_Ladymarcus_ramius
 

immagine 
         Non dico cose sensate 
 
  sul mondo 
                       
e sulla vita
       posso solo 
                         suggerire
 suggestioni
                  c
he galleggiano 
          in mari 
                   imprevedibili

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
immagine

La solitudine, sì,
           la solitudine!
La conosci tu
               la solitudine?
      Sì,
quella dei poeti e
degli impotenti.
La solitudine?
Quale solitudine?
Ma non lo sai
che non si è mai soli?
E che dovunque
ci portiamo addosso
tutto il peso
del nostro passato e
anche
quello del nostro futuro?
Tutti quelli che
abbiamo ucciso
sono sempre con noi.
E fossero solo loro,
poco male.
Ma ci sono anche
quelli che
abbiamo amato,
quelli che
non abbiamo amato
e ci hanno amato,
il rimpianto,
              il desiderio,
       il disincanto
            e la dolcezza,
le puttane
e la banda degli dei!
            Solo!
Ah, se soltanto
potessi godere
la vera solitudine,
non questa mia solitudine
infestata da fantasmi,
ma quella vera,
fatta di silenzio e
         tremore d'alberi
sentire tutta l'ebbrezza
    del flusso
          del mio cuore.
    La solitudine!


(Caligola A.Camus)
 
immagine
 
Citazioni nei Blog Amici: 40
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
Marketing ROI
 
immagine 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963