Creato da teatromagno il 28/10/2004

TEATRO MAGNO

DOVE TUTTO E' FINTO NIENTE E' FALSO

 

 

UNA VITA PER UCCIDERE

Post n°239 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da teatromagno


SCENA II

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(la luce lentamente aumenta, il killer si agita nel letto in continuazione mentre una luce illumina l’orologio che velocemente cambia orario fino alle  9 del mattino a quel punto killer si alza e si avvicina alla finestra osservando fuori.)

KILLER:

La notte è terminata (cerca le sigarette e se ne accende una).
Le mie notte stanno diventando sempre più lunghe. Le ore si dilatano, i minuti aumentano e i secondi rallentano fino a provocare l’anarchia totale del tempo.
La notte sta avanzando sempre più e, come una fiera vorace, divora lembi sempre più grandi di luce. Io, cosa posso fare?
Anni fa tutto era più semplice: mi godevo i soldi guadagnati, tra le cosce delle puttane, assaporando la loro vita , assolvendo la mia anima. I soldi terminavano e uccidevo nuovamente e scopavo di nuovo.
(si avvicina allo specchio si guarda il viso)
Sto invecchiando... (mostra la lingua allo specchio) ora (
PiacereIntriso) lascio trascorrere le giornate una dopo l'altra, aspetto sdraiato che passino le notti insonni con questo sordo dolore dentro di me. Questa sensazione di precipitare da una parete di paura, ogni volta che cedo alla tentazione di uccidere.
Il peggio sono le notti.
Le giornate un modo o nell'atro passano, perché ci sono cose che bisogna fare per forza...una pistola da lucidare, un piano da stendere nei particolari,come sempre tutto deve essere perfetto, diventerei io stesso carne morta se così non fosse. Le notti però non sono di sette -otto ore, ma di 24, sembrano intere giornate, giornate buie e soffocanti in cui giacio nudo sul lenzuolo bagnato di sudore, con gli occhi sbarrati sul soffitto, ora dopo ora.

(il killer va dietro una tenda. Si sente il rumore di acqua della doccia mentre la scena cambia e si illumina la gigantografia  che rappresenta un’Avenue trafficata della città.
Entrano in scena molte persone che camminano velocemente attorno. Il killer entra in scena vestito con un bicchiere di caffè e si mescola a loro.)

KILLER:

Mi piace stringere tra le mani il caffè bollente e sentire (noidee) sulla mia pelle il tepore della metropoli.
Il fumo artificiale delle auto mi inebria, adoro l'odore della benzina, mi manda su di giri e aumenta il mio senso del dovere.
Chi sono io?
Sono colui che aiuta le persone.
La morte li fa eterni e io mi sento un servo del Destino, che dona l'eternità a chi se la merita.
Chi sarà il prescelto?
(risata nervosa)
Ora so chi è …di giorno tutto appare più semplice.
I fantasmi di stanotte mi strattonano ancora per la giacca implorandomi di fermarmi.
Li vedo
(
pikadgl3), disegnati sul mio volto riflesso nelle vetrine, ma ora c’è luce e appaiono sbiaditi ... nessuna emozione.…
Intorno a me ora c’è solo gente presa dai suoi percorsi , tutti come un caotico formicaio in giro con le mani in tasca e i loro pensieri accesi come televisori dimenticati.
E io devo spegnerne uno.

Nella gigantografia appare un parco. La gente esce di scena. Entra un bambino che gioca a palla.

KILLER:

Un bambino solo nel parco.
Dov’è la madre che deve custodirne l’innocenza?  (si illumina sullo sfondo una panchina con due donne intente a chiacchierare tra di loro il bambino si pone di fronte al killer in silenzio)
Perché mi guardi?
 
(
sborderline) Potrei toccarti, porre la mia mano sopra i tuoi pensieri …forse sarei meno sordo a quello che mi stai dicendo.
(il killer pone una mano sopra il viso del bimbo)
Ti sento….sento il suono delle tue parole ma non riesco a capire.
Da bambini si parla e molto  ma crescendo , diventando adulto, ho perso l’uso della parola, ho rinunciato al ricordo del mondo e ora le tue parole  mi appaiono lontane e prive di significato.
E' inutile...meglio che me ne vada.
Tu un piccolo gigante mi stai parlando in silenzio.
Le tue parole sono silenziose e non lasciano tracce e raramente un adulto le può udire.

(andreamar75  si volta e sta per uscire di scena quando all’improvviso si ferma, si volta e torna dal bambino)

KILLER:

Perchè mi guardi?

BAMBINO:

Vuoi giocare con me? (tendendogli la palla)

KILLER:

Si...voglio almeno per un attimo tornare ad essere il bambino che ero un tempo.

(Mentre il killer e il bambino giocano a palla entra in scena un ragazzino di dieci anni vestito come il killer che si rivolge al pubblico)

KILLER BAMBINO:

(foscarina_0) A dieci anni  non conosco la malvagità umana...
Non so cosa sia  un'arma,ho visto solo quelle dei cartoni animati in tv ,che fanno tanto rumore e nessun danno,ho avuto in mano quelle di plastica, che schizzano l'acqua.
Mamma non vuole che ci giochi, preferisce vedermi correre sui prati dietro al pallone.
Ma non ci sono prati dove abitiamo.
Quando andiamo dai nonni si, lì è bello, tutto verde,tanta erba alta,tante scoperte ogni giorno...
E mamma è felice lì, ride col nonno e la nonna, la sera mi fa giocare con lei sul lettone...
Un papà non ce l'ho, dicono sia morto...
I nonni non ne parlano mai.
E anche la mamma ne parla poco e non ricordo nulla di lui.
L’unico ricordo che ho risale ad una sera  in cui l'ho sentita gridare al telefono,lei non mi ha visto...poi si è seduta e ha pianto tanto...deve essere stato quando ha avuto la notizia che era morto il mio papà.

(esce di scena il killer bambino. Il killer smette di giocare a palla)

KILLER:

(babilonia06)  No… quelle lacrime non erano dovute alla morte di mio padre.
Con gli anni ho scoperto che non era morto, si era scopato mia madre e poi era sparito.
Quel ricordo che avevo di lei che piangeva di nascosto era per l'ennesimo tentativo di convincere il mio padre biologico a prendersi le sue responsabilità, ma come seppi in futuro la sua risposta era sempre la stessa:
" FOTTITI!! "
Scontato direi e tipico di alcuni di noi, magari da quel bastardo che sono mi comporterei allo stesso modo nella medesima situazione...
Ed ora eccomi qui!
Un'uomo adulto segnato nel carattere da un padre che non ho mai conosciuto e che come eredità mi ha lasciato il suo cinismo.

(Si volge verso il bambino e lo saluta con un cenno del capo)

KILLER:

A mai più..

(killer esce di scena . Cala sipario)

 
 
 

UNA VITA PER UCCIDERE

Post n°236 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da teatromagno

ATTO PRIMO

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SIPARIO

SCENA I

Penombra in una stanza d'albergo. Sullo sfondo luci di New York. Una piccola luce illumina un orologio ore 2,15 del mattino.
Il Killer è sdraiato sul letto ancora vestito.

KILLER:

(parlando quasi tra se e se si alza di scatto e si avvicina alla finestra)
No...non ci riesco. Stanotte non si dorme. Eppure sono abituato a viaggiare e il jet lag non è mai stato un problema.
Potrei uscire a fare due passi.
(si avvicina alla finestra)
...inizia a piovere.

(si volta verso il pubblico)
Buonasera e benvenuti.
Vi chiederete chi io sia.
Sono nato 43 anni fa e questa è l'unica cosa certa.
Per il nome scegliete voi: Vincent, Igor, Alessandro, Paul ...non ha importanza è solo un cartellino di riconoscimento che muta a seconda della missione.
Il mio lavoro?
Sono un killer professionista.
A sedici anni uccisi un uomo di 50 anni: fu semplice premetti il grilletto e quando vidi il proirttile bucare la pelle e il sangue schizzare fuori mi sembrò solo un pallone pieno di liquido.
Per quanto possa sembrare strano non amo uccidere la gente e non l'ho mai fatto per vendetta personale.
(si avvicina al comodino prende un pacchetto di sigarette e se ne accende una)
Sono solo un'ombra comoda al servizio di potenti con problemi scomodi da risolvere.
(la luce inquadra il tavolo dove è posata una busta gialla, il killer si avvicina la prende ed estrae una foto. Sulla dx del palcoscenico appare una gigantografia raffigurante una donna insieme ad una ragazza adolescente)
No..non sarà semplice questa volta
(a bassa voce mentre gira tra le mani la foto falco58dglspegne con rabbia la sigaretta e si porta una mano al ventre, piegandosi in avanti, come se qualcuno gli avesse dato un pugno nello stomaco)
No, non è il jet lag, è qualcosa che non riesco a mettere a fuoco, forse è quella stanchezza mortale e silenziosa che mi intossica lentamente ogni volta che uccido.
E' una nausea priva d'oggetto.
(si accende un'altra sigaretta catherinebay)
E' amaro questo fumo che sento scendere lungo la gola e arriva caldo e bruciante ai polmoni.
(riprende la foto tra le mani)
Devo parlare con il Cliente..nella foto vi sono due persone e non mi ha specificato l'obiettivo.
La donna?
La ragazza?
Entrambe?
(risata amara e forte)
Ironia crudele! Ho cominciato a 16 anni con una vittima di 50, sto concludendo a quasi 50 anni con una di nemmeno sedici.
Non sarà così semplice, questa volta...
(squilla il telefono che lo fa sobbalzare)
countrygirldreams
Chi cazzo è?
(solleva la cornetta e prima ancora di riuscire a dire pronto si sente fuori scena la voce implorante di una donna)

VOCE FEMMINILE

La scongiuro ... non lo faccia...sparirò, lo giuro, so chi è lei, lo so.

KILLER

(ponendo una mano sulla cornetta)
Come ha fatto a risalire a me?

VOCE FEMMINILE

Perchè non mi risponde?
Io lo so che non è la prima volta che mio marito si serve di lei.
Al bar dell'albergo l'ho vista e, non è la prima volta, che negli ultimi giorni mi ha seguita...ogni passo, ogni volta che uscivo, mi chiedevo se quello sarebbe stato l'ultimo.
Perchè ha aspettato tanto?
Mi ero quasi preparata al mio destino, sarebbe una liberazione, la liberazione da lui....io sono già morta, non capisce?
Perchè non risponde?

KILLER:

(ponendo una mano sulla cornetta)
(kainz)
Mi chiede perchè?
Non si uccide, non uccido senza una ragione e
(prendendo i soldi dalla busta) i soldi sono un'ottima ragione (sventola la mazzetta in aria si sente il fruscio).
E' la prima volta che la mia futura vittima riesce a rintracciarmi per telefono...è la moglie del cliente. Strano che la stronza non abbia avvisato la polizia...forse non è sicura...forse non pensa che sia io.
Troppi forse...quando avrò finito e incassato tutti i soldi chiuderò anche il Cliente....in una cassa e me ne andrò ad Amsterdam.
(all'improvviso il killer si accascia sul letto)
La voce ....quella voce...io la conosco.
(riprende in mano la foto e cerca di guardarla meglio)
Lisa...no non è possibile!
(accende la luce per guardare meglio il viso della donna in foto)

VOCE FEMMINILE

(piangendo)
Mi parli, per favore...mi dica qualcosa!
Cosa sta succedendo?

KILLER

(interrompe la conversazione e si alza iniziando a camminare velocemente per la stanza)
Cosa vuoi che ti dica?
Dovevo dirti forse di Vis?
Si...Isola di Vis in Croazia e una cifra, anzi un anno : 1984?
Dovevo dirti di quando eri tra le mie braccia?
Di quando la mia bocca era sulla tua bocca?
Di noi abbracciati sulla spiaggia ?
Di come la sabbia ci strofinava i corpi?
(himi22v)
Di quanto ti abbia amato vent'anni fa?
Di come mi sia sentito quella mattina quando, svegliandomi, trovai nel nostro letto soltanto un biglietto sul cuscino con scritto "Mi dispiace" scritto in fretta?
Queste sono le cose che avrei dovuto dirti?
Meglio tacerle e guardarti attraverso una foto e vedere le rughe che ora hai intorno agli occhi.
La foto non ti rende giustizia eri bellissima...
(guardando con più attenzione la foto e quasi sottovoce)
Gli occhi ...si sono i tuoi occhi...splendidi come allora.
(camsan si accende un'altra sigaretta e con le punta della sigaretta buca gli occhi della foto)
Ora sembri un fantasma.
(sempre con la sigaretta ora gli brucia gli occhi)
Mandami un bacio...
(si volta verso lo specchio e guardandosi esclama a voce alta)
No...sono io il fantasma sono diventato il fantasma di me stesso!
(il telefono suona il killer esitando prende la conretta e si sente una voce maschile fuori scena)

CLIENTE

Pronto?
Allora?
Accetti o no?

KILLER

(con voce inespressiva)
Quant'è la grana?

CLIENTE

500mila, ore 11,00 davanti alla hall dell'Empire, lì avrai i dettagli della donna.

(la telefonata si interrompe, il killer con una risata nervosa urla)

KILLER

Ahahahahahahha!!!
I dettagli!
Li conosco già i dettagli di questa donna molto meglio di te.
Tu sei solo un cazzo di mafioso e lei una che ha scelto di mischiarsi col male solo per riempire il suo ego.
Tu sei solo uno dai pantaloni flosci...non sei un uomo.
E io...chi sono io?
Io sono l'uomo che deve compiere il lavoro al posto tuo.
Ora si che mi faccio schifo...
(passandosi la mano tra i capelli...)
Mi sento pieno della mia merda, quasi soffocato dal marcio che vomito da dentro, dalla puzza della mia anima...la sento è forte mi allarga le narici...entra ed esce di continuo da me.
(si guarda allo specchio e parla come per convincere se stesso)
Io sono un killer...questi sono i soldi...questa è la persona che domani ucciderò....questo è il mio lavoro.
(si spoglia lentamente, si sdraia sul letto e spegne la luce...inizia ad albeggiare)
Ora voglio dormire.
Il letto è l'unico luogo dove il mio corpo può avere riposo, dove queste braccia e queste mani possono avere pace.
Le mie mani....loro che sanno solo dare la pace eterna...magari la trovassi anche io la pace!

(buio cala il sipario)


Ora preparerò la seconda scena che si svolgerà all'aperto, ci sarà l'incontro con il bambino e ...se volete potete proseguire da qui.


 
 
 

IL CANOVACCIO

Post n°235 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da teatromagno


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New York ore 2,15 a.m.

Non riesco a dormire eppure sono abituato a viaggiare e il jet lag non è mai stato un problema.

Chi sono? Sono nato 43 anni fa e questa è l’unica cosa certa.
Per il nome scegliete voi:  Vincent, Igor, Alessandro, Paul  non ha importanza è solo un cartellino di riconoscimento che muta a seconda della missione.

Il mio lavoro? Sono un killer professionista.

A sedici anni uccisi un uomo di 50 anni: fu semplice premetti il grilletto e quando vidi il proiettile bucare la pelle e il sangue schizzare fuori mi sembrò un semplice pallone pieno di liquido.

Per quanto possa sembrare strano non amo uccidere la gente e non l’ho mai fatto per vendetta personale.

Sono solo un’ombra comoda al servizio di potenti con problemi scomodi da risolvere.

Mi accendo una sigaretta.
Tra le mani ho la foto della persona che domani dovrà morire e, mentre la rigiro,  guardo fuori dalla finestra il traffico notturno di taxi, pensando  che, questa volta, non sarà poi così semplice….

 

Ora tocca a te proseguire
creando una storia
in base all'ultimo commento lasciato

Buon lavoro!!!

p.s. solita raccomandazione scrivete in questo post

 
 
 

La neve che non c'era

Post n°234 pubblicato il 08 Gennaio 2007 da teatromagno



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Rieccomi qui sana e salva anche se con un po' di acido lattico di troppo nelle gambe!
La cosa buona è che non ho avuto incontri ravvicinati con pini, abeti, cespugli, rocce e burroni...il brutto è che l'incontro non c'è stato  neanche con un aiutante maestro di sci (mai che ne riesca a trovare uno decente uffffff!!!)

Beh...di neve proprio pochina era tutta sparata...sarà per questo che ho messo sopra la foto di come AVREI VOLUTO che fosse il paesaggio...?

Intanto mando un grosso bacio a tutte le persone che sono passate a salutarmi e preparatevi che entro domani publico un bel canovaccio su cui faremo Teatro tutti insieme!!!

smackkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk

 
 
 

Buon anno!

Post n°233 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da teatromagno


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Larga la foglia

stretta la via

Vi porgo i miei auguri

e sia quel che sia...!








Ora me ne vò in vacanza... ci rivediamo l'otto gennaio

 
 
 

A...(s)proposito del 2007

Post n°232 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da teatromagno

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Questa mattina ho ritrovato il foglio, datato 30 dicembre 2005, su cui avevo annotato i buoni propositi per quest'anno.

Si...perchè ogni fine anno compilo una lista accurata dei progetti che voglio assolutamente realizzare...salvo poi perderla,immancabilmente, verso metà gennaio.

La lista di quest'anno mi deve essere,allora, parsa particolarmente ardua da realizzare, perchè l'ho ritrovata dentro una scatola, in fondo all'armadio, dove tengo,solitamente, le cianfrusaglie che non hanno una collocazione precisa. 


Ve la leggo:

  • Iscrivermi in palestra (in effetti a marzo mi sono iscritta e per un mese ci sono anche andata…ok diamolo per realizzato);

  • Partecipare ai Campionati Italiani di Bridge (a febbraio ho litigato con il mio patner…non ci rivolgiamo ancora la parola);

  • Leggere Le Metamorfosi di Kafka (questo proposito lo riciclo da più di 22 anni e, anche per quest’anno niente da fare);

  • Non rischiare cadute di oggetti pericolosi ogni volta che apro l’armadio dei vestiti e delle scarpe (ogni due mesi passo 3 giorni a sistemare tutto con effetto finale copertina da giornale…e vivo, beatamente, di rendita per due settimane poi, non so come, scoppia l’anarchia. Beh siate clementi…consideriamolo fatto)

  • Iscrivermi ad un corso di cucina giapponese (ops…me ne sono dimenticata!)

  • Invitare gli amici a cena ogni settimana (meglio non averlo realizzato essendomi dimenticata di frequentare il corso del proposito precedente…rischiavano l’avvelenamento)

Sul foglio leggo anche, in ordine sparso, frasi sibilline del tipo:

Essere più buona                                                      spendere meno          
                                                  andare a letto presto

             fumare meno                                 pagare le multe!!!
(di smettere non se ne parla!)
                                     attaccare i bottoni
                                                                  non usare l'ascensore
            usare l'auricolare in auto

Ora devo decidermi se riciclare quelli non realizzati o farne di nuovi.
Il problema è che se li riciclo la lista si allunga pericolosamente perché alcuni me li trascino dietro anno dopo anno.

No…quest’anno DEVO farcela…!!!

quindi aggiungerò solo due cosucce piccole piccole :

  • Avere la mia prima personale di pittura

  • Portare questo blog entro i primi 500 sui 3.000 blog più rilevanti censiti
    (oggi siamo in posizione 1.562  http://it.blogbabel.com/  
    insomma una bazzecola!!!)

                        Per come realizzarli ci penserò domani !!!!

 

 

         E voi come siete messi per il 2007? 

                                          I propositi del 2006 li avete realizzati?

 
 
 

Per chi a Natale non ha ricevuto il regalo chiesto...

Post n°231 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da teatromagno

Sono due giorni che litigate con vostra/o moglie/marito, fidanzato, genitori ect...perchè non avete ricevuto il regalo che avevate in mente...?
Beh...cessate le ostilità perchè ho trovato il video che spiega esattamente cosa è successo....





 
 
 

Amica.

Post n°230 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da ninodejosso
 
Tag: poesia
Foto di teatromagno

Nasce di sera

Il dono delle tue parole,

Verde amica

Di ansie dimenticate

Di pietà senza voci,

Nella memoria di lacrime

Che la gioia rivela.

E

Risale dal tempo di sabbie lisce,

Nella mente,

Anche questo ricordo.

M’eri vicina come ora

E

Il lamento d’uccelli

Sospinge

La vita delle piante,

La corona del girasole

Certezza per noi di nuove foglie

Da lontanissimi inverni.

 
 
 

Il regalo "pacco"

Post n°229 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da teatromagno

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Sapete Matrimoni e Natale hanno una cosa in comune:

il regalo “pacco”



Si…avete letto bene non il pacco regalo bensì il regalo “pacco”: quell’oscuro oggetto che percorre trasversalmente ogni ricorrenza in cui è buona norma fare un regalo e che, immancabilmente, ci arriva (ahimè).
E lo accettiamo con un sorriso tirato 
dicendo:

Ohhhh…..ma è davvero…davvero….carino!

mentre stiamo gìà decidendo dove nasconderlo o come farlo cadere, per sbaglio (?), a terra se fragile.

Ho provato a stilare una classificazione del regalo pacco:

  1. il regalo riciclo che nulla ha a che vedere con la raccolta differenziata…
  2. il regalo di  zia Maria (non so perché ma in ogni famiglia vi è una zia Maria che immancabilmente ti regala la cosa più orribile che possa esistere).
  3. se hai la sfortuna di essere a capo di un qualcosa il regalo dei dipendenti che è direttamente proporzionale a quanto sei stato bastardo con loro nel corso dell'anno.
  4. il regalo dell'amica “regali dipendente” che decide con 10 euro di fare regali a 20 persone carta e fiocco compreso . Classico esempio è l’acquisto di uno stock di penne “Ballograf” immancabilmente scariche.


e tu...che regalo "pacco" hai ricevuto?



 
 
 

26 dicembre 2004

Post n°228 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da teatromagno

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Due anni fa il mondo assistette ad uno dei più tragici disastri naturali dell'ultimo secolo: un maremoto (tsunami) che colpì parti delle regioni costiere dell' Indonesia, dello Sri Lanka, dell'India, della Thailandia,  della  Birmania, del Bangladesh,
delle Maldive giungendo a colpire le coste della Somalia e del Kenia (ad oltre 4.500 km dall'epicentro del sisma).




Si è visto e si è scritto moltissimo da allora. Il mondo intero si è stretto intorno a queste popolazioni con aiuti economici notevoli.

Non possiedo le qualifiche per poter discutere di come stiano proseguendo le iniziative e non voglio neanche farlo perchè rischierei di cadere nel giornalismo da quattro soldi.

Quello che mi sento di fare è riportare i dati ...i freddi numeri che, come cronisti impietosi, ci mostrano quanto accadde nell'arco di poche ore. 

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a noi il compito
di non dimenticare

 
 
 

IO SONO...

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         un semplice attore  
che rinuncia al 
                            suo Io
        non nascondo nulla
          rivelo 
                
e non nascondo
     smaschero
                  non maschero

 

OH...QUANTE BELLE PERSONE!

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La solitudine, sì,
           la solitudine!
La conosci tu
               la solitudine?
      Sì,
quella dei poeti e
degli impotenti.
La solitudine?
Quale solitudine?
Ma non lo sai
che non si è mai soli?
E che dovunque
ci portiamo addosso
tutto il peso
del nostro passato e
anche
quello del nostro futuro?
Tutti quelli che
abbiamo ucciso
sono sempre con noi.
E fossero solo loro,
poco male.
Ma ci sono anche
quelli che
abbiamo amato,
quelli che
non abbiamo amato
e ci hanno amato,
il rimpianto,
              il desiderio,
       il disincanto
            e la dolcezza,
le puttane
e la banda degli dei!
            Solo!
Ah, se soltanto
potessi godere
la vera solitudine,
non questa mia solitudine
infestata da fantasmi,
ma quella vera,
fatta di silenzio e
         tremore d'alberi
sentire tutta l'ebbrezza
    del flusso
          del mio cuore.
    La solitudine!


(Caligola A.Camus)
 
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