Ulteriori precisazioni su Ustica e l’articolo di oggi: Kissinger soleva dire “essere nemici degli USA è pericoloso…ma esserne amici è deleterio”! Ma i testicoli europei, ed italiani in particolare non hanno capito un C….zzo del messaggio!

Dal pianeta terra buongiorno 26 giugno 2024; Prima di passare all’articolo di oggi, esprimiamo alcune considerazioni sulla diretta di ieri sera di Massimo Giletti, sui rai 3, che  aveva  preannunciato nuovi documenti scottanti sulle “verità nascoste”in merito alla tragedia di Ustica, di cui domani ricorre il 44 essimo anniversario. Bene; anche in questo blog abbiamo riproposto, con l’aggiunta di nuovi elementi, per la terza volta, un articolo pubblicato precedentemente. Nessun ipotesi od accenno allo “strano” incidente occorso a Ramsten il 26 agosto 1988, in cui una tragica collusione fra due aerei in esibizione (parliamo delle frecce tricolori)  che costò la vita a tre piloti della pattuglia, perché vi fu un terzo aereo coinvolto. Ma a Noi interessano i due piloti : Ivo Nutarelli e Mario Naldini, che furono gli stessi che si alzarono in volo , mai spiegato dalle autorità militari, quella sera, nelle stesse ore del volo diretto ad Ustica, dall’aeroporto militare di Grosseto; la stessa traccia aerea, come illustrata nella trasmissione di Giletti, mostrava uno strano cambiamento di rotta improvvisa del DC) Itavia diretto a Palermo; ma dalle conversazioni registrate, il comandante dell’aereo negò questo cambiamento, confermando di essere sulla rotta giusta. Probabilmente ed in assenza di indizi , si può ipotizzare che la traccia aerea si riferiva agli aerei militari italiani alzati in volo e mai spiegato il perché…mi limito ancora una volta, a segnalare il link degli articoli di giornali anche importanti, che parlano della vicenda e di alcune testimonianze che raccontano di come i due piloti, al rientro erano sconvolti da un “qualcosa” visto lassù! Ricordiamo che nei giorni seguenti i due piloti sarebbero comparsi per deposizioni da rendere al giudice che si occupava in quel momento dell’indagine su Ustica. il link che riproponiamo per chi vorrebbe leggere o rileggere gli articoli  in riferimento a quegli eventi é questo a seguire:                                                                                                                            28 agosto 1988 – Ramstein: la teoria del sabotaggio – Storia delle Frecce Tricolori                                                                      Ma molte furono le morti ed i suicidi strani : “RAI NEWS” 2 SETTEMBRE 2023 ”   

“C’è un intero capitolo della vicenda del Dc9 Itavia che desta ancor più preoccupazione e alimenta il senso di “mistero” che da sempre aleggia sulla tragedia dell’aereo caduto a Ustica: una concatenazione di morti “sospette”, di suicidi “strani” (eventi, a rigor di logica, normalissimi e verosimili, ma sui quali avanzare qualche dubbio è al tempo stesso quantomeno legittimo).

 

I suicidi di Dettori e Parisi

Partiamo dai suicidi: il maresciallo Mario Alberto Dettori, in servizio la sera del 27 giugno 1980 presso il radar di Poggio Ballone (Grosseto), aveva visto passare il velivolo sul tracciato. Fu trovato impiccato, in modo “innaturale” – come sottolinearono gli inquirenti –, il 31 marzo 1987. In base a quello che poi raccontò la vedova, Dettori dopo la sera del disastro “cambiò completamente”, era preoccupato e in preda a “manie di persecuzione”, “rovistava in casa alla ricerca di microspie” e si lasciò sfuggire, testuali parole, “Sono molto scosso… Qui è successo un casino… Qui vanno tutti in galera!”. Il maresciallo si era confidato anche con la cognata e con un suo superiore, il capitano Cicarella, ribadendo i suoi sospetti e le sue paure.

Anche il maresciallo Franco Parisi fu trovato morto, impiccato, il 21 dicembre 1985. Pochi giorni prima aveva ricevuto un invito a comparire da parte del Tribunale per fornire utili elementi d’indagine. Parisi era in turno la mattina del 18 luglio 1980, quando fu ritrovato sulle montagne della Sila il Mig libico.

Su queste due morti sospette, il giudice Rosario Priore, titolare dell’inchiesta, ha sottolineato tra le altre cose che “entrambi” erano in servizio “con funzioni delicatissime, rispettivamente la sera e la notte del 27 giugno e il mattino del 18 luglio”. Il giudice Priore scrisse che, “venuti a conoscenza di fatti diversi dalle ricostruzioni ufficiali, rivelano la loro conoscenza in ambiti strettissimi, ma non al punto tale da non essere percepita da ambienti che li stringono od osteggiano, anche in maniera pesante. E così ne restano soffocati”. Quindi, per il titolare dell’inchiesta, non potendo provare che si sia trattato di omicidi veri e propri, quelle morti – se di suicidi si trattò veramente – “furono determinati da stati psichici di profonde prostrazioni connesse con gli eventi”.

Ma di suicidio sospetto si deve parlare anche in relazione alla morte del maggiore medico Gian Paolo Totaro, trovato impiccato il 2 novembre 1994. Totaro era in contatto con diversi militari coinvolti direttamente o indirettamente con la vicenda di Ustica, in primis con Mario Naldini e Ivo Nutarelli.

 

L’incidente di Ramstein

Mario Naldini e Ivo Nutarelli erano due piloti dell’Aeronautica, in servizio presso la base di Grosseto e in volo la sera del 27 giugno 1980. Lanciarono l’allarme di emergenza generale. La loro testimonianza, prevista dall’inchiesta di Priore, avrebbe quindi fornito utili elementi per far luce su quello che accadde nei cieli del Tirreno la sera del disastro. Oltretutto, i due piloti – che viaggiavano insieme su un F-104 Lockheed – avrebbero potuto offrire un’utile testimonianza in relazione alle dichiarazioni del loro allievo e collega, Algo Giannelli, in volo la sera del 27 giugno su un altro F-104 e apparso, a detta di Priore, “sempre terrorizzato”. Nutarelli e Naldini restarono vittime di un tragico incidente nella base aerea militare di Ramstein, in Germania, scontrandosi in volo a bordo dei rispettivi velivoli.

 

Incidenti (molti stradali) e omicidi

In un altro incidente aereo, scompare il tenente colonnello Sandro Marcucci: è il 2 febbraio 1992. Ex pilota dell’Aeronautica, morì a bordo del velivolo su cui viaggiava “per un errore”, come scritto inizialmente nella perizia che archiviava il caso. Salvo poi prospettare l’ipotesi di omicidio, come avanzò il pm di Massa che riaprì il fascicolo, nel 2013.

Il colonnello Pierangelo Tedoldi (morto il 3 agosto ’80, stava per assumere il comando della base di Grosseto); il sindaco di Grosseto Giovanni Battista Finetti (morto il 23 gennaio 1983, era in possesso – secondo i retroscena – di importanti conoscenze sui fatti in questione); i marescialli Ugo Zammarelli (morto il 12 agosto 1988, in servizio presso il Sios di Cagliari) e Antonio Pagliara (deceduto il 2 febbraio ’92, controllore della Difesa aerea a Otranto). Tutti quanti furono vittime di incidenti stradali, per lo più risultati eventi “casuali”.

Il maresciallo Antonio Muzio (1° febbraio 1991) e il generale Roberto Boemio (12 gennaio 1993) furono vittime di omicidi: il primo era in servizio presso la torre di controllo dell’aeroporto di Lamezia Terme; il secondo aveva già reso importanti dichiarazioni su quanto era di sua conoscenza in merito alla tragedia.

Giuliano Amato, l'ex premier tornato oggi sulla vicenda di UsticaAnsa
Giuliano Amato, l’ex premier tornato oggi sulla vicenda di Ustica

settembre 2000 vanno a processo quattro generali dell’Aeronautica, accusati di “concorso in alto tradimento mediante attentato continuato contro gli organi costituzionali”, in relazione ai depistaggi delle indagini: sette anni e tre gradi di giudizio dopo, i generali saranno tutti assolti e le altre posizioni prescritte.

Nel 2008 i familiari delle vittime citano in sede civile i ministeri della Difesa e dei Trasporti per le “omissioni e negligenze” che avrebbero ostacolato la ricostruzione giudiziaria dei fatti.

Lo stesso anno, l’ex capo dello Stato, Francesco Cossiga, che all’epoca dei fatti era presidente del Consiglio, in diverse dichiarazioni a organi di stampa afferma che “Giuliano Amato, allora sottosegretario, mi disse che erano stati i francesi ad abbattere l’aereo di Ustica”: i due verranno sentiti dalla Procura di Roma, che deciderà di riaprire l’inchiesta. Non è chiaro cosa abbia spinto Cossiga a cambiare versione, dopo anni passati a parlare di “cedimento strutturale” e “normale incidente aereo”.

Due anni dopo sarà ancora più specifico, intervistato dagli autori del film-inchiesta Sopra e sotto il tavolo, e parlerà esplicitamente di “un aereo francese” che “si era messo sotto il Dc9, per non essere intercettato dal radar” di un “aereo libico che stava trasportando Gheddafi”, l’uomo che detenne in potere in Libia dal 1969 al 2011, “a un certo punto lancia un missile per sbaglio, volendo colpire l’aereo del presidente libico”.

Il 12 settembre 2011 termina il processo civile contro i ministeri della Difesa e dei Trasporti, con la condanna, confermata negli anni successivi dalla Cassazione, a risarcire oltre 100 milioni ai parenti delle vittime. Nelle motivazioni, i giudici accreditano con fermezza la ricostruzione per cui quella sera sopra il Tirreno ci fosse un’azione di guerra, che coinvolgeva tre diversi veicoli militari: “Tutti gli elementi considerati – scrive la giudice, Paola Proto Pisani – consentono di ritenere provato che l’incidente si sia verificato a causa di un intercettamento, realizzato da parte di due caccia, di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9, al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell’esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l’aereo nascosto, oppure di una quasi collisione verificatasi tra l’aereo nascosto ed il Dc9”.

Il relitto dell'aereo Dc9 della compagnia aerea italiana Itavia, precipitato vicino all'isola di Ustica il 27 giugno 1980

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Inoltre, come da noi scritto nell’articolo di avant’ieri e che ribadiamo, saimo al corrente della consuetudine che aerei da guerra Libici, usavano un corridoio aereo italiano, per andare a fare manutenzione a Belgrado; Giletti parla di un solo volo testimoniato (per modo di dire) di un aereo libico militare andato a Venezia per essere revisionato ed altro. Ribadiamo infine, che: (Riporto integralmente quanto scritto avantieri) 

“Quella notte, Francia ed Usa erano gli architetti e gli esecutori del piano che prevedeva l’eliminazione di Muammar Muhammad Abu Minyar al-Gaddafi , che si sarebbe dovuto recare,segretamente prima a Belgrado e poi a Varsavia per una riunione dei paesi non allineati. Ma i Libici, che avevano ottimi rapporti con politici e servizi italiani, in virtù di un accordo di cui tirava le fila Andreotti, furono segretamente avvertiti, e quella notte, nei cieli viaggiò un solo mig Libico con il solo pilota a bordo;  quando aerei franco americani, levatisi in volo da almeno una portaaerei che stazionava e pattugliava il Mediterraneo, nel tentativo di abbattere il mig che secondo informazioni trasportava il dittatore libico, il quale si era nascosto dietro l’aereo civile abbattuto, per errore colpirono il volo passeggeri diretto a Palermo, causandone la tragedia. L’aereo libico, fu inseguito ed in seguito colpito ed abbattuto nei cieli della Calabria, andando a cadere sui monti della Sila. Molti furono i testimoni che assistettero ad un inseguimento, ed alla caduta poi di quell’aereo. Subito le autorità italiane intervennero pr impedire ai curiosi di verificare l’accaduto…e fecero poi uscire la seguente verità: un aereo libico , in volo e disarmato, in seguito ad una avaria, e fuori rotta, cadde da solo. L’evento si fece risalire ad un paio di settimane dopo Ustica, ma il corpo del pilota libico, ed i fori di proiettili sulla carlinga del mig raccontavano un altra storia…una storia compatibile con la tragedia Ustica. Un altro elemento da tener presente è che i Libici, in virtù dell’accordo con le autorità italiane, avevano una spece di lascia passare per un determinato corridoio nei cieli italiani, per recarsi spesso per manutenzioni a Belgrado, dove appresi ed ebbi delle conferme di quanto si diceva all’epoca: “l’Italia aveva gli Usa come moglie e la Libia come amante” …Amici Serbi ad un certo livello, mi confidarono che era routine che mig libici arrivavano a Belgrado per sottoporsi a revisioni e manutenzioni; e che il dittatore libico, precedentemente avvertito, aveva fatto scalo a Belgrado, proseguendo poi per Varsavia almeno tre giorni prima come dire: le ciambelle americane finiscono sembre in disastro!”.  Bene: vi lascio ora al breve articolo di oggi…di Ustica ritorneremo presto a parlarne con nuove notizie di cui siamo in atttesa.                                                                                                                                                                                                                                                                     

Kissinger soleva dire “essere nemici degli USA è pericoloso…ma esserne amici è deleterio”! Ma i testicoli europei, ed italiani in particolare non hanno capito un C….zzo del messaggio!

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              In questo articolo, lasciamo parlare i due video; nel primo, se avrete la pazienza di ascoltarlo e guardare, scoprirete ulteriomente quali sono le attività di uno stato canaglia…l’unico stato canaglia del globo, che a partire dal Nicaragua, passando per Cuba e finendo ai giorni nostri col Perù e con l’Equador, hanno reso il subcontinente americano succube e schiavo, alla stessa guisa degli idioti paesi dell’Europa occidentale…con la sola eccezione di Cuba; Cuba, insieme al Vietnam hanno preso, ridicolizzandoli  a ceffoni ripetutamente gli Usa, costringendoli a “demenziare” altrove! (Demenziare sta per impazziti.) A seguire il famoso video in cui Kissinger minaccia apertamente di morte Aldo Moro se avesse perseverato nell’intento del compromesso storico, mirante ad un governo di unità nazionale, con la partecipazione dei comunisti.

Ulteriori precisazioni su Ustica e l’articolo di oggi: Kissinger soleva dire “essere nemici degli USA è pericoloso…ma esserne amici è deleterio”! Ma i testicoli europei, ed italiani in particolare non hanno capito un C….zzo del messaggio!ultima modifica: 2024-06-26T08:16:08+02:00da GUATAMELA1

Lascia un commento