“INTEGRAZIONE” & “VIOLENZA SULLE DONNE”
alias :
“Amato” & la “Strumentalizzazione opportunistica”
Premesse:
1. – Sono stata per alcuni giorni (- pochi purtroppo! -) in una isoletta siciliana,dove mi sono totalmente ISOLATA da giornali, notizie radio
o televisive, telefoni, etc… e quindi sono stata totalmente ignara di quanto
accadeva nel nostro Paese e nel Mondo… avrebbe potuto scomparire
il Mondo e sarei scomparsa senza saperlo!!
2. – Al rientro nel Mondo… mi tocca recuperare gli arretrati…
3. – Non sono mai stata una “simpatizzante” del ministro Amato, soprattutto
per le sue indicazioni economiche, creditizie e finanziarie della fine anni ’80
e che ritengo – nella mia ignoranza – siano la prima origine nel nostro Paese
di quella che è l’attuale situazione economica…
( e l’Euro non c’entra!! ) …
Ma non è di questo che voglio parlare…semplicemente, sto precisando
che non sono una sua “seguace”…
4. – In quanto DONNA , felice di esserlo
- e ben lungi dal voler imitare, per affermare il mio essere,
certe secolari Logiche Maschili
( - oggi, per fortuna, più circoscritte rispetto al passato, sebbene
ancora dominanti ed anzi, addirittura adottate da una fascia di
donne che finiscono col diventare il Maggior Nemico della Donna !! - )
Logiche Maschili fatte di “strumentalizzazioni”, “ricatti” e...
“prostituzione” (- nel senso lato ed ampio del termine! - )
"Vive la Différence!!" -
e considerato il mio impegno costante a partire dagli anni ’70
a tutela dei Diritti delle DONNE e non solo di loro,
mi sento di dover dire la mia :
“a difesa di AMATO”
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Con tali premesse, mi sembra che la questione sollevata sulla
“SUPERFICIALITA’ ASSURDA”
manifestata dal citato ministro possa diventare ancora una volta
una sorta di
STRUMENTALIZZAZIONE DEL TEMA
“DONNA”
ed in particolare di quello della
“ VIOLENZA SULLE DONNE “
E’ vero che AMATO ha sbagliato
- anche perché non vi era alcuna LOGICA necessità ai fini di ciò che stava
ben asserendo, di cadere in una INCOERENTE “ETICHETTATURA” -
PERO’ sarebbe opportuno non farsi coinvolgere in quello che a me
sembra una strumentale deviazione dal Tema in oggetto.
Amato, infatti, interveniva ad un convegno sul tema “Islam e Integrazione”
e, a mio avviso, sono molte le dichiarazioni VALIDE
e SIGNIFICATIVE fatte dal politico sullo specifico tema
INTEGRAZIONE !
Talmente valide e significative che chi non aveva interesse a
recepirle era in attesa di dove potersi appigliare per distogliere
l’ADESIONE DELLE MASSE all’elaborazione speculativa
del tema.
Ed ecco che AMATO ha fornito loro l’APPIGLIO esternando il suo
parere al riguardo della violenza sulle donne, con l’ormai nota
odiosa etichetta
“siculo-pakistana”.
Ora consideriamo la sua stessa frase priva di quella inutile ed
offensiva precisazione e vediamo come sia giusto quello che dice:
“Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna.
Ma c’è una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere
il contrario.
Dobbiamo uscire da questa tradizione”.
Di affermazioni importanti su cui meditare in relazione
all’importantissimo tema della INTEGRAZIONE ne ha fatte
molte e di seguito ne riporterò alcune ma quello che ora voglio
sottolineare è che almeno NOI DONNE che abbiamo sempre
lottato per i Diritti umani (e non solo per quelli delle Donne!) e che
non amiamo utilizzare secolari logiche settarie arrivistiche di
autoaffermazione (leggi pure: maschiliste, guerrafondaie, etc…),
forse, dovremmo avere il dovere di EVIDENZIARE come
si stia tentando da parte dei suoi avversari politici di
distogliere l’attenzione da ciò che di meritevole è stato
sottolineato da Amato.
Non a caso, nel ricercare notizie on line su questo tema, mi è
sembrato di capire che le prime rimostranze siano piovute proprio
da un’area politica e di pensiero, sostenuta anche da italiani che,
generalmente ( - la parola sta a significare che comunque esistono eccezioni - ) ,
quando parlano dei cittadini (uomini e donne ) del meridione della loro
stessa nazione usano termini come “Sud-ici” .
Chiaramente bene ha fatto la Pollastrini a criticare Amato
sottolineando che :
« la cultura maschilista violenta purtroppo non conosce
differenze geografiche o etniche ».
Così come giusta è la precisazione da altra parte della Maggioranza
di Governo ( Margherita ?) :
<<Si tratta di un fenomeno vergognoso che affonda le sue
radici nel retroterra culturale e sociale e che non ha
né latitudine, né longitudine, sia in Italia che all’estero.
Proprio per questo motivo stupiscono oltremodo le parole
improvvide pronunciate questa mattina dal ministro
Giuliano Amato >>.
Detto ciò non mi resta che concludere quanto desideravo
evidenziare elencando le affermazioni significative di Amato
sul tema della
INTEGRAZIONE
affermazioni da me raccolte a caso qua e là – in ordine sparso - on line:
“Sono in troppi anche in Italia a respingere l'Islam in nome
dell'identità cristiana, mentre anche le parrocchie dovrebbero
discutere al loro interno e operare per l'integrazione.
Se può essere giusto porre attenzione agli embrioni, non è
giusto respingere persone già nate quando entrano civilmente
nel nostro paese.
Il processo per l'integrazione è un lavoro comune, che deve
vedere impegnati non soltanto gli immigrati ma anche gli indigeni
delle società che li accolgono.
Sarei felice se nelle parrocchie ci si assumesse l'impegno di
discutere anche di questi temi”. (n.d.r.: Anch'io!! )
- «Sono troppi i miei concittadini, anche se minoranza, che in
nome dei valori cristiani vogliono respingere gli altri.
Qualcuno dovrebbe spiegare loro che non è giusto preoccuparsi
degli embrioni e poi respingere gli esseri umani già nati, soprattutto
quando entrano civilmente nel nostro Paese».
- “Dobbiamo evitare di imputare a Dio - il Dio dei cristiani e dei
musulmani, che in realtà è lo stesso - ciò che è da imputare invece
agli uomini”.
- ”E’ necessario evitare, quando pensiamo agli immigrati e in
particolare ai musulmani, di avere di fronte dei “blocchi umani”
invece che singole persone….”
- “Non esiste il concetto: “NOI contro gli altri”…
Se lo deve cacciare fuori di testa tutto l'occidente:
ognuno di noi è diverso e questo è importante soprattutto quando
si parla di Islam”.
“Noi siamo gelosi della nostra identità e ciascuno ha diritto alla sua”.
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questo scritto è un trackback al Messaggio n°123 del Blog-Amico di Beba1957
al quale precedentemente non avevo avuto modo di lascaire un commento.
Ciao Ely *__*
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