Il vero sè

Sentire percepire guardare oltre..

 

 

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SOLITUDINI

Post n°323 pubblicato il 26 Luglio 2011 da morbida1dgl

 

Quando sei solo, non è che sei solo, è che ti senti isolato – ed esiste un’incre...dibile differenza tra l’essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all’altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa.
Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l’altro fosse presente – un amico, la moglie, la madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l’altro fosse presente, ma l’altro non c’è. Sentirsi isolati è frutto dell’assenza dell’altro.
La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo. È una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l’intero universo, e quindi non hai bisogno di nessuno.

Osho, La disciplina della trascendenza

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Commenti al Post:
Shalahba
Shalahba il 26/07/11 alle 20:03 via WEB
Quando non troviamo sostegno negli altri potremmo sentirci soli. Ma questo è solo un riflesso della solitudine non accettata che c'è dentro di noi. La solitudine invece che cerchiamo nei nostri cuori è un grande senso di pace che non ha bisogno di nessun appoggio
 
 
morbida1dgl
morbida1dgl il 28/07/11 alle 08:52 via WEB
E'necessario effettuare tutti i passaggi interiori per comprendere la bellezza e la grandezza della Solitudine. Spesso si comincia con il sentirsi soli "insieme", lì si percepisce la sofferenza del bambino che teme l'abbandono,inizia così sempre, la discesa graduale nel profondo di noi stessi per conoscere l'Anima.Quel "toccare il fondo" è un passaggio obbligato per salire finalmente verso la Luce. Namstè!
 
Praj
Praj il 26/07/11 alle 20:45 via WEB
E' vero. Infatti, il senso della solitudine è molto diffuso. E molti cercano mille stratagemmi per sfuggirlo, ma non ci riescono. Questo succede perché il senso di solitudine non si supera cercando una qualsivoglia compagnia o forma di distrazione, ma entrando nella proprio nella solitudine, accettandola e cercando di capire a fondo del perché e da cosa nasce, fino ad arrivare a comprendere che essa è la nostra natura più profonda. Ciò comporta una grande avventura:il viaggio nella nostra più profonda intimità. Occorre però coraggio per guardarla in faccia e non spaventarci dai fantasmi mentali che possiamo incontrare. Mi hanno insegnato che c'è una grande differenza fra il sentirsi soli e l'essere soli. E su questa indicazione ho indagato e ho constatato direttamente che ciò è proprio vero. La chiave che fa la differenza fra le due condizioni è la Consapevolezza di sè. Nel sentirsi soli e inconsapevoli è avvertibile un disagio, la mancanza, un vuoto doloroso... un senso di povertà... mentre nell'essere soli consapevolmente emerge invece dall'interno una beatitudine, una forza sottile indescrivibile, un senso di ricchezza profonda. Un sorriso e serena serata. :)
 
 
morbida1dgl
morbida1dgl il 28/07/11 alle 08:58 via WEB
Salve Praj! E' bello rileggerti! Condivido pienamente ciò che scrivi,aggiungerei che continuare a cercare "compagnia" fuori corrisponde alla volontà(non consapevole) di non crescere. Chi è che cerca sempre sostegno, rassicurazioni e carezze se non il bambino che non vuole essere abbandonato? In quei casi di inconsapevolezza si da sempre la colpa a qualcuno per la non considerazione e ci si da l'approvazione per continuare a cercare fuori. Come direbbe qualcuno... L'unica via di uscita è dentro. Namastè e Buona Giornata :-)
 
   
teatROM
teatROM il 28/07/11 alle 12:52 via WEB
Certo, e poi torni verso "l'esterno" con una diversa coscienza,non piu come mendicante,ma per condividere. ciao e bentornata con i tuoi scritti
 
lenteris
lenteris il 17/08/11 alle 11:17 via WEB
Sono molto d'accordo Morbida, la paura della solitudine è smania di possesso e assenza di centralità. Parlare e ascoltare se stessi vuol dire imparare la strada, coltivare la ricchezza del privato... Un abbraccio :)
 
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INFO


Un blog di: morbida1dgl
Data di creazione: 13/08/2007
 

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