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Chiesa Cattolica e massoneria: tavolo permanente o totale inconciliabilità? La segretezza e l'assalto al papato - Seconda parte

Post n°162 pubblicato il 14 Marzo 2024 da daniela.g0
 

Il grande papa Leone XIII, in una fotografia ufficiale scattata l'11 aprile 1878    

 

Il sovvertimento dell'ordine fondato sul Cristianesimo   

"Insinuandosi sotto specie di amicizia nel cuore dei Principi, i Frammassoni mirarono ad avere in essi complici ed aiuti potenti per opprimere il Cristianesimo; e a fine di mettere nei loro fianchi sproni più acuti, si diedero a calunniare ostinatamente la Chiesa come nemica del potere e delle prerogative reali. Divenuti con tali arti baldanzosi e sicuri, acquistarono influenza grande nel governo degli Stati, risoluti per altro di crollare le fondamenta dei troni, e di perseguitare, calunniare, discacciare chi tra' sovrani si mostrasse restio a governare a modo loro.  

Con arti simili adulando il popolo, lo trassero in inganno. Gridando a piena bocca libertà e prosperità pubblica; facendo credere alle moltitudini che dell'iniqua servitù e miseria, in cui gemevano, tutta della Chiesa e dei sovrani era la colpa, sobillarono il popolo, e lui smanioso di novità aizzarono ai danni dell'uno e dell'altro potere. Vero è bensì che dei vantaggi sperati maggiore è l'aspettazione che la realtà: anzi oppressa più che mai la povera plebe si vede nelle miserie sue mancare gran parte di quei conforti, che nella società cristianamente costituita avrebbe potuto facilmente e copiosamente trovare."   

Così fu travolto Francesco II di Borbone e spazzato via il Regno delle Due Sicilie, dopo un'eroica resistenza a cui dovette seguire la capitolazione di Gaeta, il 13 febbraio 1861. Al cadere del suo Regno, queste le parole dell'ultimo re delle Due Sicilie: "Traditi egualmente, egualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo dalle nostre sventure; perché mai ha durato lungamente l'opera dell'iniquità, né sono eterne le usurpazioni"

Nel 2020 fu annunciata dal cardinale Crescenzio Sepe l'apertura della sua causa di canonizzazione, per la quale Francesco II di Borbone è attualmente riconosciuto con il titolo di Servo di Dio dalla Chiesa Cattolica.  

Mentre le "grida a piena bocca" di "libertà e prosperità pubblica" sono giunte fino ad oggi invariate, insieme all'inganno con cui la massoneria prospetta alla "povera plebe" una vita migliore ma che si scopre invece sempre più oppressa nelle sue miserie. 

Papa Leone XIII, al termine della sua enciclica Humanum Genus dichiara: 

"[...] Chiunque ha cara quanto deve la professione cattolica e la propria salute, non si lusinghi mai di poter senza colpa iscriversi, per qualsivoglia ragione, alla setta Massonica. Niuno si lasci illudere alla simulata onestà; imperocché può ben parere a taluno che i Massoni nulla impongano di apertamente contrario alla fede e alla morale: ma essendo essenzialmente malvagio lo scopo e la natura di tali sette, non può essere lecito di darvi il nome, né di aiutarle in qualsivoglia maniera".

 

La squadra e il compasso, con la lettera "G" centrale che indica il "Grande Architetto"(satana), simbolo delle logge massoniche   

 

Il decadimento etico e culturale della società occidentale   

Alla luce delle parole di papa Leone XIII, che fu anche il protagonista di una visione terrificante dove sentì anche la voce di Cristo discutere con il demonio sul futuro della Chiesa, non si può non pensare all'assoluto degrado morale che si è impadronito della nostra società occidentale. 

Degrado che, proprio come descritto da Leone XIII, sarebbe stato programmato dalle sette massoniche per poter controllare meglio i popoli. 

Basti pensare allo spaccio di droghe nel nostro Paese. All'indomani della caduta del regime fascista, l'Italia è stata gradualmente invasa dalla droga americana e da una moltitudine di spacciatori che hanno invaso via via scuole e strade delle città italiane con il placet di quello che lentamente, tra Prima e Seconda Repubblica, si è trasformato più in un anti-Stato che in uno Stato apparentemente democratico. Così è avvenuto lo stesso con lo spalancamento delle porte agli immigrati clandestini, molti dei quali provengono dalle patrie galere degli Stati di origine. Di ruberie ai cittadini e stupri di gruppo persino a ragazzine di soli tredici anni, avvenuti in pieno centro città, si parla poco. E quando se ne parla, i media omettono perlopiù di riportare che i colpevoli siano stranieri. 

E ancora, una degenerazione morale che ha importato, a modello americano, l'ideologia LGBTQ+ da propinare nelle scuole ai bambini delle elementari mentre al contempo viene sapientemente eliminato qualsiasi riferimento alla religione cattolica durante l'insegnamento scolastico. 

Ma il decadimento etico è arrivato sin nella Chiesa, persino al suo stesso interno: non deve stupire il quadro che Bergoglio tiene alle sue spalle nello studio, eloquente sul degrado morale in cui versano gli alti esponenti del clero. Quell'uomo nudo che vorrebbe rappresentare Gesù Cristo, nell'atto di chinarsi su Giuda, mostra un'anca che non sembra, a mio parere, affatto maschile.  

La corporatura dell'uomo Gesù di Nazareth doveva essere possente: ciò si evince facilmente leggendo l'episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio, dove Gesù stesso non esita a farsi una "sferza di cordicelle" per cacciare via i venditori che profanavano "la casa del Padre mio" (cfr. Gv 2,13-17). L'episodio è attestato concordemente da tutti e quattro i Vangeli (cfr. anche Mt 21,12-13; Mc 11,15-17; Lc 19,45-46). In particolare l'evangelista Giovanni, il "testimone oculare" dei fatti, ci scrive come Gesù "scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi"

Inoltre l'immagine lasciata sulla Sacra Sindone, preziosa dal punto di vista storico, indica che doveva necessariamente trattarsi di un uomo molto alto per l'epoca: si parla di oltre un metro e ottanta di altezza, capace quindi di incutere soggezione negli interlocutori, la cui altezza media era largamente inferiore.  

La "misericordia per tutti" (ma spesso solo per alcuni) di Bergoglio sembra ignorare il giudizio senza appello che Gesù rivolge a Giuda, il traditore (oltre che ladro e mentitore): 

«Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!» (Matteo 26,24)

 

Il controverso dipinto che attualmente si trova nello studio personale di Jorge Bergoglio  

 

E non è l'unico caso: ci sono statue di nuova realizzazione in alcune parrocchie italiane che osservandole risultano quantomeno dubbie. Grandi santi del calibro di Francesco d'Assisi rappresentati con una morbida anca che ricorda quella femminile, capo coperto (dal cappuccio) e braccia incrociate, in perfetta posa massonica.  

Succede a pochi chilometri dalla mia abitazione, all'interno di una chiesa cattolica.  

Alcuni hanno capito, ma altri ancora non si accorgono di nulla.  

D'altronde il giudice Giovanni Falcone, alla secca domanda: "Chi comanda a Palermo?", rispose senza mezzi termini: "Comandano i cavalieri, ma sul giornale questo lei non può scriverlo", alludendo ai cavalieri del Santo Sepolcro. 

A significare l'occulto mescolamento tra esponenti del mondo religioso cattolico e massoneria, che procede ormai da secoli, e che mette la Chiesa in grave pericolo. E non solo, anche lo Stato Italiano. 

Come bene aveva presagito il grande pontefice Leone XIII. La massoneria, da cui dipendono molto strettamente mafia, 'ndrangheta e camorra, in quanto in effetti sue creature, ha spadroneggiato nel nostro Paese a partire dall'Unità d'Italia.  

Così scrive lo scrittore Ubaldo Sterlicchio: «La mafia siciliana e la camorra napoletana, prima della conquista piemontese, erano semplici organizzazioni malavitose come quelle che esistono e sono sempre esistite in ogni paese del mondo. Relegate ai margini della società civile, esse venivano efficacemente combattute dalla polizia borbonica, ai cui membri, per questa ragione, nell'ambiente della criminalità, fu affibbiato l'appellativo di "feroci". Ma, grazie al determinante contributo fornito all'impresa dei Mille, mafia e camorra uscirono dall'anonimato e furono legittimate a tutti gli effetti, compiendo un notevole salto di qualità: da delinquenza parassitaria si trasformarono in criminalità imprenditoriale e si radicarono saldamente nel potere politico. Da quel momento, esse divennero una macchia indelebile, un cancro inestirpabile per questa travagliata Italia. 

«[...] Non sorprende, quindi, anche la recente notizia, peraltro ben documentata da un video dei carabinieri, concernente l'attuale formula-giuramento del rito di affiliazione della 'ndrangheta, che così recita: "Nel nome di Garibaldi, Mazzini, La Marmora, con parole di umiltà formo la santa società. Giuro...". Inoltre, secondo la ricostruzione degli investigatori, Giuseppe Garibaldi rappresenta il "capo del Locale di 'ndrangheta" (cioè il responsabile locale dell'organizzazione), Giuseppe Mazzini il "contabile" ed Alfonso La Marmora riveste la carica di "236° mastro di giornata", una delle più alte nella medesima associazione delinquenziale. L'evocazione di questi tre potenti uomini del Risorgimento, in vita notoriamente affiliati a logge massoniche e da morti celebrati (non casualmente!) negli ambienti della malavita organizzata, sono la chiara dimostrazione dell'occulto collegamento esistente fra le associazioni criminali e quelle massoniche, un'interconnessione che, a partire dal 1860, costituisce la struttura portante del sistema di potere affaristico Italico».  

Questo occulto collegamento non può sfuggire ai successori degli apostoli, quali rappresentano i vescovi di santa romana Chiesa. 

Malgrado tutto, però, il messaggio che adesso alti prelati pretenderebbero di veicolarci sfacciatamente, e in aperto contrasto con tutti i pronunciamenti ufficiali nel corso della storia da parte del Magistero della Chiesa Cattolica, è che in fondo non esista alcuna opposizione tra Chiesa e massoneria

Entrambe in ultima analisi sarebbero animate "dagli stessi buoni propositi".  

Non si deve mai dimenticare invece "la simulata onestà" ostentata dai massoni, cosicché sfugge realmente ciò che essi "impongono di apertamente contrario alla fede e alla morale", secondo le autorevoli parole di papa Leone XIII. 

Le attività filantropiche della massoneria - e aggiungo anche le attività filantropiche che caratterizzano associazioni come Rotary e Lions - non devono ingannare nessuno, tantomeno la recente e sfrontata apertura del clero bergogliano alla massoneria. Sembra che la falsa chiesa stia accelerando febbrilmente le sue attività, sapendo bene come la situazione internazionale sia ormai incandescente e gli equilibri geopolitici stiano mutando in fretta. 

La recentissima notizia delle dimissioni di Victoria Nuland da vicesegretario di Stato degli Stati Uniti si può considerare di portata storica: la Nuland, di origine ebraica e dalla lunga carriera politica, definita anche da alcuni suoi detrattori come "un demonio incarnato", è considerata responsabile del colpo di Stato in Ucraina del 2014 e il conseguente rovesciamento del governo del presidente Viktor Yanukovich. È stata accanita sostenitrice dell'Ucraina contro la Russia e il suo nome è associato a una serie di questioni fondamentali in politica estera. Mentre negli Stati Uniti procede al contempo il viaggio trionfale di Donald Trump all'interno delle primarie del suo partito.  

Ma quel che più conta adesso è che nessuno si lasci ingannare. Le parole dell'apostolo Paolo suonano come un monito da non dimenticare, dove i termini "Principato" e "Potestà" indicano qui le potenti e diaboliche forze del male

«Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà.»

(Colossesi 2,8-10)

 

 

 

 
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Chiesa Cattolica e massoneria: tavolo permanente o totale inconciliabilità? La segretezza e l'assalto al papato - Prima parte

Post n°161 pubblicato il 13 Marzo 2024 da daniela.g0
 

 

La Chiesa Cattolica proibisce il coinvolgimento e l'appartenenza alle logge massoniche, anche se vi sono persone che si dichiarano essere sia massoni che cattolici. Costoro affermano di attendere il tempo in cui il Vaticano cesserà la persecuzione dei massoni revocando i divieti contro i cattolici di aderire alla massoneria. 

Ma la storia della Chiesa ci dimostra come molti pontefici del passato reagirono con estrema durezza affermando l'assoluta incompatibilità del Cattolicesimo con le dottrine insegnate nelle logge massoniche.  

Già papa Clemente XII, nel 1738, nella bolla pontificia In Eminenti, sulla condanna della massoneria, giudicò l'appartenenza alla massoneria tanto pericolosa da imporre una scomunica latae sententiae su qualunque cattolico vi avesse aderito. La revoca della scomunica era riservata alla Santa Sede, i pontefici successivi richiesero inoltre al cattolico che avesse aderito alle logge che facesse conoscere al proprio vescovo i nomi di tutti gli altri cattolici che conosceva essere anch'essi massoni. 

La sentenza di scomunica di papa Clemente XII fu espressamente rinnovata più volte dai pontefici successivi. La ritroviamo annessa al Codice di Diritto Canonico del 1917 e, sebbene non esplicitamente menzionato nel Codice del 1983, uno speciale intervento e chiarimento della Congregazione per la Dottrina della Fede, intitolato Dichiarazione sulla massoneria con il successivo Inconciliabilità tra fede cristiana e massoneria, disponeva che la disciplina e il giudizio della Chiesa nei confronti della massoneria rimanessero invariati rispetto al Codice del 1917. Così si esprime la suddetta Dichiarazione: 

"Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l'iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione."  

La Congregazione ha così mantenuto la sanzione, che resta in vigore fino ad oggi.

 

Papa Clemente XII (1652-1740) in un ritratto di Agostino Masucci  

 

L'incontro senza precedenti di Milano   

Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha voluto insieme al cardinale Francesco Coccopalmerio cercare il dialogo tra la Chiesa Cattolica e la massoneria attraverso un incontro, senza precedenti, tenutosi nel capoluogo lombardo il 16 febbraio scorso. 

Ciò appare davvero incredibile se si considera la ferma condanna che tutti i pontefici del passato, insieme ai documenti ufficiali della Chiesa, hanno mosso senza mezzi termini contro la massoneria. 

Mons. Coccopalmerio ha auspicato l'apertura di un dialogo e anche una collaborazione tra Chiesa e massoneria che deve proseguire nel tempo magari con un "tavolo permanente". Inoltre la Chiesa deve ammettere di essersi sbagliata su questa associazione segreta e rimuovere ogni ostacolo alla comunione per i membri appartenenti alla massoneria. 

Un piccolo inciso, che vale la pena qui di riportare, riguarda alcune voci insistenti diffuse negli ambienti cattolici, secondo le quali mons. Coccopalmerio sarebbe coinvolto in orge omosessuali. 

Erano presenti all'incontro i tre Gran Maestri delle tre logge italiane - Stefano Bisi per il Grande Oriente d'Italia (GOI), Luciano Romoli per la Gran Loggia d'Italia dell'ALAM (GLDI) e Fabio Venzi (in collegamento da Roma) per la Gran Loggia Regolare d'Italia (GLRI); l'arcivescovo Delpini, il già citato cardinale Coccopalmerio, il teologo francescano Zbigniew Suchecki e, soprattutto, il vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia. 

Ciò che ne è uscito, in sintesi, è che in barba agli innumerevoli pronunciamenti della Chiesa Cattolica contro la massoneria, la misericordia di Francesco prevale su tutto. E' il "tutti insieme appassionatamente" che la falsa chiesa sta propugnando ormai da troppo tempo. 

A nulla sono valsi i richiami dottrinali pronunciati da padre Sucheki, il quale aveva preparato una relazione completa sui pronunciamenti della Chiesa contro la massoneria: è sembrato soltanto un atto dovuto, e anche un po' snobbato da mons. Staglianò, apparso insofferente ai richiami di dottrina.   

 

Papa Leone XIII e la sua battaglia contro la massoneria   

Un pontefice che si oppose con particolare fermezza all'assalto che la massoneria da secoli ha lanciato contro la Chiesa Cattolica, fino a riuscire persino ad infiltrarla al suo interno, fu papa Leone XIII. 

Nella lettera enciclica Humanum Genus, Leone XIII espone alcune ragioni fondamentali per cui la massoneria è stata condannata come inconciliabile con il Cristianesimo.   

 

Segretezza assoluta: giuramenti di sangue e complotti nascosti   

Innanzitutto, tutti i membri della massoneria sono vincolati dal giuramento di segretezza. Nel mettere in guardia i cattolici dall'adesione alla Loggia massonica, Leone XIII indica nella severità del segreto massonico il primo indizio di un intento criminale dietro l'apparente facciata della fratellanza: 

"Il candidato deve promettere, anzi, d'ordinario, giurare espressamente di non rivelar giammai e a nessun patto gli affiliati, i contrassegni, le dottrine della setta. Così, sotto mentite sembianze e con l'arte d'una continua simulazione, i Frammassoni studiansi a tutto potere di restare nascosti, e di non aver testimoni altro che i loro. Cercano destramente sotterfugi, pigliando sembianze accademiche e scientifiche: hanno sempre in bocca lo zelo della civiltà, l'amore della povera plebe: essere unico intento loro migliorare le condizioni del popolo, e i beni del civile consorzio accomunare il più ch'è possibile a molti. Le quali intenzioni, quando fossero vere, non sono che una parte dei loro disegni."  

Perché tanta segretezza? Perché temere che membri e progetti possano diventare noti?  

«Chi fa il male odia la luce e non viene alla luce - dice Gesù nel suo discorso a Nicodemo - affinché le sue opere non vengano smascherate. Ma chi opera la verità viene alla luce, affinché appaia chiaramente che le sue opere sono state compiute in Dio» (Giovanni 3,19).  

Inoltre si noti come fin da allora erano presenti tutte quelle connotazioni che caratterizzano pienamente il nostro tempo: "le sembianze accademiche e scientifiche" (e chi non ne ha viste ai tempi del COVID?) e "lo zelo della civiltà e l'amore della povera plebe", che impegnano così tanto i nostri probi politici. 

Non soltanto poi la Loggia massonica vincola tutti i membri con un giuramento di segretezza, ma nasconde molte cose ai membri inferiori che sono invece conosciute e pianificate da quelli di rango superiore. In questo modo la segretezza protegge la Loggia dagli infedeli non iniziati e separa i membri inferiori da quelli di rango superiore. 

Ammonisce papa Leone XIII, "la legge del segreto vi domina e molte sono le cose, che per inviolabile statuto si debbono gelosamente tener celate, non solo agli estranei, ma ai più dei loro adepti: come, ad esempio, gli ultimi e veri loro intendimenti; i capi supremi e più influenti; certe conventicole [adunanze segrete, n. d. r.] più intime e segrete; le risoluzioni prese, e il modo ed i mezzi da eseguirle. A questo mira quel divario di diritti, cariche, offici tra' soci; quella gerarchica distinzione di classi e di gradi, e la rigorosa disciplina che li governa". In questo modo tutto ciò che riguarda i massoni viene avvolto nel segreto. 

Un effetto concreto di tale segretezza è che i membri inferiori della Loggia possono diventare strumenti inconsapevoli dei piani criminali dei membri superiori, di cui hanno poca o nessuna conoscenza. Il carattere vincolante del segreto massonico che protegge tali disegni non è preso alla leggera all'interno della loggia: i giuramenti prestati sono giuramenti di sangue in cui un uomo perde la vita se tradisce le attività segrete dei suoi compagni muratori o rifiuta l'obbedienza a un superiore.  

Secondo Leone XIII, "inoltre, per essere arruolati, è necessario che i candidati promettano e si impegnino a essere d'ora in poi strettamente obbedienti ai loro capi e maestri con la massima sottomissione e fedeltà, e siano pronti a eseguire i loro ordini su la minima espressione della loro volontà; oppure, se disobbedienti, sottoporsi alle pene più atroci e alla morte stessa. Di fatto, se si giudica che qualcuno abbia tradito le gesta della setta o abbia resistito agli ordini impartiti, la punizione viene loro inflitta non di rado, e con tanta audacia e destrezza che spesso il sicario sfugge alle ricerche ed ai colpi della giustizia". 

Condannando l'asservimento al quale il giuramento massonico riduce i membri della Loggia, papa Leone XIII lamenta: "Or bene questo continuo simulare, e voler rimanere nascosto: questo legar tenacemente gli uomini, come vili mancipii [schiavi acquisiti mediante mancipazione, n. d. r.], all'altrui volontà per uno scopo da essi mal conosciuto: e abusarne come di ciechi strumenti ad ogni impresa, per malvagia che sia: armarne la destra micidiale, procacciando al delitto la impunità, sono eccessi che ripugnano altamente alla natura. La ragione adunque evidentemente condanna le sette Massoniche e le convince nemiche della giustizia e della naturale onestà".   

 

L'intenzione espressa di distruzione della Chiesa Cattolica, in particolare del papato   

Tuttavia, la vera ostilità e l'immane pericolo della massoneria, e il motivo della sua stretta segretezza, vanno ricercati nel suo odio verso la Sede Apostolica e nell'intenzione di distruggere la Chiesa con la demolizione del papato. Ciò era chiaro già al tempo di Leone XIII e si manifestò drammaticamente nelle aperte proteste a Roma durante i pontificati di Pio X e Benedetto XV. 

Così scrive Leone XIII nel 1884, riferendosi al coinvolgimento dei massoni nel rovesciamento dello Stato Pontificio e alla loro opera volta a rimuovere ogni influenza della Chiesa all'interno della società civile: 

"Ma contro l'Apostolica Sede e il Romano Pontefice arde più accesa la guerra. Prima di tutto egli fu sotto bugiardi pretesti spogliato del Principato civile, propugnacolo della sua libertà e de' suoi diritti; poi fu ridotto ad una condizione iniqua, e per gli infiniti ostacoli intollerabile; finché si è giunti a quest'estremo, che i settari dicono apertamente ciò che segretamente e lungamente avevano macchinato fra loro, doversi togliere di mezzo lo stesso spirituale potere dei Pontefici, e fare scomparire dal mondo la divina istituzione del Pontificato. Di che, ove altri argomenti mancassero, prova sufficiente sarebbe la testimonianza di parecchi di loro, che spesse volte in addietro, e persino recentemente dichiararono, essere veramente scopo supremo dei Frammassoni perseguitare con odio implacabile il Cristianesimo, e che essi non si daranno mai pace, finché non vedano a terra tutte le istituzioni religiose fondate dai Papi."  

Tale odio per la Sede di Roma si manifestò apertamente nel 1917, allorquando i massoni celebrarono il loro bicentenario marciando a Piazza San Pietro in Vaticano con striscioni che dichiaravano: "Satana governerà in Vaticano e il Papa lo servirà come guardia svizzera". L'evento fu testimoniato - come già riportato su questo blog - in prima persona da san Massimiliano Kolbe, il quale successivamente fondò la Milizia dell'Immacolata per contrastare l'assalto della massoneria contro la Chiesa Cattolica e operare per la conversione degli appartenenti alle logge.

 

Una fotografia di papa Leone XIII scattata intorno al 1898  

 

Il Naturalismo come fondamento della massoneria   

"Tanto più che altre e ben luminose prove ci sono della sua rea natura. Per quanto infatti sia grande negli uomini l'arte di fingere e l'uso di mentire, egli è impossibile che la causa non si manifesti in qualche modo pe' suoi effetti. "Non può un albero buono dar frutti cattivi, né un albero cattivo frutti buoni" (Matteo VII, 18). Ora della Massonica setta esiziali [che provocano danni irreparabili, n. d. r.] ed acerbissimi sono i frutti. Imperocché dalle non dubbie prove che abbiamo testè [or ora, n. d. r.] ricordate apparisce, supremo intendimento dei Frammassoni esser questo: distruggere da capo a fondo tutto l'ordine religioso e sociale, qual fu creato dal Cristianesimo, e pigliando fondamenti e nome dal Naturalismo, rifarlo a loro senno di pianta."  

Non può sfuggire qui la similitudine con i tempi attuali, dove la preoccupazione per la natura, il clima, i presunti cambiamenti climatici, hanno assunto ormai dimensioni epocali. Ragione per cui l'uomo e tutta la civiltà da lui creata devono piegarsi e addirittura annichilirsi, in ragione della salvezza planetaria. Anzi si auspica, in pieno contrasto con i comandamenti di Dio, lo spopolamento della Terra per il bene supremo della tutela della Natura.  

Il tutto sotto un'aura di presunta scientificità, secondo la filosofia naturalistica e il suo criterio di obbedienza alla scienza, che rinuncia a qualsiasi connotazione etica. Non si deve dimenticare come in ambito filosofico i naturalisti si spinsero fino ad affermare che la scienza avrebbe dovuto raccogliere l'eredità millenaria della filosofia, fino a sostituirla. 

Come non si deve dimenticare che il naturalismo nacque nella Francia massonica del XIX secolo.   

 

Negazione del peccato originale, della Redenzione e della Rivelazione   

Infine, sotto l'espressa intenzione di distruggere la Chiesa e il papato, i massoni sposano dottrine in diretta contraddizione con la fede cattolica. Negano fermamente il peccato originale e ogni rivelazione divina soprannaturale. Invece, seguendo i filosofi razionalisti dell'Illuminismo, i massoni ritengono che la ragione umana sia il giudice ultimo di tutte le cose, e che la natura umana non sia né incline al peccato né bisognosa della grazia redentrice di Cristo. 

Dovrebbe essere chiaro che la negazione del peccato originale include necessariamente la negazione di tutta l'opera di redenzione compiuta attraverso l'Incarnazione, la morte e la risurrezione di Cristo, poiché senza la caduta non c'è bisogno di redenzione. La base ultima di questa negazione del peccato originale e della redenzione in Cristo risiede nel rifiuto della Rivelazione soprannaturale da parte dei massoni. È questo rifiuto che pone la Loggia massonica in una così amara ostilità nei confronti della Chiesa. Come scrive ancora papa Leone XIII: 

"Ora fondamentale principio dei Naturalisti, come il nome stesso lo dice, egli è la sovranità e il magistero assoluto dell'umana natura e dell'umana ragione. Quindi dei doveri verso Iddio o poco si curano, o mal ne sentono. Negano affatto la divina rivelazione; non ammettono dogmi, non verità superiori all'intelligenza umana, non maestro alcuno, a cui si abbia per l'autorità dell'officio da credere in coscienza. E poiché è privilegio singolare e unicamente proprio della Chiesa Cattolica il possedere nella sua pienezza, e conservare nella sua integrità il deposito delle dottrine divinamente rivelate, l'autorità del magistero, e i mezzi soprannaturali dell'eterna salute, somma contro di lei è la rabbia e l'accanimento dei nemici. Si osservi ora il procedere della setta Massonica in fatto di religione, là specialmente dov'è più libera di fare a suo modo, e poi si giudichi, se ella non si mostri esecutrice fedele delle massime dei Naturalisti. Infatti con lungo ed ostinato proposito si procura che nella società non abbia alcuna influenza, né il magistero né l'autorità della Chiesa; e perciò si predica da per tutto e si sostiene la piena separazione della Chiesa dallo Stato. Così si sottraggono leggi e governo alla virtù divinamente salutare della religione cattolica, per conseguenza si vuole ad ogni costo ordinare in tutto e per tutto gli Stati indipendentemente dalle istituzioni e dalle dottrine della Chiesa."  

A seguito della iper-esaltazione della ragione umana e dell'ordine naturale operata dall'Illuminismo, fino alla negazione della fede e di tutto l'ordine soprannaturale della grazia, i massoni non possono tollerare la pretesa della Chiesa all'autorità divina nell'insegnamento della dottrina e della morale, o nella dispensazione di aiuto divino mediante la grazia dei sacramenti. 

Rifiutando la rivelazione soprannaturale come denigrazione della ragione umana, i liberi muratori negano di conseguenza il bisogno di redenzione dell'uomo, poiché è attraverso la Rivelazione che conosciamo il peccato di Adamo, da cui nasce il bisogno di un Redentore. 

Leone XIII chiarisce che tale negazione del peccato originale porta necessariamente ad una corruzione della morale sia dell'individuo che della società: 

"Inoltre, la natura umana è stata macchiata dal peccato originale, ed è quindi più disposta al vizio che alla virtù. Per una vita virtuosa è assolutamente necessario frenare i movimenti disordinati dell'anima, e rendere le passioni obbedienti alla ragione. In questo conflitto molto spesso le cose umane devono essere disprezzate, e devono essere sopportate le più grandi fatiche e sofferenze, affinché la ragione possa sempre prevalere. Ma i Naturalisti e i Massoni, non avendo fede in ciò che abbiamo imparato dalla Rivelazione di Dio, negano che i nostri progenitori abbiano peccato, e di conseguenza pensano che il libero arbitrio (Conc. Trid. Sess. VI, De justif., c. I) non sia affatto indebolito e incline al male. Al contrario, esagerando piuttosto la potenza e l'eccellenza della natura e ponendo in essa soltanto il principio e la regola della giustizia, non riescono nemmeno a immaginare che ci sia bisogno di una lotta costante e di una perfetta fermezza per superare la violenza e il dominio delle nostre passioni."  

Sottolineando il modo in cui la corruzione della morale serve allo scopo principale dei muratori di condurre gli uomini sotto il loro controllo, Leone XIII collega questo con l'estrema segretezza dei loro progetti:  

"Poiché generalmente nessuno è abituato ad obbedire così sottomesso agli uomini astuti e intelligenti come coloro la cui anima è indebolita e distrutta dal dominio delle passioni, ci sono stati nella setta dei massoni che hanno chiaramente stabilito e proposto che, con astuzia e con uno scopo preciso, la moltitudine dovrebbe essere saziata con una illimitata licenza di vizio, poiché, una volta fatto ciò, sarebbe facilmente caduta sotto il loro potere e autorità per qualsiasi atto di audacia."  

La degenerazione morale della società deriva dall'espressa negazione del peccato originale da parte del massone e serve convenientemente allo scopo massonico di utilizzare gli uomini nell'esecuzione di attività criminali. 

E' impressionante come queste affermazioni di papa Leone XIII si rivelino oggi tanto attuali. Lo stesso pontefice infatti, non avrebbe mai potuto immaginare fino a che punto si sarebbe spinta la "illimitata licenza di vizio" e il come la massoneria avrebbe efficacemente arruolato - anche in modo inconsapevole - gli uomini e li avrebbe sfruttati per il raggiungimento dei suoi scopi criminali.     

 

Fine prima parte. Qui la seconda parte dell'articolo.

 
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La Matrix è qui. Ti sei già collegato senza rendertene conto?

Post n°160 pubblicato il 29 Febbraio 2024 da daniela.g0
 

 

Cari Lettori, questo articolo molto recente di Alexis Baden-Mayer, direttrice dell'OCA, Organic Consumers Association, può rivelarsi molto interessante. 

L'Organic Consumers Association (Associazione Consumatori Biologici, n. d. r.) si è inchinata, come la quasi totalità delle associazioni mondiali, alla narrativa ufficiale sul riscaldamento globale. Occorre sempre tenere ben presente ciò, ricordando come la maggior parte della cosiddetta controinformazione non rappresenti altro che una valvola di sfiato posta in essere dal sistema stesso, allo scopo di incanalare e quindi poter controllare e reprimere il dissenso, sempre più crescente tra i popoli. 

Ma è anche vero che in questo articolo si trovano parecchi spunti su cui riflettere. 

Tra identità digitale, che vogliono imporci in maniera obbligatoria, con tanto di portafoglio digitale, l'uso obbligatorio di app varie già tentato e fallito ai tempi del COVID, controllo di ogni nostra transazione finanziaria tramite pagamenti digitali e relativa sparizione del contante, è ormai abbastanza evidente il piano di un tentativo di controllo totale sull'individuo a cui le élite mondialiste vorrebbero costringerci nonostante versino ormai in gravi difficoltà a causa della situazione geopolitica mondiale. 

Le elezioni presidenziali americane sono ormai alle porte, mentre Donald Trump continua deliberatamente ad agitare lo spettro dell'uscita degli Stati Uniti d'America dalla Nato. Una mossa, questa, che nel momento in cui dovesse realmente concretizzarsi, spezzerebbe in modo definitivo quel braccio anglo sionista che ha promosso da troppo tempo conflitti mondiali incessanti e tenuto molte nazioni sotto scacco. Ma l'uscita dalla Nato spezzerebbe definitivamente anche quel che resta di un'Unione Europea già in macerie: le élite sanno di avere poco tempo mentre tentano comunque di realizzare disperatamente i loro obiettivi di controllo totale della popolazione. 

Quel che si vorrebbe manipolare e modificare sono alla fine i nostri stessi pensieri, per renderci non più uomini liberi ma schiavi senz'anima e senza speranza. 

In questo fosco scenario, si aggiunge l'epidemia inarrestabile di "malori improvvisi" che ha colpito il nostro Paese e su cui le autorità non gettano alcuna luce: naturalmente "nessuna correlazione" con i sieri COVID; mentre il grafene tossico viene contemporaneamente propagandato come sicuro

Ma sta a noi, in ultima analisi, opporre fiera resistenza a qualsiasi genere di pericolo che possa mettere a rischio la nostra salute e la nostra stessa libertà. E, ancor di più, quella dei nostri figli. I bambini infatti sono i soggetti più fragili e quindi più facile preda di una diseducazione programmata, posta in essere nel tempo da un sistema intrinsecamente corrotto, allo scopo di fare scempio delle loro immense ricchezze spirituali.  

Ma sappiamo anche con assoluta certezza che le forze del male non prevarranno.   

Buona lettura.

 

 

7 febbraio 2024/ di Alexis Baden-Mayer 

 

 

Come sono finiti tutti in Matrix?  

Si sono collegati.  

Un giorno lo hanno usato per connettersi con gli amici, lavorare, fare acquisti online, leggere le notizie e guardare film. La cosa successiva che hanno saputo è stata che erano rimasti intrappolati e non potevano uscirne. 

Si sono rifiutati di mettersi in fila per un intervento chirurgico al cervello, ma hanno acquistato con gioia occhiali per la realtà virtuale, smartwatch che misurano dati biometrici e cuffie "neurofeedback" per l'allenamento del cervello. 

Neurochirurgia? Mai. Dispositivo di controllo mentale non invasivo? Certo, se rende la vita un po' più facile! Colleghiamo i bambini! 

Hanno creduto che se non fossero stati effettivamente collegati fisicamente, avrebbero potuto andarsene in qualsiasi momento. 

Il problema è che hanno sottovalutato il potere di controllo mentale che le multinazionali avrebbero esercitato su di loro semplicemente monitorando e rispondendo alle loro onde cerebrali e ai loro stati emotivi mentre imparavano, lavoravano e giocavano online. 

Gli algoritmi hanno trattato ogni persona come un violino, in grado di prevedere con precisione e quindi alterare leggermente ogni decisione, mantenendo sempre viva l'illusione della libera scelta. 

La maggior parte della "tecnologia" è la stessa utilizzata per fare ciò che era il vecchio metodo Cambridge Analytica, lo stesso adoperato nella pubblicità e in qualsiasi truffa. 

Ma la capacità di unire dati comportamentali con dati biometrici e onde cerebrali in tempo reale ha addestrato gli algoritmi a raggiungere obiettivi umani con una precisione pari a quella di una macchina. Era come quando gli esseri umani insegnavano ai computer a giocare a scacchi; la capacità di calcolare rapidamente ogni possibilità di renderli invincibili! 

Allora perché sentiamo parlare così tanto della chirurgia cerebrale Neuralink? Potrebbe essere una psicopatologia? 

Sicuramente ha attirato la mia attenzione! 

Il mio cuore si è spezzato e un brivido mi è corso lungo la schiena quando ho sentito parlare di "Animal 21". Il giorno dopo che a questa femmina di macaco rhesus è stato impiantato il Neuralink di Elon Musk trapanando il cranio, "ha perso la coordinazione e l'equilibrio, ha sperimentato la paralisi in entrambe le zampe posteriori e soffriva di ‘depressione'". Il giorno dopo, è stata vista "ansimare/conati di vomito" e "collassare per la stanchezza/affaticamento". Quando il personale alla fine l'ha soppressa e ha condotto un'autopsia, hanno scoperto che la BioGlue stava "coprendo e comprimendo un'ampia area del lato sinistro del cervello" e il sangue si era accumulato sulla superficie del suo cervello. 

Eppure, nel maggio 2023, la Food & Drug Administration ha approvato la richiesta di Neuralink di autorizzare la sperimentazione umana

Il 29 gennaio, Elon Musk ha twittato che "Il primo essere umano ha ricevuto ieri un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene". 

La notizia non è stata confermata in modo indipendente da Neuralink, quindi il tweet di Musk potrebbe essere solo una pubblicità mirata agli investitori o mirata a guadagnare denaro da una futura IPO [secondo l'Enciclopedia Treccani: Initial Public Offering: offerta pubblica iniziale di titoli azionari con cui una società colloca parte di tali titoli per la prima volta sul mercato borsistico, offrendoli al pubblico degli investitori, n. d. r.]. 

Con tutto questo brusìo al riguardo, sono rimasta sorpresa nell'apprendere che altre società avevano già impiantate interfacce cervello-computer negli esseri umani molto prima che Musk twittasse, tra cui Synchron, Blackrock Neurotech, Precision e Motif. 

Secondo il Daily Beast, "Neuralink è stato battuto nella sperimentazione umana da numerosi altri concorrenti neurotecnologici come Synchron, che ha impiantato con successo le sue interfacce cervello-computer in un essere umano utilizzando una procedura molto meno invasiva". 

La CNBC riferisce: "Durante gli studi iniziali, Synchron ha finora impiantato sei pazienti negli Stati Uniti e quattro pazienti in Australia. L'azienda dovrà effettuare ulteriori studi che dimostrino la sicurezza e l'efficacia del suo dispositivo prima che le autorità di regolamentazione della Food and Drug Administration statunitense concedano l'approvazione per una commercializzazione più ampia". 

Un articolo di Wired del dicembre 2023, "The race to put brain implants in people is heating up" ["La corsa per mettere impianti cerebrali nelle persone si sta surriscaldando", n. d. r.], osservava che "Precision Neuroscience ha posizionato il suo impianto cerebrale in tre persone per circa 15 minuti. I pazienti erano sottoposti a un intervento chirurgico al cervello per altri motivi (due erano svegli in quel momento) e Precision voleva verificare se il suo impianto potesse leggere, registrare e mappare con successo l'attività elettrica dalla superficie del cervello. 

Lo stesso articolo affermava che Motif "ha installato temporaneamente il suo dispositivo delle dimensioni di un pixel nel cranio di un paziente a cui era stato rimosso un tumore al cervello. Nei risultati che devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria, Motif ha dimostrato di poter fornire efficacemente stimolazione al cervello senza entrare effettivamente in contatto con esso. L'impianto è rimasto sul cervello solo per pochi minuti". 

Blackrock Neurotech (nessuna relazione con la società di investimento BlackRock) ha impiantato più di 50 chip nel cervello delle persone! 

Questa è in realtà una tecnologia piuttosto vecchia. Le prime interfacce cervello-computer furono inizialmente installate da Phil Kennedy alla fine degli anni '90. Quando la Food and Drug Administration ha interrotto il suo lavoro su altre persone, ha utilizzato se stesso come soggetto di prova, recandosi in Belize per un intervento chirurgico al cervello nel 2014. 

La storia segreta della tecnologia risale ai medici della CIA nel programma MK-ULTRA, come spiega l'imperdibile film documentario The Minds of Men

Nel 1966, gli psichiatri sponsorizzati dalla CIA, Vernon Mark del Boston City Hospital e Frank Ervin dell'UCLA, impiantarono degli elettrodi nel cervello di Leonard Kille. 

Alex Constantine, autore del libro "Psychic Dictatorship in the USA", ha incluso la storia di Kille nel suo articolo, "The Hidden History of the CIA's Electromagnetic Mind Control Experiments" [La storia nascosta degli esperimenti di controllo mentale elettromagnetico della CIA, n. d. r.]: 

"Nel 1966 Kille sospettava che sua moglie avesse una relazione. Lei lo aveva negato; lui andò su tutte le furie. Uno psichiatra interpretò la rabbia di Kille come un "disturbo del modello di personalità" e lo indirizzò a Mark ed Ervin per dei test neurologici. Sebbene Mark ed Ervin descrissero il comportamento di Kille come "pericoloso", lo sfogo più violento di Kille consistette nel lanciare barattoli di latta contro sua moglie (mancò il bersaglio). Ricoverato in ospedale per ordine degli psichiatri, Kille fu involontariamente sottoposto a un intervento chirurgico cerebrale sperimentale.

"Durante l'operazione tra la vita e la morte, fili elettrici erano stati impiantati nel cervello di Kille. Ogni filo era tempestato di circa 20 elettrodi. Solo dopo l'installazione dell'apparato Kille fu arruolato per firmare il suo consenso ufficiale alla procedura; gli elettrodi erano già posizionati e gli stavano colpendo il cervello". 

"In seguito all'operazione da incubo, il dottor Peter Breggin del Center to Study Psychiatry, un difensore civico degli abusi psichiatrici, indagò sul caso di Kille e scoprì, nonostante i resoconti di Mark ed Ervin sul successo terapeutico, che il paziente post- operatorio era 'totalmente disabile e soggetto al terrore da incubo di essere catturato e operato di nuovo al Massachusetts General Hospital.'"  

C'è anche un collegamento con la Monsanto! 

Kille potrebbe essere stato preso di mira dal suo ex capo Edwin Land, che guidava un gruppo di facciata della CIA che finì per essere assorbito dalla Monsanto. Nel 2018, la Monsanto si è fusa con Bayer e ha ritirato il suo famigerato nome, ma è ancora coinvolta nelle interfacce cervello-computer (quelle che non richiedono un intervento chirurgico al cervello). Secondo Costantine: 

"Kille fu un co-inventore della fotocamera Land, dal nome di Edwin Land della Polaroid Corporation. Ricercatore veterano nei programmi di controllo mentale sponsorizzati dal governo, Land aveva fondato lo Scientific Engineering Institute (SEI) per conto della CIA. Nel luglio 1968 presso il Bien Hoa Hospital del Vietnam del Sud, le squadre del SEI avevano impiantato degli elettrodi nei cranio dei prigionieri di guerra vietcong in tentativi sperimentali di indirizzare il comportamento dei soggetti collegati al loro cervello tramite controllo remoto. Al termine degli esperimenti, i prigionieri di guerra furono fucilati e cremati da una compagnia di berretti verdi". 

Ho appreso dall'indagine "Lobotomass" del Boston Institute of Non-Profit Journalism che la SEI si è trasformata in Searle Medidata Inc., una filiale di GD Searle, un gigante farmaceutico in seguito presieduto dall'ex segretario alla Difesa Donald Rumsfeld: 

"Nel 1985, Rumsfeld contribuì ad organizzare la vendita di Searle alla Monsanto Company." 

La Monsanto (ora Bayer) ha mantenuto i suoi investimenti nelle tecnologie di interfaccia cervello-computer attraverso il "fondo di investimento filantropico" BioGenerator, che ha investito nella società BCI Neurolutions

Cosa vorrebbe un'azienda agroalimentare come la Monsanto - ora fusa con Bayer, un'azienda farmaceutica - da un'interfaccia cervello-computer come Neurolutions che "consiste in un elettrodo EEG wireless indossato sulla testa che viene utilizzato per misurare i segnali cerebrali del paziente"? 

Non dobbiamo indovinare, poiché gli scienziati della Monsanto hanno pubblicato come abbiano utilizzato effettivamente la tecnologia. 

In uno studio del 2016, lo scienziato dei dati sull'intelligenza artificiale della Monsanto, Ryan Butner, "ha condotto un esperimento esplorando l'uso dei social media durante scenari di disastro, combinando elettroencefalogramma (EEG), sondaggi sulla personalità e la media dei suggerimenti di condivisione dei social". 

Lui e i suoi colleghi sono stati in grado di abbinare il tipo di personalità alla compatibilità per la condivisione di determinate forme di contenuto, il tutto monitorando le parti del cervello coinvolte nel prendere queste decisioni. 

Un altro studio di Butner pubblicato nel 2019 presagiva la cosiddetta "Disinformation Dozen", psyop dell'era COVID. Butner e i suoi colleghi hanno avuto accesso alle informazioni di Facebook per analizzare ogni post sugli OGM dal 2014 al 2017. 

Hanno affermato che i loro "risultati suggeriscono che un piccolo gruppo di siti di ‘salute alternativa' e pro-cospirazione ha raccolto un coinvolgimento più totale sui social media rispetto ai siti considerati comunemente mezzi di informazione sul tema degli OGM". 

Butner ha commercializzato il lavoro svolto per Monsanto/Bayer ad altre aziende, consigliando loro di "investire in un solido ascolto sociale abbinato a una vera scienza dei dati". 

Nel 2020, Butner ha presentato il suo lavoro alla conferenza Multidisciplinary International Symposium on Disinformation in Open Online Media (MISDOOM). 

L'esempio della Monsanto/Bayer dimostra che le aziende hanno tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per inserirci in Matrix, senza che nessuno se ne accorga! 

Ci lasciamo spaventare con Neuralink per darci un falso senso di sicurezza secondo cui tutto andrà bene finché non ci sottoponiamo ad un intervento chirurgico al cervello. 

Ci stanno attirando al contempo con occhiali VR, smartwatch e visori per biofeedback. 

E sta funzionando. 

La cosa più triste che ho visto mentre cercavo questo articolo è stata la fotografia di una bambina che indossa le cuffie e con un tablet in grembo: una scena familiare che potrai vedere in qualsiasi ristorante, scuola o aereo. È stata la didascalia che mi ha attirata: 

"Trasformare la salute mentale dei bambini con il neurofeedback basato sull'intelligenza artificiale per bambini con ADHD e autismo". 

È questo il motivo per cui la Bayer impregna il nostro cibo di neurotossine come il suo insetticida neonicotinoide che uccide le api? Per scuotere il nostro sistema nervoso quanto basta per spingerci a cercare rifugio nel Metaverso? 

Dall'hacking mentale al furto di dati cerebrali, è tempo che i nostri legislatori ci proteggano dalle minacce poste da queste tecnologie. 

Non è necessaria la chirurgia cerebrale affinché i dispositivi elettronici abbiano il potere di identificare la firma univoca di pensieri, intenzioni ed emozioni specifiche. 

Emotiv ha reso disponibile in commercio cuffie per elettroencefalografia (EEG) dal 2010

Uno studio del 2019 ha riportato l'invenzione di un "dispositivo EEG intraauricolare indossabile per il monitoraggio delle emozioni". 

Il visore Galea di OpenBCI "è un mix completo di tutti i tipi di sensori: EEG, EMG, EDA, PPG e tracciamento oculare" integrato con la realtà virtuale. 

Questa è la Matrix. 

Pensate di collegarci? 

Presentando le loro cuffie per il controllo mentale nelle scuole (vedi "Risolvere la crisi educativa utilizzando l'interfaccia cervello-computer") e nei luoghi di lavoro (vedi "Che cosa potrebbero significare le interfacce cervello-computer per il futuro del lavoro").  

Come li fermiamo?  

Tenendo le cuffie per il controllo mentale fuori dalle scuole e dai luoghi di lavoro e assicurandosi che tutti comprendano i rischi della tecnologia "non invasiva".

 

 

 

 
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La Madre dell’America e lo straordinario enigma della Tilma. La Cristiada del secolo scorso - Parte terza

Post n°159 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da daniela.g0
 

Pellegrino in ginocchio diretto verso il santuario di Guadalupe, in occasione del 491° anniversario dell'apparizione della Beata Vergine di Guadalupe (Foto: Pavel Jurado)   

 

Altre constatazioni sulla Tilma che risultano inspiegabili:   

Alle considerazioni espresse dal sacerdote gesuita Robert J. Spitzer, si devono sottolineare altri fatti fondamentali. Come riporta la stessa Wikipedia: 

1. Il telo (in fibra di agave) è di immagine grossolana: gli spazi vuoti presenti tra l'ordito e la trama sono così numerosi che ci si può guardare attraverso.  

2. Nonostante in Messico il clima (caratterizzato da un'atmosfera ricca di salnitro) causi il rapido deterioramento dei tessuti (specialmente di quelli in fibra vegetale), la tilma invece si è conservata pressoché intatta per circa cinquecento anni.  

3. L'immagine non ha alcun tipo di fondo, tanto che si può guardare da parte a parte del telo (questo è un elemento a sostegno dell'ipotesi che si tratti di un'immagine acheropita). Già nel 1666 la tilma fu esaminata da un gruppo di pittori e di medici per osservarne la composizione: essi asserirono che era impossibile che l'immagine, così nitida, fosse stata dipinta sulla tela senza alcuna preparazione di fondo, e inoltre che nei 135 anni trascorsi dall'apparizione, nell'ambiente caldo e umido in cui era conservata, essa avrebbe dovuto distruggersi. Nel 1788, per provare sperimentalmente questo fatto, venne eseguita una copia sullo stesso tipo di tessuto: esposta sull'altare del santuario, già dopo soli otto anni era rovinata. Al contrario l'immagine originale, a distanza di quasi 500 anni, è ancora sostanzialmente intatta. 

A tal proposito Antonino Grasso, nel suo "Guadalupe. Le apparizioni della ‘Perfetta Vergine Maria'", Ed. Gribaudi, ci dà informazioni più dettagliate sull'esperimento «condotto dal medico José Ignacio Bartolache, il quale tra il 1785 e il 1787, fece realizzare da filatori e tessitori indigeni, diversi ayates, il più possibile simili a quello di Juan Diego. Dopo diversi tentativi e scelti quelli che sembrano più vicini, all'occhio e al tatto, all'originale, incaricò cinque pittori di eseguire copie della Morenita sulla tela non preparata, adoperando i colori e le tecniche di pittura in uso al tempo delle apparizioni. Una delle copie, precisamente quella dipinta nel 1788 da Rafael Gutiérrez, viene collocata il 12 settembre del 1789 sull'altare della Capilla del Pocito, da poco eretta accanto al santuario, ma ci rimane solo pochi anni: nonostante fosse protetta da due spessi cristalli, dovette essere rimossa dall'altare già nel 1796, perché completamente rovinata».  

4. La tecnica usata per realizzare l'immagine è un mistero: alcune parti sono affrescate, altre sembrano a guazzo altre ancora (certe zone del cielo) sembrano fatte a olio (elemento a sostegno dell'ipotesi che si tratti di un'immagine acheropita: ovvero non realizzata da mano umana).  

5. Gli aztechi dipingevano i volti in modo elementare usando la prospettiva frontale o quella di profilo. La figura presente sulla tilma è, invece, rappresentata con la prospettiva di un volto leggermente piegato in avanti e visto di tre quarti. La realizzazione dell'immagine (se fosse stata realizzata da mano umana) richiede capacità superiori a quelle esistenti all'epoca in Messico; parimenti, nessun artista occidentale era attivo nella regione in quegli anni (elemento a sostegno dell'ipotesi dell'origine acheropita dell'immagine).  

6. I caratteri somatici della donna raffigurata sono quelli tipici di una persona di sangue misto, meticcia. L'immagine risale a pochi anni dopo la conquista del Messico, quando il tipo meticcio era assolutamente minoritario. La Madonna di Guadalupe prefigura un tipo di popolazione che diverrà maggioritario solo dopo alcune generazioni. Rimane un mistero come il presunto autore abbia raffigurato in forma così perfetta un soggetto allora così poco diffuso (elemento a sostegno dell'ipotesi dell'origine acheropita dell'immagine).  

7. Particolarità singolari presenti e riscontrate sugli occhi dell'immagine sono assolutamente inspiegabili se si ritiene che l'immagine sia stata realizzata da mano umana.  

8. Nel 1791 si rovesciò accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, si sarebbe ricostituito miracolosamente il tessuto danneggiato.  

9. Nel 1936 il chimico Richard Kuhn esaminò due fibre di colore diverso prelevate dal mantello: analizzate, non mostrarono la presenza di alcun pigmento.
Nel 1979 Philip Serna Callahan [come già riportato sopra, n. d. r.] scattò una serie di fotografie all'infrarosso. L'esame di queste foto rivelò che, mentre alcune parti dell'immagine erano dipinte (potrebbero essere state aggiunte in un secondo momento), la figura di Maria era impressa direttamente sulle fibre del tessuto; solo le dita delle mani apparivano ritoccate per ridurne la lunghezza.  

10. Nel 1951 il fotografo José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite, si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann analizzò al computer le fotografie ingrandite 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure: Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini (uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro delle pupille si vedrebbe inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi. Nella puntata di Voyager del 12 ottobre 2009, viene detto che i personaggi fino a quel momento trovati sono 13.  

11. La tilma mantiene sempre una temperatura costante di 36,6 °C, corrispondente alla temperatura media del corpo umano.   

 

 

L'angolo di inclinazione della testa della Beata Vergine di Guadalupe   

Il dottor Juan Hernández nel 1981 fece, dopo alcuni studi sulla Tilma, una scoperta sorprendente. Si accorse infatti che lo sguardo della Beata Vergine, rivolto verso il basso, presentava una particolare inclinazione: tracciando una linea retta verticale che parta dalla parte superiore della testa e un'altra che passi per l'angolo di inclinazione della testa, ha constatato con un goniometro che l'angolo di inclinazione nel punto in cui le due linee si incrociavano era di 23,5°. Alle stesse identiche conclusioni è arrivato A. J. Clishem, poeta impegnato nella formazione diaconale nella diocesi di Joliet, Illinois. 

Lo sguardo di Maria, dalla sua posizione celeste è orientato con un'angolazione di 23,5°: la stessa che ha l'asse di inclinazione della terra rispetto al sole. 

Secondo Clishem, Nostra Signora di Guadalupe, dalla sua posizione in cielo e vestita di sole, orienta il suo sguardo di 23,5° per poter catturare l'umanità intera - un'umanità che si è "inclinata" lontano da Dio.   

 

I Cristeros   

Come si è visto, la Sacra Immagine della Tilma di Juan Diego divenne lungo i secoli successivi un elemento di forte carattere identitario e di coesione della popolazione, preservando gli indiani aztechi dalla disintegrazione etnica e culturale, come invece accadde purtroppo agli indiani del Nord America. 

Si può senz'altro affermare che Nostra Signora di Guadalupe sia stata l'artefice di una delle più grandi conversioni di massa al cattolicesimo della storia di tutti i tempi. 

Un cattolicesimo che ha dimostrato fra l'altro di possedere radici solide e profonde, non contaminate da sincretismo religioso o dal paganesimo ancora presente sul territorio. Benché oggi si vorrebbe falsamente insinuare - o ancor peggio, dare erroneamente per scontato - il contrario. Mi riferisco in primis agli articoli di parecchi giornalisti insieme alle superficiali affermazioni dei vari mezzi di comunicazione di massa. 

A sostegno di tale tesi, vale la pena di ricordare una rivoluzione avvenuta in Messico in tempi relativamente recenti, poiché stiamo parlando della prima metà del Novecento. 

E' una rivoluzione di cui non si parla mai e non a caso. Si tratta della Cristiada. 

«La Cristiada non fu una "Primavera araba", ma una rivoluzione realmente spontanea e autonoma». A parlare della guerra civile messicana degli anni Venti è Mario Iannaccone, giornalista di Avvenire e autore di "Cristiada" (Lindau). «I Cristeros, gli uomini armati di pistola e croce, che dal 1925 al 1929 combatterono il governo autocratico di Plutarco Calles, non volevano il potere. Furono costretti a prendere le armi per la sopravvivenza della Chiesa», spiega l'autore al sito di ispirazione cattolica tempi.it. 

«Difendevano il loro diritto a ricevere i sacramenti, reso impossibile dalle leggi illiberali di Calles e promosse già da un decennio dagli "uomini di Sonora", l'élite massonica che governò il Messico agli inizi del '900». 

L'insofferenza del popolo messicano contro Sonora iniziò già dal 1914, quando furono varate delle leggi che nei fatti condussero all'abolizione di ogni rito religioso. 

Continua Iannaccone: «Il governo federale obbligò i preti a sposarsi, espulse i vescovi e continuò a perseguitare i cattolici con ogni mezzo. Nel 1925 la misura fu colma, si susseguirono molte veglie e alla fine di una di queste, il popolo decise di non aver altro mezzo per difendersi che ricorrere alle armi».

 

Una scena tratta dal film: "Cristiada", diretto da Dean Wright nel 2012  

 

«È un'opera di propaganda politica e di manipolazione storica perpetuata dall'élite massonica messicana. I cattolici messicani erano totalmente isolati dal mondo, persino dal Vaticano. Gli Stati Uniti d'America avevano rapporti economici di notevole entità con il regime di Calles, e perciò pur essendo a conoscenza delle persecuzioni ritennero conveniente il silenzio. La versione dei fatti che affermava che i Cristeros fossero appoggiati da potenze reazionarie avrebbe resistito per molti altri anni se non fosse stato per il grande lavoro dello storico francese Jean Meyer. Dopo il suo lavoro, corredato anche da interviste agli ultimi Cristeros ancora in vita, la storiografia concorda nel ritenere che la Cristiada fu una ribellione spontanea e autonoma». 

Durante il regime di Calles, ci racconta padre Francisco Elizalde, «l'esercito cominciò a entrare nelle chiese, uccidendo la gente che partecipava alla messa, profanando il Santissimo Sacramento. I sacerdoti furono uccisi, la gente, ragazzini compresi, fu torturata, impiccata e appesa ai pali della luce così che tutti vedessero. Molti preti non messicani e alcuni vescovi furono invece cacciati dal Paese». 

Tuttavia è doveroso aggiungere - a quanto riporta il sito tempi.it - come "l'élite massonica messicana" altro non fu che la longa manus dello stato profondo americano. Quel braccio anglo sionista che si macchiò negli ultimi secoli dei delitti più crudeli ed efferati non risparmiando nemmeno i più deboli: anzi, accanendosi contro di essi. 

Lo schema del terrore fu sempre lo stesso, usato universalmente dalla massoneria mondiale: si andava dalla fucilazione di civili inermi, compresi i bambini, utilizzato nel Meridione d'Italia dall'esercito dei Savoia, alla rivoluzione russa con lo sterminio di milioni di persone, alle fucilazioni di preti e fascisti (o presunti tali) nel primo dopoguerra italiano. 

Quello stesso braccio anglo sionista che successivamente, alla fine del Novecento, decise strategicamente di invadere il Sud America con un disparato numero di sette, alcune delle quali, pur facendo esplicitamente il nome di Gesù Cristo all'interno dei loro credi, si rivelarono in sostanza tutt'altro che cristiane. 

Lo scopo voluto fu sempre il medesimo: la distruzione di quel cattolicesimo che, dopo le apparizioni a Juan Diego nel 1531 e l'impressione sulla sua tilma dell'Immagine di Maria Santissima di Guadalupe, attecchì tanto profondamente nel Centro e Sud America. 

E' importante infatti sottolineare come i Cristeros portassero con loro in battaglia la bandiera con i colori del Messico, dove al centro campeggiava l'Immagine della Madonna di Guadalupe.

 

Capi Cristeros con la bandiera messicana sul cui centro campeggia l'Effigie della Madonna di Guadalupe   

 

Il toccante film messicano Cristiada, diretto da Dean Wright nel 2012, ci racconta in modo molto veritiero l'insurrezione popolare dei Cristeros in Messico, nella seconda metà degli anni Venti del secolo scorso, contro le leggi liberticide di Plutarco Elìas Calles, presidente della Repubblica massone e acerrimo nemico del cattolicesimo. 

Anche se la critica messicana osannò il film, per la profondità dei contenuti e per la fedeltà alla storia vera, ebbe comunque grosse difficoltà di distribuzione in Europa. Malgrado vantasse un cast d'eccellenza, come Andy Garcia, Peter O'Toole ed Eva Longoria. In Italia esso fu distribuito solo nell'ottobre 2014, per iniziativa di Dominus Production. 

Dopo i titoli di coda del film diretto da Wright viene mostrata l'immagine originale dell'esecuzione di padre Miguel Agustín Pro, che apre le braccia a croce mentre subisce il martirio.

 

Una famosa fotografia che testimonia le impiccagioni dei Cristeros, utilizzata per ricreare una scena del film  

 

Non è difficile capire il motivo dell'ostracismo che accompagnò il tentativo di distribuire il film nel Vecchio Continente. Quel che non si doveva far conoscere agli europei, infatti, era la storia vera della ferocissima persecuzione cui furono sottoposti i cristiani in Messico, e la fiera resistenza che invece essi opposero, rifiutandosi di abiurare la fede e preferendo piuttosto la morte.   

 

"Viva Cristo Rey!"   

Come José Sánchez del Rio, portabandiera di soli 13 anni dei Cristeros, che fu torturato e ucciso barbaramente perché si rifiutò di urlare: "Muerte a Cristo Rey!". Si era unito ai Cristeros dopo aver assistito al martirio di un sacerdote cattolico ad opera dei Federales. Catturato durante uno scontro con essi, in quanto cedette il suo cavallo a un referente dei Cristeros salvandogli così la vita, José venne sottoposto a tortura tanto da dover gridare: "Cristo dame fuerza!".

 

José Sánchez del Río (Sahuayo 1913-1928)  

 

Ma il ragazzo non rinunciò coraggiosamente alla sua fede, riuscendo di nascosto anche a ricevere l'Eucaristia da una zia mentre si trovava detenuto in carcere. 

Lo costrinsero ad arrivare a piedi fino al cimitero dopo avergli scuoiato la pianta dei piedi e lo ferirono più volte con un'arma da taglio non mortalmente, perché si convincesse a rinnegare la sua fede e perché non si udisse il rumore degli spari in paese. Fu del tutto inutile, tanto che il capitano si innervosì a tal punto da finirlo egli stesso con un colpo di pistola. 

Morì, dopo aver chiesto perdono per i suoi assassini, gridando: "Viva Cristo Rey!"

Papa Benedetto XVI ha beatificato José nel 2005, con altri dodici martiri tra i Cristeros, come uno degli atti iniziali del suo pontificato. José Sánchez è stato poi proclamato Santo il 16 ottobre 2016 da Jorge Mario Bergoglio, al termine del processo di canonizzazione. Il suo corpo è conservato ancora oggi totalmente incorrotto nella Cattedrale di Morelia. 

Come miracolo ritenuto valido per la canonizzazione è stata riconosciuta la guarigione di una bambina, Ximena Guadalupe Magallón Gálvez, inspiegabile da un punto di vista scientifico. Nata nel 2008, la piccola era stata colpita da un ictus devastante appena pochi mesi dopo la nascita, a causa del quale le era stata data una prognosi che prevedeva solo tre giorni di vita. I genitori l'avevano affidata all'intercessione del beato José, e dopo che i medici avevano deciso di staccarla dai macchinari che la tenevano in vita, Ximena aveva invece aperto gli occhi e aveva sorriso. La bambina è poi tornata alla completa normalità. 

 

Un interrogativo fondamentale   

La storia di questa rivoluzione popolare, nascosta ai più, ci lascia con un interrogativo importante, anzi fondamentale. Cosa ha dato tanta forza persino a ragazzini di soli 14 anni?  

Mentre il piccolo Josè era in prigione, torturato ed umiliato, scrisse alla madre una lettera piena di affetto e consolazione dove affermava che "non era mai stato così facile guadagnarsi il cielo".  

Già. Quel cielo stellato che la Vergine di Guadalupe decise di far irrompere nel Nuovo Mondo insieme al suo Figlio, Cristo Gesù, nel solstizio d'inverno di quel lontano 1531.    

 

 

Qui la prima e seconda parte dell'articolo.

 

 
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La Madre dell’America e lo straordinario enigma della Tilma. La Cristiada del secolo scorso - Parte seconda

Post n°158 pubblicato il 21 Febbraio 2024 da daniela.g0
 

L'impatto   

La notizia dell'apparizione della madre indiana che aveva lasciato la sua impronta sulla tilma si diffuse a macchia d'olio! Tre punti sono stati apprezzati dalla popolazione nativa. Innanzitutto la signora era indiana, parlava náhuatl, la lingua azteca, e sembrava un'indiana, non una spagnola! In secondo luogo, Juan Diego spiegò che era apparsa a Tepeyac, il luogo di Tonantzin, la divinità madre, inviando un chiaro messaggio che la Vergine Maria era la madre del vero Dio e che la religione cristiana avrebbe sostituito la religione azteca. E in terzo luogo, gli indiani, che avevano imparato attraverso immagini e simboli la loro cultura dell'immagine, colsero appieno il significato della tilma, che ha rivelato il bellissimo messaggio del Cristianesimo: il vero Dio si è sacrificato per l'umanità: invece della vita orrenda che avevano sopportato sacrificando gli esseri umani per placare gli dei spaventosi! Non c'è da meravigliarsi che nei successivi sette anni, dal 1531 al 1538, otto milioni di nativi del Messico si convertirono al cattolicesimo!   

 

La canonizzazione di Juan Diego   

Juan Diego Cuauhtlatoatzin, il cui nome in azteco significa: "colui che parla come un aquila", è stato canonizzato da papa Giovanni Paolo II, il 31 luglio 2002. Queste le parole che il pontefice pronunciò in quell'occasione: "Il messaggio di Cristo, attraverso sua Madre, ha ripreso gli elementi centrali della cultura indigena, li ha purificati e ha dato loro un senso definitivo di salvezza... facilitando l'incontro fruttuoso di due mondi e diventando il catalizzatore di una nuova identità messicana". 

Per la canonizzazione di Juan Diego, la Chiesa Cattolica riconobbe un secondo miracolo: la guarigione miracolosa del ventenne messicano Juan José Barragan Silva, che tentò di suicidarsi a Città del Messico il 3 maggio 1990. Nel volo da un'altezza di dieci metri da cui si gettò, batté violentemente la testa su un marciapiede di cemento. 

Riportò gravissime ferite: fratture multiple delle ossa craniche, ematomi endocranici e uno pneumoencefalo. Secondo medici sarebbe dovuta sopravvenire la morte o comunque lesioni cerebrali gravi e permanenti, ma il giovane Juan José fu dimesso dall'ospedale dopo solo dieci giorni. 

La Consulta medica della Congregazione per le cause dei Santi, nella seduta del 26 febbraio 1998, concluse: "La guarigione è stata rapida, completa e duratura. Visti i dati obiettivi della dinamica della caduta e la negatività di lesioni che dovevano risultare mortali, vista l'attendibilità delle testimonianze, si ritiene inspiegabile la sopravvivenza del soggetto senza esiti, secondo le conoscenze mediche attuali". 

La madre di Juan José, Esperanza Silva Pacheco, al momento della caduta aveva invocato l'intercessione del beato Juan Diego Cuauhtlatoatzin.   

 

L'immagine sulla tilma   

L'impronta di Maria sulla tilma è sorprendente e il simbolismo era rivolto principalmente a Juan Diego e agli aztechi. Maria appare come una bellissima giovane fanciulla indiana con uno sguardo di amore, compassione e umiltà, con le mani giunte in preghiera in segno di riverenza verso Dio Onnipotente. Anche il suo viso non è dissimile da quello di una fanciulla ebrea. Il suo vestito rosa, ornato con un fiore di gelsomino, otto petali di fiori e nove fiori a forma di cuore simbolici della cultura azteca, è quello di una principessa azteca. Il suo mantello blu simboleggia la regalità degli dei e il colore blu simboleggia la vita e l'unità. Le stelle sul mantello indicano l'inizio di una nuova civiltà. La Morenita appare nel giorno del solstizio d'inverno, considerato il giorno della nascita del sole; il manto della Vergine rappresenta fedelmente il solstizio d'inverno del 1531! Maria sta di fronte e nasconde il sole, ma i raggi del sole appaiono ancora intorno a lei, a significare che è più grande del dio del sole, la più grande delle divinità native, ma i raggi del sole portano comunque la luce. Dodici raggi di sole le circondano il viso e la testa. Ella sta sulla luna, sorretta da un angelo con ali come un'aquila: per gli aztechi ciò indicava la sua superiorità rispetto al dio della luna, il dio della notte, e la sua natura divina e regale.

 

 

Le stelle sul manto di Maria corrispondono alle stelle del cielo durante il solstizio d'inverno del 1531, come descritto da Mario Rojas Sánchez [Fonte: Manuela Testoni, Our Lady of Guadalupe: History and Meaning of the Apparitions (Staten Island, New York: St. Paul-Alba House, 2001), 1-47]. 

Quel che appare ancor più sorprendente, e doveroso da aggiungere qui, è l'incredibile prospettiva con cui sono rappresentate le costellazioni celesti presenti sul manto. Si tratta infatti non della normale prospettiva geocentrica, ma di una prospettiva cosmocentrica: ossia come le vedrebbe un osservatore posto al di sopra della volta celeste. Lo ha accertato sempre Mario Rojas Sánchez, traduttore dei testi in lingua náhuatl sull'apparizione e conoscitore della cultura azteca, grazie alla collaborazione dell'osservatorio Laplace di Città di Messico. Le costellazioni sul manto della Vergine corrispondono infatti alle costellazioni visibili sopra Città del Messico nel solstizio d'inverno del 1531, che cadeva proprio il 12 dicembre. 

E' come se Maria avesse voluto lasciare sul suo manto l'immagine delle stelle dalla medesima prospettiva in cui le vide lei stessa: ovvero elevata in alto sul cielo. Questo ci conferma come l'immagine sulla Tilma di Juan Diego coincida con la "donna vestita di sole" dell'Apocalisse (cfr. Apocalisse 12, 1-2).

 

 

La sagoma dell'Immagine della Vergine di Guadalupe: all'interno sono segnate le costellazioni presenti sul suo manto  


I segni più importanti sono la fascia viola scuro premaman [secondo le usanze locali, n. d. r.], un fiore di gelsomino e una croce presenti nell'immagine. Maria indossa una fascia viola scuro di maternità, a significare che è incinta. Al centro dell'immagine, sopra il suo grembo c'è un fiore di gelsomino a forma di croce indiana, che per gli aztechi è il segno del divino e il centro dell'ordine cosmico. Questo simbolo indica che il bambino che Maria porta in sé, Gesù Cristo, il Verbo fatto carne, è divino ed è il nuovo centro dell'universo. Sulla spilla intorno al suo collo c'è una croce cristiana nera, a indicare che è sia portatrice che seguace di Cristo, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore, che morì sulla Croce per salvare l'umanità. 

In sintesi, l'immagine significava che Maria portava suo Figlio Cristo nel Nuovo Mondo attraverso una di loro! 

Come notò padre Miguel Sanchez nel 1648, non si può fare a meno di identificare Nostra Signora di Guadalupe con la Donna dell'Apocalisse, ricordata nella Bibbia in Apocalisse 12.

La tilma stessa era un mantello indossato dagli indiani dell'epoca, fatto di ayate, una fibra grossolana dell'agave o della pianta maguey [questo tipo di mantello veniva usato dagli indios di ceto molto basso ovvero in stato di povertà, n. d. r.]. Il mantello misura 1,5 x 1,4 metri, ed è realizzato in due parti cucite da una cucitura verticale realizzata con filo dello stesso materiale. La vita naturale della fibra va dai 20 ai 30 anni al massimo, ma la tilma e l'immagine rimangono intatte dopo 480 anni, nonostante l'umidità, la manipolazione e le candele!   

 

Le conseguenze immediate   

Mons. Zumárraga fu colpito dal miracolo della tilma e questa volta offrì ospitalità a Juan Diego invitandolo a passare la notte. Tolse delicatamente la tilma e la pose nella sua cappella privata, dove tutti pregarono in ringraziamento per il miracolo. 

Il giorno seguente partirono per il Tepeyac e Juan Diego mostrò al vescovo Zumárraga il luogo in cui Maria era apparsa. Il vescovo ordinò che sul luogo fosse eretto un piccolo santuario. L'entusiasmo suscitato dall'evento produsse così tanti volontari che il giorno di Natale fu costruita una cappella a Tepeyac. 

Juan Diego chiese allora il permesso al vescovo di poter vedere suo zio. Il vescovo insistette perché Juan Diego fosse accompagnato a casa sua e poi riportato al suo palazzo. Juan Diego e Juan Bernardino si ritrovarono con gioia ed entrambi si raccontarono gli eventi miracolosi. Juan Diego portò lo zio al vescovado per mostrargli la tilma, e rimasero ospiti del vescovo fino a Natale. Il convergere della moltitudine dei curiosi spinse il vescovo a spostare la tilma nella Cattedrale affinché tutti potessero meravigliarsi e pregare. 

Il 26 dicembre 1531, una solenne processione con il vescovo e Juan Diego, i sacerdoti francescani e i fedeli portò la tilma dalla Cattedrale alla cappella del Tepeyac che divenne nota come l'Eremo. In migliaia parteciparono alla processione. Nell'eccitazione, alcuni indiani lanciarono frecce in aria e una ferì mortalmente un uomo nel corteo. Un sacerdote curò la ferita e furono recitate preghiere alla Vergine e si narra che l'uomo fosse stato miracolosamente guarito. Ciò non fece altro che aumentare il fervore della processione. 

Juan Diego andò a vivere in una casetta costruita per lui accanto alla cappella di Tepeyac, mostrando la tilma e spiegando più e più volte l'apparizione e il suo significato cristiano ai pellegrini che visitavano il santuario. Morì pacificamente il 30 maggio 1548 e fu sepolto a Tepeyac. Mons. Zumárraga morì lo stesso anno di Juan Diego. 

Il miracolo di Nostra Signora di Guadalupe provocò un'ondata di conversioni. I pochi missionari che inizialmente incontrarono resistenza furono sopraffatti dalla richiesta di battesimi, dalla necessità di predicazione e dall'istruzione nella fede. Uno dei primi missionari, il padre francescano Toribio de Benavente, dichiarò nella sua Historia de Los Indios, pubblicata nel 1541: "devo affermare che nel convento di Quecholac, un altro sacerdote ed io battezzammo 14.200 anime in cinque giorni. Abbiamo anche posto su tutti l'Olio dei Catecumeni e il Santo Crisma."

 

La Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, sulla sinistra è visibile una statua eretta a papa Giovanni Paolo II  

 

Recenti sviluppi   

La Vergine di Guadalupe è letteralmente intrecciata sia con la storia della Chiesa Cattolica nel Nuovo Mondo che con quella dello stesso Messico. Per citare alcuni eventi, le grandi inondazioni del 1629 causarono 30.000 vittime e minacciarono la distruzione della valle del Messico, finché le acque non si calmarono quando l'immagine fu portata in solenne processione da Tepeyac a Città del Messico. Una terribile pestilenza agli inizi del 1700 costò la vita a 700.000 persone e, una volta che la Vergine di Guadalupe fu dichiarata Patrona del Messico il 27 aprile 1737, la malattia si dissipò. Ma prima di ciò, quando il Messico divenne meticcio, l'unione degli spagnoli nati in Messico e degli indiani, La Morenita, o la Vergine scura, divenne il simbolo del popolo, che la ama come una di loro. 

Il 14 novembre 1921, durante un periodo di persecuzione cattolica da parte del governo messicano e la conseguente insurrezione dei Cristeros, una potente bomba nascosta tra i fiori esplose direttamente sotto la tilma durante la messa solenne, e distrusse la pietra e il marmo del santuario e frantumò le vetrate della Basilica. Quando il fumo si diradò, la comunità rimase stupita nel constatare che la tilma era rimasta intatta, e il sottile rivestimento protettivo in vetro non era nemmeno incrinato, né alcuno si era fatto male.

Come si è identificata la Madonna? Mons. Zumárraga capì il nome spagnolo Guadalupe, un santuario mariano in Estremadura, Spagna. Ma Maria parlò náhuatl a Juan Diego, e alcuni scrittori suggeriscono che potrebbe aver detto Coatlaxopeuh o qualcuno "che calpesta il serpente", ricordando Genesi 3,15. D'altra parte, si dice che Juan Gonzalez, l'interprete presente alle conversazioni tra Juan Diego, suo zio e il vescovo, parlasse fluentemente sia il náhuatl che lo spagnolo, quindi qualsiasi interpretazione errata sembrerebbe improbabile. 

La tilma di Juan Diego è l'unica immagine divina conosciuta della Beata Vergine Maria che esiste sul nostro pianeta!  

Sette milioni [in realtà questo dato è sottostimato: secondo fonti locali si parla di ben 20 milioni di visitatori, sei su dieci sono nazionali e il resto sono stranieri. La metà dei pellegrini che giungono al Santuario lo fanno il 12 dicembre o nei giorni precedenti. La Basilica sulla collina del Tepeyac è il Santuario mariano più visitato al mondo, superando quelli della Vergine di Lourdes, in Francia, e della Vergine di Fatima, in Portogallo, che accolgono rispettivamente tra i 6 e i 7 milioni di pellegrini all'anno, n. d. r.] di persone provenienti dalle Americhe visitano durante il corso dell'anno la Vergine di Guadalupe, soprattutto il 12 dicembre, celebrazione annuale del miracolo. Se si visita Città del Messico, si può vedere chiaramente chi possiede il cuore della gente. Si trova raffigurata la Vergine di Guadalupe ovunque a Città del Messico, negli aeroporti, nei taxi, nelle panetterie, persino agli angoli delle strade. La Madonna è stata il fattore che ha preservato gli indiani aztechi dalla disintegrazione culturale osservata con altre popolazioni indiane come nel Nord America.

 

Interni del nuovo Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, sorto accanto all'antica Basilica per far fronte al gran numero di pellegrini che vi si recano ogni anno  

 

I pontefici nel corso dei secoli hanno riconosciuto Nostra Signora di Guadalupe e papa Giovanni XXIII fu il primo a chiamare la Vergine "Madre delle Americhe", il 12 ottobre 1961. Giovanni Paolo II fu il primo pontefice a visitare il Santuario di Guadalupe, il 27 gennaio 1979. Il 23 gennaio 1999, nella sua omelia presso la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, papa Giovanni Paolo II, riferendosi a tutte le Americhe come ad un unico Continente, chiamò la Vergine di Guadalupe la Madre dell'America, mostrando una visione profetica del futuro. 

La Chiesa Cattolica rimane saldamente radicata in Messico e in America Latina, che oggi vanta almeno il 90% di cattolici. La Chiesa Cattolica degli Stati Uniti, con 77 milioni di cattolici, può attribuire gran parte della sua recente crescita alla popolazione ispanica del Nord America.   

 

Un enigma insoluto da quasi 500 anni   

Robert J. Spitzer, SJ, Ph.D., è un sacerdote cattolico dell'ordine dei Gesuiti, che ci fornisce un quadro razionale ed obiettivo sul mistero della tilma, i cui interrogativi sollevati rimangono tutt'oggi insoluti. 

Da quel 12 dicembre 1531 infatti, giorno in cui un'immagine di Nostra Signora di Guadalupe apparve sulla tilma del nativo azteco Juan Diego durante la sua visione mariana, gli scienziati hanno faticato a spiegare come quell'immagine sia arrivata lì. 

L'immagine stessa ha molti attributi straordinari che rasentano il miracoloso (e probabilmente ce lo indicano!). Nel XX e XXI secolo cinque attributi in particolare hanno attirato l'attenzione scientifica.  

1. Il materiale della tilma  

2. Come è stata esposta la tilma  

3. La tilma non sembra essere dipinta  

4. La mancanza di decomposizione della tilma  

5. Gli occhi sulla tilma   

Il materiale della Tilma   

Il materiale della tilma ha mantenuto la sua integrità chimica e strutturale per quasi 500 anni. Questo è davvero notevole! La maggior parte delle riproduzioni della tilma con la stessa composizione chimica e strutturale durano solo quindici anni prima della loro decomposizione.   

Come è stata esposta la Tilma   

Per i suoi primi 115 anni la tilma venne esposta senza vetro protettivo. Questo l'ha sottoposta a fuliggine, cera di candela, incenso e contatto fisico con i devoti. Allo stato attuale non esiste una spiegazione scientifica per la sua longevità fisica e chimica.   

La Tilma non sembra dipinta   

Ci sono diverse parti del tessuto che sono state dipinte qualche tempo dopo la creazione dell'immagine originale. Queste parti includono la luna sotto i piedi della Vergine, l'angelo che regge il mantello e i raggi provenienti dall'immagine. 

L'immagine originale della Vergine stessa, tuttavia, non sembra essere stata dipinta da un artista. Non c'è nessuno schizzo sotto, nessuna pennellata e nessuna correzione. Sembra che sia stato prodotto in un unico passaggio. Queste caratteristiche sono state identificate attraverso test scientifici condotti dal dottor Philip Serna Callahan, biofisico presso l'Università della Florida e consulente della NASA. Fotografò l'immagine sotto la luce infrarossa e pubblicò le sue scoperte nel 1981 in un articolo intitolato "The Tilma under Infrared Radiation". 

Ma bisogna sottolineare, su quanto affermato dal padre gesuita Robert J. Spitzer, che «non tutti gli scienziati sono d'accordo su questo, perché sia la più antica descrizione dell'immagine, In tilmatzintli, scritta con ogni probabilità da Antonio Valeriano nella seconda metà del secolo XVI e pubblicata da Luis Lasso de la Vega nel 1649 insieme con il Nican mopohua, sia la copia presente alla battaglia di Lepanto, quindi anteriore al 1571, mostrano l'immagine come ci appare oggi». 

A scrivere è Antonino Grasso, laico della diocesi di Acireale con dottorato in teologia e specializzazione in mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica "Marianum" di Roma. Grasso è autore inoltre di numerosi articoli e di un libro sull'argomento: "Guadalupe. Le apparizioni della 'Perfetta Vergine Maria'", Gribaudi, Milano, 1998. 

«È quindi più probabile - continua Grasso - che gli interventi di mano umana individuati da Philip Serna Callahan siano, più che aggiunte, dei semplici ritocchi. In ogni caso, è significativo che anche le fotografie all'infrarosso abbiano dimostrato la natura "non manufatta" della parte essenziale dell'immagine guadalupana».   

La mancanza di decomposizione della Tilma   

Il dottor Philip Callahan ha anche notato che l'immagine originale sulla tilma non si era incrinata, sfaldata o deteriorata in quasi 500 anni. La vernice aggiunta e la foglia d'oro si erano sfaldate o deteriorate notevolmente. Questo fenomeno non è stato ancora spiegato scientificamente.   

Gli occhi sulla Tilma   

Gli occhi della Vergine hanno tre qualità notevoli che non possono essere spiegate con la tecnologia conosciuta nel 1531. Ciascuno di essi sarebbe difficile persino da replicare con la tecnologia odierna dei computer, delle conoscenze oftalmologiche e della fotografia digitale. 

L'ingegnere Jose Aste Tonsmann ha amplificato di 2500 volte l'immagine delle pupille della Beata Vergine. Ciò gli ha permesso di identificare non solo quella che sembra essere l'immagine del vescovo Zumarraga, ma anche diversi altri testimoni del miracolo ivi riflessi. 

Le immagini nell'occhio umano manifestano anche il triplo riflesso chiamato effetto Purkinje-Sanson. Questo effetto era completamente sconosciuto al momento della formazione dell'immagine. 

L'immagine negli occhi della Vergine segue la curvatura della cornea esattamente come avviene in un normale occhio umano.

 

Una rappresentazione ingrandita di uno degli occhi dell'immagine originale di Nostra Signora di Guadalupe impressa sulla Tilma  

 

Tilma di Juan Diego: una straordinaria fonte di conversione   

Esposta nella Cattedrale in cima alla collina di Tepeyac in Messico, l'immagine di Nostra Signora di Guadalupe sulla Tilma di Juan Diego è stata una notevole fonte di conversione al cattolicesimo in tutto il Messico. 

È stata anche fonte di forza e di grazia per la religione cattolica nel suo insieme, soprattutto in tempi di persecuzione e secolarismo. Il messaggio della Madonna a Juan Diego, pieno di amore e di affetto per i popoli indigeni dell'emisfero occidentale, ha ispirato decine di migliaia di persone. Fino ad oggi è arrivato il suo messaggio, che ormai è considerata la patrona di tutte le Americhe. 

L'influenza di questa singola devozione è stata così grande che, vedendo l'immagine per la prima volta nel 1754, papa Benedetto XIV pianse e pronunciò le parole del Salmo 147: «Dio non si è comportato allo stesso modo con nessun'altra nazione».    

 

Fine seconda parte. Qui la terza parte dell'articolo.

 
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