Post n°1305 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da Vince198
Al mercato, quando compriamo una mela ci interessa che sia bella e buona. Di sicuro non ci preoccupiamo della pianta che l'ha prodotta. Con un mazzo di fiori no: nessun difetto. L'estetica deve essere perfetta in ogni dettaglio: forma, colore e portamento dei fiori, aspetto degli steli e delle foglie. Un risultato possibile, certo, ma non solo grazie a madre natura. Il "dietro le quinte" dei fiori, ormai, di naturale ha ben poco, affollato com'è di conoscenze e strumenti scientifici e tecnologici che accompagnano tutta la filiera, dalla creazione di nuove varietà alla coltivazione, fino alla distribuzione in luoghi anche lontanissimi da quelli di produzione. Prendiamo la rosa, il grande classico di San Valentino. Per la festa degli innamorati il best seller è sempre lui, il fiore rosso, vellutato, a stelo lungo, ma per chi volesse osare non c'è che l'imbarazzo della scelta: steli lunghi o corti, foglie ampie o strette, fiori singoli, doppi o perfino tripli, con più di 80 petali, colori tradizionali o insoliti… «Oggi i principali produttori di fiori recisi sono Paesi come Kenya, Colombia, Ecuador, Etiopia e, sempre più, India e Cina, dove il clima è favorevole e la manodopera costa poco», spiega Gianluca Burchi, direttore dell'Unità per il vivaismo e la gestione del verde ambientale e ornamentale del Centro per la ricerca in agricoltura di Pescia (Cra-Viv). «Così, prima di arrivare a casa nostra, un fiore può passare 15 giorni tra camion, aereo o nave, soste in container ed esposizione». Qualunque sia l'obiettivo desiderato, lo strumento fondamentale è l'incrocio. Si scelgono mamma e papa - per esempio una varietà con fiori appariscenti ma incline ad ammalarsi e una con fiori bruttini ma più resistente -si mette il polline del secondo a contatto con gli ovuli della prima e si aspettano i figli, andando avanti così fino a centrare il risultato, cioè una varietà resistente e dai “fioribelli”. Un lavoro lunghissimo, che può durare decenni. Scienza e tecnica, però, possono dare una mano... (Focus, febbraio 2015)
Alla fin fine, come penso sia noto - più o meno – a “tout le monde”, è una questione di business, affari e niente più. Il significato di una ricorrenza, questa ricorrenza in particolare? Non vi ho mai dato peso fin da ragazzo perché, quando c’è Amore, ogni giorno è San Valentino, così come ogni giorno si festeggia la “donna” e non solo l’otto marzo, come ogni giorno si festeggia la “mamma” e non solo la seconda domenica di maggio o quando dà alla luce il frutto dell’amore. Quando si smetterà di ricordarsi delle donne-spose-madri solo in quei giorni, non sarà mai troppo tardi per comprendere che un legame interiore, profondo e duraturo è ben altro di più consistente e che, per definirlo, difficilmente si riesce a trovare una sola risposta ed esaustiva. Stessa cosa per l’Amore: quando c’è ed avvince intimamente due persone, lo si vive fino in fondo senza farsi troppe domande, fino ad un’osmosi così intima da non avere l’esatta percezione di noi stessi come entità separata, ma di un’entità unica che colora la vita in modo del tutto differente, più profumata di qualsiasi fiore, più azzurra di qualsiasi cielo, più calda ed avvincente di qualsiasi sorgente di calore. Ed ora, amici carissimi, auguro a voi un buon fine settimana sulle note e sui versi di quel poeta che dipinge con tenui colori pastello la mia vita da oltre 45 anni..
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