Benvenuti!

Non è da tutti...

Non è da tutti
amare le donne difficili,
spigolose, quasi inaccessibili.
Solo apparentemente
sono solari ed estroverse,
anche sicure di sé,
ma in realtà sempre
diffidenti e insicure,
sempre sulla difensiva.
E si tengono tutto dentro.
Non guardatele troppo negli occhi,
perché non vogliono far vedere a nessuno
la loro rabbia, delusione, paura, fragilità.
La solitudine le accompagna,
anche quando hanno decine di corteggiatori.
Perché amano
ma non dipendono mai dall’amore,
da quell’amore che per loro è solo un sogno.
E sono dure, prima di tutto con se stesse.
Solo chi sa guardare “oltre”
il sorriso riesce a vedere
il muro impenetrabile che hanno eretto.
Che difende la loro interiorità
ricca ma ferita, spaventata.
La loro sensibilità
troppe volte ferita.
Il difficile vissuto
che solo loro conoscono.
Perché sono donne spigolose,
difficili, quasi inaccessibili.
Quelle con l’anima in fiamme
e il sorriso splendente.
(Agostino Degas)

…

Questi versi li ho letti e riletti, assimilati come se ti avessi in questo momento di fronte, con una danza di umori che pulsano forti nelle mie tempie, stimolando la voglia di dirti tutto quello che ho dentro per te. È vero: sono viscerale, seguo le intenzioni, le ispirazioni del momento qualche volta sbagliando.
Già!
E non riuscire a frenare il mio carattere, generalmente riflessivo, pacato, che - ahimè - ha quegli sbalzi e tensioni che nel mondo dell’amore, invero, non sono una novità.
Simile a un cuore che, dal battito normalmente pacato, accelera improvvisamente di fronte a un'emozione, qualche possa essere.
Cuspidi che mettono a dura prova...
Soprattutto gli ultimi quattro versi di Degas mi hanno, in quel mese del sole, convintamente mostrato quello che iniziò ad albergare nel mio cuore. 

Per te.
 
È trascorso tempo e, come spesso m’accade, vado e vengo nel tuo di tempo con quella sensazione di un piacere rigenerante che percorre la mia anima e la mia mente, il mio corpo e il mio cuore.

E nasce un’emozione sottile, molto intensa che quasi frena il mio dire.
Come voler cancellare tutto e tornare a dire, riscrivere perché quel che esprimo non mi soddisfa, m'appare riduttivo. Tipico comportamento di chi ama e esonda quel che ha dentro senza un preciso ordine. Così come viene. Cosí come esige la genuinità dei sentimenti. 
 
Tu che per me sei l’immenso che più immenso non potrebbe essere!

No, non serve aggiungere tanto altro per dirti quello che sai da tempo. Eppure non puoi immaginare il piacere che provo il solo pensarlo e poi dirtelo, ora soavemente ora con il fiato che a momenti viene a mancare. Parole che, quasi diventando afone, tendono a disperdersi nell’aria fredda di questo inverno.
L’ansia diventa insopportabile fin quando, con un profondo sospiro, immergendomi nel mare della calma, riesco a dirti:

«Ti amo, ti amo così tanto che i giorni che trascorrono li immagino come momenti persi perché le ragioni del cuore non chiedono altro, consapevole della lontananza – quella fisica, che godere di quella irrinunciabile pienezza che la vita dona a chi si ama.»

Infine lasciarsi travolgere nell’intimo, un bacio dato con quelle piccole, iniziali e timorose incertezze che, nel prosieguo, diventano un fuoco inestinguibile, è la più bella follia che possa esistere.
La vita è costellata di infinite situazioni spesso non prevedibili, parentesi che si aprono e si chiudono, novità, di eccessi, di lacrime e di gioie insaspettate, desideri che si avverano, altri restano nel mondo dei sogni.
Di tutto e di più.
Ancora una volta non c'è niente che possa essere paragonabile a te che sopporti miei sfoghi in momenti di malinconia, di tristezza, momenti che tingono di giallo la mia vita. Sai dare, con pochi tocchi della tua anima sulla mia, quel tripudio di colori fra rosso, verde e azzurro, accecanti e immersi in dolci suoni di violino, pianoforte e saxophone, tali da regalarmi una sinfonia d'amore irripetibile.

E non smettere mai di amarti per tutto il tempo che il destino mi concederà.

Solo tu riesci a spronarmi, donarti il meglio di me: tu, amore della mia vita.