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Post n°1901 pubblicato il 28 Febbraio 2024 da Vince198
«Mia cara ragazza. In questo momento mi sono messo a copiare dei bei versi. Non riesco a proseguire con una certa soddisfazione. Ti devo dunque scrivere una riga o due per vedere se questo mi assiste nell'allontanarti dalla mia mente anche per un breve momento. Sulla mia anima non riesco a pensare a nient'altro. È passato il tempo in cui avevo il potere di ammonirti contro la poco promettente mattina della mia vita. Il mio amore mi ha reso egoista. Non posso esistere senza di te. Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. Mi hai assorbito. In questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto - sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti presto. Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. Mia dolce Fanny, cambierà mai il tuo cuore? Amore mio, cambierà? Non ho limiti ora al mio amore... Il tuo biglietto è arrivato proprio qui. Non posso essere felice lontano da te. È più ricco di una nave di perle. Non mi trattare male neanche per scherzo. Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro Religione - Ho avuto un brivido. Ora non rabbrividisco più. Potrei essere un martire per la mia religione - la mia religione è l'amore - potrei morire per questo. Potrei morire per te. Il mio credo è l'amore e tu sei il mio unico dogma. Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso "di ragionare contro le ragioni del mio amore". Non posso farlo più - il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista, non posso respirare senza di te. Tuo per sempre.»
Questa lettera John Keats la dedicò alla sua bella Fanny Brawne scrivendola il 13 ottobre del 1819. Dopo poco tempo, nel febbraio del 1821, per un male allora incurabile, passò a miglior vita. … Ti chiederai perché sono andato a rivangare questa lettera d’amore del poeta inglese per la donna del cuore, tragica storia d’amore finita troppo presto. Nella primavera del 2022, fine aprile, stufo di frequentare questo mondo dei blog, mi convinsi che sarebbe stato meglio fermami e cercare di dedicarmi ad altre attività. Il mio amore per opere nerudiane e per la pittura, in second’ordine la scultura e l’architettura, mi avevano saturato dopo così tanti anni. Non sentivo più lo stimolo per andare avanti seguendo quella direttrice. Fu così che un giorno, in quel periodo, curiosando in altri blog, sono entrato casualmente nel tuo, in perfetto anonimato. Ho sfogliato tue pagine e.. mi sono soffermato su quella in cui avevi manifestato l’intenzione di chiudere il blog, quanto meno sospenderlo. Mi son detto: «Anche lei si sarà stufata? Capita, certo che si!». E ho iniziato a leggere tuoi temi, pensieri semplici, diretti, senza tanti fronzoli. Ecco... ho avuto una certa voglia di scrivere qualcosa però son stato titubante. Per un bel po’ di giorni ho girovagato fra le tue pagine. Credo per una ventina di giorni. Volevo e non volevo commentare, avevo dentro quell’intenzione di fermarmi e così ho tergiversato. Un giorno mi sono detto: magari scriverò qualcosa, un pensiero, una roba da poco… il primo che mi viene in mente e l’ho fatto. Credevo sinceramente che quel commento sarebbe rimasto lettera morta. Cosa che sovente accade: l’ho constatato in questo social network. Invece così non è stato: abbiamo dialogato per giorni e giorni, in pratica solo io e te e più andava avanti questo dialogo e più diminuiva quella sensazione di vuoto interiore, di voglia di cambiare. Per certi versi, guardando tutto dall’esterno, è sembrato un dialogo estenuante in cui ci siamo confrontati costantemente in quel campo particolare dove non esiste tempo, limiti, limiti di pensiero, voglia di esteriorizzare tutto quello che avevamo dentro. I fine settimana sono stati di giusto relax da dedicare ad altre attività. Da allora, fra alti e bassi, fra piaceri assaporati nel loro dolce fluire, non abbiamo più smesso di approfondire la conoscenza reciproca. Tutto quello che è relativo a questa splendida attività che nobilita l’essere umano nel suo continuo scavare nei meati dell’anima, del cuore senza sosta, per trovare qualche risposta, conoscersi meglio. Se da allora sono qui, accanto a te, c’è un solo, unico motivo che in qualche modo si riflette in alcuni pensieri concreti riportati in quella splendida lettera d’amore del poeta inglese. Questo su tutti gli altri: «Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso "di ragionare contro le ragioni del mio amore". Non posso farlo più - il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista, non posso respirare senza di te.» Non c’è alcuna possibilità che stia inventando qualcosa da quel dì del mese del Sole in cui l'amore ha messo salde e ben radicate radici nella mia anima. Lo scrivo qui, ora, in quest’ora notturna, l’ora propizia per certe mie esternazioni mentre guardo fuori dalla finestra verso un orizzonte infinito nel mondo in cui viviamo, tra nuvole bianche e cielo stellato, momenti di intensa soavità e imprevedibili ostacoli del presente e del futuro che non sono eccezioni. La tua ora … l’ora che la mia vita ammanti teneramente la tua anima, l’ora delle dolcezze che non ho mai dispensato, l’ora dei silenzi che non hanno parole, la tua ora che in una notte solitaria di primavera sconvolse dolcemente la mia vita. In fondo al viale di questo inverno, tra piogge e schiarite altalenanti ci sei tu. Sempre e solo tu, amore.. |
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JESHUA
A. Carracci
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Ciao Ely, buona giornata ^____^
Non si è mai sicuri, certi di aver fatto bene, di aver prospettato una soluzione possibile a volte evitando di rimbalzare altrove certe tematiche come un'onda tipica dell'oscilloscopio.
In vita mia non ho mai giocato a ping pong nei rapporti interpersonali tanto che, nei rapporti vissuti nel mio pregresso mestiere, sono sempre stato molto concreto, a volte anche parecchio incisivo per non dire duro, inflessibile quando è stato necessario esserlo.
Il bel sentimento è tutt'altra cosa: muta a volte come l'aria invernale che ora si placa ora riprende vigore ed è difficile trovare il comportamento più consono.
Sembra una bella giornata di sole eppure, in pochi minuti, il tempo cambia e il cielo si rabbuia, oppure avviene l'opposto, si passa dal brutto al bel "tempo".
Per cui niente propositi a lungo termine, si vive quasi alla giornata e si mette in atto tutta la pazienza e la dolcezza che serve per raggiungere una soluzione ottimale, adeguata.
Questo per dirti che quando ci si trova in condizioni umorali non proprio "stabili", la prima reazione sarebbe solitamente quella sbagliata, nervosa e inconcludente.
Invece preferisco attenuare, lascio che l'altra parte sfoghi come vuole, a volte anche assumendomi colpe che non esistono. A volte questo comportamento viene scambiato per arrendevolezza: niente di più sbagliato!
Sono arrivato, ai miei anni, alla determinazione che in queste situazioni spesso rivelatrici di errori (nessuno è perfetto in questo mondo) si può andare a briglie sciolte, come andare a briglie sciolte può creare ostacoli, effetti deleteri.
Mi ritengo fortunato perchè, sempre dal mio precedente mestiere, ho acquisito un self control, una calma interiore che mi aiuta molto, a 360°.
Magari dentro me è possibile che sbotti malamente, però il tutto rimane comnpresso lì dentro.
Dopo un pò certo malessere svapora da solo.
Al resto ci penserà il Padreterno se ne avrà voglia: non posso certo costringerlo a fare quel che piace a me!
Grazie a te, amico mio, un abbraccio e buona serata.