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L'AMOUR EST BIEN PLUS FORT QUE NOUS..
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Post n°1943 pubblicato il 17 Settembre 2024 da Vince198
Ieri sera, visto che il tempo è stato accettabile, dando spazio a mie pregresse abitudini, dopo una breve escursione tipo “post cenam deambulabis”, non avendo altro da fare ho guardato un film, già visto in precedenza, uno di quei film che invariabilmente mi riporta ad uno dei miei scrittori e poeti preferiti: Shakespeare (in love). Una storia che, nel suo intento, ebbe due aspetti che si sovrapposero nella vita del drammaturgo inglese, l’amore per una bella donna – Viola - e la creazione del celebre dramma intitolato “Romeo e Giulietta”, scritto verso la fine del 1500, precisamente fra il 1594 e il 1596.
Una donna che stimolasse certe sue capacità in quel periodo sopite. In una Londra invasa dalla peste, ecco l’incontro inaspettato con una misteriosa ragazza, Viola De Lessep, incontro che fece sbocciare una nuova scintilla nel cuore e nella mente dello scrittore, tale da conferirgli nuova fiducia in sé stesso. Lei: una ragazza, oltre che bella, molto romantica, sognò di poter fare del teatro nonostante che a quell'epoca il mestiere di attrice fosse interdetto alle donne. Per questo si travestì da uomo per poter aggirare quel veto e dare "sfogo" alla propria passione. La loro storia d'amore ispirò il poeta e scrittore di Stratford-upon-Avon la composizione del dramma "Romeo e Giulietta", in parte specchio veritiero della vicenda sentimentale dei due. Nonostante l’amore, il forte legame libero e passionale fra i due amanti, Viola andò in sposa - secondo le regole del tempo - ad un “partito” imposto dai genitori di lei ed i due amanti furono costretti a lasciarsi. Viola parti “per mare” e William, dopo un breve periodo di tristezza, iniziò a mettere in campo un'altra sua celebre opera: la "dodicesima notte o quel che volete” (Twelfth Night, or What You Will) , una commedia in cinque atti scritta tra il 1599 e il 1601. … Queste vicende, allora non così rare, se accadessero ai nostri tempi pur nella loro eccezionalità comportamentale, farebbero comprendere ancor più di quanto sia importante il legame affettivo - scevro da condizionamenti di ogni genere, da scelte di convenienze di tipo esteriore - così essenziale per vivere in simbiosi con la persona che alberga nel cuore, non importa l’estrazione sociale, i luoghi, la distanza, l’età. L’amore, quello vero, non ha alcun limite di spazio e di tempo: non è immaginazione, peggio ancora finzione, altrimenti si può dire tranquillamente che se questo dovesse realmente accadere, tutto sarebbe meno che amore. N.B.: Ho già composto un post con il medesimo tema nel gennaio di quest'anno. Tuttavia m'è piaciuto rivedere quella storia in altro modo ed è per questo che ho riscritto, oggi, quella vicenda che trova ancora spazio nella mia mente, nella mia anima. |
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A. Carracci
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